Con una frequenza che sta diventando inquietante, si legge fin troppo spesso, di soprusi, (diminutivo di violenze verbali e fisiche) negli asili e negli ospizi, specificando, le due categorie più deboli e indifese, da pseudo maestranze e da governanti, con la “s” davanti, ma quello, se possibile, ancor più grave, è la continuità di queste infamie, anche se ingigantite dai media, non solo si continua con indifferenza, ma quello che addirittura, fa incazzare e allarmare, è chi reitera il reato, avendo già subito una condanna, allora, il perché di tanta spavalderia, non può che significare una sola cosa, la lievità della prima condanna, che invece di punire, ottiene l’effetto contrario, addirittura lo sprona per reiterare, quindi che la Magistratura batta un colpo, e già che ci siamo, ne batta un altro, affinché si chiarisca un aspetto negativo, cioè la definizione “che ad ogni offesa, la risposta deve essere pari”, cioè, se una persona ti da uno schiaffo, non puoi rispondere con una coltellata, ma c’è un ma, la definizione che non è completa, poiché dimentica la parola difesa, cioè, se una persona anziana, grosso modo dai 60 anni in poi, viene aggredita da un 20 enne, per difendersi, che deve fare, invitarlo a cena? Se due coniugi anziani, si ritrovano dentro casa due o tre delinquenti, per difendersi, gli devono offrire un caffé? Le risposte purtroppo, si avranno dai posteri, perché oggi, fatti alla mano, spesso, chi sbaglia non paga, c’è un disordine totale, che viene mascherato da una parola non più valida, ma adoperata in ogni occasione negativa, questa parola si chiama “democrazia”, quindi, sia pure a malincuore, si salvi chi può…
Cassandra? Alieno