Creato da psike830 il 19/11/2005

1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

Messaggi di Maggio 2007

Post N° 1030

Post n°1030 pubblicato il 14 Maggio 2007 da psike830

Non è mica vero che il tempo risana tutte le ferite.

Sanguino.

Ma è un dolore dolce perchè oggi un'idea mi ha sfiorato: l'idea di riprovarci, di rimettersi in gioco, di ricominciare proprio dal punto in cui avevo lasciato come se in mezzo non ci si fossero messi tutti questi mesi e tutte queste persone e tutte queste paure e le scoperte e le quasi certezze e le delusioni e i ripensamenti e gli adii e altri mille errori e altri mille cedimenti e segreti e momenti e sorrisi e serate e telefonate e illusioni e parole e silenzi.

Ricomincio da lì, dallo stesso punto che è stato inizio e fine e completamento e coronamento e arrivo e fuga.

Faccio come te: ignoro completamente la realtà e reinvento il mondo senza le normali regole e prospettive e punti di vista e cose giuste e cose sbagliate e cosa da dover fare e dover dire.
Non sempre servono tutti questi schemi predefiniti, abbiamo sguazzato per così tanto tempo nell'indefinito e nell'assurdo da non riuscire più ad entrarci in quelle gabbie di "normalità".

Siamo rimasti sospesi nel dubbio così a lungo da credere di poterci vivere per sempre.

E io è lì che voglio tornare: nell'attimo di silenzio che precede una parola, nella ristretta distanza tra le labbra prima di un bacio, nell'istante che precede l'orgasmo di pensieri e sensazioni, nel tempo che intercorre tra l'inspirare e l'espirare, tra un battito di cuore e il successivo.

Ricominciare a vivere(ti). 


 
 
 

Post N° 1029

Post n°1029 pubblicato il 13 Maggio 2007 da psike830

A.
Dev'esserci pure un modo per trasportar tutto fuori da quella scatola piena di luci colorate, da quel vetro dietro cui ti nascondi.
Dev'esserci pure un modo per farlo diventare realtà.

.

.

.

.

B.
E poi sei lì, alle undici e mezzo di sera ad ordinare una grappa alal mela verde, ti giri e vedi lui che ti sorride aspettando una tua reazione. Fredda, glaciale, una perfetta attrice. Ti passa le mani fra i capelli, si avvicina piano. Ma non è più tempo, forse non lo è stato mai.

 
 
 

Post N° 1028

Post n°1028 pubblicato il 12 Maggio 2007 da psike830

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Ci sono persone nate per ascoltare, son poche, ma ci sono.
Non avevo mai avuto la fortuna di incontrarne una fino a qualche mese fa.
Poi per strani giochi del destino le strade si separano, incrociano, ritrovano e quest'uomo è entrato nella mia vita. Va per i 50, ma è ancora molto molto affascinate, ma di certo non è questo che mi interessa.
A guardarlo così sembra pure un po' antipatico, ma poi, se si gratta appena un pop' la scorza ecco che ci si accorge di quanto è speciale.
Erano le quattro stanotte e ancora stavo lì a raccontargli i fatti miei, cose che nemmeno D. conosce, non perchè gliele voglia tenere nascoste, ma perchè, forse non potrebbe capire.
E' uno strano scambio il nostro, lui che cerca di mettere "toppe" nel mio burrascoso rapporto con mio padre e io che provo a spiegargli quello di cui ha bisogno una figlia di 24 anni.
Sua figlia ha due anni meno di me e il modo in cui lui si mette in discussione e si rinventa come genitore è qualcosa di meraviglioso.
E le malelingue possono parlare quanto vogliono, mi sembra di aver trovato una sorta di zio, di appiglio, e di amico. 
Quando l'anno scorso io e S. abbiamo ricominciato ad uscire insieme non credevamo certo di riuscire a metter su un gruppo così ben assortito.

Non mi ero accorta di essere così fortunata.

.

.

.

Grazie a P., che ha ispirato questo post e a tutti gli altri, che mi riempiono il cuore e le giornate. 
  

 
 
 

Post N° 1027

Post n°1027 pubblicato il 11 Maggio 2007 da psike830

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Certi abbracci sono il ritorno da un lungo viaggio, ché non importa quanto tempo è passato, quanti chilometri hai percorso, quante persone hai incontrato: il profumo di casa lo riconosci, non cambia mai. E' questo, forse, a darci sicurezza.
Certe canzoni son chiavi di porte chiuse secoli fa e spalancate all'improvviso: ne escono ricordi nitidi e perfetti, nostalgie opache, indefinibili umori. E' questo, forse, a farci amar la musica.

Certi sguardi son fiumi di parole da non dire mai e da dire sempre, frasi sussurrate di notte e rinnegate di giorno, pensieri da cacciar via per la paura di farsi male, come con le api. E questo, forse, vuol dire conoscersi.

Dietro ogni tua parola mi ostino a cercare un intero universo di sorrisi e significati, di sogni e menzogne, di sensi a cui abbandonarsi ad occhi chiusi, senza tempo, senza ragione.E' questo, forse, il modo che ho per distruggermi.

Certe persone son cicatrici nascoste, che solo tu puoi vedere, la notte, quando ci si spoglia per andare a letto e si rimane soli con sè stessi.

 
 
 

Post N° 1026

Post n°1026 pubblicato il 10 Maggio 2007 da psike830

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Certe volte ho l'impressione di andarmene, di lasciarmi vivere.
Come se, dentro di me, non ci fosse nessuno, solo tempo che scorre e cose che cambiano, come fosse inevitabile.
Poi ritorno, riprendo il controllo e controllo i cambiamenti e cerco di contenerli, di metabolizzarli, di rielaborarli e cambiarli di nuovo.

E' vivere a tratti, spegnersi ogni tanto, perdersi.

E' colpa mia forse?

E' non essere abbastanza forti forse?

E' non aver abbastanza coraggio forse?

[...e domani sera saremo di nuovo tutti insieme
a dirci quanto siamo cambiati e quanto siamo uguali, da quel pomeriggio in Spagna, da quelle panchine storte e colorate.
Saremo di nuovo tutti lì, chi ce l'ha fatta e chi non ce l'ha fatta...
Se non ci foste stati voi, vi avrei inventati...
Domani il V C si riunisce...]

 
 
 

Post N° 1025

Post n°1025 pubblicato il 09 Maggio 2007 da psike830

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Che forse la felicità non è poi così grande se può nascondersi in un angolo e non essere vista.
Che senso ha vivere se nessuno ci vede?
Ché fa questo la felicità: si nasconde.
Ogni tanto, curiosa del mondo, esce un attimo allo scoperto, ma chi è troppo abituato all'oscurità non sopporta la luce e allora si rintana, di nuovo, per un tempo indefinito, tanto che cominci a pensare che era solo un'allucinazione, che non l'hai davvero vista, ma solo sognata.

Che vita del cazzo che fa la felicità....
Ma perché non esci a divertirti un po'?
 

 
 
 

Post N° 1024

Post n°1024 pubblicato il 09 Maggio 2007 da psike830

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E' invidiabile la tenacia con cui la speranza si attacca ad ogni più piccolo e impercettibile segnale ignorando segni evidenti come grida improvvise nel silenzio.

Si vede solo quello che si vuole vedere allo stesso modo in cui non si vede quello che è troppo lontano dagli occhi per essere guardato. Unendo tutto alle aspettative e all'ingenuità quello che si ottiene è una visione abbastanza distorta da crederci ancora: credere ancora che ci sia speranza.

D'improvviso poi ci si sveglia e ci si accorge che il tempo ha fornito la colla per mettere insieme tutti i pezzi, gli stessi che il giorno prima non sembravano affatto collegati. Il tempo ha trovato un ordine logico, talmente logico che ci si dà uno schiaffo sulla fronte accorgendosi d'essere stati stupidi e lenti nel capire.

Quello che si deve fare ora è liberarsi della ragnatele di ricordi che tengono come immobilizzati nel tempo e nello spazio. Non si tratta più di scegliere se andarsene o restare ormai, non si tratta più di scegliere.

Quella porta lì si è chiusa: tu sei rimasto dentro e io fuori, non c'è chiave e non serratuta, non c'è modo di recuperare.

E anche se dentro è estate, fuori-se guardi bene- è primavera, è tutto un risveglio e una rinascita.

[...e proprio mentre cliccavo su "pubblica" arriva un tuo squillo e un sms...
non è facile non vedere
non è facile non sentire
non è facile non sognare...]

 
 
 

Post N° 1023

Post n°1023 pubblicato il 05 Maggio 2007 da psike830

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...che ho tutti questi pezzi che non so dove metterli...
...e tu che continui a parlarmi delle tue lacrime, come se non le conoscessi, come se non le avessi asciugate quella notte...
...che a pensarci adesso fa quasi ridere...

...che certi posti riescono a farti sentire ancora più fragile...[io sette ore di pronto soccorso e tu ad un funerale]...

...ti immagino seduto sul muretto di campetti a scrivere e io davanti alla porta della rianimazione a leggere le tue parole...

...che se avessi la bacchetta magica ti farei sparire...

...sono stanca e mi viene da vomitare...

 
 
 

Post N° 1022

Post n°1022 pubblicato il 04 Maggio 2007 da psike830

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Hai raccontato solo bugie perchè avevi capito che solo quelle sapevo ascoltare e le dicevi così: con un filo di voce ingenua e morbida, come i bambini.
Ché la verità non è mica come i sogni e allora ci costruivo sopra castelli di sabbia.

Poi è arrivata l'onda e se li è portati via.


Non credevo certo che saresti tornato, forse non lo volevo nemmeno, mi bastava quel rimanere sospesi tra la fine di tutto e l'inizio di qualcosa d'altro finchè non ho cominciato a provare dolore.

Quando l'onda è tornata indietro ho sentito il vuoto.

E' rimasto poco di quei castelli: una massa informe e senza spigoli, nessun muro di cinta a proteggerlo.

E un'altra onda, investendolo, l'ha trovato ancora più fragile e indifeso.

Non so se avrò la forza di dirtelo che finalmente ho capito che sulle macerie non si può camminare a piedi scalzi pretendendo di non farsi male.
Non so se avrò il coraggio di dirtelo che mi sono accorta solo ora che il nostro tempo è finito da un pezzo.
Non so se avrò la forza di chiederti di smettere
di tenermi in bilico su quel filo che ci lega
di cercarmi di notte quando mi manchi di più
di pensarmi anche solo ogni tanto
di ricordarmi di noi con parole che monopolizzano i miei pensieri
di fingere di incontrarci per caso
di illudermi che non sia cambiato niente
di regalarmi baci e carezze
e poi andartene.

Bisogna, forse, essere veramente stupidi per non accorgersi di quanto son fuori dalla tua vita, di quanto tutte quelle piccole parti di te non mi appartengono più, di quanto son grandi quelle che non ho avuto mai.

_non sempre quando si sbaglia si può riparare_


 

 
 
 

Post N° 1021

Post n°1021 pubblicato il 04 Maggio 2007 da psike830

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Sarebbe meglio non pensarci perché, se ci penso, mi accorgo che in realtà non ho più nessuna voglia di scappare.
Vorrei che mi prendessi o che te ne andassi senza nemmeno voltarti a dire addio.

Satura.

 
 
 

Post N° 1020

Post n°1020 pubblicato il 03 Maggio 2007 da ofixe

Dondolavo con la sedia in equilibrio precario su due sole gambe, osservavo il monitor inanimato del mio pc sorseggiando un caffè e alternandolo a gustosi morsi di un pasticcino alla panna. Fuori la finestra del mio ufficio sole e palme travestivano l’autunno portoghese in una primavera per me inconsueta. Silvia, al computer di fronte al mio, proseguiva nella sua quotidiana corrispondenza con l’Italia tra messenger ed sms.
Il ritratto perfetto di due lavoratori modello.

Non ne ricordo esattamente la data, tanto meno l’ora, probabilmente perché ancora inconsapevole che il corso di quel giorno sarebbe stato ben differente dal consueto caffè – ufficio - di nuovo caffè -pranzo con i colleghi – ufficio -pausa pomeridiana – casa - delirio notturno.
Quel giorno lei mi tese la mano, mi raggiunse tra il mio caffè e il mio pasticcino, mi fece mettere composto sulla sedia, riattivarmi dalla modalità stand-by. Io, titubante, la afferrai e senza rendermene nemmeno conto mi ritrovai dall’altra parte dello schermo, dove quel mondo scritto, letto e immaginato usciva dai canoni della fiction per divenire reale. Quasi come ospite nel backstage del mio telefilm preferito, in un misto tra incredulità e “soggezione”, mi muovevo con la cautela di chi è consapevole aver varcato il confine di un mondo delicato ed elitario, laddove non a tutti è concesso entrare. Assaporavo questo privilegio e sorridevo inebetito di fronte al monitor.

Silvia mi osservava stranita, si chiedeva probabilmente cosa mi animasse in un giorno di così scarso lavoro. Provai a spiegarle e farle percepire il significato dell’evento ma ovviamente lei non capì a fondo e tornò ai suoi sms dopo poco. Sole e palme erano ancora li, impassibili, sempre più orgogliosi nel privarmi del mio autunno. Il pasticcino alla panna, immobile, appoggiato sul suo sacchetto di carta beige della caffetteria aspettava mangiassi ciò che ne restava. Continuai a condividere l’emozione solo con me stesso, di fronte al mio amico monitor, con lo stesso sorriso ebete.

Il resto è storia.. è gioire per una semplice finestra messenger che si attiva, è non sentirmi solo dopo che la mezzanotte giunge e il mondo attorno a me si spegne, è lasciar scorrere pensieri, tristezze felicità su un monitor lcd sentendo però una presenza fisica ma, ancor più importante, amica, reale e affine. E’ non abituarmi che questo sia scontato, sorprendermi ogni volta ed andare a dormire sorridendo anche dopo una giornata negativa. Sorridere per quanto sia razionalmente assurdo ma assolutamente vero e spontaneo. Poi, senza nemmeno pensarci troppo, il senso della nostra alchimia di parole notturne affiora ed ogni spiegazione razionale diviene superflua: lo hai detto tu, l’ho ribadito io, “forse è che siamo due dei pochi sognatori rimasti” si, “sognatori e idealisti”.

p.s.: tra poche ore Psi, pochissime.. ti chiedo un inboccaallupo e prometto mantenere la promessa :-)

 
 
 

Post N° 1019

Post n°1019 pubblicato il 02 Maggio 2007 da psike830

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Non mi aspettavo certo un lietofine, la vita non è mica un film, ma neanche una fine senza nemmeno un inizio.
Concetto contorto.

E' che non riesco a smettere di pensarci, come se non avessi altra scelta, come se ti avessi già conosciuto in un'altra vita e avessi questo bagaglio di attimi, ricordi, sogni e progetti che non mi abbandona e pesa e devo trascinarlo senza poterlo lasciare incustodito nemmeno per un attimo.

E' sempre stata la cosa più facile per me arrendermi, scappare, non lottare.
Stavolta invece non ci riesco.

Sarà mica questo l'amore? La follia allo stato puro?

Mi chiedo " e se fosse lui?"
lo so che lo conosco appena, ma da mesi questo pensiero non mi abbandona...

sta diventando una specie di ossessione.

 
 
 

Post N° 1018

Post n°1018 pubblicato il 01 Maggio 2007 da psike830

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Da una parte ci son tutte le cose che non avrei mai voluto che tu sapessi e che mi son scivolate via dalle labbra come uno starnuto che non riesci a trattenere, dall'altra ci son tutte quelle che avrei voluto dirti ma non son stata capace.
Le custodivo dentro aspettando il momento giusto senza accorgermi che il momento giusto era ognuno di quelli passati insieme.
Adesso sono ancora qui, fuori tempo, fuori luogo, fuori dalla ragione e da ogni logica, ma lo stesso vorrei regalartele, e so che anche tu le vorresti, che le prenderesti tra le mani tenendole come qualcosa di fragile, ma poi non sapresti dove metterle e inizieresti ad incartarle di parole e sorrisi troppo dolci da ignorare.
E allora ci perderemo di nuovo, per un giorno o due, nell'illusione di poter vincere, di poter resistere, per poi cadere ancora una volta in quei giochi di potere e di sguardi.

"...giurami
che non mi hai mai mentito
e ingannami,
farò finta di niente
ora che
di me più stima io non ho..."
Es-senza - Negramaro

"non ti sembra che stia parlando di noi?"
e gli occhi continuano a guardare la stessa strada percorsa mille volte insieme, gli alberi ai lati della strada e il casale giù, in fondo a sinistra, la porta prima chiusa poi aperta, le tua mani prima sul volante poi sul mio corpo, la mente prima lucida poi inebriata dall'odore di te.

"guarda...è già mattino"

 
 
 

Post N° 1017

Post n°1017 pubblicato il 01 Maggio 2007 da psike830

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Son caduta in giorni lenti scanditi dal ticchettio di orologi nascosti.
Odio gli orologi, ho smesso di portarli da anni ormai, quel rumore sempre uguale e infinito mi entrava dritto dritto nel cervello facendomi vibrare i nervi.
Come se qualcuno mi stesse dicendo "il tempo passa, il tempo passa, il tempo passa, te ne accorgi o no?".
non bisogna certo ricordarmelo ogni secondo, lo so da me come son volati via questi anni.
Ne sono passati quasi quattro da quando ho oltrepassato quella porta decidendo di non tornare  più.
La porta era quella di casa.
Me ne sono andata, ho tolto tutti i vestiti, tutte le foto, ho provato a cancellare ogni traccia dei vent'anni passati là dentro.
Son tornata solo ogni tanto a riprendere qualcosa e immancabilmente ogni pomeriggio dell'ultimo dell'anno l'ho passato davanti al camino spento facendo un resoconto dell'anno che se ne stava andando.
Ogni tanto mi sembrava di sentire l'eco delle mie grida da bambina provenire dall'androne, di mia madre che mi chiamava dalla finestra perché era pronta la cena, dei colpi sul muro della mia vicina per chiedermi di andare da lei.
Ogni tanto mi sembrava di appartenere ancora a quella casa, soprattutto quando rimanevo col naso all'insù nel mio letto a fissare quel soffitto che ha accompagnato le mie paranoie adolescenziali, che ha contenuto i miei sogni, che ha visto nascere le mie passioni, quel soffitto che era sempre troppo bianco e il bianco, si sa, ha dentro tutti i colori, ma li nasconde bene.
Lo sapevo, però, che qualcosa si era rotto, irrimediabilmente, l'ho capito quando ho portato via tutti i miei diari, ho capito che quella non sarebbe più stata casa mia e quella non sarebbe più stata la mia famiglia.

A volte ho paura di infilare la chiave nella serratura, la maggior parte delle volte devo prima fare un respiro lungo e far forza su me stessa, soprattutto quando sento le voci provenire da dentro, soprattutto quando mia sorella mi corre incontro sorridendo e io mi accorgo di quanto sta crescendo e io mi accorgo di non essere con lei.

Di anni invece ne son passati 9 da quel 2 maggio che ha cambiato tutto o forse ha solo accelerato gli eventi.

Pensavo solo che non ricordo nessun bacio della buonanotte nè di mamma nè di papà.

tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac tic tac

 
 
 

JO

perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.

 

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"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
le tue canzoni,
quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
delle canzoni,
delle vostre canzoni vi potete fidare..."

 
 

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