DEDICATO AGLI SMEMORATI DI LEGA E FDI

Per gli smemorati, quelli cronici, soprattutto militanti nella cosiddetta costola destra dell’accozzaglia, cioè Lega e FdI, sarà il caso di ricomporre il puzzle che in definitiva ha portato il nostro Paese a soffrire, in modo massiccio, dell’immigrazione. Visto che costoro ignorano non solo la storia, ma fanno finta di non sapere cos’è la “nemesi storica”, cioè il colpo di coda che gli avvenimenti restituiscono a chi li ha promossi, e poi tentano di mistificarlo!

Ia puntata

Regolamento UE n. 604/2013 oppure Regolamento di Dublino III.

E’ un regolamento dell’Unione Europea, che stabilisce “i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l’esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide” nell’ambito della Convenzione relativa allo status dei rifugiati del 1951 e la relativa direttiva UE. E’ stato firmato il 15 giugno 1990, e promulgato il 1 settembre 1997, senza che alcuno dei Paesi dell’UE, tranne la Danimarca, lo impugnasse. In poche parole, “il regolamento di Dublino mira a determinare con rapidità lo Stato membro competente per una domanda di asilo e prevede il trasferimento di un richiedente asilo in tale Stato membro. Lo Stato membro competente all’esame della domanda d’asilo sarà lo Stato in cui il richiedente asilo ha fatto il proprio ingresso nell’Unione europea. Per la cronaca, questo regolamento fu approvato nel 2003 dal governo Berlusconi, ministro della Giustizia Castelli (Lega Nord), ministro degli Interni Pisanu (F.I.), ministro degli esteri Frattini (F.I.)

IIa Puntata

Accordo di amicizia italo-libico tra Berlusconi e Gheddafi, il 10 giugno 2009. Viene siglato con la famosa e fastosa visita di Gheddafi in Italia (il settimo incontro ufficiale, il quinto con Berlusconi): le accoglienze sono trionfali, agli impiegati romani viene data una franchigia di tre ore per acclamare il dittatore. Il quale fa innalzare una tenda di 100 mq. A Villa Pamphili, che elegge a sua dimora. Resta famoso il baciamano con cui il cavaliere omaggia l’ospite. Dietro la facciata, c’è il versamento di 5 miliardi di dollari per danni di guerra da parte dell’Italia alla Libia, in cambio del blocco dell’immigrazione (accordo con il ministro Maroni), e tutta una serie di contratti economici, sul gas e sul petrolio (quasi un monopolio italiano per lo sfruttamento), in cambio di autostrade e ferrovie. Una svolta per l’Italia dal punto di vista economico-finanziario, ma che non è affatto condiviso da tre letali convitati di pietra: Francia, Gran Bretagna e Usa.

IIIa Puntata

La guerra civile libica e l’intervento delle N.U (febbraio-ottobre 2011)

(ministro della Difesa La Russa)

Coi soliti sistemi made in Cia, la Libia è l’ultimo paese del Megreb a sollevarsi contro l’autocrazia (oggi rimpianta dai più!): le motivazioni sono, naturalmente, umanitarie, invece nascondono mire economiche sui pozzi petroliferi dell’ex- “scatolone di sabbia”, da parte di Parigi e Londra, con l’autorizzazione di Washington (che ha già fatto indigestione di petrolio in Iraq!). Le rivoluzioni africane si assomigliano tutte: scoppiano incidenti, poi arrivano le armi dall’estero (specie l’Italia), e gli insorti diventano, in breve milizie, supportate e addestrate dai contractor americani. Nello stesso tempo l’ONU, emette i suoi decreti contro “lo Stato canaglia di turno”, e i paesi occidentali iniziano a “sanzionare” e quindi a strangolare la Libia. Segue il blocco delle risorse bancarie all’estero. Poi, senza colpo ferire, e senza una pezza giustificativa dal punto di vista del diritto internazionale (che si chiama dichiarazione di guerra), puntuali arrivano la “no-fly zone”, in cui vengono abbattuti gli aerei di casa che osino bombardare i ribelli, e poi i bombardamenti diretti: la Francia avvia l’operazione Harmattan con le ricognizioni aeree dello spazio aereo libico da parte dei caccia RafaleMirage 2000-D e Mirage 2000 che eseguono attacchi incondizionati contro le forze lealiste al regime di Mu’ammar Gheddafi colpendo mezzi corazzati dell’esercito libico nelle zone attorno alla città di Bengasi. L’attacco è seguito, qualche ora più tardi, dal lancio di 112 missili da crociera tipo Tomahawk da parte di 25 unità navali e sommergibili statunitensi e britannici, dispiegatesi per l’operazione Odyssey Dawn. Nella notte tra il 19 e il 20 marzo la RAF impiega i missili del tipo SCALP (Storm Shadow) su obiettivi militari libici, lanciati da aerei Tornado GR4, decollati dalla base RAF di Norfolk (operazione Ellamy). L’Italia partecipa inizialmente con la messa a disposizione al Regno Unito e agli Stati Uniti d’America, e alla Danimarca, delle basi aeree di Sigonella (CT) e Gioia del Colle, e con l’impiego di cacciabombardieri Tornado ECR per la soppressione delle difese aeree nemiche. In seguito, dal 25 aprile 2011 in avanti, mette a disposizione della coalizione, e, dal 28 aprile, utilizza, i propri cacciabombardieri Tornado IDS per colpire “bersagli selezionati” di superficie delle forze armate libiche. A tale scopo, sono stati utilizzati in seguito anche 4 cacciabombardieri AV8 Harrier II Plus, dalla portaerei Giuseppe Garibaldi, ed un’aliquota imprecisata di cacciabombardieri AMX.

Il tragico giro di valtzer dell’ormai “morituro” Governo Berlusconi (già travolto dagli scandali!), è testimoniato dal diario dell’ambasciatore libico in Italia, passato poi direttamente dalla parte degli insorti, e che ha scritto pagine di fuoco sul tradimento italiano, ma soprattutto sulla viltà dei ministri direttamente coinvolti nell’attacco agli ex-amici libici, nel farsi negare o nel non rispondere (a tutte le ore), per fare opera di mediazione. Esattamente come il vecchio amico Silvio, che diede ordine al suo staff di ignorare qualsiasi opzione che riguardasse l’eventuale rifugio di Gheddafi in Italia.

Questi sarebbero i personaggi da portare ad esempio di coerenza e correttezza, per non dire di codardia, per il futuro dell’Italia! (D.S.)

 

DEDICATO AGLI SMEMORATI DI LEGA E FDIultima modifica: 2018-02-05T17:50:40+01:00da r.capodimonte2009