1,nessuno&centomila

librerie

ho questa mania dei libri
brama e desiderio

passerei la vita girando tra scaffali pieni di pagine
sfogliando
mangiando parole
respirando carta
lavandomi d'inchiostro

il libro è come un uomo
si cerca, si guarda, si prova a capire,
si ama o si detesta
si rimane delusi
ci si appassiona
ci si ritrova

tu eri la trama perfetta tra istinto e razionalità
il giusto grado di fantasia e immaginazione
la giusta dose di cruda realtà

l'eccitazione di leggere un libro per la prima volta
leggerlo di nuovo e trovare nuovi spunti e particolari
come spogliarlo
come farne l'analisi logica delle frasi

e nel semibuio della stanza girare pagina
divorandoti
voler sapere come va a finire
sperando però che non finisca mai

così, dal nulla e dal buio

ingenuamente ti ho cercato tra le lenzuola, nel vuoto tra una piega e un'altra piega
ho inspirato credendo il tuo odore indelebile
avevo dimenticato che sei come la neve
si posa appena, ma è destinata a scomparire sciogliendosi

allora ho cercato gocce
di sangue bianco

di battaglie al chiaro di luna
e gli occhi che al buio cercano di distinguere il cuore dai polpastrelli

silenzio rotto da grilli ignari

le stelle son state lanciate a caso nel cielo
non credo alla loro logica e geometria

cambio l'ordine delle parole
ma non faccio confusione

tre graffi sul cuore
i vecchi dolori
l'amore che si prova
e quello che non si riesce ad esprimere

avere una pistola e non sparare nemmeno per leggittima difesa
avere penna ma non carta
polmoni ma non aria

non poterti toccare
non poterti avere

sei la linea rossa del mio confine
c'è sempre un prima e un dopo
il tempo è come lo vivi

tu sei l'uno e l'altro
ciò che volevo e non ho più
ciò che avevo e vorrei ancora
ciò che non è esistito mai
o ancora c'è

bianco e nero
mascherato di grigio

lascio la spada il pugnale
l'armatura
non da tutto ci si può difendere
non da tutto si vuole

nessun sentore d'allarme
nonostante il pericolo imminente
magari è troppo vicino

troppo vicino agli occhi non si riesce a vedere

o è alle spalle

le stesse su cui t'ho permesso di lasciar scorrere la lingua
e tu a me

inventando strane storie con le dita sul tuo corpo
cacciatori e prede

e un lago
all'imbocco dello stomaco

i fianchi le ossa
tocco tremo
voglio
sento

indifesa
sotto la pioggia incessante dell'indecisione
so che hai un ombrello nascosto sotto il letto
so che l'aprirai solo quando me ne andrò

indifesa
sotto il vulcano in eruzione dei tuoi desideri

indifesa
sotto la montagna delle illusioni che crolla
non oso correre lontano
preferisco restare a guardare
preferisco raccogliere qualche frammento
ingoiare un po' di polvere
rischiare

indifesa
sotto la grandine della ragione
che ragione non ha
pur essendo zeppa di logica

respirami, rubami la poca aria che mi rimane
soffocherei volentieri
solo per l'immagine del tuo viso
nell'istante esatto in cui stai per scoppiare a ridere

un'istante prima dell'esplosione
prima del rumore
della confusione
della gioia
del movimento

un fermoimmagine
senza sonorocon lo sfondo appena accennato
e la tua bocca in primo piano