DOPO DRAGHI I LACCHE’ DI REGIME SONO TUTTI IMPEGNATI NELLA BATTAGLIA ELETTORALE E CIASCUNO NELLE MILIZIE DEI PROPRI PADRONI…NOI NON CI DIMENTICHIAMO I DANNI CHE TUTTI INSIEME: POLITICI E TELEVIROLACHE’SGUATTERIDIREGIME, HANNO CAUSATO A QUESTO PAESE.E

BUONGIORNO! I disastri della “truffa pandemica” oppure “starnuto killer”, scegliete voi come denominarli…ma per favore non chiamateli come li definiscono i politici corrotti;i mas media corrotti; i soloni corrotti… ormai sono sotto gli occhi di tutti…ed in tutto il mondo! Ma da noi è stato molto “particolare” perché? …Perché aver truccato in tutti i modi questa storia, con  cui l’OMS ha ringraziato economicamente i suoi finanziatori; e quindi i suoi veri padroni (leggi bigpharma che finanzia tutti gli organi e le organizzazioni di controllo sanitario ed in tutte le nazioni) da noi scrivevamo, è servita a tenere in vita al governo una massa di “inetti deleteri” che hanno demolito tutto quello che rimaneva funzionante, in qualche modo, in questo paese! Ma ora il “disastro” assume le sue vere dimensioni ovunque, come potete leggere nell’articolo proposto. E da noi, sembra che finalmente qualche giudice comincia a fare il suo dovere, che consiste nel tutelare i discriminati dalla “banda Speranza”….ma e purtroppo con colpevole ritardo! Vedremo se il “testicolo sanitario” riterrà “irricevibile” questa ulteriore pronuncia di un giudice…intanto gli stipendi arretrati i danni economici, li farei pagare al ministro di tasca sua…

MAG24NEWS  22 luglio2022- Torino come Firenze! Nuova sentenza che obbliga l’Asl non solo a reintegrare il dipendente senza vaccino, ma anche a ridargli tutti gli arretrati. Continuano a susseguirsi sentenze dei tribunali che bocciano la legislatura voluta dal Ministro della Salute Roberto Speranza sull’obbligo di vaccinazione contro il Covid 19. Dopo la storica pronuncia del Tribunale di Firenze in cui si metteva in discussione la stessa opportunità del trattamento sanitario, ora è arrivata la sentenza dal Tribunale di Torino.

L’ASL contro il dipendente sospeso

Il caso riguardava un dipendente amministrativo dell’ASL locale che era stato sospeso dal lavoro senza stipendio per mancato rispetto dell’obbligo vaccinale. Bene, il lavoratore ha deciso di fare ricorso in quanto la sua mansione amministrativa, nello specifico impiegato presso l’anagrafe zootecnica, non comportava contatti diretti con altri dipendenti o con soggetti fragili.

Inoltre il datore di lavoro avrebbe rifiutato di accordare lo smart working al proprio dipendente, nonostante questa modalità fosse stata già utilizzata dallo stesso durante l’emergenza sanitaria. Siamo quindi di fronte all’ennesimo caso in cui l’azienda interpreta in maniera ancora più oppressiva la legge già di per sé discutibile introdotta dal Governo.

Un accanimento irrazionale

Perché accanirsi contro un dipendente amministrativo del reparto zootecnico, togliendogli l’unica fonte di sostentamento? L’unica spiegazione è che le aziende sanitarie locali, così come gli ordini medici professionali, sono ormai spinti da un furore ideologico quando il tema è quello della vaccinazione contro il Sars Cov 2.

Un integralismo vaccinale senza alcuna base scientifica, a fronte di un prodotto che si è per altro dimostrato scadente rispetto alle aspettative. E infatti in questi casi il tempo sa essere fortunatamente galantuomo, così come la giustizia.

 

La sentenza che riabilita il lavoratore

Il Tribunale di Torino con una recente sentenza ha infatti dato piena ragione al lavoratore:

La corte accerta e dichiara l’illegittimità del provvedimento di sospensione del ricorrente dal lavoro e dalla retribuzione e, per l’effetto: dispone la disapplicazione del provvedimento detto, ordinando all’Azienda convenuta l’immediata reintegrazione nel proprio posto di lavoro.

Condanna l’ASL al pagamento in favore delle somme che avrebbe percepito nel periodo in cui lo stesso è risultato illegittimamente sospeso dal servizio e fino alla data della reintegrazione nel posto di lavoro, maggiorate degli interessi legali dalle singole scadenze al saldo effettivo.

Una bella bastonata nei confronti dell’azienda sanitaria locale che aveva deciso in maniera unilaterale di togliere il sostentamento ad un proprio dipendente solo perché aveva deciso di non vaccinarsi con un farmaco di cui non si conoscono gli effetti avversi nel lungo periodo e la cui efficacia contro la malattia svanirebbe dopo soli due mesi.

Viene da chiedersi quale sia l’opportunità di continuare ad applicare questa legge sull’obbligo vaccinale, visto che viene puntualmente bocciata nel momento in cui passa sotto la lente dei giudici, come dimostrano i casi di Ivrea, di Firenze, di Roma, di Treviso e molti altri. Perché continuare ad intasare i tribunali e perché le ASL si ostinano a non rinunciare alla causa, arrivando così a pagare le spese legali, magari con le tasse dei cittadini?

                                                                                                                      2022-07-22-03Effetti collaterali, boom di richieste di risarcimento: il ministero costretto a confermare i (veri) dati

 

Mentre in Italia non si può ancora parlare ufficialmente di effetti avversi dei vaccini, con la stampa mainstream e il mondo della politica pronti ad appiccicare le etichette di “pericoloso no vax”, fuori dai confini dello Stivale crescono le polemiche sui dati ufficiali forniti dal ministero della Salute tedesco. Un caso grave ogni 5.000 punture, con conseguente pioggia di richieste di risarcimento e passo indietro del ministro Karl Lauterbach, che ha parzialmente ritrattato: “Nessun dato di casualità confermato, i rischi restano molto bassi”. La bolla, però, è ormai esplosa ed è impossibile cancellare la rabbia dai cittadini presi in giro per mesi, mandati al macello senza potersi ribellare alle decisioni dei governi.

Quello degli effetti avversi dei vaccini è un problema che sta occupando le prime pagine dei giornali in tutta Europa, a conferma del fatto che i rischi esistano e siano, purtroppo, molto concreti. Nel Regno Unito si continuano a erogare indennizzi ai pazienti danneggiati dal siero anti-Covid, in Francia la rete di farmacovigilanza ha invitato operatori sanitari e pazienti di sesso femminile a segnalare ogni alterazione del ciclo mestruale successiva all’inoculazione. Fingere che il rischio di reazioni gravi non esista è ormai, di fatto, impossibile.

Il ministro tedesco Lauterbach, che in passato aveva invitato i cittadini a vaccinarsi sostenendo che non ci fosse alcun rischio per la salute, è finito nella bufera dopo la pubblicazione dei primi dati ufficiali. Un evento avverso ogni 5.000 somministrazioni, percentuale decisamente più alta rispetto a quelle propinate alla stampa dai virologi in passato. Mentre sul web divampavano polemiche e accuse feroci, il titolare della Salute ha provato a correggere il tiro, prima parlando di “0,2 segnalazioni di sospette reazioni gravi ogni 1.000 inoculazioni”, correggendo un po’ il tiro, poi rimarcando come i rischi siano comunque “molto bassi”. Il danno, però, era fatto.

La Germania si sta così trovando costretta a far fronte, in queste ore, a una montagna di richieste di risarcimento da parte di tutti quei pazienti che hanno avuto reazioni avverse gravi dopo la vaccinazione e che fino a oggi, nel clima ostile creato dalla stampa, faticavano a far sentire la propria voce. Come sta succedendo da tempo, d’altronde, in tutto il Vecchio Continente, Italia compresa: le prime sentenze di Tribunale in favore di chi ha subito danni dalla somministrazione sono già arrivate. E nelle prossime settimane la bolla potrebbe farsi ancora più grande, fino a scoppiare definitivamente.

 

2022-07-22-04                                                                                                                                                                                                                                                                                            Canada: abbiamo un problema con i vaccinati Covid-19

di Stefano Pezzola

Gli ultimi dati ufficiali pubblicati dal governo del Canada rivelano che la popolazione vaccinata ora rappresenta il 92% dei decessi per Covid-19 in tutto il paese, con quasi la metà di questi decessi registrati tra la popolazione vaccinata con ciclo primario e doppia dose aggiuntiva/booster.
Il governo redige un aggiornamento giornaliero sull’epidemiologia del Covid-19, in cui fornisce i nuovi dati su casi di Covid-19, ricoveri e decessi, seppur non con particolare precisione.
Il seguente grafico mostra il numero di casi di Covid-19 in tutto il Canada per stato di vaccinazione tra il 6 giugno e il 19 giugno 2022.

Ciò significa che la popolazione non vaccinata rappresenta soltanto il 7% dei casi di Covid-19, mentre la popolazione vaccinata rappresenta il 93%, di cui il 72% vaccinati con quattro dosi.
Il seguente grafico mostra il numero di decessi per Covid-19 in tutto il Canada per stato di vaccinazione tra il 6 giugno e il 19 giugno 2022.

Ciò significa che la popolazione non vaccinata rappresentava solo l’8% dei decessi per Covid-19, mentre la popolazione vaccinata rappresentava il 92%, di cui il 44% tra i vaccinati con quattro dosi.

Il Presidente Justin Pierre James Trudeau tra una partecipazione al World Economic Forum di Klaus Schwab e una repressione con l’esercito della protesta dei camionisti, adesso dovrà giustificare la sua politica sanitaria al popolo canadese.

Concludo anticipando che i dati riferiti ai decessi non debbono sorprendere assolutamente.
Ci sarà modo nei prossimi giorni di pubblicare i dati sui decessi per Covid-19 nella Regione Toscana nel periodo 1 gennaio – 30 giugno degli anni 2020, 2021 e 2022.