Can Yaman, oltre ai muscoli c’è di più (?)

Can Yaman, spuntano i primi dubbi: la rivelazione stupisce tutti

Can Yaman, un emerito sconosciuto per chi non bazzica in ambiti social dediti al pettegolezzo nazionalpopolare, né si interessa della pseudo vita amorosa di giornaliste-starlette come Diletta Leotta, con Sembra strano anche a me è nella top ten dei libri più venduti di questa settimana. Il 32enne turco, già attore e modello, ora scrittore per soldi, in un’intervista a TV Sorrisi e Canzoni svela: “Nel libro racconto tutto quello che mi è successo prima di diventare attore. I miei genitori, la mia infanzia, quello che ho vissuto e che mi ha portato a diventare la persona che sono adesso“, e aggiunge tante altre cose così interessanti che sarebbe un peccato spoilerare. L’autobiografia di Yaman è in libreria dal 30 novembre, ma Mondadori, magnanimamente, ha pensato a un concorso che farà felici due fan del bel turco, a patto che comprino il libro nella versione standard o con profumo. Ora, se è vero che a tutti è concesso il beneficio del dubbio – e dunque a scatola chiusa chi può dire che Yaman non sia uno scrittore? – è anche vero che ognuno dovrebbe curare il suo orticello senza sconfinare, ma tant’è. Emanuele Trevi, vincitore del Premio Strega 2021, è rimasto nella top ten due o tre settimane. Scommettiamo che Yaman saprà fare di meglio?

Esiste il rapporto sessuale?

Il lessico di Recalcati e quelle parole che sembrano cadute dall'alto - Corriere.it

Il titolo dell’ultimo saggio di Massimo Recalcati è: Esiste il rapporto sessuale?; alla domanda, solo apparentemente provocatoria, risponde lo stesso psicanalista in una bella intervista rilasciata a Daniela Monti, con parole che se non chiariscono del tutto il concetto, perlomeno aiutano a far luce su certe dinamiche di coppia. Cito:

È una domanda che si pone Lacan e che io riprendo. I rapporti sessuali esistono. Nessuno li vuole mettere in dubbio. Il problema è che nessuno di essi sarà mai in grado di stabilire un rapporto tra il mio godimento e quello dell’altro. Questi due godimenti non combaciano, non si conciliano, restano giocoforza separati“. Ma tra gli aspetti che Recalcati porta all’attenzione del lettore, trovo che due siano particolarmente ficcanti nella loro ovvietà, che tuttavia sembra sfuggire ai più se il nostro ha inteso stigmatizzarli. Il primo riguarda il nudismo; il secondo la necessità, all’interno di una relazione di coppia, di saper stare da soli.

Sul nudismo.

Penso che l’esibizione in generale sia nemica irriducibile dell’erotismo che invece si nutre di segreti. Penso, per essere molto chiaro, che nel nudismo non vi sia nessun erotismo e che ve ne sia molto di più in una mano che carezza un bicchiere. Il nostro tempo ha perso il senso del tabù e questo in sé non è affatto un male se si considera il tabù come una prigione della libertà, ma diventa un male perdere il senso dell’inviolabile, del mistero, del segreto. Questa perdita depotenzia l’erotismo“.

Sugli equilibri di coppia.

Si tratta di stare in un equilibrio instabile tra desiderio e tenerezza, direbbe Freud. È necessario che il nostro partner resti un segreto per noi, a distanza, non troppo prossimo, non troppo familiare. È necessario ammirare la sua lontananza, la sua differenza, la sua alterità. È necessario non cedere alla tentazione di familiarizzare il rapporto. Riconoscere che non tutto è condivisibile, ma che amare significa condividere proprio questo incondivisibile. Il desiderio, quando c’è ancora, quando resiste al tempo, mostra che l’altro ha saputo conservare il suo segreto. Le coppie che sanno stare insieme sono quelle nelle quali ciascuno sa stare da solo“.

Già. La tanto vituperata solitudine.

Selvaggia Lucarelli e quella dipendenza che non t’aspetti

Chi è Selvaggia Lucarelli trucchi capelli look

E chi poteva immaginare che una donna forte come Selvaggia Lucarelli, il cui eloquio è non di rado fonte di polemiche accese, sia stata protagonista di un vissuto che in genere viene associato alle persone deboli? Eppure è così che è andata per una sua storia d’amore che al pari di molte altre, quando caratterizzata da forti asimmetrie, si definisce tossica. La giudice “molesta” di Ballando con le stelle ne ha parlato in Crepacuore. Storia di una dipendenza affettiva, senza fare  mistero di come una relazione, durata quattro anni, l’abbia indotta a isolarsi da tutto – famiglia, amici, lavoro – con ripercussioni sul legame con il figlio Leon che a un certo punto si è sentito messo da parte. Leggiamo:

Oggi, guardandomi indietro, faccio ancora fatica ad ammetterlo, ma la felicità di mio figlio, la sua sicurezza perfino, erano la cosa più importante solo in quei rari momenti in cui sentivo di aver messo la mia relazione al sicuro. L’unico pericolo che avvertivo come costante e incombente era quello che lui mi lasciasse per la mia evidente inadeguatezza”. In sostanza, quello che premeva a Lucarelli era riempire un vuoto, e infatti  chiarisce:

Quando non eravamo insieme sentivo uno strano disordine emotivo, una specie di febbre, di sete che dovevo placare. Vivevo le mie giornate senza di lui come un intervallo, una pausa dell’esistenza. Mi spegnevo, in attesa di riaccendermi quando lo avrei rivisto. Ero appena diventata una giovane tossica, convinta, al contrario, di aver colmato quella zona irrimediabilmente cava della mia esistenza“.

Sono certa che molte donne si riconosceranno in questa narrazione perché cronaca di una comune quotidianità amorosa vissuta trattenendo il fiato, con la sempiterna convinzione che è normale che sia così.