Giorno: 1 giugno 2018

Non e’una serata afosa(totale)al Centro Sociale”Palladino”a Cerignola(Fg)dove c’e stata la presentazione del libro di Emanuele Blandamura”Che Lotta e’La Vita”,insieme al giornalista Dario Torromeo.Una seconda vita per il puglie che ormai e’di casa da queste parti,nel raccontare la sua difficile storia in un mondo in cui fino a qualche anno fa essere Bulli significava arroganza,disprezzo delle regole.Emanuele sembrava destinato a rimanerci,finche’il suo Nonno originario di Cerignola non lo salvo’da quel mondo e’comincia la storia del pugile,che conquistera’un titolo europeo e’fallira’per un soffio quello mondiale.Il Tutto rivissuto in una cornice familiare,presenti amici e parenti di Emanuele.La Struttura opera da 20 anni al Rione San Samuele in un contesto che rispetto ad altri rioni cittadini difficilmente si trova,qui lo stretto rapporto abitanti-centro sociale e’fortemente di unione,ewd anche in questo contesto si inserisce l’adesione al progetto bullismo del locale comune in cui hanno partecipato una ventina di ragazzi,su cui si fondono le speranze di avere un futuro migliore non solo per Emanuele ma per la collettivita’di questa citta’di 60.000 anime,nomn parole ma fatti concreti.

1° giugno alle ore 19,30 a Cerignola presso il Centro Sociale “Don Antonio Palladino” sito in zona ‘San Samuele’, verrà presentato il libro “Che lotta è la vita” una biografia scritta a due mani da Dario Torromeo e dal pugile Emanuele Blandamura. Tale evento si pone a conclusione del progetto Anti-Bullismo realizzato dall’Assessorato alle Politiche Sociali e del Lavoro del comune di Cerignola in collaborazione con il Maestro Cosimo Laguardia, a moderare la discussione tra gli ospiti sarà il giornalista Natale Labia.Una storia che parla della vita di Emanuele Blandamura, il pugile romano con origini cerignolane che ad aprile ha raggiunto Yokohama per sfidare Ryota Murata, in palio la corona mondiale Wba dei pesi medi. L’ultimo capitolo del libro è stato scritto dopo la sconfitta di Yokohama e proprio per questo appare essere molto interessante. E’ il racconto che comincia dall’adolescenza fino ad arrivare ad oggi, un percorso fatto alla ricerca di stabilità e di affetto, da qui parte la storia del campione, che a soli 10 mesi fu abbandonato dai genitori per poi essere accolto da Nonno Felice, il filo conduttore del suo percorso.Da bullo della periferia romana alla scoperta del mondo del pugilato, dal ring alla passione per il pianista Yiruma.Per la comunità cerignolana – dichiara il Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali e del Lavoro del comune ofantino, Rino Pezzano – è un vero onore poter ascoltare la storia di Emanuele, ricca di valori da cui poter prendere esempio e poter comprendere quanto possa essere pesante la solitudine. La storia di Emanuele ruota attorno al pugilato ma è da stimolo per le nuove generazioni a non commettere errori che possano portare a devianze e dipendenze”.