Decisione presa.

Abbiamo deciso. LA decisione è venuta fuori in poco tempo.

Le sensazioni ricevute durante l’ultimo incontro, l’ultimo colloquio, ci hanno spinto a parlarne a fondo, a calcolare i pro e i contro, le differenze economiche rispetto a ciò che prevedeva l’altra clinica, a partire dal costo del primo colloquio.

E così, anche se il viaggio sarà un po’ più complicato,  la programmazione dovrebbe essere più semplice, il costo di poco inferiore. Almeno in apparenza.

E poi quel che verrà lo accetteremo. O ci proverò.

Ho già fatto i primi esami e sono in attesa dei risultati, per inviare tutto e permettere l’inizio della ricerca.

Inutile dire che cerco di non fissarmi ma non è sempre così facile. Non posso e non voglio parlarne con nessuno, così abbiamo deciso: molti non capirebbero, altri ci darebbero sentimenti e emozioni che non vogliamo vedere negli occhi di chi ci guarda.

Dovremo parlare con un nuovo specialista, e proveremo con uno giovane, che possa mettersi anche nei nostri panni o che abbia una visione più aperta della vita e delle opportunità.

Dovrò cercare di far coincidere tutto con il lavoro, prendere meno permessi possibile, per non destare sospetti o alimentare “chiacchiere”.

Mi inventerò qualcosa…

Secondo primo colloquio via web

Un colloquio improvviso questo, deciso all’ultimo minuto, nemmeno il tempo di riflettere e di inviare le analisi.

Aspettavo una prima visita a pagamento prevista per la prossima settimana, poi ho guardato le mail ricevute, il foglio dove scrivo le differenze di ogni clinica (si, lo ammetto, ho fatto uno schema per confrontare le informazioni) e mi sono detta: perché non ho chiesto anche a questa clinica? Ci sono poche news in giro nei forum, ma sono positive, la prima visita è gratuita.

Così mando una mail, orari quasi simili ai miei ma approfitto dell’orario ridotto a lavoro e riesco ad organizzare in 4 gg.

Dopo l’esperienza precedente non avevo aspettative. E lui era anche dubbioso. La visita dell’altro giorno ci aveva lasciato senza parole, senza idee, solo dubbi e perplessità.

Invece questo colloquio ci ha dato “soddisfazione” : chiarezza, disponibilità, attenzione, anche preoccupazione nei nostri confronti: “se avete dubbi prima pensateci bene”. Non ci hanno spinti verso nessuna decisione o trattamento, lasciandoci liberi di parlare, chiedere, riflettere.

Naturalmente mi hanno chiesto gli esami da inviare subito dopo, per poter decidere meglio la terapia se decidiamo di sì.

Nessuna lista di attesa. Decidiamo noi la data e loro danno il via a tutto a ritroso. Naturalmente prima ci muoviamo meglio è ma a loro basta avere le analisi aggiuntive e la decisione per i primi di settembre, considerando le possibili date scelte.

E le analisi? Tutte quelle fatte a aprile/maggio non servono più. Altri soldini risparmiati. E non guasta.

E i nostri visi si sono distesi, abbiamo iniziato a parlarne in modo più tranquillo.

Post post primo colloquio web

Primo colloquio andato.

Com’è andato? non lo so. Forse mi aspettavo chissà che, forse avevo altre aspettative per ciò che ho letto in giro, ma non mi ha lasciato molto, di sicuro non sono soddisfatta.

Ho guardato il mio compagno di disavventura, che si è tenuto più a distanza finora e non aveva aspettative, e che è molto più razionale in questo caso, e anche lui è rimasto senza parole, come se non gli fosse rimasto nulla in mano.

Per fortuna era gratuito.

Purtroppo dobbiamo aspettare quasi un mese per il secondo “primo colloquio” con altra equipe medica. E poi la decisione dovrà essere immediata, se vogliamo rispettare i tempi.

Agitazione per colloquio web

Oggi primo colloquio via Skype con primo centro estero via Skype. Sono combattuta tra emozione, ansia, agitazione e razionalità. So benissimo che quest’ultima serve soprattutto per autoprotezione e per abbassare le aspettative, ma nessuna componente emotiva riesce a prendere il sopravvento in questo momento. E provo a lavorare senza far accorgere nessuno del mio stato mentale…