BUONGIORNO E SPEGNETE I CONDIZIONATORI SE NO DRAGHI NON FA FARE PACE AGLI UCRAINI COI RUSSI! TITOLI INEQUIVOCABILI DA VARIE TESTATE GIORNALISTICHE:
Gli italiani perdono più dei russi
IL PRESIDENTE DI NOMISMA: “STAGIONE DI GUERRA GRAVISSIMA”
Gas russo, Tabarelli: “Siamo nei guai
Si rischia lo stop delle nostre industrie”
(EDITORIALE EDITO SU AFFARITALIANI)
Domenica, 19 giugno 2022
La politica suicida del quadrato tragico Biden-Mattarella-Draghi-Letta
Zelensky, sempre più fuori dalla realtà, continua a ribadire la sua disponibilità a trattare con Putin, quando si sarà ritirato sulla linea pre-invasione
Conte e Salvini devono dissociarsi da Biden-Mattarella-Draghi-Letta
È ora che, per il bene di tutti, Conte e Salvini si dissocino dalla linea Biden–Mattarella–Draghi–Letta. Tre frasi andrebbero incorniciate. La prima è di Marco Travaglio quando previde il contributo che avrebbe dato Draghi, appena nominato da Mattarella, secondo Salvatore della Patria: “Sarà forse un bravo banchiere, ma di politica non capisce un tubo!”. La seconda non ricordo chi la disse in questi termini “Questa è una guerra che Biden ha deciso di fare alla Russia, scordando che i russi possono tornare a mangiare pane e cipolle. Gli americani, per non parlare degli italiani, no!”. La terza, già sottolineata più volte, è la domanda più importante a cui rispondere. L’ha posta, tra il vaniloquio degli altri, Antonio Padellaro: “D’accordo aiutare Zelensky. Ma fino a quando?” Questo è il vero problema.
Zelensky, sempre più fuori dalla realtà, continua a ribadire la sua disponibilità a trattare con Putin, quando si sarà ritirato sulla linea pre-invasione. Continua a porre questa condizione assurda in un contesto internazionale molto meno sinceramente propenso a correre il rischio di ritrovarsi al freddo e a mangiar cipolle. Addirittura un minimo di informazioni fornite al Papa, gli hanno fatto scoprire la verità: Putin non è il lupo e Zelensky non è Cappuccetto rosso. A questo punto, visto che su Putin se ne sentono di tutti i colori, si può esternare il sospetto che Zelensky pensava e forse continua a pensare di poter vincere la guerra con le armi degli altri e con la sua propaganda, bissando così la vittoria per la corsa alla Presidenza, con le chiacchiere e le promesse di una vita ricca in un libero Eden. Infatti non ha fatto che glorificare i suoi successi, descrivendo le armate rosse come fossero le armate rotte.
EVIDENTEMENTE SI PUNTA AL SEGUENTE ED EMBLEMATICO RISULTATO: