Creato da psike830 il 19/11/2005

1,nessuno&centomila

Le mie contraddizioni: vivo spegnendo incendi con la benzina

 

Messaggi del 29/09/2006

Post N° 733

Post n°733 pubblicato il 29 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Sul patetico andante...

Mando giù, senza nemmeno guardare.
Scrivo,senzanemmenopensare, ma questa non è una novità.
Vorrei solo camminare sulle mie gambe senza dovermi appoggiare.
Non lo sopporto.
Vorrei saper fare quello che devofare.
Vorreisaperchiedere.
Vorrei saper mettere da parte l'orgoglio invece che le voglie.
Vorrei usare quel mazzetto di vaffanculi che mi porto in tasca da anni.
Vorrei esser capace d'arrabbiarmi sul serio, alzando pure la voce e allo stesso modo vorrei esser capace d'innamorarmi davvero mettendo in gioco pure il cuore invece di controllare ogni più piccolo battito e ogni più piccolo respiro.
Vorrei ricordarmi che (almeno in teoria) l'aria è gratuita e posso respirare a pieni polmoni, soprattutto qui in paese che non è nemmeno tanto inquinata.
Invece mi sembro una formichina prudente che mette da parte le emozioni in attesa del giorno in cui serviranno davvero senza accorgersi che quel giorno è ogni giorno.
chi fa sbaglia e chi non fa non sbaglia mai ma vive nel perenne errore.
Io sono un errore vivente.
Lascio passare il tempo solamente guardando i minuti scattare inesorabili sullo schermo, odiando il ticchettio degli orologi.
Vorrei riuscire a tirar fuori tutto quello che ho dentro, vomitarlo qui e liberarmene.
Perchè mi pesano anche e soprattutto le parole che non trovo.
E m'incazzo perchè non so più che scrivere e vorrei cancellare tutto ma non lo faccio per la paura che queste poche frasi mi ripiombino dentro avendo l'effetto di un cazzotto allo stomaco.

 
 
 

La guerra di Piero

Post n°732 pubblicato il 29 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

De Andrè, io, l'ho 'scoperto' tardi, in un 'particolare' periodo della mia vita.
A Lui devo molto: le notti di vino rosso seduta a terra gambe incrociate a veder nascere l'amore della mia migliore amica per un ragazzo, le cene improvvisate correndo sotto la pioggia con i cartoni della pizza, quell'enorme bignè stracolmo di panna, le confidenze davanti al fuoco di un camino e la finestra leggermente aperta per mandar via il fumo dell'ennesima sigaretta, la volta che all'improvviso ho pianto per una canzone che m'ha portato un ricordo talmente lontano che credevo d'aver totalmente dimenticato ed è forse una delle poche cose che mi son rimaste della mia infanzia, quella che ci hanno attraversato la strada due oche alle undici di sera, la sera del concerto con la città completamente allagata e nonostante tutto ridere davanti alla spia della batteria della Panda che s'accende e si spegne, poi la partenza di D. per l'Abruzzo e cominciare a sentirsi un po' sole per la prima volta veramente lontane e allora scrivere quaderni pieni di parole tristi, gli stessi quaderni dove prima scrivevamo solo le cazzate sparate mezze ubriache in un parcheggio semi deserto.
E' da lì che tutto è cominciato a cambiare, forse con la prima volta che ho indossato un camice bianco.
Adesso sento (e so) che il cambiamento sarà ancora più radicale.
Forse sto solo, semplicemente, crescendo.
Forse è un passo che avrei dovuto fare da tempo.
Mi viene da ridere dicendo che ho paura, sì paura, magari è sciocco.
'passerà anche questa stazione senza far male, passerà questa pioggia sottile come passa il dolore..'
Mi manca Ale, e lo dico con le lacrime agli occhi.
non so nemmeno quanti sono i chilometri che ci dividono, lo vorrei qui per condividere con lui il mio primo giorno di lavoro, potreianche chiamarlo ma non è la stessa cosa che vederlo seduto sul terrazzo di casa sua cercando di capire come, in tutti questi anni, riesco ancora a rimanere a bocca aperta davanti a quel panorama.
Non è la stessa cosa che averlo qui mentre imita alla perfezione Verdone e io mi scazzo dicendogli che è monotono.
Ho bisogno della sua faccia che sembra sempre seria, anche quando ride, ho bisogno dei suoi occhi che mi guardano attenti anche mentre sparo cazzate, ho bisogno del suo modo di rassicurarmi, perchè sì...oggi mi sento proprio sola.

Dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma son mille papaveri rossi
lungo le sponde del mio torrente
voglio che scendano i lucci argentati
non più i cadaveri dei soldati
portati in braccio dalla corrente
così dicevi ed era inverno
e come gli altri verso l'inferno
te ne vai triste come chi deve
il vento ti sputa in faccia la neve
fermati Piero , fermati adesso
lascia che il vento ti passi un po' addosso
dei morti in battaglia ti porti la voce
chi diede la vita ebbe in cambio una croce
ma tu no lo udisti e il tempo passava
con le stagioni a passo di giava
ed arrivasti a varcar la frontiera
in un bel giorno di primavera
e mentre marciavi con l'anima in spalle
vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di un altro colore
sparagli Piero , sparagli ora
e dopo un colpo sparagli ancora
fino a che tu non lo vedrai esangue
cadere in terra a coprire il suo sangue
e se gli sparo in fronte o nel cuore
soltanto il tempo avrà per morire
ma il tempo a me resterà per vedere
vedere gli occhi di un uomo che muore
e mentre gli usi questa premura
quello si volta , ti vede e ha paura
ed imbracciata l'artiglieria
non ti ricambia la cortesia
cadesti in terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che il tempo non ti sarebbe bastato
a chiedere perdono per ogni peccato
cadesti interra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che la tua vita finiva quel giorno
e non ci sarebbe stato un ritorno
Ninetta mia crepare di maggio
ci vuole tanto troppo coraggio
Ninetta bella dritto all'inferno
avrei preferito andarci in inverno
e mentre il grano ti stava a sentire
dentro alle mani stringevi un fucile
dentro alla bocca stringevi parole
troppo gelate per sciogliersi al sole
dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi.

Perchè oggi mi sento così: in guerra contro un mondo che forse non è cattivo,ma che deve esserlo per forza.




 
 
 

Post N° 731

Post n°731 pubblicato il 29 Settembre 2006 da psike830
Foto di psike830

Resto a guardare il telefono camminare lento sulla scrivania per via della vibrazione.
Ti immagino sentirlo squillare.
                        Tuuuuuuuuuuuuuu.
E' libero, sì, è libero.

Lo so che non rimani mai ad aspettare una risposta.

Io ho solo domande.
E ti riguardano solo in minima parte.
Tu sei le mie voglie.

I desideri non chiedono,
i desideri pretendono.

Ma stavolta sarai tu a scivolare nel mio letto e non io nel tuo.
Cambia il luogo: cambieranno i ruoli.

Fin'adesso ho giocato molto meglio di te.

Non avresti dovuto piangere.
NON AVRESTI DOVUTO PIANGERE.

 
 
 

JO

perché forse più bello che descrivere una grand’amicizia, è averne una.

 

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"...perchè le canzoni non ti tradiscono.
Anche chi le fa può tradirti,
ma le canzoni,
le tue canzoni,
quelle che per te han voluto dire qualcosa
le trovi sempre lì,
quando tu vuoi trovarle.
Intatte.
Non importa se cambierà chi le ha cantate.
Se volete sapere la mia,
delle canzoni,
delle vostre canzoni vi potete fidare..."

 
 

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