Post n°106 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da uriel5
L’autunno continua a regalarci il sole, anche qui nell’umida padania; forse è l’effetto del rito leghista al dio Po, anche se, personalmente, queste cerimonie mi fanno sorridere, dato che l’amore nei confronti di un fiume si dovrebbe dimostrare in un modo più serio e non attraverso queste pagliacciate. Io, il dio Po, non l’ho mai amato molto, forse perché da bambino, quando ancora abitavo a Cortemaggiore, sono cresciuto vicino ad un piccolo torrente, l’Arda; spesso andavo a giocare vicino alle sue sponde: era un corso d’acqua poco più di un grosso canale e non mi metteva paura, anzi, ero affascinato da quell’ambiente naturale. |
Post n°105 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da uriel5
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Post n°104 pubblicato il 20 Settembre 2007 da uriel5
Giovedì scorso, le scuole sono iniziate anche qui da noi, mio figlio, però, non ha vissuto questo momento con molto entusiasmo, aveva ancora voglia di vacanze e di divertimento, sentiva dentro di se il profumo del mare ed è con amarezza che ha dovuto prendere atto della realtà. |
Post n°103 pubblicato il 11 Settembre 2007 da uriel5
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Post n°102 pubblicato il 28 Agosto 2007 da uriel5
Dopo alcuni giorni di pioggia è tornato a splendere il sole e io ne ho approfittato per tornare a godermi una di queste ultime giornate estive in uno delle mie località preferite, in compagnia della mia famiglia. Non sono andato in una città lontana, ma a Rivergaro, un piccolo e ridente paesino della Val Trebbia meta di molti turisti locali e limitrofi, situato a pochi chilometri dal centro in cui abito. Amo molto queste zone, la natura è stata generosa ed ha disegnato uno stupendo paesaggio che riesce a stimolare una gioia e una serenità che influiscono positivamente su tutta la persona. Ma, mentre passeggiamo per il paese, ci capita sempre un fatto molto strano: c’è un piccolo campo da calcio dove alcuni ragazzini giocano spesso fra loro. Una volta, mentre camminavano sul marciapiede sottostante abbiamo notato il pallone oltrepassare dall’alto la rete di protezione, cosa difficile, dato che è sufficientemente alta, quindi ci ha chiesto se glie la potevamo restituire. Mio figlio, così ha raccolto il pallone (che era caduto in mezzo alla strada) e l’ha rilanciato in campo, facendolo passare attraverso un buco all’interno della rete...fin qui non c’è nulla di strano, però, la settimana successiva mentre stavamo camminando in prossimità di quel campetto lo stesso fatto si è ripetuto. E da quel giorno ogni volta che ci avviciniamo a quello spiazzo d’erba verde, un ragazzo calcia la palla oltre la rete e noi siamo quasi sempre costretti a ripassargliela. Ora ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma queste continue coincidenze lasciano un minimo di perplessità, mentre per mio figlio, invece è quasi diventato un gioco. Egli, ha poi chiesto a sua zia, che è una filosofa, come può essere possibile che lo stesso fatto si ripeta così tante volte e lei gli ha risposto che è soltanto un caso, una coincidenza. Io non ne sono molto convinto, anche se non riesco a trovare una spiegazione logica: l’ultima domenica, infatti, stavamo ritornando verso il centro del paese per quella strada, ad un certo punto, ho visto un ragazzo che giocava; scherzosamente ho detto a mio figlio: - Giriamo di qui, altrimenti, alla fine dovremo raccogliere nuovamente il pallone-...e con nostro stupore, prima che finissi di parlare il pallone è volato fuori sulla strada, rischiando anche di colpire un motociclista mentre passava. Sono i piccoli misteri di questa strana estate... |
Post n°101 pubblicato il 16 Agosto 2007 da uriel5
Normalmente, alla sera, prima di andare a letto, faccio sempre un giro a piedi per il paese: mi piace pensare a quello che la giornata mi ha offerto e anche hai progetti che potrebbero svilupparsi nei giorni successivi. Inevitabilmente, mentre cammino osservo il cielo stellato: ha un fascino che mi ha sempre coinvolto, fin da bambino; cerco di riconoscere le costellazioni più note, come la Lira con la stella Vega, il Cigno con Daneb, lo Scorpione con Antares e con Akrab, un nick che uso per splinder. Quando mio figlio aveva circa sei anni, avevo iniziato a fargli osservare il cielo e le stelle più belle e devo dire che si era molto appassionato, mi ricordo ancora che in una notte di San Lorenzo avevamo ammirato dal nostro balcone le stelle cadenti: oggi non potremmo più, perché davanti al nostro appartamento è stato costruito un palazzo che ci impedisce di osservare bene il cielo. Abbiamo, per alcuni anni, cercato di scoprire sempre nuove stelle e costellazioni... Compiuti i nove anni, invece, ho deciso di regalargli il computer e da allora il suo interesse si è riversato lentamente verso i videogiochi. Ma questa è un’altra storia...
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Post n°100 pubblicato il 09 Agosto 2007 da uriel5
Sia mentre cammino per la strada del mio paese, sia quando giro in bicicletta per la campagna, mi piace molto osservare le erbe selvatiche che crescono sui bordi delle strade e sui marciapiedi. Per me hanno sempre avuto un fascino misterioso e specialmente da ragazzo, quando cercavo il loro nome e le proprietà medicinali attraverso i libri, era un vero divertimento andare in giro per scoprirne sempre qualcuna nuova. La natura si può amare anche in questo modo ed io ho sempre avvertito il suo richiamo, specialmente, quando mi sentivo un po’ triste. Per anni ho sempre trascorso le vacanze in montagna, dove avevo la possibilità di camminare in mezzo ai boschi e alla natura, allora ancora abbastanza selvaggia. La Valle d’Aosta è sempre stata la mia meta preferita ma ricordo con molto piacere anche un soggiorno in un campeggio libero a Santa Caterina Valfurva, un luogo meraviglioso... sembra quasi assurdo, ma ho vissuto alcune delle giornate più memorabili, in zone bellissime, in campeggi dove bisognava prepararsi tutto da soli, in una tenda dove c’era soltanto lo spazio per dormire. Ma forse era soltanto quella magia che riesce a dare la gioventù. Si dovrebbe provare l’esperienza di trascorrere le vacanze fatte in quel modo: è una sensazione unica, ci si sente immersi nella natura e coinvolti con grande intensità; poi ero accompagnato da un gruppo di amici e questo lo rendeva ancora più interessante. Con l’avanzare degli anni e lavorando, anche il livello economico è migliorato, permettendomi così di usufruire degli alberghi. Oggi probabilmente non riuscirei più a adattarmi a fare una vacanza in una tenda canadese, senza tutti quei servizi che sono ormai diventati d’uso comune, ma, nonostante ciò, ho sempre una forte nostalgia di quel periodo, che, in modo particolare mi ha insegnato ad amare la natura. |
Post n°99 pubblicato il 04 Agosto 2007 da uriel5
E’ bello per chi come me, che vive in una città, senza grandi paesaggi naturalistici, passare una settimana in mezzo alla natura. Quest’anno ho nuovamente scelto di andare al mare. La cosa che più mi preoccupava era il viaggio: la mia povera “punto” del ‘95 ce l’ha messa tutta per non lasciarmi a piedi e alla fine c’è riuscita. Siamo arrivati a Porto San Giorgio verso le nove di mattina, abbiamo avuto così la possibilità di raggiungere subito in spiaggia; la giornata era molto calda ed eravamo stanchi, però avevamo voglia di sdraiarci vicino al mare. Era domenica e c’era molta confusione, la spiaggia era un brulicare di persone. Io, più che un amante del sole, amo camminare e, per questo faccio fatica a restare fermo su un lettino con l’unico scopo di dovermi abbronzare. Alla sera, però, potevo finalmente passeggiare sul lungomare, osservando affascinato il mare illuminato dalla luna. Sembra quasi un controsenso, ero al mare ed ammiravo più che il sole, la luna: ma questa è la verità. Durante queste passeggiate, mi lasciavo andare ai miei soliti pensieri, e osservavo la luna piena mentre illuminava il mio percorso…e così mi sono reso conto che la natura in qualsiasi forma, si dimostrava sempre una fonte importante per la mia tranquillità interiore. |
Post n°98 pubblicato il 04 Luglio 2007 da uriel5
Oggi, anche qui, nella padania, è una stupenda giornata. Ne ho approfittato per fare due passi nel parco: il sole del mattino è ancora sopportabile e ho potuto camminare tranquillo fra i sentieri immersi nel verde. Ho notato già più di una volta, che durante queste passeggiate, il paesaggio circostante si adegua agli umori della persona e che quindi c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Mi ricordo di quando ci portavo mio figlio, nei suoi primi anni di vita per abituarlo a camminare; alla fine dovevo sempre tenerlo in braccio per quasi tutto il percorso perché si stancava: in queste cose non assomiglia a suo padre, ma è tale e quale sua madre; man mano che cresceva ho continuato ad insistere, ma non sono mai riuscito a farlo appassionare a queste passeggiate. Io, invece, ho bisogno di questi momenti perchè riescono a darmi una pace interiore, che a me serve molto. Non siamo tutti uguali: ognuno si realizza seguendo le proprie predisposizioni ed io ho sempre cercato, fin da piccolo, un posto dove poter trascorrere il tempo a riflettere sui vari momenti della vita. C’è da dire poi che la natura ti capisce: se tu la ami lei lo sente e ti aiuta. Anche quando seiù triste e disperato ti fa sentire la sua voce e sa consolarti sempre… devi soltanto saperla ascoltare. Oggi però non era così: ero sereno, tranquillo e mi guardavo intorno, per gioire di questo verde, dove c’erano i bambini che giocavo e dove gli anziani, mentre riposavano nell’ombra, chiacchieravano fra di loro e si raccontavano incredibili storie realizzate nella loro ormai lontana gioventù. |
Oggi il caldo si è fatto sentire anche a Piacenza e nonostante io non lo soffra molto, quando incomincia a toccare dei livelli alti dà fastidio anche a me. Stamattina, come tutte le altre domeniche, sono andato a fare una corsa sull’argine: non potevo mancare nonostante facesse caldo anche perchè adoro osservare la vita di campagna...e poi c’è sempre il Trebbia, che pur se arrivato alla fine della sua corsa, riesce a mantenere sempre un certo fascino. Ho incontrato lungo il percorso delle rondinelle (poche per la verità), che purtroppo sono diventate ormai rare dappertutto a causa di un inquinamento intenso. Quando penso a tutti i moscerini che ho dovuto mangiare mentre correvo, e alla funzione insettivora che hanno sempre avuto le rondini, devo per forza riconoscere la stupidità dell’uomo, che non ha più il giusto rispetto per la natura. Poco più avanti, in un campo da poco mietuto, diverse decine di piccioni e qualche cornacchia, invece, facevano razzia di quel poco frumento rimasto dopo la trebbiatura. Mentre correvo, chissà poi perché, mi è venuto in mente che da giovanotto avevo un’idea un po’strana della vita: desideravo, infatti, diventare vecchio improvvisamente, così, appena mi svegliavo una mattina. Quando lo raccontavo a mio padre, affermando che avrei voluto avere già la sua età, mi guardava con un’aria po’ strana, come se cercasse di capire se parlavo seriamente e poi parlandomi affettuosamente mi diceva di non pensare
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Inviato da: RavvedutiIn2
il 27/04/2015 alle 18:20
Inviato da: atapo
il 26/04/2015 alle 20:08
Inviato da: kimty
il 25/04/2015 alle 17:24
Inviato da: lightdew
il 30/10/2011 alle 07:26
Inviato da: Mi7ch85
il 21/01/2011 alle 16:25