La trasformazione di un uomo caduto

 Testimonianze

La trasformazione di un uomo caduto

Tong Xin Provincia del Fujian

Sono nato in campagna. Vengo da una famiglia di umili coltivatori e, per di più, nella mia famiglia eravamo in pochi, così spesso eravamo oggetto di prepotenze. Quando avevo 13 anni, c’era un bambino che fu picchiato da qualcuno che veniva da fuori. Gli abitanti del villaggio accusarono ingiustamente mio padre di essere l’istigatore dell’accaduto e dissero che avrebbero perquisito la nostra casa e confiscato i nostri beni, che avrebbero preso i nostri maiali e persino picchiato mio padre. In un’altra occasione, un compaesano si impossessò della nostra rete da pesca e la tenne per sé. Quando mio padre andò a riprendersela, l’uomo lo percosse, facendo leva sul proprio potere e sulla propria influenza. » Read more

Ogni parola di Dio è un’espressione della Sua indole

l’indole di Dio

Testimonianze – Ogni parola di Dio è un’espressione della Sua indole

Hu Ke Città di Dezhou, Provincia dello Shandong

Ogniqualvolta vedevo queste parole pronunciate da Dio mi sentivo ansiosa: “In ogni frase che ho pronunciato è contenuta l’indole di Dio. Fareste bene a ponderare attentamente le Mie parole, e ne trarrete di certo grande profitto” (“È molto importante comprendere l’indole di Dio” in “La Parola appare nella carne”). Mi sentivo ansiosa perché capire l’indole di Dio è fondamentale per l’uomo, sia per » Read more

L’Età del Regno è l’Età della Parola

la parola di Dio

L’Età del Regno è l’Età della Parola

Nell’Età del Regno, Dio usa la parola per annunciare una nuova era, per cambiare i mezzi della Sua opera e per compiere l’opera per l’intera età. Questo è il principio con il quale Dio opera nell’Età della Parola. Egli Si fece carne per parlare da punti di vista diversi, permettendo all’uomo di vedere realmente Dio, che è la Parola che appare nella carne, come pure la Sua saggezza e la Sua meraviglia. Tale opera viene svolta per raggiungere più compiutamente gli obiettivi di conquistare l’uomo, perfezionarlo ed eliminarlo. » Read more

Cantico cristiano – Come trattare il ritorno di Gesù “Dovreste essere gente che accetta la verità”

Cantico cristiano – Come trattare il ritorno di Gesù “Dovreste essere gente che accetta la verità”

I
Oh- Scegliete il vostro percorso, non rifiutate la verità.
e non bestemmiate lo Spirito Santo.
Non siate ignoranti, né arroganti.
Obbedite alla guida dello Spirito Santo.
Il ritorno di Gesù è una grande salvezza
per quelli capaci di accettar la verità.
Il ritorno di Gesù è una condanna
per quelli incapaci di accettar la verità. Oh… » Read more

Cantico evangelico – “Ci uniamo nella gioia per lodare Dio” Alleluia, lode a Dio (Danza indiana)

Cantico evangelico – “Ci uniamo nella gioia per lodare Dio” Alleluia, lode a Dio (Danza indiana)

Cantico evangelico 2019 – “Ci uniamo nella gioia per lodare Dio” Alleluia, lode a Dio (Danza indiana)
Lodate e gioite!
Lodate e gioite!
Lodate e gioite!
Lodate e gioite!
La Sua indole è adorabile!
È nostro dovere testimoniare e lodare Dio.
Fratelli e sorelle, felici insieme.
Suoniamo, cantiamo e balliamo.
Lodiamo Dio incarnato che dà inizio a una nuova era. » Read more

L’uomo può essere salvato solamente nell’ambito della gestione di Dio

La parola di Dio

L’uomo può essere salvato solamente nell’ambito della gestione di Dio

Tutti hanno l’impressione che la gestione di Dio sia strana, perché la considerano completamente estranea all’uomo. Credono che sia l’opera solamente di Dio, che sia affar Suo e quindi sono indifferenti alla gestione di Dio. In questo modo, la salvezza del genere umano è diventata vaga e indistinta e ormai non è altro che vuota retorica. Sebbene l’uomo segua Dio allo scopo di essere salvato e di accedere alla meravigliosa destinazione, non ha interesse per il modo in cui Dio svolge la Sua opera. L’uomo non si preoccupa di ciò che Dio ha intenzione di compiere e del ruolo che deve svolgere per poter essere salvato. Che situazione tragica! La salvezza dell’uomo è inseparabile dalla gestione di Dio, né può essere scissa dal Suo piano. Eppure l’uomo non dà importanza alla gestione divina e pertanto si allontana ulteriormente da Lui. Di conseguenza, sempre più persone che diventano seguaci di Dio non conoscono alcuni aspetti strettamente correlati alla salvezza dell’uomo, quali la creazione, la fede in Dio, come adorare Dio, e via dicendo. A questo punto, allora, dobbiamo parlare della gestione di Dio, in modo che ogni seguace sappia con chiarezza che cosa significa seguire Dio e credere in Lui e, inoltre, sia in grado di scegliere con maggiore precisione il sentiero da percorrere, invece di seguire Dio al solo scopo di ottenere benedizioni, evitare sciagure o avere successo.

Sebbene la gestione di Dio possa sembrare profonda, non è incomprensibile per l’uomo, perché tutta l’opera di Dio è connessa alla Sua gestione, è collegata all’opera di salvezza del genere umano e riguarda la vita, il modo di vivere e la destinazione dell’umanità. L’opera che Dio compie fra gli uomini e nei loro riguardi è, si può dire, molto pratica e significativa. È possibile vederla e viverla, in quanto non è affatto astratta. Se l’uomo non è capace di accettare nella sua interezza l’opera che Dio compie, allora qual è il significato di quest’opera? E come può tale gestione condurre alla salvezza dell’uomo? Molti di coloro che seguono Dio si preoccupano solamente di ottenere benedizioni o di evitare sciagure. Al solo accenno dell’opera e della gestione di Dio, ammutoliscono e perdono interesse. Credono che conoscere tali questioni noiose non accrescerà le loro vite o non sarà di beneficio alcuno e così, sebbene abbiano ascoltato dei messaggi sulla gestione di Dio, li affrontano con noncuranza. Non li considerano come qualcosa di prezioso da accettare, né tanto meno li ricevono come elementi che fanno parte della loro vita. Tali individui hanno un unico semplicissimo scopo nel seguire Dio: ottenere benedizioni, e sono troppo pigri per occuparsi di qualsiasi cosa che non implichi questo fine. Per loro, credere in Dio per ottenere benedizioni è uno scopo assolutamente legittimo e, anzi, è il valore stesso della loro fede. Tutto ciò che non è in grado di ottenere questo obiettivo non li tange affatto. Questo è ciò che accade alla maggior parte di coloro che credono in Dio oggi. Il loro scopo e la loro motivazione sembrano legittimi, perché, oltre a credere in Dio, Gli dedicano sé stessi, si consacrano a Lui, e svolgono il proprio dovere. Rinunciano alla giovinezza, abbandonano la famiglia e la carriera e addirittura trascorrono anni dandosi da fare lontani da casa. Al fine di raggiungere la meta finale, modificano i propri interessi, alterano la propria concezione della vita e cambiano persino la direzione in cui cercano, ma non sono in grado di mutare lo scopo del proprio credo in Dio. Si danno da fare per gestire i propri ideali; indipendentemente da quanto sia lontana la strada e da quante difficoltà e ostacoli siano presenti lungo il sentiero, restano della propria idea e sono impavidi nei riguardi della morte. Quale potere li induce a continuare a impegnarsi in questo modo? È la loro coscienza? È il loro carattere nobile ed eccellente? È la loro determinazione a combattere contro le forze del male sino alla fine? È la fede con cui rendono testimonianza a Dio senza cercare alcuna ricompensa? È la loro lealtà per la quale sono disposti a rinunciare a tutto pur di realizzare la volontà di Dio? Oppure è il loro spirito di devozione con cui hanno sempre rinunciato alle richieste personali esagerate? Dare così tanto, per persone che non hanno mai conosciuto l’opera di gestione di Dio, è semplicemente un grande miracolo! Per il momento, non parliamo di quanto abbiano dato queste persone. Il loro comportamento, tuttavia, merita decisamente un’analisi. A parte i vantaggi strettamente associati a ciò, potrebbe esserci un’altra ragione per cui questi individui che non comprendono affatto Dio Gli danno così tanto? In questo, scopriamo un problema che precedentemente non avevamo identificato: il rapporto dell’uomo con Dio è semplicemente un rapporto di puro interesse personale. È il rapporto tra chi riceve le benedizioni e chi le elargisce. Più semplicemente, è come il rapporto tra il dipendente e il datore di lavoro. Il dipendente lavora solamente per ricevere i compensi elargiti dal datore di lavoro. In un rapporto di questo genere, non c’è affetto, solamente un accordo; non c’è dare e ricevere amore, solamente carità e misericordia; non c’è comprensione, solamente rassegnazione e inganno; non c’è confidenza, solamente un baratro che non può essere colmato. Quando si arriva a questo punto, chi è in grado di invertire tale tendenza? E quante persone sono capaci di comprendere davvero quanto è diventato critico questo rapporto? Credo che quando gli individui sono immersi nella contentezza dell’essere benedetti, nessuno possa immaginare quanto sia penoso e sgradevole un tale rapporto con Dio.

L’aspetto più triste della fede in Dio del genere umano è che l’uomo conduce la propria gestione nel mezzo dell’opera di Dio e non si cura della gestione divina. Il più grande fallimento dell’uomo sta nel modo in cui, contemporaneamente al tentativo di obbedire a Dio e di adorarLo, l’uomo fabbrica la propria destinazione ideale e studia come ricevere la più grande delle benedizioni e la migliore destinazione possibile. Anche se le persone comprendono quanto sono spregevoli, ripugnanti e patetiche, quanti potrebbero prontamente abbandonare i propri ideali e le proprie speranze? E chi è in grado di fermare i propri passi e di smettere di pensare solamente a sé stesso? Dio ha bisogno di persone che collaborino strettamente con Lui per portare a termine la Sua gestione. Egli necessita di uomini che si dedichino anima e corpo all’opera della Sua gestione allo scopo di obbedire a Lui; non Gli servono individui che tendono le mani ed elemosinano da Lui quotidianamente, né ha bisogno di gente che offre qualcosa e poi si aspetta di essere ripagata per la cortesia. Dio detesta coloro che danno un piccolo contributo e poi dormono sugli allori. Egli odia gli individui a sangue freddo che non sopportano la Sua opera di gestione e vogliono solamente parlare di andare in cielo e di ottenere benedizioni. Egli prova un disgusto ancora maggiore nei confronti di coloro che approfittano dell’opportunità offerta dall’opera che Egli compie nel salvare il genere umano. Ciò accade perché queste persone non hanno mai nutrito interesse per ciò che Dio desidera realizzare e ottenere tramite la Sua opera di gestione. Si preoccupano solamente di come possono usare l’opportunità offerta dall’opera di Dio per ottenere benedizioni. Sono incuranti del cuore di Dio, essendo completamente preoccupate del proprio futuro e destino. Coloro che non sopportano l’opera di gestione di Dio e non dimostrano il minimo interesse nei confronti del modo in cui Dio salva il genere umano e della Sua volontà, fanno tutti ciò che li soddisfa a prescindere dall’opera di gestione di Dio. Il loro comportamento non è celebrato, approvato, né tantomeno considerato da Lui con favore.

Quante creature vivono e si riproducono nella vasta distesa dell’universo, seguendo ripetutamente la legge della vita, rispettando un’unica regola costante. Coloro che muoiono portano con sé le storie dei vivi e coloro che sono vivi ripetono la stessa tragica storia di coloro che sono morti. E allora il genere umano non può fare a meno di chiedersi: Perché viviamo? E perché dobbiamo morire? Chi è al comando di questo mondo? E chi ha creato questo genere umano? L’umanità è stata veramente creata da Madre Natura? Il genere umano ha davvero il controllo del proprio destino? … Da migliaia di anni l’umanità si pone queste domande, continuamente. Purtroppo, più diventa ossessionata da queste domande, più sviluppa una sorta di brama nei confronti della scienza. La scienza offre una breve gratificazione e appagamento momentaneo della carne, ma è tutt’altro che sufficiente per liberare il genere umano dall’isolamento, dalla solitudine, dal terrore a malapena celato e dall’impotenza profondamente radicati nell’anima. Il genere umano usa semplicemente la conoscenza scientifica che l’occhio nudo può vedere e che il cervello può comprendere per anestetizzare il proprio cuore, eppure questo non può impedire all’umanità di esplorare i misteri. Il genere umano non sa chi è il Sovrano di tutte le cose nell’universo, e tantomeno conosce l’inizio e il futuro dell’umanità. Il genere umano semplicemente vive, per forza, nel mezzo di questa legge. Nessuno può evitarla e nessuno può modificarla, poiché fra tutte le cose e nei cieli esiste solamente Uno che dall’eternità e in eterno detiene la sovranità su tutte le cose. Egli è Colui che non è mai stato visto dall’uomo, Colui che l’umanità non ha mai conosciuto, nella cui esistenza non ha mai creduto, ma è Colui che ha soffiato l’alito nei progenitori del genere umano e ha dato vita all’umanità. Egli è Colui che rifornisce e nutre il genere umano per la sua esistenza e lo guida fino al giorno d’oggi. Inoltre, Egli e solo Egli è Colui da cui il genere umano dipende per la propria sopravvivenza. Detiene la sovranità su tutte le cose e governa tutte le creature viventi nell’universo. Esercita il dominio sulle quattro stagioni ed è Colui che suscita il vento, il gelo, la neve e la pioggia. Dona il sole al genere umano e porta l’arrivo della notte. Fu Lui che dispose i cieli e la terra, dando all’uomo le montagne, i laghi e i fiumi e tutte le creature viventi che in essi abitano. La Sua opera è ovunque, come pure il Suo potere, la Sua saggezza e la Sua autorità sono ovunque. Ognuna di queste leggi e regole è la materializzazione della Sua opera e ognuna di esse svela la Sua saggezza e autorità. Chi può esimersi dalla Sua sovranità? E chi può esonerarsi dai Suoi progetti? Tutte le cose esistono sotto il Suo sguardo e inoltre tutte le cose vivono sotto la Sua sovranità. Le Sue opere e il Suo potere lasciano come unica scelta al genere umano quella di riconoscere il fatto che Egli esiste veramente e detiene la sovranità su tutte le cose. Nessun’altra cosa al di fuori di Lui può comandare l’universo, tantomeno può ininterrottamente provvedere al genere umano. Indipendentemente dal fatto che tu sia in grado o meno di riconoscere l’opera di Dio e a prescindere dal fatto che tu creda o meno nell’esistenza di Dio, senza alcun dubbio il tuo destino risiede nelle disposizioni di Dio e certamente Dio deterrà sempre la sovranità su tutte le cose. La Sua esistenza e autorità non dipendono dal fatto che possano o meno essere riconosciute e comprese dall’uomo. Solamente Lui conosce il passato, il presente e il futuro dell’uomo e solamente Lui può determinare il destino del genere umano. Indipendentemente dalla tua capacità di accettare questa realtà, non passerà molto tempo prima che il genere umano assista a tutto ciò con i propri occhi e questo è il fatto che Dio presto metterà in pratica. Il genere umano vive e muore sotto gli occhi di Dio. Vive per la gestione di Dio e quando i suoi occhi si chiudono per l’ultima volta, ciò accade per la stessa gestione. L’uomo va e viene continuamente, avanti e indietro. Senza eccezione, fa tutto parte della sovranità e delle disposizioni di Dio. La gestione di Dio va sempre avanti e non è mai cessata. Egli renderà il genere umano consapevole della Sua esistenza, farà in modo che creda nella Sua sovranità, osservi la Sua opera e torni al Suo Regno. Questi sono il piano e l’opera che Egli svolge da migliaia di anni.

L’opera della gestione di Dio iniziò alla creazione del mondo e l’uomo è al centro di quest’opera. La creazione di Dio di tutte le cose, si può dire, è per il bene dell’uomo. Dal momento che l’opera della Sua gestione si protrae per diverse migliaia di anni e non è portata a termine semplicemente nell’arco di minuti o secondi, di un batter d’occhio o di uno o due anni, Egli dovette creare più elementi necessari alla sopravvivenza dell’uomo, quali il sole, la luna, ogni tipo di creatura vivente, cibo e un ambiente vitale per il genere umano. Questo fu l’inizio della gestione di Dio.

In seguito, Dio consegnò il genere umano a Satana, l’uomo visse sotto il dominio di Satana e ciò portò gradualmente all’opera di Dio della prima età: la storia dell’Età della Legge… Nel corso delle svariate migliaia di anni dell’Età della Legge, il genere umano si abituò alla guida dell’Età della Legge, iniziò a prenderla alla leggera e gradualmente abbandonò la sollecitudine nei confronti di Dio. E quindi, nello stesso momento in cui si attenevano alla legge, gli uomini veneravano gli idoli e commettevano atti malvagi. Erano senza la protezione di Jahvè e semplicemente vivevano le proprie vite davanti all’altare nel tempio. Di fatto, l’opera di Dio li aveva abbandonati molto tempo prima e sebbene gli Israeliti si attenessero ancora alla legge, pronunciassero il nome di Jahvè e credessero persino con orgoglio di essere l’unico popolo di Jahvè e i Suoi prescelti, la gloria di Dio silenziosamente li abbandonò…

Quando compie la Sua opera, Dio lascia sempre silenziosamente un luogo mentre delicatamente compie la nuova opera che inizia in un altro luogo. Questo sembra incredibile agli individui, che sono intorpiditi. Le persone hanno sempre stimato molto le cose vecchie mentre hanno sempre nutrito ostilità o fastidio nei confronti di quelle nuove e sconosciute. E così, qualsiasi nuova opera Dio compia, dall’inizio fino alla fine, l’uomo è l’ultimo a venirne a conoscenza fra tutte le cose.

Come è sempre accaduto, dopo l’opera di Jahvè nell’Età della Legge, Dio diede inizio alla Sua nuova opera della seconda fase: prendendo la carne – essendo incarnato come uomo per dieci, vent’anni – e parlando e compiendo la Sua opera fra i credenti. Tuttavia, senza eccezione, nessuno sapeva e solo un numero limitato di persone riconosceva che Egli era Dio divenuto carne dopo che il Signore Gesù fu inchiodato alla croce e risorto. Ciò creò una situazione problematica, comparve un uomo di nome Paolo, che decise di diventare nemico mortale di Dio. Anche dopo essere stato colpito ed essere diventato apostolo, Paolo non mutò la sua vecchia natura e percorse la via dell’opposizione a Dio. Durante il periodo in cui lavorò, Paolo scrisse molte epistole; purtroppo, le generazioni seguenti fruirono delle sue epistole come parole di Dio, al punto che furono incluse nel Nuovo Testamento e confuse con le parole espresse da Dio. Questa è in verità un’enorme sciagura da quando esistono le Scritture! E questo errore non è forse stato commesso a causa della stoltezza dell’uomo? Non si poteva immaginare che, nelle testimonianze dell’opera di Dio nell’Età della Grazia, le epistole o gli scritti spirituali dell’uomo semplicemente non dovrebbero sostituirsi all’opera e alle parole di Dio. Ma questo non è pertinente, quindi ritorniamo all’argomento originario. Non appena la seconda fase dell’opera di Dio fu completata, dopo la crocifissione, l’opera di Dio tesa a sottrarre l’uomo dal peccato (vale a dire, strapparlo dalle mani di Satana) fu compiuta. E quindi, da quel momento in poi, il genere umano doveva solo accettare il Signore Gesù come Salvatore per i suoi peccati che dovevano essere perdonati. A livello teorico, i peccati dell’uomo non costituivano più un ostacolo al suo raggiungimento della salvezza e al suo arrivo al cospetto di Dio, e non erano più ciò su cui Satana faceva leva per accusare l’uomo, perché Dio Stesso aveva compiuto un’opera reale, Si era manifestato a somiglianza e anticipazione della carne peccaminosa, e Dio Stesso era l’offerta per il peccato. Così, l’uomo scese dalla croce, essendo redento e salvato grazie alla carne di Dio, simile alla carne peccaminosa, e quindi, dopo essere stato fatto prigioniero da Satana, l’uomo giunse un gradino più vicino all’accettazione della salvezza al cospetto di Dio. Naturalmente, questa fase dell’opera era la gestione di Dio che si trovava un gradino più in alto dell’Età della Legge ed era di un livello più profondo rispetto all’Età della Legge.

Questa è la gestione di Dio: consegnare il genere umano a Satana (un genere umano che non sa cosa sia Dio, cosa sia il Creatore, come venerare Dio e perché sia necessario obbedire a Lui) e lasciare completa libertà alla corruzione di Satana. Gradualmente Dio poi strappa l’uomo dalle mani di Satana fino a che l’uomo non adori completamente Dio e rifiuti Satana. Questa è la gestione di Dio. Tutto ciò sembra una storia leggendaria e anche sconcertante. Le persone hanno l’impressione che sia una storia leggendaria e ciò accade perché non hanno la minima idea di quanto sia accaduto all’uomo nel corso delle ultime migliaia di anni, né sanno quante storie si siano verificate nella distesa dell’universo. E inoltre, ciò avviene perché non sono in grado di apprezzare il mondo più sbalorditivo e spaventoso, che esiste oltre al mondo materiale, ma che i loro occhi mortali impediscono loro di vedere. Per l’uomo sembra incomprensibile e ciò accade perché l’uomo non comprende affatto il significato della salvezza di Dio del genere umano e il significato dell’opera di gestione di Dio, e non capisce come, in definitiva, Dio desideri che sia il genere umano. È un genere umano simile ad Adamo ed Eva, non corrotto da Satana? No! La gestione di Dio ha lo scopo di guadagnare un gruppo di individui che Lo adori e obbedisca a Lui. Questo genere umano è stato corrotto da Satana, ma non considera più Satana come suo padre; riconosce il suo volto infame e lo rifiuta e si presenta al cospetto di Dio per accettare il Suo giudizio e il Suo castigo. Sa ciò che è riprovevole e come esso contrasti con ciò che è santo, e riconosce la grandezza di Dio e la malvagità di Satana. Un genere umano di tale sorta non lavorerà più per Satana, non lo adorerà, né lo riverirà. Questo perché è un gruppo di persone che è stato veramente guadagnato da Dio. Questo è il significato della gestione di Dio nei confronti del genere umano. Nel corso dell’opera di gestione di Dio di questa epoca, il genere umano è l’obiettivo della corruzione di Satana e allo stesso tempo è l’obiettivo della salvezza di Dio, come pure il prodotto per cui Dio e Satana combattono. Contemporaneamente allo svolgimento della Sua opera, Dio gradualmente strappa l’uomo dalle mani di Satana e così l’uomo si avvicina ulteriormente a Dio…

Poi arrivò l’Età del Regno, che è una fase più pratica dell’opera ma è anche la più difficile da accettare per l’uomo. Questo avviene perché più l’uomo si avvicina a Dio, più la verga di Dio si avvicina all’uomo e più chiaramente il volto di Dio appare dinanzi all’uomo. A seguito della redenzione del genere umano, l’uomo ritorna ufficialmente nella famiglia di Dio. L’uomo pensava che ora fosse il momento del piacere, ma subisce un attacco frontale da Dio, in un modo che nessuno aveva previsto: ne risulta che questo è un battesimo di cui il popolo di Dio deve “godere”. Sottoposti a un tale trattamento, gli individui non hanno altra scelta se non quella di fermarsi e pensare tra sé: Io sono l’agnello, perduto per molti anni, per il cui riscatto Dio ha speso così tanto, quindi perché Dio mi tratta in questo modo? È forse il modo di Dio di ridere di me e di mettermi a nudo? … Dopo che sono trascorsi degli anni, l’uomo è logorato dalle intemperie, avendo vissuto le difficoltà della raffinazione e del castigo. Sebbene l’uomo abbia perso la “gloria” e il “fascino” dei tempi passati, è inconsciamente giunto a comprendere la verità di essere un uomo e ad apprezzare gli anni che Dio ha dedicato alla salvezza del genere umano. L’uomo inizia lentamente a detestare la propria inciviltà. Comincia a odiare la sua ferocia, tutti i malintesi nei confronti di Dio e tutte le richieste irragionevoli che Gli ha fatto. Il tempo non può essere riportato indietro; gli eventi passati diventano ricordi pieni di rimpianto dell’uomo e le parole e l’amore di Dio diventano la spinta nella nuova vita dell’uomo. Le ferite dell’uomo guariscono giorno dopo giorno, la sua forza ritorna, si alza in piedi e volge lo sguardo verso il volto dell’Onnipotente … per poi scoprire che Egli è sempre stato al suo fianco e il Suo sorriso e il Suo volto meraviglioso sono ancora così commoventi. Il Suo cuore mostra ancora preoccupazione per il genere umano che ha creato e le Sue mani sono ancora calde e forti come lo erano all’inizio. È come se l’uomo ritornasse al Giardino dell’Eden, ma questa volta egli non ascolta più le lusinghe del serpente, non volta più le spalle al volto di Jahvè. L’uomo si inginocchia davanti a Dio, alza lo sguardo al Suo volto sorridente e offre il suo sacrificio più prezioso: “Oh! Mio Signore! Mio Dio!”

L’amore e la compassione di Dio pervadono ogni singolo particolare della Sua opera di gestione e a prescindere dal fatto che le persone siano in grado o meno di comprendere i buoni intenti di Dio, Egli sta ancora instancabilmente compiendo l’opera che intende portare a termine. Indipendentemente da quanto gli individui capiscano in merito alla gestione di Dio, i benefici e l’aiuto dell’opera compiuta da Dio possono essere apprezzati da tutti. Forse oggi non hai sperimentato neanche in parte l’amore o la vita offerte da Dio, ma fintanto che non abbandoni Dio e non rinunci alla decisione di ricercare la verità, ci sarà sempre un giorno in cui il sorriso di Dio ti sarà rivelato. Perché il fine dell’opera di gestione di Dio è di recuperare il genere umano che è sotto il dominio di Satana, non di abbandonare l’umanità che è stata corrotta da Satana e che si oppone a Dio.

23 settembre 2005

Fonte: La Chiesa di Dio Onnipotente

Il Signore Gesù e Dio Onnipotente sono lo stesso Dio, ma compiono un’opera diversa in età diverse. Il Signore Gesù ha compiuto l’opera di redenzione e ha predicato la via del pentimento. Negli ultimi giorni, Dio Onnipotente compie l’opera di giudicare e purificare l’umanità e le porta la via della vita eterna. Ho ancora un’altra domanda qual è la differenza tra la via del pentimento e la via della vita eterna

la fede in Dio Onnipotente
la fede in Dio Onnipotente

Immagine della Chiesa di Dio Onnipotente

Il Signore Gesù e Dio Onnipotente sono lo stesso Dio, ma compiono un’opera diversa in età diverse. Il Signore Gesù ha compiuto l’opera di redenzione e ha predicato la via del pentimento. Negli ultimi giorni, Dio Onnipotente compie l’opera di giudicare e purificare l’umanità e le porta la via della vita eterna. Ho ancora un’altra domanda: qual è la differenza tra la via del pentimento e la via della vita eterna?

Vedere la manifestazione di Dio nel Suo giudizio e nel Suo castigo

la fede in Dio Onnipotente

Vedere la manifestazione di Dio nel Suo giudizio e nel Suo castigo

Come centinaia di milioni di altri seguaci del Signore Gesù Cristo, noi osserviamo le leggi e i comandamenti della Bibbia, beneficiamo dell’abbondante grazia del Signore Gesù Cristo, ci riuniamo, preghiamo, lodiamo e serviamo nel Suo nome e facciamo tutto questo sotto la Sua cura e la Sua protezione. Spesso siamo deboli, e spesso forti. Crediamo che tutte le nostre azioni siano in accordo con gli insegnamenti del Signore. Inutile dire, dunque, che crediamo anche di percorrere il cammino di obbedienza alla volontà del Padre in cielo. Attendiamo con ansia il ritorno del Signore Gesù, la Sua gloriosa venuta, la fine della nostra vita sulla terra, la manifestazione del Regno e tutto quello che è stato predetto nel libro dell’Apocalisse: il Signore arriva e porta catastrofe, ricompensa il giusto e punisce il malvagio, prende con sé tutti coloro che Lo seguono e che accolgono il Suo ritorno perché Lo incontrino nell’aria. Ogni volta che pensiamo a questo non possiamo che essere sopraffatti dall’emozione. Siamo grati di essere nati negli ultimi giorni e siamo così fortunati da assistere alla venuta del Signore. Sebbene abbiamo sofferto la persecuzione, abbiamo avuto in cambio “un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria”; che benedizione! Tutta questa attesa e la grazia concessa dal Signore ci rendono spesso sobri nella preghiera e ci avvicinano più di frequente l’uno all’altro. Forse il prossimo anno, forse domani o anche prima, quando l’uomo meno se lo aspetta, il Signore arriverà all’improvviso e apparirà in mezzo a un gruppo di persone che Lo stavano aspettando con sollecitudine. Stiamo tutti gareggiando l’uno con l’altro, nessuno vuole rimanere indietro, al fine di essere i primi a vedere la manifestazione del Signore e diventare uno tra quelli che saranno rapiti. Abbiamo dato tutto per la venuta di questo giorno, senza curarci del prezzo. Alcuni hanno lasciato il proprio lavoro, altri hanno abbandonato le loro famiglie, altri ancora hanno rinunciato al matrimonio e alcuni hanno addirittura donato tutti i loro risparmi. Che devozione disinteressata! Una sincerità e una lealtà siffatte superano anche i santi dei secoli passati! Poiché il Signore elargisce grazia e mostra misericordia a chiunque desideri, noi crediamo che la nostra devozione e il nostro sforzo siano già stati contemplati dai Suoi occhi. Allo stesso modo, pensiamo che anche le nostre preghiere più sincere abbiano già raggiunto le Sue orecchie e confidiamo nel fatto che il Signore ci ricompenserà per la nostra devozione. Inoltre, Dio era stato benigno verso di noi prima di creare il mondo, e le benedizioni e le promesse che Egli ci ha elargito nessuno potrà mai sottrarcele. Stiamo tutti pianificando il futuro e diamo per scontato che la nostra devozione e il nostro impegno siano merce di scambio per essere rapiti nell’aria per incontrare il Signore. In più, senza la minima esitazione, ci collochiamo sul futuro trono, per sovrintendere a tutte le nazioni e a tutti i popoli o regnare come re. Diamo tutto questo per certo, come qualcosa da aspettarsi.

Disdegniamo tutti quelli che sono contro il Signore Gesù; alla fine, costoro saranno tutti annientati. Chi ha detto loro di non credere che il Signore Gesù è il Salvatore? Naturalmente, ci sono momenti in cui impariamo dal Signore Gesù ad essere compassionevoli verso coloro che non capiscono, e dovremmo essere tolleranti e perdonarli. Ogni cosa che facciamo è in accordo con le parole della Bibbia, perché ogni cosa che non si conforma alla Bibbia è eterodossia ed eresia. Una convinzione di questo tipo è profondamente radicata nella mente di ciascuno di noi. Il nostro Signore è nella Bibbia e se non ci allontaniamo dalla Bibbia non ci allontaneremo da Lui; se osserviamo questo principio, allora saremo salvi. Ci sproniamo e ci sosteniamo gli uni con gli altri, e ogni volta che ci raduniamo speriamo che le cose che diremo e faremo siano in accordo con la volontà del Signore e da Lui accettate. Nonostante la severa ostilità dell’ambiente circostante, i nostri cuori sono pieni di gioia. Quando pensiamo alle benedizioni che sono così a portata di mano, c’è forse qualcosa che non possiamo abbandonare? C’è qualcosa alla quale non possiamo sopportare di rinunciare? Tutto questo è implicito e tutto viene osservato dagli occhi di Dio. Noi, una manciata di bisognosi che sono stati tirati fuori dal letamaio, siamo uguali a tutti i comuni seguaci del Signore Gesù: sogniamo di essere rapiti, di essere benedetti e di governare tutte le nazioni. La nostra corruzione è messa a nudo di fronte agli occhi di Dio e i nostri desideri, così come la nostra avidità, sono condannati dinanzi a Lui. Eppure, tutto questo accade in modo talmente logico e scontato, e nessuno di noi si chiede se questa nostra brama sia giusta, né tantomeno dubita della correttezza di tutto ciò in cui perseveriamo. Chi può conoscere la volontà di Dio? Non sappiamo cercare o esplorare, né interessarci del cammino che l’uomo percorre. Perché a noi importa solamente se saremo rapiti, se saremo benedetti, se ci sarà un posto per noi nel Regno dei Cieli, se potremo bere dell’acqua del fiume della vita e mangiare del frutto dell’albero della vita. Non crediamo forse nel Signore e non siamo Suoi seguaci con l’obiettivo ultimo di guadagnare queste cose? I nostri peccati sono stati perdonati, ci siamo pentiti, abbiamo bevuto dall’amaro calice di vino e abbiamo portato la croce sulle nostre spalle. Chi può dire che il prezzo che abbiamo pagato non sarà accettato dal Signore? Chi può dire che non abbiamo fatto provvista sufficiente di olio? Non vogliamo essere come le vergini stolte o come coloro che sono stati abbandonati. Inoltre, noi preghiamo spesso, chiedendo al Signore di preservarci dall’essere ingannati da falsi cristi, poiché si dice nella Bibbia che “Allora, se qualcuno vi dice: ‘Il Cristo è qui’, oppure: ‘È là’, non lo credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti” (Matteo 24:23-24). Tutti noi abbiamo imparato questi versetti della Bibbia a memoria, li conosciamo per filo e per segno e li consideriamo come dei tesori preziosi, come la vita, e come le credenziali per essere rapiti e per la nostra salvezza…

Per migliaia di anni gli esseri viventi sono deceduti portando con sé i loro desideri e i loro sogni e nessuno sa veramente se siano andati nel Regno dei Cieli. I morti ritornano, e hanno dimenticato tutte le vicende avvenute in passato e continuano a seguire gli insegnamenti e il cammino dei loro avi. E così, mentre gli anni passano e i giorni se ne vanno, nessuno sa se il Signore Gesù, il nostro Dio, realmente accetti tutto quello che facciamo. Noi semplicemente guardiamo avanti verso un risultato finale e speculiamo su tutto quello che succederà. Intanto Dio ha mantenuto il Suo silenzio, non ci è mai apparso, non ha mai parlato con noi. E così giudichiamo intenzionalmente il volere di Dio e la Sua indole, in base alla Bibbia e ai Suoi segni. Ci siamo abituati al silenzio di Dio; a valutare se il nostro comportamento sia giusto o sbagliato basandoci sul nostro modo di pensare; a usare la nostra conoscenza, le nostre concezioni e la nostra etica morale in sostituzione delle richieste di Dio nei nostri confronti; ci siamo abituati a godere della grazia di Dio e al fatto che Egli ci fornisca assistenza quando ne abbiamo bisogno; ci siamo abituati a tendere le mani a Lui per ogni cosa e a ordinarGli cosa fare; a seguire la dottrina senza prestare attenzione a come lo Spirito Santo ci guidi; per di più, ci siamo abituati ai giorni in cui siamo padroni di noi stessi. Crediamo in un Dio come questo, che non abbiamo mai incontrato. Domande del tipo, come sia la Sua indole, ciò che Lui ha ed è, quale sia la Sua vera immagine, se Lo riconosceremo quando arriverà e così via, nessuna di queste è importante. Ciò che conta è che Egli sia nei nostri cuori, che tutti Lo aspettiamo e siamo in grado di immaginare come Egli sia in realtà. Apprezziamo la nostra fede e facciamo tesoro della nostra spiritualità. Consideriamo ogni cosa come feccia e la calpestiamo sotto ai nostri piedi. Questo perché siamo i seguaci del glorioso Signore, non importa quanto lungo e arduo possa essere il cammino, quali disagi o pericoli ci troveremo di fronte, niente potrà fermare i nostri passi mentre seguiamo il Signore. “Il fiume dell’acqua della vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città e sulle due rive del fiume stava l’albero della vita. Esso dà dodici raccolti all’anno, porta il suo frutto ogni mese e le foglie dell’albero sono per la guarigione delle nazioni. Non ci sarà più nulla di maledetto. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello; i Suoi servi Lo serviranno, vedranno la Sua faccia e porteranno il Suo nome scritto sulla fronte. Non ci sarà più notte; non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce del sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli” (Apocalisse 22:1-5). Ogni volta che pronunciamo queste parole i nostri cuori traboccano di incontenibile gioia e soddisfazione, e le lacrime sgorgano dai nostri occhi. Rendiamo grazie al nostro Signore per averci scelto, rendiamo grazie a Lui per la Sua grazia. Egli ci ha dato il centuplo in questo tempo, ci ha dato la vita eterna nel mondo a venire e se ci chiedesse di morire adesso, lo faremmo senza alcuna protesta. Signore! Per favore vieni presto! Non rimandare un minuto di più, perché noi aneliamo disperatamente a Te e abbiamo abbandonato ogni cosa per Te.

Dio è silenzioso e non è mai apparso a noi, eppure la Sua opera non si è mai fermata. Egli osserva tutte le terre, comanda ogni cosa, segue tutte le parole e le azioni degli uomini. La Sua gestione si svolge in fasi, secondo il Suo piano. Procede silenziosamente, senza effetti drammatici, eppure i Suoi passi si avvicinano sempre più al genere umano e il seggio del giudizio è allestito nell’universo alla velocità della luce, subito seguito dalla discesa del Suo trono tra di noi. Che scena maestosa, che rappresentazione solenne e grandiosa. Come una colomba e come un leone ruggente, lo Spirito scende tra tutti noi. Egli è saggio, è giusto e maestoso, pacatamente arriva tra di noi con autorità, pieno di amore e compassione. Nessuno è consapevole del Suo arrivo, nessuno sarà pronto per accoglierLo e, inoltre, nessuno sa tutto ciò che Egli farà. La vita dell’uomo rimane immutata; il suo cuore non è cambiato e i giorni passano come sempre. Dio vive tra noi come una persona normale, come il discepolo più insignificante, come un credente qualunque. Egli ha la Sua ricerca, i Suoi obiettivi e, inoltre, possiede una divinità non comune agli uomini qualunque. Nessuno ha notato la presenza della Sua divinità e nessuno ha percepito la differenza tra la Sua essenza e quella dell’uomo. Noi viviamo insieme a Lui, senza restrizioni e senza timori, perché Lo vediamo come niente più di un credente insignificante. Egli osserva ogni nostra mossa, e tutti i nostri pensieri e le nostre idee sono messi completamente a nudo di fronte a Lui. Nessuno si interessa alla Sua esistenza, nessuno ha idea del Suo incarico e, soprattutto, nessuno ha alcun sospetto a proposito di chi Lui sia. Noi continuiamo semplicemente a svolgere le nostre attività, come se Lui non avesse niente a che fare con noi…

Casualmente lo Spirito Santo Si esprime verbalmente “attraverso” di Lui e, sebbene ci sembri inaspettato, riconosciamo che questa è l’espressione di Dio e quindi prontamente la accettiamo. Questo perché, indipendentemente da chi sia a pronunciare quelle parole, se provengono dallo Spirito Santo noi dovremmo accettarle e non possiamo rinnegarle. La prossima espressione di Dio potrebbe avvenire attraverso di me, attraverso di te o attraverso di lui. A prescindere da chi sarà il prossimo, si tratterà comunque della grazia di Dio. Allo stesso modo, indipendentemente da chi sia questa persona, non dovremmo adorarla perché, a prescindere da tutto, non può certamente essere Dio; non possiamo assolutamente scegliere una persona così ordinaria come nostro Dio. Il nostro Dio è talmente grande e onorabile; come può essere rappresentato da qualcuno di così insignificante? Per di più, tutti noi stiamo aspettando la venuta di Dio per ritornare nel Regno dei Cieli, perciò come può qualcuno così insignificante essere qualificato per un compito così importante e arduo? Se il Signore torna, lo farà su una nuvola bianca, visibile a tutti. Che immagine gloriosa sarà! Come potrebbe invece nasconderSi tranquillamente in un gruppo di persone comuni?

Eppure è questa persona ordinaria, nascosta tra persone, che sta compiendo la nuova opera per la nostra salvezza. Egli non ci offre alcuna spiegazione, né ci dice perché sia venuto. Egli semplicemente compie l’opera che intende fare a piccoli passi, secondo il Suo piano. Le Sue parole e le Sue espressioni diventano sempre più frequenti. Dal consolare, esortare, ricordare e avvertire, al rimproverare e disciplinare; da toni gentili e benevoli, a parole risolute e maestose, instillando nell’uomo compassione e inquietudine al tempo stesso. Ogni cosa che Egli dice fa breccia nel nostro intimo più segreto e profondo, le Sue parole toccano i nostri cuori, pungono i nostri spiriti e ci lasciano umiliati e pieni di vergogna. Cominciamo a chiederci se il Dio nel cuore di questa persona ci ami veramente e cosa intenda fare esattamente. Forse potremo essere rapiti solo dopo aver sopportato questo dolore? Nelle nostre menti stiamo facendo dei calcoli sulla nostra futura destinazione e sul nostro destino. Ancora adesso nessuno di noi crede che Dio Si sia fatto carne e operi tra noi. Sebbene Egli sia stato con noi per così tanto tempo, malgrado abbia scambiato così tante parole faccia a faccia con noi, siamo ancora riluttanti ad accettare qualcuno di ordinario come Dio del nostro futuro, né tantomeno siamo disposti ad affidare il controllo del nostro destino e del nostro futuro a qualcuno di così insignificante. Attraverso di Lui fruiamo di una fornitura infinita di acqua viva, e grazie a Lui viviamo faccia a faccia con Dio. Siamo grati unicamente per la grazia del Signore Gesù in cielo e non ci siamo mai soffermati sui sentimenti di questa persona ordinaria, provvista di divinità. Egli svolge comunque il Suo compito, umilmente, nella carne, esprimendo la voce del Suo cuore, in apparenza indifferente al rifiuto da parte dell’umanità ed eternamente indulgente verso il comportamento infantile e l’ignoranza dell’uomo e sempre tollerante verso l’irriverenza nei Suoi confronti.

A nostra insaputa, quest’uomo insignificante ci ha guidati, passo dopo passo, nell’opera di Dio. Passiamo attraverso innumerevoli prove, siamo soggetti a molti castighi e provati dalla morte. Siamo a conoscenza dell’indole giusta e maestosa di Dio, godiamo, per giunta, del Suo amore e della Sua compassione, arriviamo ad apprezzarNe la saggezza e il potere immenso, siamo testimoni della Sua amabilità e vediamo l’impaziente desiderio di Dio di salvare l’uomo. Nelle parole di questa persona comune arriviamo a conoscere l’indole e l’essenza di Dio, a comprendere la Sua volontà, a conoscere la natura e l’essenza dell’uomo, e a vedere la via della salvezza e la perfezione. Le Sue parole ci fanno “morire”, per poi farci “rinascere” ancora; le Sue parole ci portano conforto, ma allo stesso tempo ci lasciano devastati dal senso di colpa e da un debito di riconoscenza; le Sue parole ci portano gioia e pace, ma anche infinito dolore. A volte è come se fossimo agnelli al macello nelle Sue mani; altre volte è come se fossimo la pupilla dei Suoi occhi e godessimo del Suo amore e del Suo affetto; altre ancora è come se fossimo Suoi nemici, tramutati in cenere dall’ira nei Suoi occhi. Noi siamo l’umanità che Egli ha salvato, siamo come larve ai Suoi occhi, e siamo anche le pecorelle smarrite a cui Egli pensa giorno e notte per il desiderio di ritrovarle. Egli è misericordioso verso di noi, ci disprezza, ci innalza, ci conforta, ci esorta, ci guida, ci illumina, ci castiga, ci disciplina e alle volte persino ci maledice. Si preoccupa per noi giorno e notte, ci protegge e Si prende cura di noi costantemente, non ci abbandona mai, ci dedica tutta la Sua attenzione ed è disposto a pagare qualsiasi prezzo per noi. Attraverso le parole di quest’uomo semplice e ordinario, fatto di carne, noi abbiamo apprezzato l’interezza di Dio e visto il destino che Egli ha assegnato a ognuno di noi. Eppure, nonostante questo, la vanità insidia ancora i nostri cuori e siamo ancora riluttanti ad accettare attivamente una persona di questo genere come nostro Dio. Sebbene Egli ci abbia dato così tanto di cui nutrirci e così tanto di cui gioire, niente di tutto questo potrà mai usurpare il posto del Signore nei nostri cuori. Solo con grande riluttanza noi onoriamo l’identità speciale e la condizione di questa persona. Se Egli non parla per farci riconoscere che è Dio, allora non prenderemo mai l’iniziativa di riconoscerLo come il Dio che sta per arrivare e anche il Dio che ha operato in mezzo a noi per così lungo tempo.

Le espressioni di Dio continuano, Egli impiega vari metodi e strategie per ammonirci sulle nostre azioni e per esprimere la voce del Suo cuore. Le Sue parole contengono forza vitale, ci mostrano la via che dovremmo percorrere e ci permettono di comprendere quale sia la verità. Cominciamo a essere guidati dalle Sue parole, a focalizzarci sui toni e sui modi del Suo parlare, e inconsciamente iniziamo a provare interesse per la voce del cuore di questa persona qualunque. Egli compie sforzi scrupolosi per noi, perde sonno e appetito per noi, piange per noi, sospira per noi, geme nella malattia per noi, subisce l’umiliazione per il bene del nostro destino e per la nostra salvezza, il Suo cuore sanguina e lacrima per la nostra insensibilità e ribellione. Questo Suo essere e questo Suo avere sono al di là delle qualità di una persona ordinaria e non possono essere posseduti e ottenuti da nessuno dei corrotti. Egli mostra una tolleranza e una pazienza che nessuna persona comune possiede, così come nessuna creatura possiede Suo amore. Nessuno a parte Lui può conoscere tutti i nostri pensieri e comprendere così profondamente la nostra natura e la nostra essenza, o giudicare la ribellione e la corruzione del genere umano, o parlarci e operare tra di noi in questo modo per conto del Dio dei cieli. Nessuno a parte Lui può possedere l’autorità, la saggezza e la dignità di Dio; l’indole di Dio e ciò che Egli ha ed è sono rivelati, nella loro interezza, da Lui. Nessuno a parte Lui può mostrarci la via e portarci la luce. Nessuno a parte Lui può rivelare i misteri che Dio ha tenuto segreti dalla creazione fino ad oggi. Nessuno a parte Lui può liberarci dalla schiavitù di Satana e dalla nostra indole corrotta. Egli rappresenta Dio ed esprime la voce del cuore di Dio, le Sue esortazioni e le Sue parole di giudizio verso il genere umano. Egli ha iniziato una nuova età, una nuova era, ha portato un nuovo cielo e una nuova terra, una nuova opera, ci ha portato speranza e ha posto fine alla vita che conducevamo senza scopo e ci ha permesso di scorgere appieno il cammino verso la salvezza. Egli ha conquistato il nostro intero essere e guadagnato i nostri cuori. Da quel momento in poi le nostre menti diventano consapevoli, i nostri spiriti sembrano ravvivati: questa persona insignificante e ordinaria che vive tra di noi ed è stata da noi a lungo rifiutata non è forse il Signore Gesù che è sempre nei nostri pensieri e che bramiamo giorno e notte? È Lui! È veramente Lui! È il nostro Dio! Egli è la verità, la via e la vita! Egli ci ha permesso di vivere di nuovo, di vedere la luce, e ha posto fine al vagare dei nostri cuori. Siamo tornati alla casa di Dio, davanti al Suo trono, faccia a faccia con Lui, abbiamo visto il Suo volto e la strada che ci attende. A questo punto i nostri cuori sono stati completamente conquistati da Lui; non abbiamo più dubbi su chi Egli sia e non ci opponiamo più alla Sua opera e alla Sua parola, e ci prostriamo completamente dinanzi a Lui. Desideriamo soltanto seguire le orme di Dio per il resto delle nostre vite, essere resi perfetti da Lui e ripagare la Sua grazia e il Suo amore per noi, poter obbedire ai Suoi disegni e alle Sue disposizioni, collaborare con la Sua opera e fare tutto ciò che possiamo per portare a termine i compiti che Egli vorrà affidarci.

Essere conquistati da Dio è come un concorso di arti marziali.

Ognuna delle parole di Dio ci colpisce in punti letali, lasciandoci pieni di dolore e di paura. Egli svela le nostre concezioni, le nostre fantasie, la nostra indole corrotta. Da tutto quello che diciamo e facciamo, fino a ognuno dei nostri pensieri e delle nostre idee, la nostra natura e la nostra essenza vengono messe a nudo nelle Sue parole, ponendoci in uno stato di paura e di trepidazione e senza un posto dove nascondere la nostra vergogna. Uno a uno, Egli ci parla di tutte le nostre azioni, dei nostri scopi e intenzioni, persino dell’indole corrotta che noi stessi non avevamo mai scoperto, facendoci sentire esposti in tutta la nostra miserabile imperfezione e, ancora di più, completamente conquistati. Egli ci giudica per la nostra opposizione verso di Lui, ci castiga per la nostra blasfemia e la condanna nei Suoi confronti, ci fa sentire senza valore ai Suoi occhi, come se fossimo Satana in persona. Le nostre speranze vengono infrante e non osiamo più presentarGli alcuna richiesta irragionevole, né alcuna iniziativa; anche i nostri sogni svaniscono nell’arco di una notte. Questa è la realtà che nessuno di noi può immaginare e che nessuno di noi vuole accettare. Per un momento le nostre menti diventano instabili e non sappiamo come proseguire nel nostro cammino, nel nostro credo. Sembra che la nostra fede sia ritornata al punto di partenza e che non abbiamo mai incontrato, né conosciuto, il Signore Gesù. Ogni cosa davanti ai nostri occhi ci rende perplessi e ci sentiamo come lasciati alla deriva. Siamo costernati, delusi e nel profondo dei nostri cuori ci sono una rabbia e una vergogna insopprimibili. Cerchiamo di aprire un varco, di trovare una via d’uscita e, per di più, di continuare ad attendere il nostro Salvatore Gesù, per poterGli affidare i nostri cuori. Sebbene ci siano momenti in cui non ci mostriamo né superbi né umili esteriormente, nei nostri cuori siamo afflitti da un senso di perdita come mai prima d’ora. Sebbene alle volte possiamo sembrare insolitamente calmi all’esterno, dentro di noi siamo in balia di mari agitati di tormento. Il Suo giudizio e il Suo castigo ci hanno spogliato di tutte le nostre speranze e dei nostri sogni, ci hanno lasciato senza desideri eccessivi, e riluttanti a credere che Egli sia davvero il nostro Salvatore, in grado di salvarci. Il Suo giudizio e il Suo castigo hanno aperto una profonda voragine tra noi e Lui, un abisso che nessuno ha intenzione di varcare. Il Suo giudizio e il Suo castigo ci hanno inflitto, per la prima volta, un’enorme battuta d’arresto e una devastante umiliazione. Il Suo giudizio e il Suo castigo ci hanno permesso di apprezzare veramente l’onore di Dio e la Sua intolleranza verso le offese dell’uomo, un onore che ci fa risultare, al confronto, miseri e impuri. Il Suo giudizio e il Suo castigo ci hanno fatto realizzare, per la prima volta, quanto siamo arroganti e presuntuosi, e comprendere che l’uomo non sarà mai uguale a Dio, né sarà mai al pari di Lui. Il Suo giudizio e il Suo castigo ci hanno resi desiderosi di non vivere più con un’indole così corrotta, di liberarci il più presto possibile da questa natura ed essenza, e di non essere più detestati e disprezzati da Lui. Il Suo giudizio e il Suo castigo ci hanno reso felici di obbedire alle Sue parole e non più inclini a ribellarci ai Suoi piani e ai Suoi disegni. Il Suo giudizio e il Suo castigo ci hanno dato ancora una volta il desiderio di cercare la vita e ci hanno reso felici di accettarLo come nostro Salvatore… Abbiamo superato l’opera di conquista, siamo usciti dall’inferno, dalla valle dell’ombra della morte… Dio Onnipotente ci ha guadagnati, noi, questo gruppo di persone! Egli ha trionfato su Satana e ha sconfitto tutti i Suoi nemici!

Noi siamo soltanto un gruppo ordinario di persone, dominato da un’indole satanica corrotta, siamo coloro che sono stati predestinati da Dio prima di tutti i tempi e siamo i bisognosi che Egli ha innalzato dal letamaio. In passato abbiamo rigettato e condannato Dio, eppure, adesso, siamo stati conquistati da Lui. Abbiamo ricevuto la vita e la via per la vita eterna offertaci da Dio. Non importa dove ci troviamo sulla terra, malgrado la persecuzione e la tribolazione, non possiamo più essere separati dalla salvezza di Dio Onnipotente. Perché Egli è il nostro Creatore e la nostra unica redenzione!

L’amore di Dio si spande come acqua di sorgente e viene dato a te, a me, a lui e a tutti coloro che cercano realmente la verità e aspettano la manifestazione di Dio.

Così come la luna segue sempre il sole, l’opera di Dio non cessa mai e viene portata a compimento su di te, su di me, su di lui e su tutti coloro che seguono le orme di Dio e accettano il Suo giudizio e il Suo castigo.

23 marzo 2010

 Raccomandazione:La Chiesa di Dio Onnipotente

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La fede in Dio dovrebbe focalizzarsi sulla realtà, non su riti religiosi

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Immagine della Chiesa di Dio Onnipotente

La fede in Dio dovrebbe focalizzarsi sulla realtà, non su riti religiosi

Quante consuetudini religiose rispetti? Quante volte ti sei ribellato contro la parola di Dio e hai seguito la tua strada? Quante volte hai messo in pratica la parola di Dio perché sei realmente riguardoso nei confronti dei Suoi fardelli e cerchi di soddisfare il Suo desiderio? Comprendi la parola di Dio e mettila in atto. Mantieniti integro nei tuoi fatti e azioni; non si tratta di rispettare le regole o di farlo malvolentieri solo per farsi vedere. Piuttosto, questa è la pratica della verità e della vita secondo la parola di Dio. Soltanto una pratica di questo genere soddisfa Dio. Qualsiasi consuetudine che compiaccia Dio non è una regola ma è la prassi della verità. » Read more

Rinascere per mezzo della parola di Dio

la fede in Dio Onnipotente
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Rinascere per mezzo della parola di Dio

 

Wang Gang Provincia di Shandong

Sono un agricoltore e poiché la mia famiglia è povera, ho sempre dovuto viaggiare ovunque per trovare un lavoro temporaneo e guadagnare soldi. Pensavo che avrei potuto vivere bene con il mio lavoro fisico. Tuttavia, in realtà, vidi che non c’erano garanzie per i diritti legali dei lavoratori migranti come me; il mio salario veniva spesso trattenuto senza alcuna ragione. Venivo continuamente truffato e sfruttato da altri. Dopo un anno di duro lavoro, non ricevetti ciò che mi spettava. Avevo l’impressione che questo mondo fosse veramente oscuro! Gli umani si trattano a vicenda come animali, il forte dà la caccia al debole; competono tra di loro, lottano corpo a corpo e io, semplicemente, non avevo un punto di appoggio per vivere in questo modo. Nell’estrema sofferenza e depressione del mio spirito, quando avevo perso la fede nella vita, un mio amico condivise con me la salvezza di Dio Onnipotente. Da allora, sono andato agli incontri, ho pregato e cantato regolarmente con i fratelli e le sorelle; abbiamo condiviso la verità e usato i nostri punti di forza per sopperire alle nostre reciproche debolezze. Mi sentivo molto felice e liberato. Nella Chiesa di Dio Onnipotente, vedevo che i fratelli e le sorelle non cercavano di ingannarsi a vicenda o di fare distinzioni sociali; erano genuinamente aperti e andavano d’accordo l’uno con l’altro. Tutti erano lì per cercare diligentemente la verità al fine di liberarsi dalla loro indole corrotta, vivere da esseri umani e ottenere la salvezza. Questo mi ha permesso di sperimentare la felicità nella vita, e di comprenderne il significato e il valore. Quindi, decisi che avrei dovuto diffondere il Vangelo e permettere alle persone che vivevano nell’oscurità, di arrivare a Dio per ricevere la Sua salvezza e vedere di nuovo la luce. Di conseguenza, mi unii alla schiera di coloro che proclamano il Vangelo e testimoniano Dio. Ma, inaspettatamente, fui arrestato dal Partito Comunista Cinese perché predicavo il Vangelo e patii l’estrema brutalità della tortura, un trattamento crudele e la prigionia. » Read more

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