Creato da psike830 il 19/11/2005

1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

Messaggi del 22/11/2005

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 22 Novembre 2005 da psike830

ieri all'università:

       "raga', lo sapete che stamattina m'hanno reclutato per un esperimento sulla memoria?"

                  "ah....in cosa consisteva?"

   "non me lo ricordo!"

no comment.

 
 
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 22 Novembre 2005 da psike830

Giochi di potere tra noi, continui attacchi e ritirate per la paura di mostrarsi fragili. Avevo il sospetto che non fosse amore, ma non credevo si trattasse di una sfida. Non so dove ci porterà tutto questo metterci alla prova, forse da nessuna parte visto che da tempo siamo sempre allo stesso punto. Per ogni passo avanti ne facciamo uno indietro vanificando ogni sforzo.Per poi tornare ognuno al proprio mondo, alla propria vita. Ci incontriamo a metà strada, in un territorio neutro per paura di rubarci libertà. Ma ogni tanto vorrei solo che tu mi cercassi, che ti esponessi senza la paura di non poter tornare indietro, perchè ormai ci siamo dentro fino al collo. E ne eravamo consapevoli, cavolo se ne eravamo consapevoli! Mi avevano messo tutti in guardia, mi avevano persino detto "guarda che stai andando incontro al suicidio" e io lo sapevo, sapevo che uno come te sorride guardandosi le spalle. Assaporarsi in pomeriggi assolati di maggio con la luce che possiede la stanza della nostra prima volta.O in notti d'agosto quando tutti son fuori col naso all'insù ad esprimere desideri e noi chiusi qua dentro a seguire istinti. Ci siamo mentiti, ingannati, mi hai chiesto scusa con parole sincere e frasi ad effetto...sono scesa a compromessi pur di poterti respirare ancora, perchè il tuo odore è il motore di tutto, è da lui che troppe volte mi sono lasciata vincere e spogliare...ho sorriso, abbassando la guardia, lasciandomi trascinare...una lotta contro i mulini a vento: volerti trattenere...mi sono illusa di poterci riuscire e tu me l'hai lasciato credere, magari ridendo alle mie spalle.
I tuoi occhi hanno spiato i miei gemiti, le mie mani hanno sfiorato i tuoi sguardi invadenti...e sono arrossita..e da timida che ero mi son trasformata, modellata dalle tue dita esperte...e ti ho immaginato in chissà quali letti, in chissà quali notti, in lenzuola colorate e calde coperte di lana, perchè raramente ho sentito il tuo sapore puro e non mescolato alla saliva di donne da cui prima e dopo di me ti sei lasciato assaggiare. Hai negato l'evidenza e poi hai ammesso, una notte un po' ubriaco ed eccitato...ho ammeso anch'io e ci siam confidati la forza della nostra intesa promettendoci libertà, ma tu libero lo sei sempre stato o, perlomeno, da tale ti sei comportato, ma...una mattina ti sei accorto che avevo lasciato l'impronta della mia testa sul tuo cuscino e...il tuo spirito ha tremato...hai avuto paura, ammettilo, ammetti di aver avuto paura e potremmo cominciare a parlar chiaro, senza nasconderci, senza fingere che non sia niente, senza fingere che sia sciocco.
Credo che il mio problema (dovuto, forse, in parte ai miei studi) è cercare di entrare nella testa degli altri, provare a pensare come pensano loro, per comprendere, per capire e fose anche per non deludere, ma...mi viene in mente quello che scrisse Pirandello in "sei personaggi in cerca d'autore":
"Abbiamo tutti dentro un mondo di cose, ciascuno il suo mondo di cose! E come possiamo intenderci se nelle parole che io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sè, del mondo come egli l'ha dentro? Crediamo d'intenderci, non ci intendiamo mai!"
Ogni volta che rileggo queste parole tutto il mio mondo va in crisi. Chi sei non lo saprò mai, un giorno, forse, capirò cosa sei per me, ma non credo riuscirò mai a conoscerti. Quelli come te sono troppo bravi a nascondersi. Se dovessi spiegare il nostro rapporto userei di nuovo le parole che ho scritto qualche giorno fa al pub: "ubriacami di bugie, ti renderò una bottiglia di ingenuità", anche se poi così ingenua non lo sono perchè ho capito, in parte, le regole del tuo gioco e riesco a restare al mio posto senza troppi problemi, ma a volte...ti vorrei qui, tra le pieghe della mia vita, tra le mie cose, i miei amici, nelle mie serate d'alcol e tabacco in una casa invasa di buona musica. A volte vorrei condurti nel mio mondo, proprio nei luoghi da cui ho voluto che tutti uscissero, per capire se ti piace o ti sta stretto, essendo così diverso dal tuo. Ho provato a fartelo capire, in modo un po' goffo e incompensibile forse, ma c'ho comunque provato e tu...tu sei rimasto lì, facendo finta di non capire, usando scuse banali come impegni di lavoro e cene improvvise, sapendo che io non t'avrei mai chiesto di rinunciare a niente.Allora ho provato ad andarmene e tu mi sei venuto a cercare, senza tante spiegazioni, senza tante cerimonie e siam caduti di nuovo in quella rete di sguardi e sorrisi. Mi tieni in bilico, tenendo alto l'interesse e l'eccitazione, muovendo i fili come fossi un burattino e quando senti che il controllo passa nelle mie mani ne sei terrorizzato a tal punto che preferisci fuggire.
C'è una soluzione a tutto questo?
Forse dovrei viverti, semplicementi viverti, senza domande, senza pretese...

 
 
 

Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 22 Novembre 2005 da psike830

"Per questo gli piaceva viaggiare:si finisce sempre per fare nuovi amici, anche senza bisogno di trascorrere insieme un giorno dopo l'altro nello stesso luogo. Quando si vedono sempre le stesse persone alla fine queste cominciano a far parte della nostra vita. E quando divengono parte della nostra vita , cominciano anche a volerla modificare. Se non ci comportiamo come loro si aspettano, si irritano. Sembra che tutti abbiamo l'idea esatta di come dobbiamo vivere la nostra vita. E non sanno mai come devono vivere la loro"

                                                                 Paulo Coelho

                                                      "l'alchimista"

 
 
 

JO

perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.

 

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DUE ZERO ZERO CINQUE

RADIOFRECCIA

"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
le tue canzoni,
quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
delle canzoni,
delle vostre canzoni vi potete fidare..."

 
 

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