Nel mondo c’é chi da gli ordini e chi li esegue: indovinate da che parte si trova “l’italietta”?

il-fatto-quotidiano_fab0c63257985e40f65db9f045988036il-riformista_f35b8e117664c141109a400c35cded58                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       Nella prima copertina, l’estemporaneo esercito dei guerrafondai europei fotografati col “capoccia” in prima fila; nella seconda, rivolto a quella “accozzaglia pseudostatista” il papa usa la parola esatta:   PAZZI!!!                                                                      Certo che questi due non ci fanno mancare niente! pass ripass green pass tamponi siringate reclusioni fame e per andare avanti in bellezza, portano l’Italia sull’orlo della guerra. “Sguatteri degli USA” da sempre; siamo quelli che hanno da perderci più degli altri, ma a loro frega zero. Tanto sono due anni che ci allenano ad essere pecorelle docili ed ubbidienti!

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                                                                                                                                                                              “Il generale ultimo”da Floris fa dichiarazioni di guerra; ma Giovanni gli sbatte in faccia il sondaggio in foto…chi è stato che ha avuto la geniale idea di andarselo a riprendere in Francia stò “coso”?                                             720x410c50   letta_1200-1050x551                                                                                                                                                                                            L’Italia che MAI disse NO a una guerra: il triste primato con Usa e GB

di Marinella Correggia 24 Marzo 2022 17:00 su “l’Antidiplomatico”

Lo spiegò nei dettagli don Lorenzo Milani, nella sua Lettera ai cappellani militari, marzo 1965: nei 100 anni trascorsi dall’unità, l’Italia aveva sempre e solo impiegato l’esercito nazionale per offendere le patrie altrui. In questa storia bellicosa, un’unica guerra di difesa – e non condotta dall’esercito: la lotta partigiana. Dalla quale nacque l’articolo 11 della Costituzione, con il ripudio della guerra.

 Sono passati decenni da quella importantissima lettera che dovrebbe essere studiata a memoria. Ma nel suo piccolo lo Stivale è tuttora il più assiduo fra gli attaccabrighe. Il patrono d’Italia sarà anche san Francesco, ma di certo il dio di questo paese sembra essere Marte, celebrato del resto dall’Impero romano.

E’ stato così anche per gli ultimi decenni, per gli interventi militari condotti dall’Occidente e dai suoi alleati a partire dal 1991 (Iraq), con un intero arsenale di scuse «umanitarie» e «altruiste» e mai per la difesa dei propri confini o per rispondere a un attacco.

Insomma l’Italia condivide con Stati uniti e Regno unito il triste primato di non essersi mai sottratta agli interventi militari diretti o per procura (e lasciamo da parte le numerose missioni di peace-keeping).

Mai negato un aereo da guerra. Mai negato una base per bombardieri. Mai che si sia dimesso un ministro per protesta. Mai che si sia detto no a una destabilizzazione (si pensi alla Siria). Mai che siano state negate armi a paesi in guerra (si pensi ai Saud contro lo Yemen), malgrado leggi a divieto.

Altri paesi occidentali dissero no, qui e là. I paesi neutrali, sempre (come sarebbe bello essere un paese neutrale). Ma perfino membri della Nato mostrarono sprazzi di rinsavimento.

Nel 2003, Francia e Germania si sottrassero all’attacco all’Iraq; e perfino nel Regno unito di Tony Blair (detto anche Tony B-liar per via delle sue colossali menzogne), il ministro Robin Cook si dimise per protesta. Nel 1999, la Grecia non partecipò ai bombardamenti umanitari sulla Serbia. Nel 2011, la Norvegia si ritirò dall’operazione Protettore unificato (!) contro la Libia dopo circa tre mesi. Nel 1991, il ministro della difesa francese Jean-Pierre Chévènement lasciò il governo che partecipava alla evitabilissima guerra contro l’Iraq, uno spartiacque nella storia anche del nostro paese.

Ma anche quando qualcun altro diceva no, l’Italia si mostrava ligia alla guerra. Pronta a ogni bomba, a ogni spedizione.

E stavolta? Roma sceglierà ancora una volta di fomentare una guerra che per la prima volta non si svolge su terre lontane? Paesi come Francia e Germania mostrano posizioni meno guerrafondaie. Dobbiamo proprio appiattirci sulla Polonia?

 

E Speranza disse a Mosè: “non avrai altro covid che il mio!”

E MOSE’ RISPOSE: “ma lo avevo detto a dio che dovevi essere l’undicesima piaga da mandare al faraone d’Egitto”… 

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Chi-era-realmente-Mosè-415x243                                                                                                                                                        9.560 esiti fatali da vaccino anticovid in un anno, ma il governo italiano mantiene l’obbligo vaccinale

                                                                                                                                                                                                                                                            Il 17 marzo 2022 il sodalizio Draghi-Speranza in conferenza stampa[1] così si è espresso in merito alla tanta agognata fine dello stato di 2022-03-23-02emergenza sanitaria, che ha comportato l’introduzione dell’obbligo vaccinale per alcune categorie e del fantomatico green pass: “il green pass è stato un grande successo: ci ha permesso di far riprendere l’economia. Abbiamo tenuto insieme un’economia vibrante e una ripresa della socialità con l’essere più sicuri”. Tali affermazioni non possono che rimbombare nella mente di chi ha ancora mantenuto un briciolo di spirito critico, perché cozzano inesorabilmente contro l’evidente realtà di un’economia italiana fortemente provata dalle misure restrittive del lockdown, dei coprifuoco, delle limitazione negli spostamenti imposte dai diversi colori assunti delle singole regioni e, non certo da ultimo, dall’introduzione del green pass. La tessera verde ha contratto l’erogazione di servizi e la vendita di beni, escludendo una parte sempre più consistente di cittadini etichettati in modo spregiativo “no vax” e comprendente coloro che non si sono sottoposti ad alcuna inoculazione, i vaccinati che non hanno eseguito le dosi di richiamo, addirittura quelli che per problemi tecnici “di regia” non dispongono di fatto di un green pass aggiornato.  Questa consistente parte della popolazione a tutt’oggi non può neppure esercitare il suo diritto alla socialità, garantita solo ai meritevoli “pro vax” che, proprio perché ligi a tutti i dettami governativi, sono stati dotati di regolare permesso ad infettare ed infettarsi, che è ben altro dal stare insieme in sicurezza. E’ risultato infatti evidente a tutti (tranne a quelli a cui continua a convenire di negare l’innegabile) che tra dicembre e febbraio, proprio con l’introduzione del super green pass, si è avuto il picco dei contagi a cui non poco hanno contribuito i vaccinati, visto che erano gli unici autorizzati a frequentare i luoghi aperti al pubblico in cui “socializzare”. Eppure in spregio a tutte queste evidenze, il nostro governo ritiene di dover mantenere in vigore l’impalcatura emergenziale pur eliminando con il 31 marzo lo stato di emergenza, fondamento che “legittimava” (ai suoi occhi) i diversi limiti e le continue restrizioni adottati, così lesivi di molti diritti costituzionalmente riconosciuti. Inoltre la presidenza del Consiglio dei Ministri, affermando che “grazie ai vaccini sono stati evitati 80.000 decessi in più in Italia (dato uscito dall’Istituto Superiore di Sanità)”, si fa forte di ciò che non si può dimostrare, mentre omette ogni riferimento alle possibili vittime dei vaccini, quelle inspiegabili frequenti morti improvvise catalogate dai quotidiani di Stato come “imprevedibili malori fatali”.

Eppure pian piano le evidenze balzano agli occhi, perché i seri effetti avversi conseguenti ai vaccini diventano noti. Voglio di nuovo ricordare  le 8 pagine che elencano le serie reazioni avverse provocata dal vaccino Pfizer[2] che la Big Pharma è stata costretta a desecretare per sentenza di un giudice texano, altrimenti per volontà  della Pfizer e dell’agenzia governativa FDA[3] sarebbero state rese note solo nel 2096, dimostrando che le due agenzie hanno esposto i pazienti a consistenti rischi, che, pur conosciuti, volevano essere tenuti nascosti. Per una disamina più completa degli effetti da vaccino anti covid-19  è possibile anche visitare il sito della Eudra Vigilance (EMA)[4], che riporta le diverse casistiche riscontrate di conseguenza all’inoculazione di Moderna, Astrazeneca e Pfizer (alias Tozinameran). In esse si evidenziano diversi effetti avversi, fra i quali  risultano prevalenti in tutte le tre tipologie di vaccinazione: i disturbi del sistema nervoso, i disordini muscolo-scheletrici e del tessuto connettivo e i disordini gastrointestinali. Una tabella sintetica pubblicata dalla VigiAccess (OMS)[5] invece riassume per tipologie riscontrate le diverse reazioni alle inoculazioni “sperimentali, autorizzate in via condizionata” quali: disordini del sistema circolatorio e linfatico; disordini cardiaci; disturbi all’apparato visivo; disturbi dell’apparato uditivo; disturbi dell’equilibrio; disordini del sistema immunitario; neoplasie; disturbi psichiatrici; disordini renali e del sistema urinario; disturbi del tessuto cutaneo e sottocutaneo; ecc.

La road map, cioè il graduale ritorno all’ordinario ventilato dal governo prevede l’eliminazione del Super Green Pass a tutti, compresi gli over 50, per accedere al posto di lavoro.  Almeno così recita il Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 67, pubblicato on line sulla pagina del Governo italiano[6], che mantiene l’obbligo vaccinale, estendendolo addirittura fino al 31 dicembre 2022 per le sole categorie degli esercenti le professioni sanitarie e i lavoratori negli ospedali e nelle RSA. Insomma prevede un lento ritorno all’ordinario che, a rigor di logica, dovrebbe invece scattare in toto il 1 aprile vista la fine dello stato di emergenza. Eppure, nonostante la cessazione di questo fondamentale presupposto, il governo sceglie di proseguire nella sua campagna di vessazione che costringerà, per tutto il mese di aprile, tutti i non “regolarmente” vaccinati o guariti entro i 6 mesi a sottoporsi all’invasivo trattamento sanitario obbligatorio del tampone, eseguito ogni due giorni e pagato dagli stessi, per ovviare alla loro sospensione dal lavoro. La sospensione dal lavoro, per i sanitari renitenti al vaccino, sarà invece protratta di altri 9 mesi. Alla luce di quanto precedentemente evidenziato sui rischi dei vaccini, ci si domanda come possa ancora il nostro governo italiano prevedere un obbligo vaccinale o altro trattamento sanitario invasivo, quando la legge stabilisce che il corpo umano è inviolabile e la salute personale non è sacrificabile a tutela della salute pubblica. Lo dichiara espressamente la sentenza 308/1990 della Corte Costituzionale quando afferma che “non è permesso il sacrificio della salute individuale a vantaggio di quella collettiva. Ciò significa che è sempre fatto salvo il diritto individuale alla salute, anche di fronte al generico interesse collettivo”. A sostegno di questa tesi giuridica si possono ricordare anche il trattato di Norimberga (1945) per cui “la somministrazione di farmaci (e i vaccini anticovid che non garantiscono un’immunizzazione sono da considerare più correttamente farmaci) contro la volontà del soggetto è un crimine contro l’umanità”; e il trattato di Oviedo (2000) per il quale “un trattamento sanitario (quindi sia vaccino che tampone) può essere praticato solo se la persona interessata abbia prestato il proprio consenso libero e informato”. In ultimo, ma non certo per importanza, l’art 32 della Costituzione Italiana che recita così “ ..nessuno può essere obbligato ad un trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può IN NESSUN CASO violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Ci si domanda allora, ancora increduli, come le nostre istituzioni governative possano continuare ad estorcere ai propri cittadini un consenso a trattamenti sanitari non voluti con il ricatto della privazione del posto di lavoro e quindi dei mezzi di sussistenza. E’ ormai evidente a tutti che tali misure, lungi dal prevenire fenomeni di contagio poiché i vaccinati infettano e si infettano come i non vaccinati, piuttosto riducono alla fame le famiglie private di una fonte di reddito, depotenziano tutti i servizi che vengono ridotti del loro personale e costituiscono vergognosi esempi di discriminazione e disumanità.

Una recente ordinanza del Consiglio di Giustizia Amministrativa della regione Sicilia, che considera l’ illegittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale, il 22 marzo 2022 ha trasmesso gli atti alla Corte Costituzionale. Tale vertenza, elaborata dagli avvocati Vincenzo Sparti e Roberto De Petro,[7] confronta  il rapporto annuale dell’AIFA[8] pubblicato nel gennaio 2022 sulla sicurezza dei vaccini covid con i report su tutti gli altri vaccini, anche obbligatori, fino al 2020, mettendo in risalto come quest’ultimi evidenziassero solo 1,9 segnalazioni gravi su centomila dosi somministrate e ZERO eventi fatali, mentre il rapporto del 2022 sui vaccini anticovid evidenzia un tasso di 17,6 eventi gravi su centomila dosi somministrate. Il numero degli eventi avversi da vaccino anticovid risulta quindi decisamente superiore a quelli registrati per i precedenti vaccini obbligatori in uso da anni, ma è soprattutto il loro tasso di gravità a risultare maggiore. L’ordinanza inoltre riporta i dati pubblicati dall’EudraVigilance europea a fine gennaio 2022, da cui, con riferimento alla somministrazione in ambito europeo di 570 milioni di dosi Pfizer, risultano acquisite 582.000 segnalazioni di eventi avversi, di cui 7000 con esito fatale; mentre per Astrazeneca a fronte di 69 milioni di dose, si registrano 244 mila segnalazioni di eventi avversi, delle quali 1447 con esito fatale; mentre per Moderna 139 milioni di dosi somministrate hanno avuto un riscontro di 150 mila eventi avversi di cui 834 con esito fatali; infine la somministrazione di 19 milioni di dosi Janssen ha comportato 40.766 segnalazioni avverse, di cui 279 con esito fatale. Sebbene la maggior parte degli effetti avversi segnalati dall’EudraVigilance sono modeste, vengono riferite patologie gravi tali da compromettere in alcuni casi irreversibilmente lo stato di salute del soggetto vaccinato cagionandogli un’invalidità e nei casi più sfortunati il decesso.

Secondo l’ordinanza, la registrazione a seguito dell’inoculazione dei vaccini anticovid-19 di effetti avversi non normali, quindi temporanei e accettabili, ma permanenti e anche fatali, costituisce un legittimo impedimento all’imposizione dell’obbligo vaccinale. L’ordinanza  riafferma e noi ci associamo, che la tutela del singolo non può mai essere sacrificata nemmeno a beneficio della comunità. Così, mentre siamo in ostaggio del nostro governo, rimaniamo in fiduciosa attesa che la Corte Costituzionale di fronte a queste corpose evidenze e argomentazioni ci venga a liberare esprimendosi per il ripristino della Costituzionalità e dell’Eticità Istituzionali.

Prof.ssa Alessandra Pagnutti

Ed ora la solita dose di segnalazioni di mancate correlazione coi sieri miracolosi…

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covid vaccini e guerra , le emergenze a cui l’Italia deve aggiungere la “valanga idiota” e “televirolacchèsguatteri di regime”!

20220324_042817_HDR-1 Buongiorno! La foto si riferisce ai dati diffusi da “EudraVigilance” sulla sorveglianza in UE degli effetti avversi della “siringata magica” riferiti al 15 marzo scorso. A leggerli  sembra che “come arma letale” i vaccini facciano più vittime dei russi nella guerra in corso…                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           Segnaliamo nell’articolo il video di uno Sgarbi scatenato che fa infuriare il bancario; certo, l’ex contabile quando cita le guerre “aggressive” passate, omette di citare Vietnam, Irac, Afganistan, Libia, Serbia, e quella parallela che si svolge nel silenzio tombale dei buonisti: la carneficina in Yemen dell’Arabia Saudita, alleata guarda caso USA.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             la-verita_ecfc937b4167cbc77265304fb3c37a36                                                                                                                                                                                                                                                                                            Nonostante i “buoni” cerchino ogni 5 minuti di arruolare il papa nella Nato e contro la Russia, Bergoglio nicchia; non vuole che la chiesa ritorni a partecipare ad una crociata che non è indetta per riconquistare il santo sepolcro, bensì per far si che la Nato possa essere sempre col “missile spianato” contro la Russia…                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              conferenza-di-yalta-1Nel febbraio 1945 si tenne la cosiddetta Conferenza di Jalta (Crimea) tra Roosevelt, Churchill e Stalin. Qui i tre leader degli Alleati si incontrarono per stabilire la linea da seguire, i tempi dell’offensiva finale e il futuro assetto dell’Europa e dei rapporti internazionali.

Fu allora che si decise che l’Italia sarebbe stata “cosa nostra” per gli americani…

 

 

 

 

guerra e covid: film in due parti con “finale a sorpresa… amara?”

Buongiorno! Oggi proponiamo due brevi articoli dedicati alla guerra ed alla “fantapandemia”…oggi è il 23 di marzo, ma dell’ultimo decreto “pavoneggiato” dal bancario e Speranza, non vi è ancora traccia alcuna in gazzetta ufficiale…

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Massimo Cacciari commenta con Affaritaliani.it l’intervento a Montecitorio del presidente ucraino Zelensky

“Probabilmente è indice del fatto, e dobbiamo tutti augurarcelo, che dietro le quinte proseguono in qualche modo e su qualche tavolo trattative segrete. Non solo, Zelensky sa anche perfettamente che il nostro Paese è quello che ci rimette maggiormente con le sanzioni inflitte alla Russia e che quindi è quello più interessato alla pace in tempi rapidi”. Con queste parole Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia, risponde alla domanda di Affaritaliani.it sull’intervento a Montecitorio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel quale ha parlato di pace e non di guerra.

“Ad esempio, la Gran Bretagna non ha alcun interesse a che si arrivi rapidamente alla pace perché non subisce alcuna conseguenza dalle sanzioni economiche e infatti durante il suo intervento al Parlamento britannico Zelensky ha parlato di guerra e della necessità di sconfiggere la Russia“. Quanto al premier Mario Draghi, che ha detto che l’Italia è favorevole all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea e che invieremo altri aiuti militari alla resistenza di Kiev, Cacciari sottolinea: “Segue la linea dell’Europa e che in questa fase occorre tenere, abbastanza scontato. Dopo che l’Unione ha accolto tutti dovremmo dire no agli ucraini? Sarebbe riprovevole, sia eticamente sia politicamente”.

“Quello di Zelensky di oggi è stato l’intervento del capo di un governo aggredito militarmente e quindi le sue parole sono tutte comprensibili. Il problema vero è capire se gli interventi degli attori, da Biden in giù, coprono l’intero sviluppo delle trattative o se c’è altro in ballo. In uno scontro come questo le dichiarazioni pubbliche sono una cosa, poi, solitamente e possiamo augurarcelo dopo le parole di Zelensky alla Camera, ci sono anche trattative che non conosciamo per arrivare alla fine del conflitto. Altrimenti qual è l’alternativa? Una guerra che durerà chissà quanto tempo”.

Cacciari argomenta ancora: “Come in tutte le guerre in pubblico si recita la commedia e dietro le quinte ci sono i tavoli per le vere trattative. Ci sono anche in questo caso? Speriamo. I russi non usciranno mai sconfitti, nemmeno l’anima bella più candida e ingenua può immaginare un ritiro unilaterale delle truppe di Mosca. Se aspettiamo che ci sia un vincitore dal punto di vista militare avremo solo un Paese devastato, l’Ucraina, e l’effetto boomerang delle sanzioni per alcuni Paesi occidentali, non per tutti. E tra questi in prima fila Italia e Germania, non certo Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia“. Quanto, infine, ai distinguo politici in Parlamento con alcuni gruppi e alcuni singoli deputati e senatori che hanno disertato l’intervento di Zelensky, Cacciari spiega: “E’ positivo che ci siano posizioni differenziate, vuole dire che non c’è ancora il pensiero unico per tutti e che non tutti hanno il cervello all’ammasso. Alcune posizioni le condivido, altre per niente, ma il fatto che ci siano posizioni differenziate e non solo il richiamo alla guerra è un fatto certamente positivo. Ne abbiamo le palle piene dei ministeri della verità, prima il Covid e ora la guerra. E’ molto positivo che gli italiani abbiano ancora un minimo di autonomia nel giudicare e valutare gli accadimenti”, conclude l’ex sindaco di Venezia.

Chi ha intrappolato l’Ucraina? La trascrizione delle parole di Zelensky alla CNN

di Roberto Buffagni 22 Marzo 2022 15:00 per “L’AntiDiplomatico”

 

Chi ha intrappolato l’Ucraina? Chi l’ha condotta sul “sentiero delle primule” che porta al “fuoco eterno”?

 

Chi ha intrappolato l'Ucraina? La trascrizione delle parole di Zelensky alla CNN

Leggere la trascrizione dell’intervista di Fareed Zakaria al presidente Zelensky, 20 marzo 2022, CNN.

“Zelensky: “In Occidente tutti mi hanno detto che non abbiamo alcuna possibilità di entrare a far parte di NATO o UE. Ho chiesto loro di non mettere all’angolo il popolo ucraino perché il nostro popolo è coraggioso e anche l’Occidente dovrebbe avere il coraggio di dire apertamente al popolo ucraino che, beh, non diventerai un membro NATO-UE. Non hanno una posizione consolidata, e l’ho chiesto personalmente.

Ho chiesto loro, personalmente, di dire apertamente che vi accetteremo nella NATO tra un anno, o due, o cinque. Ditelo apertamente e chiaramente, o semplicemente dite di no, e la risposta è stata molto chiara, non diventerete un membro della NATO o dell’UE, ma pubblicamente le porte rimarranno aperte.”

Qui per leggere l’intera trascrizione.

A seguire ancora una prova di come il parlamento in questo paese conta meno di un fico secco!