A Tel Aviv si sono dimenticati chi ha le colpe dell’Olocausto

Come sanno ormai anche i sassi, lo sterminio degli ebrei (o Olocausto) si deve principalmente al III° Reich, cioè alla Germania nazista: la intelligentia ebraica, tuttavia, negli ultimi anni, ha preferito accreditare la morte di quasi 6 milioni di israeliti, più che altro a regimi cosiddetti “fascisti”, come, ad esempio, quello italiano che nel 1938, ad imitazione di quello germanico, in modo assai inopportuno e suicida, volle ornarsi di questo triste orpello. Così, dal 1943, in poi, cioè dall’invasione dell’Italia da parte del Reich dopo l’8 settembre, il regime fascista fu ritenuto colpevole diretto della morte di circa 7.000 ebrei. Un nonnulla, anche se il paragone tra “olocausti” non è certo opportuno, rispetto a quel che combinarono Himmler, Rosemberg. Bormann e Heidricht! E le responsabilità, concretizzatesi spesso nel silenzio e nella indifferenza, addebitate al Vaticano, alle autorità neutrali, agli ebrei americani, e per fino al leader del futuro Stato Ebraico, Ben Gurion.

Invece le colpe furono tutte ed esclusivamente dei tedeschi, i quali non solo a livello di gerarchi, ma anche di gente comune, ottemperarono a questa strage terrificante.

Poi è avvenuto una specie di miracolo: per motivazioni da ascrivere alle strategie internazionali, che furono subito pronte ad utilizzare l’ex-regime nazista come “blocco granitico” contro l’espansionismo comunista (che tra l’altro era stato già stabilito a Yalta!), non solo a Bonn fu concessa una franchigia del valore di migliaia di miliardi di dollari al posto del pagamento dei debiti di guerra (e questo fece sì che il paese rifiorisse in brevissimo tempo, e le sue malvagità finissero nel dimenticatoio!), ma i vari leader germanici, da Herart, ad Adenaurer, da Brandt, a Schimdt, fino a Khol, iniziarono una fattiva collaborazione con lo Stato d’Israele, tanto da diventare il primo paese per scambi commerciali al mondo; in particolare la Germania fornì Tel Aviv di ogni tipo possibile di tecnologia nucleare. Dai reattori atomici alle ogive per circa 150 testate nucleari, su input della Casabianca.

Cosicchè oggi Berlino, e quindi la nostra affezionatissima “cancelliera di ferro” viene risparmiata dalla pesante polemica d’Israele contro la Polonia, perché il Governo polacco si è permesso di rifiutare, a livello costituzionale, ogni accenno di coinvolgimento di quel paese nelle stragi naziste di Auschwitz e degli altri campi di sterminio, che furono sì ospitati in Polonia, ma per favorire la vicinanza con i progrom effettati dalle SS. Perché Mr. Netanyau non agisce, invece, contro la Germania, rammentando, anche ai più disattenti, che in quei luoghi chi “gasava” gli ebrei erano gli aguzzini della svastica, e cioè i gendarmi tedeschi con la testa di morto cucita sopra le loro uniformi? Cos’è questa improvvisa dimenticanza storica, tale da far pesare l’Olocausto, magari sugli italiani, “imitatori squallidi”, ma certo meno colpevoli di Hitler?

Non è un paradosso, più che altro una drammatica constatazione, che questa “ulteriore franchigia” che viene rilasciata ai tedeschi, anche all’interno di un’Unione Europea che è nata soltanto allo scopo di renderli ancora più ricchi e spregevoli, nei confronti di nazioni, come ad esempio la Grecia (che pure meriterebbe tutti i 300 miliardi di danni di guerra sempre chiesti, ma mai ottenuti), si ripercuota su quel tratto di storia “horribilis”, e siano proprio gli ebrei a “sorvolare” su queste eterne responsabilità, per ragioni esclusivamente economiche e politiche.

D’altra parte le notizie che giungono dalle tre massime fabbriche automobilistiche di questo IV° e rinnovato Reich, sui metodi utilizzati per soppesare lo smog causato da motori inquinanti (poi lasciati tali!), “gasando” letteralmente delle cavie, scimmie e uomini, facendo inquietare perfino le autorità americane, che pure hanno sempre difeso la Germania, favorendola da settant’anni; non fa altro che dimostrare che la signora Merkel e il suo apparato economico-finanziario hanno perso il pelo, e non il vizio, e che è senz’altro ora di recarsi in forze ai tavoli di quell’Unione schiava di Berlino, e pretendere di cambiare da subito le carte in tavola! Se questi “aguzzini di ieri e di oggi” intendono continuare a fare i loro sporchi giochetti, è indispensabile fermarli. Anche se lo Stato d’Israele non è d’accordo… (D.S.)

A Tel Aviv si sono dimenticati chi ha le colpe dell’Olocaustoultima modifica: 2018-01-29T16:02:02+01:00da r.capodimonte2009