Napoli, in particolar modo la periferia e le zone difficili, sono ormai inondate da faccioni di personaggi famosi con due strisce rosse sulle guance in stile pellerossa. Si tratta dei murales di Jorit Agoch, classe 1990, talentuoso street art di padre napoletano e madre olandese.
Due su tutti hanno richiamato la maggiore attenzione. In quanto raffigurano i volti di due personaggi a cui Napoli tiene di più: San Gennaro a via Duomo e Diego Armando Maradona, a San Giovanni a Teduccio. Ma non solo Napoli.
Nei suoi murales ci troviamo anche personaggi di respiro nazionale, come Pier Paolo Pasolini o Ilaria Cucchi. Non solo Napoli, comunque. Jorit si è spinto anche in quel di Betlemme, nel 2018, per dipingere sul muro che separa Israele dalla Cisgiordania, il ritratto di Ahed Tamimi. Il 17 enne attivista palestinese divenuta l’emblema di una Nuova Intifada. Opera che gli costò l’arresto della polizia israeliana, immortalato da un video diventato virale.
Ael, la bambina rom nel Parco Merola di Ponticelli, è stata una delle prime opere a far parlare di Jorit. Murale che spinge a non dimenticare il rogo doloso del 2008 che distrusse il campo rom adiacente lasciando senza casa circa 1.500 persone. Ma soprattutto, la tragedia avvenuta nel 2011 in un campo rom della periferia romana in cui persero la vita 4 bambini.
Belle iniziative, dunque, che ci esortano a non dimenticare mai. Tuttavia, i suoi murales cominciano a provocare qualche dissenso. Anche in chi certe zone le abita quotidianamente.