Berlusconi, i “grandi nomi” e l’illusione di riprendersi il potere

Stendendo una lista con i “conti della serva”, a ben vedere, in un paese normale e non in questa repubblichetta sudamericana, gli impresentabili” hanno pesato per 170.000 voti, pari all’8%, per cui il vero vincitore delle elezioni siciliane è Giancarlo Cancelleri, con un distacco del 4,5%! Ma non siano a “Blade Runner”, cioè nella realtà virtuale, ma in quella italiota, dove ancora contano i pizzini, le intese malavitose, la corruzione, e una magistratura che tutto fa fuorchè colpire i colpevoli -sono dati di ieri-, i quali, per quel che riguarda i reati di “corruzione”, centinaia al mese, tra grandi e piccoli, ne ha messi in galera appena 253 in tutto!

E gli altri? Dopo processi ventennali, per lo più prescritti, i veri rei sono là, che coordinano, appunto, le liste di cui sopra, e che alla fine vincono le elezioni, conservando vitalizi e privilegi (salvo poi mettersi a fare le solite guerre tra bande!).

E questi non sono mali passeggeri, da curare con il Malox, ma cronici, che poi convincono i reietti e gli ipocriti a disertare le urne, per paura di promuovere il peggio, e annullare il “meno peggio”, che li fa galleggiare nella vita!

Un esempio tipico di questo ribaltamento para-psicologico, è la figura di Silvio Berlusconi, il quale, proprio stamattina, dal foglio di “carta da pesce” che stampa nel garage di casa, Il Giornale, annuncia: “Adesso comincerò la caccia ai grandi nomi per le elezioni politiche!”

Sinceramente non vorremmo essere nei panni del povero Musumeci, il quale già sa quali sono i “grandi nomi” che l’ex-cavaliere, condannato e privato dei diritti politici (ma non del suo denaro e delle sue camarille, così come ha stabilito “mamma massoneria”!): sono quella trentina di nominativi, a cominciare dagli amici di Dell’Utri e di Casini, che hanno infestato le sue liste di “camerati”, i sei o sette che si presenteranno all’ARS –di cui tre della Lega-, in un totale di 36! E a voglia la Meloni a cantar vittoria, così come sta giubilando il suo “cameratismo ostiense”, dove gli elettori di estrema destra, giustamente, si sono rivolti a Casapound!

E non è un caso che stamattina lo stesso Matteo Salvini imponga al “sultano” di Arcore, di smetterla di “offendere” i Cinquestelle, con epiteti che, poi, si ritorcono anche contro di lui (tipo, “non hanno mai lavorato”, quando, nella statistica delle Camere, l’ “incidenza occupazionale” tra i grillini è maggiore di quella degli altri gruppi!); ma soprattutto di levarsi dalla testa il “gioco” delle poltrone, che si basa sempre sull’effettiva valenze dei numeri (la Lega è sopra di quasi due punti su F.I.).

La valenza dei “grandi nomi” secondo il metro berlusconiano, però, non la conoscono solo Salvini e Musumeci, ma anche tutti coloro che governano nel cosiddetto centro-destra, dalla Liguria alla Lombardia, al Veneto (dove, indovinate, appaiono quegli alfaniani che in Sicilia sono andati a naufragare assieme al PD!): alcuni sono al centro delle cronache giudiziarie di prima pagina (Formigoni e Verdini), altri trasformano le altre pagine in fogli di cronaca nera, e il parlamento in case di detenzione. PER BERLUSCONI, CHIUNQUE NELLA VITA FACCIA UN MESTIERE NORMALE, ABBIA CONSEGUITO UN TITOLO DI STUDIO ONESTAMENTE E CON SACRIFICIO, MAGARI CON UNA BORSA DI STUDIO, O PROVENGA DA UNA FAMIGLIA DI LAVORATORI, CHE HA INVESTITO TUTTA SE STESSA PER QUELLA LAUREA, INSOMMA CHI È “POVERO”, NEL SENSO CHE OGGI SIAMO TUTTI POVERI RISPETTO A CHI È RICCO NEL SENSO OPPOSTO (ABBIA ACCUMULATO RICCHEZZE DERUBANDO LO STATO O ALTRI CITTADINI, ABBIA FATTO ACCORDI CON LA MALAVITA, CORROTTO E SIA CONCUSSO, ABBIA PATTEGGIATO CON I POTERI OCCULTI O SIA UN FIGLIO DI PAPÀ, E MAGARI ABBIA ANCHE QUALCHE OMICIDIO “POLITICO” NELLA COSCIENZA); È UN “INCOMPETENTE”: PERCHÉ, È LA BASE DEL SUO RAGIONAMENTO, NON È STATO “NÉ FURBO, NÉ INESORABILE NEGLI AFFARI, NÉ UN PRESCELTO”, E QUINDI È UN FALLITO.

Lo stesso metro che traspare dalle teorie più avanzate del neo-liberismo, quello che ha inventato l’alta finanza speculativa degli yuppy, i quali depredano la buona fede degli investitori; o che ha trasformato il sindacato degli imprenditori, in una cupola mafiosa, che, in cambio degli appalti, finanzia la politica.

Berlusconi, ancora oggi, a 81 anni non fa una piega: è ancora convinto che l’Italia debba condividere queste terrificanti discriminazioni, un popolo di schiavi e una élite di manager. I primi sempre più poveri e sfruttati, i secondi sempre più ricchi e privilegiati: in mezzo la pompa lobbistica che gestisce l’operazione!

Né è un caso che a queste teorie “para-naziste”, si sovrappongono quelle “kalergiane”, che consegnano, senza mezze parole, alla classe più esclusiva e più capace, gli ebrei “competenti”, la gestione dell’immigrazione, per avviare quel processo multiculturale e multietnico che, alla fine, dovrà disintegrare l’Occidente e le sue tradizioni: una visione che va aldilà della stessa dottrina coranica più integralista, che almeno prevede un conflitto sempiterno e violento, con l’infedele occidentale, corrotto e privo di una vera ispirazione religiosa (la caduta verticale della dottrina cristiana, uccisa dal modernismo!). E non è un caso che Berlusconi & C. strizzino l’occhio allo “ius soli”, perché sia la “portaerei Italia” o l’“istmo europeo” che dir si voglia, a fare da filtro all’invasione, e, quindi, a questa trasformazione civile e razziale; mentre i dati dicono che, in sette mesi, 14.000 immigrati minori non accompagnati, sono giunti nel nostro Paese: e questi non potranno mai essere respinti!

Per cui il gioco dei “grandi nomi” è tale: mescola zuppa e pan bagnato, e inganna gli italiani ancora una volta. Mentre certi personaggi idioti, ambiziosi e invidiosi, vegetano all’ombra di questo tradimento, contrabbandando e mistificando ideologie morte e sepolte, che il popolo, e chi oggi lo rappresenta in maggioranza, ha da tempo digerito, smaltito e vagliato, solo nelle parti socialmente più valide.

E alla fine, contrariamente a quel che pensano costoro, saranno proprio i “piccoli nomi” ad assumersi l’impegno della inevitabile e improcrastinabile rinascita del nostro Paese, che tutti noi potremo da capo chiamare “Patria”! (D.S.)

 

Berlusconi, i “grandi nomi” e l’illusione di riprendersi il potereultima modifica: 2017-11-08T08:40:36+01:00da r.capodimonte2009