IL CORANO

 

 

 

 

Non ci crederete ma quel libro, comprato al mercatino dell’usato, è un Corano. Un’edizione molto vecchia, che risale agli inizi del ‘900, riccamente illustrata e proveniente da una biblioteca di Istanbul.

Un giorno vi parlerò di Istanbul, città che mi ha aperto la mente e il cuore. Città che amo immensamente, dove oriente e occidente, Islam e altre culture si stringono in un abbraccio  a volte dolce e a volte rude.

Ma ritorniamo al libro, la faccia di Achmed era impagabile, non riusciva a spiegarsi come io avessi quel libro. Immediatamente dopo avergli spiegato dove lo avevo comperato, il suo stupore si trasformò in una smorfia.

Scuotendo la testa diceva fra se’ e se’ “certa gente non capisce”, poi si rivolse a me con una domanda secca. Dimmi perché lo hai comprato? Io un po’ smarrito rispondo di averlo preso, perché mi ha incuriosito la sua fattura. Achmed, in  realtà  speravo fosse un Corano. Cosa ne farai ora? Mi chiede con aria seria. Lo custodirò e forse un giorno riuscirò a leggerlo, a capirlo.

E’ la parola di Dio! Sai come tenerlo? La risposta l’ha letta sicuramente nel mio silenzio e nei miei occhi abbassati. Senza domandare altro mi spiega come va conservato in casa il Corano.

Devi mettere il Corano in alto, sopra qualunque altro libro e non a contatto con altri libri. Devi tenere pulito il posto dove lo conservi, lo devi toccare solo se hai le mani pulite. Per noi il Corano non è solo un libro. Il Corano pervade le nostre vite e il nostro modo di vivere. Tutti i giorni ne dobbiamo leggere anche una sola parola, perché quella parola ci dirà qualcosa sulla nostra vita.

Il Corano è il messaggio di Dio agli uomini, rivelato tramite Maometto. Questo lo sai immagino ? Annuisco e lui procede. E’ composto da 114 capitoli, le cosiddette sure. E’ stato dettato da Dio, tramite l’angelo Gabriele, al nostro profeta.

Mi torna quindi in mente quello che conosco sull’angelo Gabriele. Il messaggero di Dio, la mano sinistra di Dio per il cattolicesimo. Colui che annuncia la nascita di Gesù, l’angelo della morte.

Non vi nego di essere un po’ confuso, ma questo è il primo elemento in comune, tra la religione con la quale sono stato cresciuto, e la religione musulmana. Quindi mi incuriosisce molto e mi riprometto di approfondire.

Mi congedo da Achmed che si raccomanda di tenere quel Corano come lui mi aveva indicato. Non preoccuparti, lo farò. Vedo però nel suo sguardo il dubbio. Sa che io sono ateo, me lo aveva chiesto la prima volta che ci siamo conosciuti. Capisco quindi le sue perplessità.

Tornato a casa, inizio a cercare su internet.  Scopro innanzitutto che l’angelo Gabriele, secondo la religione ebraica, è colui che ha detto a Mosè di costruire l’Arca.

MI è chiaro che questo è un primo punto di incontro tra religioni diverse. In realtà nella religione mussulmana si trovano molte figure e aneddoti simili a quelli dell’ebraismo e del cristianesimo. Accade perché questa religione è nata più tardi delle altre e preserva molti dei precetti degli altri libri sacri come la Bibbia e il Talmud.

Nella nostra cultura l’angelo Gabriele è il protettore delle comunicazioni, dei giornalai, dei librai, dei giornalisti. Ridacchiando tra me e me, pensando ai nuovi sistemi di informazione credo potrebbe essere anche il protettore di internet, dei social media, e di noi tutti che scriviamo sul web.

In camera mia sfoglio per l’ultima volta il Corano. Faccio spazio e lo posiziono sopra l’ultimo ripiano della mia libreria, non perché creda in queste cose, ma per rispetto. Rispetto verso il credo di Achmed, che tanto si era disperato, quando ha saputo che quel libro era finito in un mercatino dell’usato. Non si faceva ragione di chi avesse potuto averlo portato lì, cercando di disfarsene. Quel libro era per lui importantissimo e me lo aveva fatto capire chiaramente.

Il giorno in cui sarò in grado di leggerne una parte lo toglierò da lassù e inizierò a studiarlo. Chissà quanti pezzi del puzzle ci sono li dentro, oltre all’angelo Gabriele….

Se volete li scopriremo insieme……

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