ISLAM IL VIAGGIO 5 – I NUMERI ARABI

NUMERI ARABINumeri arabi

Tenetevi forte, i numeri arabi che noi utilizziamo tutti i giorni, non sono arabi. Quante cose diamo per scontate e pensiamo di conoscere. Basta scavare un po’ e alcune certezze crollano inesorabilmente.

Agli arabi va riconosciuta la rivoluzionaria introduzione dello zero nel sistema decimale e lo studio dei numeri stessi. Studio che evolverà nell’enunciazione dei principi dell’algebra e degli  algoritmi. Insomma la matematica, che noi tutti conosciamo e che studiamo sin da piccoli. Ma facciamo un passo indietro.

In occidente esistevano i numeri romani e i numeri fenici. Quando gli arabi arrivarono in Andalusia, introdussero subito i numeri da loro elaborati, per il commercio e per la contabilità. I numeri arabi presero immediatamente il sopravvento sulle altre numerazioni, sia per l’esistenza dello zero che per la comodità di scrittura. Lo zero rappresenta una vera rivoluzione nella storia della matematica, ha permesso infatti l’introduzione dei numeri negativi, che prima non erano minimamente concepiti. I risvolti di tale introduzione, ad esempio nel commercio, furono deflagranti. Scrivere in numeri romani inoltre era molto più laborioso e lungo. Pensate come fosse più semplice e immediato scrivere per esempio 1973 al posto di MCMLXXIII .

Torniamo però all’inizio e alla vera origine dei numeri. Il vocabolo arabo che li indica, si traduce letteralmente con “numeri indiani”. I primi simboli riconducibili al numero 1, al 4, e al 6 sono stati rilevati sopra delle iscrizioni buddiste, datate intorno al 300 a.C.. Numerose altre fonti rilevano poi, che i numeri provengono dall’India.

L’espansione mussulmana verso est aveva messo a disposizione degli arabi questo tesoro. A Baghdad fu istituita “La casa del sapere” dove venivano portate e studiate le scoperte  e  le culture dei paesi assoggettati.

Era prassi per i vincitori arabi non distruggere le culture dei paesi conquistati, ma assimilarle ed elaborarle. Nella casa del sapere venivano studiate ed e ampliate le conoscenze culturali. Venivano poste le basi per nuove applicazioni dei saperi acquisiti.

Così come venne ampliata la visione filosofica greca, così nacquero l’algebra e l’alchimia, ovvero la nostra moderna chimica. Nacque inoltre la versione che noi tutti conosciamo dei numeri arabi. Dalla Cina, gli arabi importarono la carta , la polvere da sparo, la bussola e di queste  furono migliorate le prestazioni e la fattura. La casa del sapere era inoltre il luogo dove si preparavano gli interpreti. Attraverso lo studio dei documenti e delle lingue si preparò cosi una classe di persone destinate alle comunicazioni e alle relazioni diplomatiche.

Analogamente anche in Andalusia gli arabi fondarono un’università, che sarebbe diventata un centro nevralgico per lo studio delle lingue e delle scienze. Vi si riversarono studiosi da tutta Europa, molti dei quali ebbero poi grande importanza nella cultura occidentale. Dalla Spagna, i numeri arabi iniziarono la conquista di uno spazio fondamentale nelle culture europee.

Vi voglio raccontare brevemente la storia di due di loro. Due studiosi conosciuti in tutto il mondo e ancora oggi oggetti  di dibattito culturale.

Pisa, attorno al 1200 d.C. il giovane Leo figlio del segretario della Repubblica di Pisa muoveva i primi passi, come voleva il padre, nel mondo degli scambi commerciali e dei mercanti. Il padre lo aveva inviato ad imparare le tecniche di calcolo in Egitto, in Grecia e in Siria e a studiare quei numeri, che ancora non si usavano in Europa.

Tornato a Pisa, Leo rivoluzionò il sistema di numerazione e scrisse un manuale il “Liber Abaci”. Con esso, divulgò non solo i numeri arabi, ma anche i fondamentali di algebra usata nei paesi arabi. Introdusse soprattutto una serie numerica che oggi porta il suo nome.Diventò famoso per i suoi indovinelli matematici come quello delle sette vecchie.

Sette vecchie partirono per Roma , ognuna con sette muli, ogni mulo con un carico di sette sacchi, ogni sacco con dentro sette pani. Ogni pane era dotato di 7 coltelli e ogni coltello in un fodero. Quanti oggetti sono complessivamente trasportati?

Lascio a voi la soluzione. Vi dico solo che la risposta è nella successione di numeri con valore iniziale 7. Tale successione è conosciuta come la “successione di Fibonacci” o “formula di Fibonacci”.

Il nostro personaggio è proprio lui, Leonardo Fibonacci, che in tante serie televisive come “Lost” e, “The Imitation game” e “The Arrival” è citato assieme alla sua successione numerica.Grazie a lui e ai suoi trattati, i numeri arabi, l’algebra e la matematica avanzata furono conosciute in tutta Europa. L’adozione dei numeri indo-arabi semplificò moltissimo i commerci extraeuropei.

Il secondo personaggio è un giovane che in pochissimi anni divenne uno degli studiosi più importanti dell’epoca.

Figlio di un uomo musulmano e di una donna di origine presumibilmente ebraica, Abu Ali fu affidato ad un maestro, che gli doveva insegnare il Corano. In men che non si dica riuscì ad impararlo a memoria, con grande stupore del suo maestro e di tutti i suoi famigliari.

Il suo grande amore giovanile fu però la filosofia. In realtà oggi è ricordato come un grande ed espertissimo medico. Dopo aver studiato testi di medicina infatti, iniziò subito a praticarla a domicilio. Diventato famoso per i suoi successi, venne chiamato alla corte del sultano Nuh Ibn Mansur, gravemente ammalato.

Il giovane Abu Ali riuscì a guarire il sultano, che lo premiò nominandolo medico di palazzo. Gli permise inoltre di accedere alla sua biblioteca privata, famosa per  la rarità dei tomi in essa contenuti.Come ogni grande studioso, Abu Ali si buttò a capofitto nello studio dei volumi, fin quando un misterioso incendio non distrusse la biblioteca e i tesori di sapienza che conteneva.

Dopo essere stato sospettato di aver appiccato l’incendio, per non condividere le conoscenze da lui assimilate, iniziò a peregrinare di città in città. Scriveva saggi e assisteva signorotti locali con problemi di salute. Tra questi il figlio di una nobildonna di Rey afflitto dal mal d’amore. Fu il primo a ipotizzare che quando l’amore è un pensiero assiduo e malinconico, diventa malattia, nel momento in cui diventa pensiero ossessivo.

Nel suo peregrinare venne chiamato dall’ emiro di Hamadan, anche lui gravemente ammalato. Per due volte lo guarì e in segno di ringraziamento fu  nominato segretario. L’emiro fu costretto però ad allontanare il medico, dopo un complotto militare ai suoi danni.

Alla fine trovò ospitalità, dopo essere stato imprigionato e dopo una rocambolesca fuga, presso la corte dell’emiro Ala ed Daulah. L’emiro lo prese sotto la sua ala protettiva.  Qui, si dedicherà agli scritti, che lo faranno ricordare nella storia, come un genio della medicina.

I suoi testi di filosofia, medicina e giurisprudenza sono tutt’oggi fonte di studio e approfondimento. Cosi si consegnò alla storia Abu Ali al Husayn Abu Allah ibn Ali Sina. Paragonato al genio di Leonardo Da Vinci e conosciuto come il principe dei medici.Abu Ali divenne per tutti “Avicenna“.

I numeri arabi insomma hanno ispirato generazioni di studiosi, ma la loro origine resta comunque indiana. Un’ altra delle mie certezze è andata in frantumi, ma persevero nello studio di questa meravigliosa cultura.

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ISLAM IL VIAGGIO 5 – I NUMERI ARABIultima modifica: 2017-03-15T22:50:54+01:00da andreaengl