La brutta fine di Torino amministrata dai Cinquestelle: i vari motivi

La brutta fine di Torino amministrata dai Cinquestelle: i vari motivi

Sono stato a Torino nell’ottobre 2015. E devo dire che mi è piaciuta molto. Ordine, pulizia, servizi, eleganza architetturale, immigrazione amalgamata. I Sindaci di centro-sinistra che la hanno amministrata dal 1993 al 2011 hanno saputo ben gestire la delicata fase post-industriale, facendo sì che le periferie non fossero dei totali cimiteri rievocanti una realtà economica che non c’è più. Mentre il centro è stato ben adibito per l’uso turistico.

Su tutti, buona parte dei meriti vanno ascritti a Sergio Chiamparino, che ha amministrato la città per 10 anni (2001-2011). Ereditando comunque il già buon lavoro di Valentino Castellani svolto negli 8 anni precedenti, mentre Piero Fassino ha chiuso positivamente il triangolo nei cinque anni successivi.

In particolare, Chiamparino ha saputo sfruttare al meglio l’occasione dei Giochi olimpici invernali, svoltisi nel 2006. Su tutte, spicca la realizzazione della moderna metropolitana, con le barriere anti-suicidio.

Da giugno 2016, la città è amministrata da Chiara Appendino, del Movimento cinque stelle. La quale sconfisse Piero Fassino boicottato dal suo stesso Partito democratico per volere di Matteo Renzi. Il quale all’epoca sparava gli ultimi fuochi d’artificio prima della ecatombe del Referendum costituzionale.

Da quel momento in forte regressione. Ecco un riepilogo delle cose che non vanno.

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La brutta fine di Torino amministrata dai Cinquestelle: i vari motiviultima modifica: 2019-07-17T17:14:17+02:00da LucaScialo
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