(si – no) (pro – contro) (insulti spietati – e accuse infamanti) (volgarità eccessive), queste parole, stanno diventando, il pane quotidiano, di una parte dei media, e peggio ancora, di ciò che accade, quotidianamente, pare, che non interessi a nessuno, compreso quel popolo di (santi, poeti, navigatori) di Mussoliniana memoria… quindi, un conto, è una parolaccia ogni tanto, ma solo come folclore, a Roma, in quel di Trastevere, esisteva addirittura, il ristorante della parolaccia, incredibilmente accogliente, pensate, (lo spiego, per i giovani, che non l’hanno conosciuto) allora, come uno entrava, più per curiosità che per cenare, veniva accolto “vaffanculo stronzo” se poi stava con una donna “a poveraccio, quella zoccola dove l’hai rimorchiata?” e così, ridendo e mangiando, la serata passava felicemente, e a dimostrarlo, era il locale, sempre pieno zeppo… quello, era il tempo di Roma e dei romani, ora di romani, ce ne sono pochi, finito il folclore, si vive d’infamie, e di fake news, e sembra quasi impossibile, che c’è ancora di peggio, quindi chiudo con un esempio di oggi, lunedì 19.10 c.a. riportato per intero, e come al solito, a voi il giudizio “l’obbligo di mascherine in casa? CONTE, deve andare, a dar via il culo, probabilmente, come ha fatto in altri momenti, della sua vita, a casa, ognuno fa il cazzo che vuole, effettivamente, potrebbero fare anche i pompini, con la mascherina, e mettersi il preservativo, quando dormono da soli! CONTE, può mettersi un mattarello in culo, se vuole…” l’unico commento, a quanto sopra giudicatelo voi, è stato “SEMPRE BELLO, AVERE UN INTELLETTUALE IN PARLAMENTO…” l’ironia beffarda è sottintesa…
Cassandra? Castellano
N.B. ora, pensate per un attimo, come è capitato a me, di leggere quell’indecenza, ma se fosse capitato, a un figlio, o a un nipote? La risposta, ve la darete, quando vi sarete ripresi, ma datevela…