Creato da psike830 il 19/11/2005

1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

Messaggi di Marzo 2007

Post N° 966

Post n°966 pubblicato il 13 Marzo 2007 da psike830
Foto di psike830

Il sole mi ha invaso gli occhi sul terrazzo mentre fumavo la sigaretta dopo-caffé. Le due e mezzo, oggi stacco un po' prima ho il compleanno di mia sorella e di mio nonno, alle 5 sono fuori di qui. Non che mi pesi star qua dentro, mi piace, anche se vedere tutta questa sofferenza non mette proprio la carica.

Sul lungolago lo stesso sole colorava tutto di una strana luce gialla, erano glialle le foglie degli alberi e le cortecce, gialle le montagne e anche la strada: non vedevo un cavolo insomma, guidavo a naso.

All'improvviso è arrivata la tristezza, non so perchè.
Quella tristezza senza nome mista ad un po' di malinconia. Ma malinconia di cosa? Non ne ho idea.

Ok ok... lo ammetto. Voglio un uomo.
Qualcuno che mi aiuti a vedere meglio questa strada piena di sole, perchè una giornata di primavera così bella è sprecata da solie poi a pochi passi c'è il lago, le papere, i pedalò ancora incatenati a riva e la spiaggia.

Andiamo a fare una passeggiata?(proprio lì, in quella foto scattata a giugno di due anni fa...)

 
 
 

Post N° 965

Post n°965 pubblicato il 13 Marzo 2007 da psike830

Chè forse è inutile correre uno a nord e uno a sud cercando di perderci, il mondo è tondo e alla fine ci si rincontra al punto di partenza.
Sono mesi che non mando per prima un sms, che non faccio per prima uno squillo e puntualmente tu arrivi almeno 3 volte a settimana.
Che gioco è questo? Quello del "voglio rimanere comunque nella tua vita?"
Non ho ancora ben capito le regole, sarà perchè le reinventi ogni giorno?

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Post N° 964

Post n°964 pubblicato il 12 Marzo 2007 da psike830

85.
Oggi mio nonno compie 85 anni, domani la sua penultima nipote, nonchè mia sorella, ne compirà 5.
Stavolta la matematica non è un'opinione: 85 -5= 80.
Mia sorella e mio nonno hanno ottant'anni di differenza.
Mio nonno da più di 53 anni si sveglia accanto alla stessa donna.
Mia sorella da 5 anni si sveglia con sua madre e suo padre.
Le due cose possono essere paragonate ad un cataclisma.
Quindi, nonostante di mezzo ci siano almeno 4 generazioni, mia sorella e mio nonno hanno qualcosa in comune: la sfiga.

Auguri a tutti e due.

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Post N° 963

Post n°963 pubblicato il 11 Marzo 2007 da psike830

Si sa che quando riesci ad avere il numero del tipo che ti piace poi passi una giornata intera a pensare a cosa scrivere nell'sms che gli manderai.
Poi, non si sa per quale strana legge naturale, finisci con lo scrivere la cosa più banale e scontata del mondo.

Ora...me ne sto qui a pensare che sicuramente quel tipo non si ricorda nemmeno quale sia il mio nome e averlo scritto alla fine di quell'sms idiota non lo aiuterà di certo a capire chi sono.

Oltre a questa, ovviamente, mi sto facendo un altro migliaio di paranoie, compresa quella che ieri, quando il mio amico ha preso il numero del tizio, era compleatmente ubriaco e c'ha messo mezz'ora a darmelo perchè sbagliava a leggere i numeri. Sarà davvero giusto questo numero?

L'ipotesi più probabile è che al tipo non frega un emerito niente di me (per non dire parolacce) e non mi risponde per non sprecarci manco i soldi...20 centesimi al giorno d'oggi sono un patrimonio in fondo.

Mah...vediamo come va...

 
 
 

Post N° 962

Post n°962 pubblicato il 10 Marzo 2007 da psike830

C'è che più in la' non si poteva andare, nè quella notte nè i giorni successivi.
C'è un momento in cui ti perdi in un paio d'occhi e in parole che non avresti mai creduto di poter pronunciare e capisci di essere arrivata.
Ci sono gesti che vivono in un altro tempo, che non hanno nè un prima nè un dopo.
Gli attimi dove sei nell'unico posto in cui vorresti essere a fare l'unica cosa che vorresti fare: sfiorarlo, tremando, con un dito sulla guancia o prendergli la testa fra le mani e baciarlo.
C'è che più male e più bene di così non potevamo farci, nè potevamo inventare nuove bugie.
C'è che certe volte si capisce subito di vivere qualcosa di magico senza aspettare che sia finita per accorgersene, ma comunque non si può far niente per evitare l'inevitabile.
C'è che certe persone non ti cambiano, semplicemente ti scoprono.
C'è che certe storie ti fanno capire quello che vuoi e quello che non vuoi e che non tutte le storie d'amore sono uguali e diventano abitudine e telefonate programmate.
C'è che certe volte continui a cercare quel qualcosa che sai già d'aver trovato.
C'è che ci si trova e ci si perde con la stessa semplicità.
C'è che non eravamo certo inesperti e illusi, ma riuscivamo comunque a sorprenderci ogni istante.
C'è che non lo sapevo quanto si può star bene tra le dita di un uomo che continua a sfuggirti e cerca di trattenerti mentre cerchi di scappargli via.
C'è che non tutto può essere capito dagli altri, anche se sono grandi amici.
C'è che non tutto si spiega, certi legami nascono e vivono camminando sulla linea dello strano arrivando all'assurdo.
C'è che bisogna essere assolutamente uguali e tremendamente diversi.
C'è che gli occhi son fatti per scoprire e le mani per esplorare, la lingua per assaporare e sarebbe sciocco non usare questo corpo per far l'amore in qualunque modo si desidera.
C'è che si deve andare comunque avanti, qualunque cosa succeda,perchè indietro non si può tornare.
C'è che, a volte, soffiando piano e spegnendo la luce fioca della candela al buio si può vedere molto meglio che in pieno giorno.
Ci sono volte che sono la prima volta.
C'è che a volte non ci si stanca, non ci si abitua, si continua comunque a desiderare qualcosa che si ha già e la si vuol possedere ancora di più, se di più è possibile.
C'è che tutta la razionalità che credevi d'avere d'improvviso scompare e si vive, semplicemente.
Non lo chiamavo amore allora e non lo chiamerò amore oggi, ché per certe cose non ci son parole, certe cose non si possono incatenare in definizioni.

 
 
 

Post N° 961

Post n°961 pubblicato il 08 Marzo 2007 da psike830

Se non avessimo avuto un passato forse potremmo avere un futuro.
potrei mostrarti la mia parte fragile senza sentirmi sciocca e fuori ruolo.
potremmo regalarci le attenzioni che ci siamo sempre negati senza apparire ridicoli.
Potremmo avere un'altra spiaggia come quella di Sant'Agostino, mentre suoni distratto una chitarra un po' scordata e sorridi bagnato di mare e di sole.
Potresti portarmi di nuovo sul balcone di una casa in costruzione e farmi guardare giù le luci della vallata indicando un punto indefinito.
Avremmo un altro ristorante senza musica di sottofondo per la nostra prima cena insieme improvvisata dopo il cinema mentre mi racconti i tuoi strani viaggi gesticolando e bevendo vino.

Ché, se ci penso ora, mi viene in mente ogni singolo attimo e capisco che mi manchi.
E' strano come sequenze infinite di immagini si fissano in mente e non se ne vanno, neanche sforzandosi di spostare l'attenzione.

Potrei entrare per la prima volta nel cancello di casa tua e guardare per la prima volta il poster sul muro e le foto attaccate disordinate dappertutto, guardare quel peluches a forma di rinoceronte sulla televisione poi far l'amore di nuovo per la prima volta con la luce di maggio che invade la stanza e tremarti fra le braccia inesperta e impaurita.

E stavolta dirtelo, che ti voglio bene, che mi manchi, che fisso il telefono e non ti chiamo invece di farti credere che non mi importi del tuo sparire.

Se non avessimo avuto un passato potresti, forse, di nuovo guardarmi così, come quella notte in cui sembravi toccare un rotolo di seta piegato a forma di donna, come fosse solo un'illusione.

Avremmo un'altra cena dopo la mezzanotte in quel locale a metà tra un pub e un ristorante dopo aver guardato una commedia in piedi, poggiati ad una fontana e torneresti di nuovo da una festa di laurea tirando fuori dalla tasca un nastrino rosso e me lo legheresti al polso e ci chiederemo di nuovo per la prima volta "quella cosa" che per la prima e l'ultima volta abbiamo fatto insieme e poi mai più.

E poi mai più.

Inutile:

A Rimini la spiaggia com'è vuota, quasi inutile di marzo,
deserta dell' estate, in ogni simbolo imbecille e vacanziera
e noi, senza nemmeno un poco d' ironia, fra gusci e quarzo,
ad inventare insieme primavera.

Era piovuto piano e senza pause quasi fino a quel momento,
picchiando sopra ai pali della spiaggia il mare si spezzava in lembi;
nel ristorante vuoto il cameriere, assorto e lento,
cifrava il rebus dei cumulonembi.

Compiendo poi quel rito inevitabile e abusato,
corremmo coraggiosi e scalzi lungo la battigia:
di un verde di bottiglia era quel mare affaticato, l' aria una stanza grigia...

Scoprimmo che oggi il mare lascia un povero relitto,
naufragi di catrame e di lattine arrugginite:
parlare era soltanto un altro inutile delitto contro le nostre vite...

Parlare, poi di cosa? Di quel vino troppo freddo e un poco andato?
O di quel fritto misto dato lì con malagrazia naturale?
A chi è triste di suo come un limone già adoperato
dà ancora più tristezza mangiar male...

E dire che volevo regalarti un compleanno un po' diverso,
ma in noi turisti fuori di stagione c'era tutto di sbagliato:
la notte, già una cosa andata via, il mattino perso
e il pomeriggio forse già sciupato...

Però malgrado tutto si era stati bene assieme,
così, senza un futuro, in incertezza intenerita.
Pensavo: "Farlo o no? Parlare o no? Restare assieme e poi cambiarsi vita?

Ma se fossimo stati un' altra coppia fra le tante
avremmo trasformato tutto in quella poca gioia
o avremmo litigato per sfogare ad ogni istante l' urlare della noia?

Domanda forse inutile, com'era forse inutile quel giorno,
da prendere così come veniva, senza calcolare il resto;
ci salutammo in fretta e in fretta anch' io feci ritorno:
di marzo si fa sera ancora presto...

Francesco Guccini

 

 
 
 

Post N° 960

Post n°960 pubblicato il 08 Marzo 2007 da psike830

 
"Arriva l'alba o forse no
A volte ciò che sembra alba non è
Ma so che so camminare dritto sull'acqua
e su quello che non c'è
Rivuoi la scelta,
rivuoi il controllo
Rivoglio le mie ali nere,
il mio mantello 
... io maledico
il modo in cui sono fatto
Il mio modo di morire
sano e salvo dove m'attacco
Il mio modo vigliacco
di restare
sperando che ci sia Quello che non c'è
Curo le foglie,
saranno forti
Se riesco ad ignorare che
gli alberi son morti
Ma questo è
camminare alto sull'acqua
e su quello che non c'è
Ed ecco arriva l'alba
so che è qui per me
Meraviglioso come a volte ciò che sembra non è
Fottendosi da se,
fottendomi da me
Per quello che non c'è."
Afterhours

Forse non è proprio legale sai
ma sei bella vestita di lividi

M'incoraggi ad annullare i miei limiti
Le tue lacrime in fondo ai miei brividi

Lasciami leccare l'adrenalina
Lasciami leccare l'adrenalina
Afterhours

L'errore è sempre quello di cadere in una spirale di sensazioni che diventa vortice di pensieri.
Dimmelo che ti spaventa il mio riuscire a sfuggirti con la stessa semplicità con cui riesco a scivolarti addosso.
Alcune persone si scottano giocando col fuoco noi invece rimaniamo lì a rosolare sulla brace apparentemente spenta, ma basta spostare solo un po' la cenere in superficie per ravvivare la fiamma.



 
 
 

Post N° 959

Post n°959 pubblicato il 07 Marzo 2007 da psike830

Da sempre l'uomo è spaventato da ciò che non conosce, non capisce, da ciò che non riesce a prevedere o controllare: la morte, i terremoti...
La passione.
Io non conoscevo la passione, ingenuamente credevo anche che fosse qualcosa a tempo determinato, qualcosa a cui bene o male si può resistere, cedendo solo ogni tanto.
Si sa che poi nella vita arriva sempre qualcuno che riesce a farci cambiare idea, la tipica eccezione che conferma la regola.
Alle elementari è arrivata la "scrittura" e la lettura.
Due anni fa è arrivato lui.
Nello stesso modo in cui non si può non leggere qualcosa noi non riusciamo a non far l'amore se ci troviamo in determinate condizioni.
Avete mai provato a guardare una serie ordinata di lettere, di senso compiuto provando a non leggerle? Ci siete riusciti?
Riuscite a stare per più di qualche minuto con una penna e un foglio in mano senza fare nemmeno un segno d'inchiostro?

Per me ogni volta è come la prima volta.
Scrivere però è qualcosa di cui non riesco a fare a meno, senza cui non credo che potrei vivere.
Lui mi basta non vederlo per un po' per ricominciare a "respirare", ma se chiudo gli occhi lo so che lui è lì.
E tutto questo non ha niente a che vedere con l'amore, è qualcosa di più fisico, di viscerale, qualcosa che non riesco a controllare pur essendo sempre stata una persona molto razionale.
Venerdì, quando sono entrata in quel pub e l'ho visto, non è successo niente di particolare: parlavamo e ridevamo. Poi, nella folla, qualcuno mi ha dato una spinta per passare e sono finita tra le sue braccia. Quello è stato il punto di non ritorno: il contatto.
Non è servito a niente allontanarsi l'uno dall'altra, fingere di dover andare in bagno, mandare giù un altro bicchiere provando a non pensare, eravamo ormai come due calamite, continuavamo a sfuggirci cercandoci.
E alla fine è successo: le sue mani sul viso, un bacio, un altro ancora, fregarsene della gente che ci guarda e andarcene continuando a dirci che era una cosa sbagliata, ma non avere nessuna intenzione di non farla.
Che poi, diciamocelo, si vive una volta sola. molte volte si rinuncia a delle cose che, se pur piacevoli, non si possono fare, ma a questa forza, a questa attrazione, non ho mai saputo resistere. Certe volte ce ne rimanevamo notti intere su un divanetto della discoteca a parlarne, discuterne, cercare di spiegarlo, razionalizzarlo, poi bastava sfiorarsi un braccio, darsi un bacio e ogni discorso andava beatamente a farsi fottere.
Mi spiace aver tradito la fiducia che in questi ultimi tempi la sua ragazza mi stava dando, il suo sforzo di non essere gelosa, il suo venire a cena con me, il suo capire il forte rapporto tra me e B., mi spiace da morire perchè son sempre stata una persona molto corretta su queste cose, la notte non ho dormito perchè mi sentivo in colpa nei suoi confronti. Ma non sono pentita, non vedo l'aver fatto l'amore con lui come una mancanza di rispetto nei miei confronti, per assurdo credo lo sarebbe stato non farlo.

Molti di voi crederanno che sono pazza, e in fondo credo anche di esserlo abbastanza per darvi ragione. So anche che non sono riuscita a spiegarmi come avrei voluto e che a voi non frega niente di questo, ma io dovevo scriverlo, per cercare di dare una forma alle sensazioni indistinte e nebulose che ho dentro ogni volta, per giorni, dopo che io e lui ci vediamo.
Riuscire a resistere per quasi un anno, riuscire ad evitare tutte quelle situazioni che ci avrebbero portato a questo è stato comunque positivo e un segno di "crescita" maturità, in fondo non siamo più due ragazzini. Ma quando ci siamo trovati lì, abbiamo sentito che nemmeno una minuscola parte della nostra complicità e della nostra intesa era svanita, tantomeno la voglia di stare insieme. Allora era facile confondere tutto questo con l'amore, oggi è altrettanto semplice capire che non lo è. Dovremmo forse smettere del tutto di vederci, evitarci con meticolosa cura, ma oltre alle sensazioni fisiche, almeno per me, c'è molto altro. Quell'uomo riesce a risvegliare in me la passione, ma non solo quella fisica, anche quella per la lettra, per l'arte, per la scrittura, per il cinema, la curiosità verso il mondo, le persone, mi fa venir volgia di assomigliargli, di guardare il mondo allo stesso suo modo, con lo stesso stupore da uomo ancora bambino, da uomo che sa che c'è sempre qualcosa da imparare e qualcuno da cui trarre insegnamenti. Prima di tutto io ammiro e stimo B. per i libri che ha letto, i film che ha visto, i viaggi che ha fatto, il tipo di amicizia che riesce ad instaurare con le persone, per il modo in cui appare e per il modo in cui è.

Che poi riesca anche a farmi perdere completamente il controllo a letto e che riesca a farmi raggiungere 8 orgasmi in una notte... è tutta un'altra storia.

Certi uomini entrano nella nostra vita per rimanerci, non importa in quali e quanti ruoli. Lui è uno di quegli uomini e io ne sono felice.

 
 
 

Post N° 958

Post n°958 pubblicato il 07 Marzo 2007 da psike830

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Certe volte si rimane perché non si trovano le parole adatte per dire
"vado via"

 
 
 

Post N° 957

Post n°957 pubblicato il 06 Marzo 2007 da psike830

D. come amicizia.

Un'altra boccata, fumo denso, la Chesterfield si consuma ancora un po', è quasi alla fine e il sapore si fa più acre. Guardo la legna consumarsi nella stufa e penso a quelle rare cose che rimangono quasi immutate. Penso a D., alla nostra amicizia, al modo che abbiamo di occupare gli spazi della vita dell'altra senza invadere, agli anni della scuola, alla freccia del suo motorino che faceva rumore e a come ci vergognavamo, tanto da alzare il braccio ad ogni incrocio.
Penso a cose forse sciocche, ma lontane che lasciano un po' di malinconia, malinconia di tempo che passa, di capelli più lunghi o più corti, di confidenze, di parole chiave, di sguardi complici, di persone di cui non ricordo più il nome, di prati a pasquetta, di palloni che rotolano, di voci amiche, di canzoni dimenticate, di testi scritti in un pub fumoso con le luci soffuse.
Penso all'amore degli uomini che credevamo d'aver trovato, alla delusione, ai ripensamenti, ai passi indietro e le corse in avanti, alle fughe, ai pentimenti, all'odore della pelle che non si può scordare, a quello dimenticato troppo in fretta, all'unica uscita in quattro coi nostri ex al cinema, quando tutti e due si sono quasi addormentati, al loro non conoscersi affatto, alla nostra complicità così forte e semplice.
Penso alle parole chiodi, oche, stoccafisso...a quanto tutto questo ci ha fatto e ci fa ancora ridere.
Perché una parola può avere mille significati diversi, può racchiudere un milione di ricordi, può essere pronunciata in centinaia di modi diverse con diversi toni e accenti, può unire e dividere.
Siamo state al telefono più di un'ora oggi pomeriggio e sembravano due minuti, ci siamo trovate stranamente simili stavolta, noi che in fondo abbiamo sempre avuto storie percorsi e interessi diversi, ora siamo più o meno nella stessa situazione e parliamo di quello che oggi sembra quasi tragedia e domani ci farà ridere.
Parlavamo di uomini ovviamente, ci chiedevamo, come tutti i singles, se troveremo mai qualcuno che ci ami, adesso che sempre più spesso ci ritroviamo in storie strette e senza futuro, adesso che i sogni che sembravano realizzati tornano ad essere solo illusioni, adesso che stiamo davvero diventando grandi.
Non so se troverò mai un uomo, un compagno, un ragazzo, so solo che non troverò mai un'amica migliore di lei.
Di questo sono certa ed avere almeno un punto fermo, questo punto fermo, è molto più di quello che si può desiderare.
  

 
 
 

Post n°956 pubblicato il 05 Marzo 2007 da psike830

"Quello"

Avevamo solo bisogno, forse, di tutto quello starci addosso, di pelle e tatto, di sensazioni di non confine, quella sensazione che tra noi non ha mai avuto un nome perché non abbiamo mai avuto bisogno di chiamarla per riconoscerla. Eppure ce ne stupiamo ancora, nel semibuio all'arrivo di una nuova alba, mentre la luce filtra nei piccoli spazi tra il tuo corpo e il mio e tu cerchi di colmarli muovendoti lento e poi veloce ed è sesso ed è amore ed è bisogno forse.
"spesso ho pensato che io e te siamo stati solo questo"
Ma "questo" cos'è? e perchè non si riesce ancora a controllarlo nonostante gli sforzi e le strade lontane?

E' stato come un caderci di nuovo dentro, nell'attimo esatto in cui hai cercato le mie labbra hai azzerato l'anno passato a sfuggire a tutto "questo". Poco importa chi c'era di mezzo, chi ne soffrirà o i sensi di colpa che ne verranno. Lo sapevi, come lo sapevo io che sarebbe successo e non abbiamo fatto nulla per evitarlo e null'altro avremmo potuto fare.

"Avevo dimenticato quanto fosse semplice..." e sentirti dentro di me e lasciarti fare e rubarti la scena e non accorgersi di nient'altro che non sia la tua pelle e i tuoi respiri.

Ed è qualcosa di totale, che non lascia spazio per pensieri o ragione, è puro istinto e sensazioni, è tatto e udito e vista e profumo che dimentico ma ogni volta riconosco.
E' sapere che quando me ne andrò mi rimarrà il tuo corpo addosso anche se tornerai altrove a vivere come hai fatto fin'ora.

Ci son poche cose che il tempo non riesce a consumare o sminuire, poche cose che mantengono sempre la primitiva intensità, poche cose di cui non si consumano gli angolo o non si affievolisce l'odore. "Questo" è una di quelle cose.
Il modo in cui tremi o vibri lasciando scivolare le tue mani sull'incavo della schiena, lo stesso modo in cui io le accolgo e non avevo mai trovato quel perfetto equilibrio di concavo e convesso tra pance, spalle, mani, braccia, schiene, teste, colli.
Tra me e te.

 
 
 

Post N° 955

Post n°955 pubblicato il 05 Marzo 2007 da psike830

E certe volte il tempo è infinitamente frammentato ed è tutto un gioco di percezioni acuite e minuziosamente attente. Come quando muovi la bocca per pronunciare una parola e tutto si dilata e si rallenta per me che rimango qui a guardare.
E certe persone riescono a regalarti emozioni fatte di spontaneità e semplicità, di strani contrasti fra quello che sono e dove sono, fra quello che tu credi e speri e la realtà.
Ché basta un gesto, a volte a cambiare tutto, più veloce o lento del solito, più distratto o attento e cattura i sensi e li monopolizza tanto da annullare il mondo intorno, la musica assordante e chi cammina calpestandoti i piedi.

Così ti chiedi perchè, se un uomo riesce a darti tutto questo, è dall'altra parte di un vetro invece che tra le tue braccia, sotto i tuoi polpastrelli e vorresti toccarlo avida della sua pelle...e lo fai in quel gesto immobile che chiami fantasia ma che in realtà è paura, terrore, insicurezza o forse incapacità.

Ché certe volte ti basta guardare per immaginare una vita insieme: lenzuola, macchina, freno a mano, canzoni, giornate di sole, corse sotto la pioggia, confidenze, piedi freddi, risate notturne, segni di cuscini sul viso, viaggi, silenzi e sospiri...tutti lì, in quello che guardi e finalmente vedi e ti chiedi dov'era stato fin'ora e perchè.

Sogni una serie infinita di coincidenze e casualità, di mani su porte e manifesti su vetri, di lui che all'improvviso ti vede e ti saluta in quel modo fresco e innocente, in quel modo inconsapevole che ha di vivere e illuminare....

[e devo smetterla di leggere De Carlo che poi mi fa questo strano effetto...]

 
 
 

Post N° 954

Post n°954 pubblicato il 05 Marzo 2007 da psike830

Da dove viene tutto questo sole che si attacca ai vestiti e penetra stoffa e pelle? Da dove arriva questa primavera di sorrisi e attimi di gioia senza motivo, di energia e voglia di ricominciare?

Ho voglia d'innamorarmi.

Che follia.

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Non so come, ma nel parcheggio oggi ho sentito l'odore del mare, dello stesso mare che vedo in lontananza dal terrazzo ed è stato come sentirsi la sabbia tra le dita e la voglia di tuffarsi.
Ma forse, almeno stavolta, non è di quel tipo di mare che ho bisogno, quello fatto di acqua, ma di un mare di sensazioni e batticuori, di accelerare senza voglia di rallentare, senza paura dello schianto o con una paura talmente folle che non mi permette di fare nient'altro che vivere il momento.

 
 
 

Post N° 953

Post n°953 pubblicato il 05 Marzo 2007 da psike830

Me ne stavo sulla sedia di cucina abbracciata a Gianluca, eravamo in sette con sei sedie. Avevo le sue mani sui fianchi e pensavo da quanto tempo un uomo non mi teneva così. Ad un certo punto mi ha abbracciato e ha poggiato la testa sulla mia spalla mentre tutti continuavamo a chiacchierare del più e del meno. Gianluca è uno degli ultimi arrivati nel nostro strampalato gruppo, è un bel ragazzo, sensuale, con delle mani bellissime, occhi e capelli neri, ma fondamentalmente un amico. Ed era in amicizia che stavamo in quella posizione, senza nessuna malizia.
Da quanto tempo non ho un uomo che mi abbraccia? Da quanto tempo non passo una serata con un uomo che non sia un amico? Due chiacchiere, due coccole, magari un film...

Certe volte semplicemente ti fermi a pensare. Pensi a quello che ti manca, a quello di cui fingi di non aver bisogno o forse son solo certe sere un po' più malinconiche, in cui discorsi finiscono sulle storie d'amore vecchie e nuove, sui ricordi e le paranoie.

E allora mi sono accoccolata in quell'abbraccio, per un attimo mi son sentita piccola e fragile come troppo spesso temo d'essere e ho smesso di pensare, finché lui non ha inavvertitamente e incosciamente posato le mani sul mio bacino, proprio lì, sulle ossa dei fianchi, un punto per me "abbastanza" sensibile...ed ho ricominciato a pensare...ma a tutt'altra cosa....

Devo dire che non mi è dispiaciuto affatto accompagnarlo a casa e farci due chiacchiere...eh eh...
Vabbè...i pensieri son gratis...per una volta si può anche fare...che tanto in testa ho tutt'altro...io e le mie cavolo di fisse...ma una cosa normale mai? E poi i dj sono la razza peggiore...soprattutto se hanno il faccino dolce come lui...ma questa è tutt'altra storia....meglio andare a dormire e smetterla coi monologhi...

 
 
 

Post N° 952

Post n°952 pubblicato il 03 Marzo 2007 da psike830

E' stato un vuoto quello di stanotte, nella realtà e nel tempo, qualcosa di sospeso nella continuità dell'esperienza.
Gli unici momenti in cui riesco a non pensare, ma a vivere, respiro l'odore dei miei sensi e dei miei desideri misto a quello della tua pelle e divento me stessa, quella che pochi conoscono, quella che anch'io-prima di incontrare te-non conoscevo.
Non saprei definirlo a parole, non è amore e non è solo sesso "...e ci siamo mischiati la pelle, le anime, le ossa ed appena finito ognuno ha ripreso le sue...", è qualcosa che non si poteva evitare
.

Ché certe distanze son troppo brevi da percorrere e certi sogni troppo facili da realizzare e tutto ciò che è semplice lascia come insoddisfatti e non ancora sazi.
Respirando corto al tuo stesso ritmo, alle 4 del mattino ho sentito che stavolta non ci sarebbero state sigarette da fumare dopo e braccia distese su cui lasciar scivolare morbide le dita. Non potevamo restare un attimo di più di quelli che siamo rimasti, non avevamo bisogno di nessuna scusa da inventare, non cercavamo giustificazioni per qualcosa che, semplicemente, doveva accadere.
Certe cose non si dicono a parole, certe cose non si dicono affatto, si sanno e basta, non potrei certo spiegare l’odore della tua pelle o la tua saliva sul mio collo contratto.
Siamo rimasti quanto bastava per dimenticarcene, pentircene o non scordarselo mai questo momento fatto di ore e di gesti d’avvicinamento graduali e banali, palesi e malcelati.
Sapevi dove venirmi a cercare e io dove farmi trovare, senza appuntamenti o scadenze, fretta o affanno.
L’errore è stato forse quello di credere di vincersi, di saper tenere a bada quello che da sempre spaventa: l’istinto e l’attrazione che son la stessa cosa e due cose diverse come me e te separati o nello stesso letto.
E’ capitato di incontrarsi al centro del vortice di una stessa voglia ed esserne risucchiati senza capacità di riemergere od opporsi, desiderarsi senza pensare a conseguenze o futuro, ché il tempo a volte si ferma o scompare perché è la ragione a misurarlo.
Ed io la ragione l’avevo lasciata di nuovo sul sedile della panda parcheggiata in fondo alle scale, davanti ad una porta che rimane aperta il tempo di aversi.
Forse non c’è dignità in questo, nessun rispetto per sé stessi, o forse solo il desiderio di rendersi felici il tempo che basta a sorridere ripensandoci.
Di spiegazioni non ne ho e ho smesso di cercarle, non ne voglio o non ne sento il bisogno, l’istinto non può essere razionale e se ci prova diventa solo ancora più bugiardo di quanto lo siamo stati noi.
Credo, però, che non si ripeterà, è perduto ogni equilibrio ormai, ogni delicato incastro di vite e caratteri.
 

 

 
 
 

Post N° 951

Post n°951 pubblicato il 03 Marzo 2007 da psike830

La verità è che mi mancava l'odore di quel posto, di quella coperta a quadri verde e rossa, le mie mani che scivolano indisturbate sulla tua pelle e dirti quanto mi è mancato tutto questo e sentiertelo dire. Quasi un anno eppure ieri: ritrovarsi nei gesti e nei movimenti, far finta che non sia passato nemmeno un giorno e poi provare a dimenticare tutto, ma non smettere ancora di chiedersi perchè, perchè è così semplice tra noi.
"sono stata con altre persone, ma...ma non era come con te...."
"non dirmelo, lo so..."
E poi un bacio tra le luci soffuse e la gente che balla, tra le luci soffuse e la gente che ignora.
Lo sapevi in fondo, come lo sapevo io, che sarebbe finita così, in quel casale in campagna e le tende che si muovono all'aria fresca che entra e non riesce a raffreddarci.
Ci chiederemo scusa, magari domani, magari questa stessa notte per esserci lasciati un po' troppo andare e daremo la colpa al vino e alla vodka per non ammettere quanto stavamo aspettando questo momento
"negherò fino alla morte"
"mi prenderò tutte le colpe"

E chiederti se sei sicuro di volerlo fare quando forse era ormai troppo tardi per tornare indietro.
"sì...sicurissimo"

Ed è dolce e sembra amore e poi è violento e poi "come fai?" "cosa mi fai?"
"come?"
"non lo so"
Passerà domani, passerà vedrai, chiamalo sesso, chiamali incastri perfetti, chiamalo di nuovo "noi" per una sola notte, chiamalo come vuoi...

Ed era di nuovo luce di candela che spengo con un soffio, forse per la timidezza, forse per l'imbarazzo o forse per fingere che non stia accadendo, eppure siamo qui, con il frigorifero aperto, il tappeto di walt disney sul muro, quella sedia da regista e il tavolo che a volte usiamo come letto.

"spesso mi son chiesta se era solo questo a tenerci uniti...anche se "uniti" per noi è una parola grossa..."
so già qual è la risposta, l'ho sempre saputa, avrei preferito non sentirti parlare, lasciarti semplicemente affogare tra il seno e il collo e poi ansimare...

E come buonanotte un bacio lungo e infinito...e come regalo di compleanno il tuo corpo ancora nudo e parlare di ieri, di un passato troppo lontano e mai esistito.

Dimenticherò, prometto, dimenticherò.

Già dimenticato(?)

 
 
 

Post N° 950

Post n°950 pubblicato il 02 Marzo 2007 da psike830

Ci sono legami che, nonostante tutto, non si affievoliscono, magari mutano, diventano qualcosa d'altro, qualcosa di ancora più indefinito, ma non si spezzano.
Ci sono persone che riescono ancora a stupirmi. In positivo intendo.
Ci sono uomini che in certo senso non se ne andranno mai dalla mia testa e dal mio cuore.
C'è un uomo che può dire di avermi veramente cambiata, come se m'avesse consegnato le chiavi del mondo, del mio mondo.
E non importa il male che ci siamo fatti, i tradimenti e le bugie, l'importante è essersi trovati e continuare a volersi bene.

"Non senza un certo imbarazzo ripenso al 2 marzo, a quanto poco elegante sia stato scordarmi del tuo compleanno proprio l'anno scorso...
Non pretendo espiare a posteriori le mie colpe, anche perchè, facendo un calcolo approssimativo, se volessi inviarti un fiore per ogni cosa da farmi perdonare probabilmente dovrei rivolgermi ad un grossista!
Consideralo quindi semplicemente un regalo perchè nonostante ci sentiamo poco e ci vediamo ancor meno, non posso non includerti tra le persone a me più care.
Buon compleanno."

E' il biglietto di un mazzo di fiori che ho trovato davanti alla porta di casa, la firma era quella di quel pazzo di B.

                                                                               

 
 
 

Post N° 949

Post n°949 pubblicato il 02 Marzo 2007 da semplicementeio.g

Premesso che il tiramisù della mia mamma te lo scordi,
e premesso che la torta al kg è troppo cara,
ti lascio, anzi, ti scrivo i miei più sinceri auguri.
immagine
Ormai si vecchia...

 
 
 

D.

Post n°948 pubblicato il 01 Marzo 2007 da psike830

Se penso a come, in tutti questi anni, non ci siamo mai perse, di come ci siamo incontrate, amalgamate, incastrate, trovate...mi viene quasi da piangere...
Vorrei ringraziare tutta quella serie di casualità e coincidenze che ci ha portato ad essere compagne di scuola prima e compagne di vita poi.
O, forse, dovrei ringraziare solo me e te?

Sono felice di passare questa mezzanotte con te e di averci passato tutte le altre.

Ti voglio bene, un bene infinito...my sister...

 
 
 

JO

perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.

 

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"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
le tue canzoni,
quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
delle canzoni,
delle vostre canzoni vi potete fidare..."

 
 

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