Creato da psike830 il 19/11/2005

1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

Messaggi di Settembre 2007

Post N° 1157

Post n°1157 pubblicato il 12 Settembre 2007 da psike830

Cazzate a fiumi.

Accendo un'altra sigaretta col sole del tramonto che m'arriva di sbieco dal terrazzo e penso che poteva anche andare peggio. Non ho mai fatto una lavatrice in vita mia e dovrei vendere elettrodomestici, li lavo a mano i panni, io. Non mi ero nemmeno pettinata stamattina e il tizio del colloquio è arrivato in ritardo con la faccia di uno che non s'era nemmeno accorto d'essersi alzato dal letto. Figuriamoci se guardava i miei capelli. Son stata la prima e al punto "convincici che sei la persona adatta a noi" gli avrei risposto che non sono adatta nemmeno a me stessa, figuariamoci per fare la commessa all'uni euro.
M'arriva dritto in faccia il sole adesso. E' il primo sole di settembre questo, non ha fatto altro che piovere. E' già il dodici, ho troppo poco tempo per finire di preparare l'esame. Son sempre stata così io: le cose di fretta, all'ultimo minuto ché la tranquillità non m'appartiene.
Il camice bianco di A. sfiora la mia divisa azzurra e ho una specie di sussulto, lui crede perché ero sovrappensiero, ma la verità è che gli salterei addosso, dal primo giorno che l'ho visto al Pronto Soccorso, quand'era venuto per una consulenza per un T.S.
"non ho ancora capito se si dice 'comorbiLità' o 'comorbiDità'"
Sbuca con mezzo busto fuori dalla finestra della cucina e indicandomi le fotocopie mi chiede
"quale passaggio è?"
"nessun passaggio, è una cosa che stavo studiando ieri su un altro libro"
"son due cose diverse, almeno da quello che ricordo...però...la differenza non me la ricordo...non ho nessuna risposta per te oggi, mi spiace"
E sorride ripensando alla definizione della settimana enigmistica che gli ho chiesto prima.
E' passato un anno dal primo giorno che ho messo piede qua dentro.
Com'ero un anno fa?
Ero diversa? Migliore? Peggiore?
un anno (di lavoro) in un reparto psichiatrico non può non portare cambiamenti.
ci son persone qua dentro che anche non volendo mi hanno aiutato molto e sono quelle che mi mancheranno.
Ho la macchinetta digitale in borsa, dentro all'armadio dei farmaci e avrei voglia di fotografare ogni singolo angolo di questo posto. Ho paura di dimenticare. Paura di dimenticare gli sfoghi e le risate, i pomeriggi passati a studiare psichiatria sul terrazzo e a chiedere delucidazioni ad ogni dottore o infermiere per poi andare  sbagliare proprio la domanda sull'aloperidolo, paura di dimenticare le cene e ogni singola sensazione provata. Ho perfino imparato a cucinare. Io ho imparato a cucinare, tanto che ogni volta che quando faccio il sugo fanno tutti il bis.
Un forno elettrico, neanche quello ho mai usato, non credo che potrei vendere elettrodomestici.
"Settore preferito?"
" Telefonia"
Decisamente telefonia. Se sbagli qualcosa basta spingere il tasto rosso e tutto torna come prima.
"Ho un problema col cellulare, dai un'occhiata?"
Che tempismi il dottorino, sembra leggermi nel pensiero. 37 anni, pochi capelli, ma affascinante, bella voce, begli occhi scuri e bla bla bla.
Ho fame, vado a mangiare nutella così smetto di scrivere puttanate e riesco pure a seguire House alla tv.

Dovrei studiare, lo so, ma ho spinto il tasto rosso.

rewind.

 
 
 

Post N° 1156

Post n°1156 pubblicato il 11 Settembre 2007 da psike830

"...per tutto il tempo
che ci è sempre stato negato
che per averlo
abbiamo spesso rapinato
per le mie dita nella tua bocca
e per la tua saliva
per le tue mani
per il mio tempo
che nei tuoi occhi è imprigionato
per l'innocenza
che cade sempre e solo a lato
per i sussuri
mischiati con le nostre grida
ed i silenzi..."
Subsonica

[Perché ho solo bisogno di ridere.
ricordo quanto eravamo leggeri
ricordo come tutto era semplice

Vorrei solo sentirti tra le dita
un'altra notte ancora
e non cercare più risposte.
Non so stare intrappolata in uno schema
non so vedermi in una definizione]

da me certezze non ne avrai
solo di questo son sicura
Se da me vuoi ogni notte parole nuove e dolci
non ne avrai
non sono io quella persona

Io sono altro

Alle parole io preferisco i fatti
alle promesse preferisco le sensazioni

sapevi già quanto i miei tempi son dilatati
io so che a volte sembrano eterni
ma il carattere di una persona non cambia.

Quindi vedi di non rompere i coglioni


 
 
 

Post N° 1155

Post n°1155 pubblicato il 10 Settembre 2007 da psike830

Fare la scelta giusta non significa non provare dolore.

Lo vedi come volano via? Son solo illusioni, non credere di poterle afferare, basta un solo tocco e

puff

 
 
 

Post N° 1154

Post n°1154 pubblicato il 10 Settembre 2007 da psike830

E ogni volta ritorni.

Basta abbassare appena un po' le difese, chiudere un attimo gli occhi e ci sei.

La notte sei di nuovo un'ossessione.

pelle

odore

respiri

mani

gesti

...

mi manca salire quelle maledette scale a chiocciola e perdermi.

Continuare a pensare che nessun altro al mondo saprà darmi quello che mi hai dato tu significa amarti ancora?

 
 
 

Post N° 1153

Post n°1153 pubblicato il 09 Settembre 2007 da psike830

Nonostante gli anni passati quel posto ha ancora qualcosa di magico.
Passando accanto a quelle scale mi son ricordata di te e di me. Non di noi, ma di te e me, di quello che eravamo.
Quando credevamo di aver già vissuto e patito tutto e io non avevo nemmeno la patente, ma credevo di poter arrivare ovunque con quel due ruote bordeaux, alla fine m'importava sol d'arrivare da te, puntuale, tutte le sere e aspettarti con finta indifferenza su quella panchina.

Mi son ricordata di tutti i sogni e le speranze che avevo, dei progetti che non avevamo il coraggio di fare e di com'eravamo spaventati dal solo pronunciare la parola amore.

Mi son ricordata di te senza stempiature e nessun capello bianco, ancora con la punto bianca e nessun'auto di lusso, di quello che non ti importava di apparire.

Mi son ricordata di come tutto era semplice, volersi bene anche senza il bisogno di dirselo, senza esserne capaci, senza sapere a cosa andavamo incontro, quando ancora non c'era il sesso a rovinare tutto ed erano solo i pensieri e le dita a far l'amore.

Ho ricordato anche i vestiti e le scarpe che oggi ci fanno solo ridere, i primi cellulari e le telefonate a casa all'ora di cea e il correre a rispondere per prima.

Guardarti e sapere che eri vero, che anche se non eri mio, non saresti stato capace di farmi del male.

Poi il tempo crea bugie o forse solo la capacità di inventarne di sempre più credibili, poi gli anni scivolano via e ci si ritrova una domenica mattina di maggio in un bar e si ricordano i vecchi tempi scoprendo che in fondo il cuore è ancora capace di correre all'impazzata e di prendere quasi il volo, ma c'è la ragione a fermarlo, ci sono le responsabilità e mille altre cose che prima ignoravamo, che prima non sapevamo nemmeno che esistessero.

Però ogni tanto mi capita ancora di chiedermi dove sei, cosa fai, se stai ancora con lei, se hai già fissato la data delle nozze, se ti manco mai, se ti sei più fermato in quel parcheggio a guardar le stelle che proprio non vogliono cadere.

Sono stata felice quell'estate e mi frullano in testa ancora le tue parole

"ricorderò sempre l'estate del '99 come la più bella della mia vita"

Ti direi
"hai ancora
voglia di nuotare
in questo mare?"

Il passato è bello perchè t'appartiene e poi usarlo quando e come vuoi, per farti ancora male o per sorridere.
Io stasera ho solo nostalgia di una "me" che non esiste più.
 

 
 
 

Post N° 1152

Post n°1152 pubblicato il 09 Settembre 2007 da psike830

Non lo senti che certe volte è un po' come annegare sulla terraferma?
e' tutta una contraddizione e un'alternanza di opposte sensazioni.
C'è da impazzire.

Ché ti vien voglia di strapparla via a morsi la vita, ma poi hai paura di farti male o di non avere abbastanza energie allora aspetti.
E le occasioni se ne vanno via e tu le rincorri per un attimo e poi ti fermi di nuovo per non rimanere senza fiato, per metterlo da parte quel fiato per la prossima volta.

"...perciò io maledico il modo in cui sono fatto
il mio modo di morire sano e salvo dove m'attacco
il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia
quello che non c'è..."
Afterhours

Che ci crediamo tutti diversi e speciali e invece quando s'arriva ai 25 sognamo tutti un posto fisso in comune e un buco di casa sperando di riuscire a pagare il mutuo ed arrivare a fine mese senza patire la fame.

Quello che non voglio io è una famiglia, da sola mi basto e quasi non mi sopporto, figuriamoci in due.

Voglio solo andarmene da qui, ma proprio andarmene via.
Fossi una persona coraggiosa e solo un pizzico impulsiva avrei già conquistato il mondo.

Invece...

 
 
 

Post N° 1151

Post n°1151 pubblicato il 07 Settembre 2007 da psike830

Col tempo ho capito che ci son tanti tipi di distanze e tanti modi per misurarla: chilometri, batticuore, pensieri, ho capito che una persona può andarsene in mille modi e che ci son pochi ritorni.

Il fatto che le stagioni e le persone mantengano sempre gli stessi nomi non significa che siano sempre uguali.
Il fatto che credi di conoscere una persona non significa che tu la conosca davvero.

Nell'uno nessuno e centomila pirandelliano rientriamo tutti: da sola, a volte, stento a riconoscermi.

Col tempo ho capito che ce ne se ne accorge sempre troppo tardi di amare, di voler bene, dell'utilità della cosa che hai appena perso, di quanto è invalidante anche un solo graffio che brucia sull'indice o uno squarcio sul cuore.

Ho capito che si ha bisogno di credere nelle persone, in Dio, e che certe volte ci si benda gli occhi pur di non vedere.
Poi ci si stupisce di come tutto è diverso e ci si chiede come abbiamo fatto a non capire.

Ho capito che non basta solo voler bene a qualcuno, bisogna anche trovare il modo giusto per dimostrarlo e non sempre tenersi dentro odio e amore fa bene, ma anche che a volte è inevitabile.

Mi sono accorta che ci sono persone che non sanno capire i tuoi silenzi e credono comunque di conoscerti.
Ho capito che detesto queste persone.

Chi mi conosce sa che son capace di parlare d'aria fritta per ore senza quasi prender fiato, ma anche -e soprattutto- che a volte resto in silenzio per giorni e non è nelle parole che sono i miei pensieri.

[ho paura perché
so cosa c'è dietro ai tuoi silenzi,
paura perché
è come se t'ascoltassi raccontare i tuoi pensieri.
e so che tu hai paura quanto me
perché non mi ami più
ma sai che nessun altro al mondo
ti conosce come ti conosco io.
F. 2005]

Ho capito che costruiamo più muri per le persone che ci vogliono bene piuttosto che per quelle che vorrebbero davvero attaccarci e che a volte le ferite che sembrano superficiali son le più profonde.
Mi sono accorta che nonostante le cicatrici segnalino la riemarginazione completa di un taglio non smettono mai di ricordarci il modo in cui ce le siamo procurate.
Una cicatrice è diversa da un tatuaggio, non sei tu a scegliere posto e forma, è lei a scegliere per te e avrai per sempre addosso il marchio di una disattenzione, di un miracolo, di un gioco finito male, di un giorno vissuto che ne nasconde sempre un altro ancora da vivere.

Ho capito che l'amore ha molte forme e spesso fa più male che bene, ma -pur provandoci- non possiamo farne a meno.

[perché c'è stato un attimo
un attimo perfetto
in cui credevo che l'avresti detto
in cui te l'ho visto scritto in faccia
eppure le parole son rimaste lì
sospese nella luce dell'alba,
tra ieri e oggi.
E perso quel momento
ho capito che non ne avremmo avuti degli altri.
"ti amo"
avrei dovuto dirtelo io
e poi rimanere a guardarti
indeciso se andartene o restare]

Ho capito che si ama il passato e ci si innamora del futuro come fosse una febbre passeggera che svanisce non appena ci si accorge che il tanto atteso futuro è identico al presente.
Ma comunque si continua a sperare.

Ho capito che della vita non so ancora niente, nemmeno come viverla.


 
 
 

Post N° 1150

Post n°1150 pubblicato il 06 Settembre 2007 da psike830

Ricordi quando ti ho chiesto le chiavi della casa in Sardegna per andarci a passare il Natale da sola?

Se va avanti così credo che ci passerò pure l'autunno.

Eccheccazzo.

Posso avere un attimo di pace?

Non so voi che sogni abbiate nel cassetto, il mio è quello di andare a dormire senza vedere nessuno, svegliarmi e non vedere e sentire nessuno, mangiare da sola, starmene per cazzi miei.
Se voglio vedere gente esco oppure la invito.

Voglio stare da sola.

Solaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.

'fanculo.

 
 
 

Post N° 1149

Post n°1149 pubblicato il 04 Settembre 2007 da psike830

...ed ho imparato a bere
sempre un sorso in più
di quanto
ne avessi
realmente bisogno
un giorno potrei
avere
sete...

Capita poi di non sentire più niente, colpa di tutto il frastuono forse.
C'è un limite oltre cui il dolore anestetizza.
Paradosso.

Sono abituata a mettere le mani avanti ancor prima di sapere che cadrò.
C'è chi lo chiama pessimismo, io la chiamo prevenzione.
Anche perché, poi, prepararsi al peggio non significa sapere cos'è il peggio.
Il peggio è sempre peggiore di quello che ti immagini.

Ci son cose per cui non si è mai preparati
i brutti tiri
le partenze improvvise
i vuoti lasciati da chi decide d'andarsene
le morti
il sopravvivere alla morte di qualcuno che ti è vicino

Perché i problemi son sempre di chi resta, non di chi se ne va.

La mancanza la sente chi rimane e io, oggi, ne sento abbastanza per tutti quelli che se ne sono andati via da qui.
In parte li capisco: se potessi scegliere me n'andrei anch'io da me.

Ho troppe cose da fare e tropa poca voglia di farle.


 
 
 

Post N° 1148

Post n°1148 pubblicato il 04 Settembre 2007 da psike830

La domanda arriva dall'angolo del tavolo di cristallo, lei è lì con una sigaretta accesa e cerca il portacenere mezzo pieno tra i resti della cena:

- E B.? Che fine ha fatto? Ci pensi più?

Alzo gli occhi come avessi visto un fantasma.
Me lo sento addosso, il suo odore, è leggero e morbido come i suoi baci.

Non c'è una vera risposta perché in fondo B. è parte di me, è qualcosa che non si può togliere, è a metà strada tra il cuore e la mente. B. sono io, in fondo.

E' tutte le sicurezze e i dubbi, i sorrisi e le poche lacrime, la meta a cui non sono arrivata, l'obiettivo per cui non ho lottato abbastanza, la strada impercorribile, il desiderio d'abbandono e la paura d'amare. Il mio tutto e il suo contrario.

Dimentichiamo facilmente chi ci fa ridere, ma difficilmente chi ci fa piangere.

Forse amo ancora i suoi nei dietro al schiena e quel leggero incavo sotto lo sterno, la semplicità con ci siamo amati da subito e le difficoltà di comunicazione.

Forse amo ancora l'idea che mi son costruita di lui e il fatto che  non m'abbia amata mai come ora ama lei, il suo ultimo grazie quand'ero in Sardegna e la nostra prima volta al sole di maggio.

Forse la prima volta che ci si innamora non si può dimenticare.

Però poi la vita va avanti e lui non mi manca più così tanto da togliere il fiato.

Forse ho solo bisogno di fare sesso.

Oooops.

 
 
 

Post N° 1147

Post n°1147 pubblicato il 02 Settembre 2007 da psike830

E' il gioco del fare e disfare, è la mente che ha questa capacità di costruire e distruggere.

Intorno intanto c'è musica sparata ad un volume indecente nelle orecchie e allo stesso tempo bisogno di silenzio.

"C'è nel mio cuore più di quel che ho sulle labbra,
c'è nel mio desiderio più di quel che ho tra le mani.
Sempre camminerò per queste spiagge
tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta
e il vento svanirà la schiuma.
Ma sempre spiaggia e mare rimarranno.

Se vedi solo ciò che la luce rivela
e odi solo cio' che il suono annuncia,
allora in realtà non vedi e non senti
.
Come potrà disigillarsi il mio cuore
senza spezzarsi?
La poesia non è un modo di esprimere un'opinione.
E' un canto che sale
da una ferita sanguinante o da labbra sorridenti."

[K.Gibran]

Sto preparando le ali per volare via.
Prima o poi....

 
 
 

Post N° 1146

Post n°1146 pubblicato il 02 Settembre 2007 da psike830

Mentre intorno c'è la sera,
e vicino a te qualcuno
sta parlando di qualcosa
Tu respiri la tua vita
coi polmoni che si riempiono
di Coca Cola
E vorresti che la vita
stesse lì per un momento
ad aspettare

perché tu riprenda fiato 
per  poter ricominciare
magari a bestemmiare
.......magari a bestemmiare

ma la gente ti sta' attorno
ti controlla
devi stare attento
non ti puoi permettere certo
di volare via col vento

non avrebbe senso

la realtà ti preme addosso
ce l'hai sopra ce l'hai sotto
ce l'hai tutt'intorno
tu sei chiuso nel tuo guscio
ma la cosa non potrà durare
ancora molto


una nave s'avvicina
s'avvicina lentamente
senza fretta
è il futuro che ti aspetta
ti conviene uscire adesso!
adesso basta

Vasco Rossi



 
 
 

Post N° 1145

Post n°1145 pubblicato il 01 Settembre 2007 da psike830

Post office

Era solo un pensiero, prima.
Poi ha cominciato a camminare su e giù, sempre più impaziente e adesso, all'improvviso, è lì alla porta che bussa con tocchi veloci e cadenzati.
Non lo capisce, lui, che ora non è possibile, che fa troppa paura a volte e altre un senso di liberazione che ripagherebbe di tutte le sofferenze e tutte le attese.

Non so quanta pazienza m'è rimasta ancora, quanto ancora riuscirò a camminare in equilibrio su questo filo sempre più sottile che più di una persona minaccia di tagliare.

Non so cosa ho fatto per meritare questo, so solo che sentirmi dire "niente" non mi aiuta affatto perchè nella vita si ha sempre bisogno di trovare un colpevole o di incolparsi un po'.

So che quel pensiero sta diventando un bisogno sempre più impellente e sta prendendo la priorità sulle cose che ce l'avevano prima.

"Prima la salute" lo dicono tutti no?
Prima la mia saluta mentale allora.

Tanto gli altri non capirebbero comunque, non si sforzerebbero nemmeno e a me non interessa più essere capita.

C'è una parte di me in cui ormai non si può più entrare, son stata troppo tempo sola forse, le poche persone che sono entrate non hanno avuto nessun rispetto forse, ho esagerato nel costruire muri forse.

So solo che non so più parlare, non so più raccontare, c'è questo nucleo di cose non dette, di lacrime non piante, di giorni da dimenticare, di botte incassate con classe, di falsi sorrisi, di false conversazioni, di sensazioni inconsuete ed orrende, di indifferenza forzata dalla sopravvivenza, un nucleo di tutte quelle cose che in questa casa si continua a far finta di ignorare ma che io continuo a portarmi dentro per tutti.

Ne sento il peso quasi insostenibile ora.
Ma prima o poi verrà il loro turno di pagare il conto e allora...impacchetterò tutto per bene, lo poggerò davanti alla loro porta, suonerò il campanello e scapperò via, lontano, verso un'altra vita, in un posto che potrò finalmente chiamare 

casa.

 
 
 

JO

perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.

 

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DUE ZERO ZERO CINQUE

RADIOFRECCIA

"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
le tue canzoni,
quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
delle canzoni,
delle vostre canzoni vi potete fidare..."

 
 

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