La “valanga idiota” fa dichiarazioni roboanti contro la Russia, atteggiandosi a “statisti” quando al massimo sarebbero tutti portaborse di un deputato qualsiasi di 50 anni fa…ma a loro costa niente: la fregatura è solo sulla pelle del popolo bue, educato a ubbidire dai due anni pandemici!

   BUONGIORNO!…HA RAGIONE BELPIETRO: IL COSTO DI QUESTA GUERRA LA PAGA IL POPOLO. 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Oggi vorrei porre l’accento su come la storia si ripete; ma la stessa storia è identica fino a quando i “veri responsabili”, i manovratori dei destini del mondo…o almeno quelli che si sentono presunti tali, decidono che il finale, sempre uguale alla “arrivano i nostri”, è ormai passato di moda e quindi, anche per dare suspense alle vicende lo modificano…oppure può anche essere che la classica ciambella non viene col buco giusto! E per le ciambelle sballate, alludo al serial in stile hollywoodiano, dal titolo “le guerre democratiche dei buoni”. Pensate: per innagurare il serial, la clip pubblicitaria fu il crollo …o auto crollo delle “torri gemelle”. Certo, prima vi erano state altre guerre ma il termine “democratico” era ancora in fasce…o nel grembo degli USA! Così si intervenne in Serbia, per la crisi kosovara; così si decise di abbattere l’alleato scomodo Sadam, con la prima guerra in Iraq. Aggiungo anche solo per notizia, che l’Italia, è una dei tre paesi, che se le è fatte tutte. Questo la dice lunga su quanta sudditanza ha il nostro paese, che è di fatto colonia americana: oltre 120 basi NATO e USA, ufficiali e non, occupano il “bel paese”. Ma torniamo un po a quello che vorrei porre in risalto in questo articolo; abbiamo sotto gli occhi di tutti, che le “democratic wars”: Afganistan, Iraq bis, Libia e Siria, sono state epopee fallimentari per questa sorta di alleanza difensiva, sotto cui si nasconde la vera minaccia per il pianeta: gli USA: alla caccia dell’egemonia planetaria come unica super potenza, e di quei babbei di alleati NATO! L’ultima guerra, di cui stiamo vivendo l’anteprima, è quella provocata ed organizzata sin dagli inizi degli anni 90, ed iniziata con il golpe a regia USA del 2014 in Ucraina. Quali sono le sinologie fra la guerra, mai autorizzata dall’ONU alla Serbia? Si perché la NATO si arrogò il “dovere” di intervenire, per difendere gli albanesi del Kossovo, provincia autonoma della Serbia, che venivano discriminati e perseguitati.  L’operazione “Allied force”, fu una serie di attacchi e bombardamenti in Serbia con la forza alleata che decollava dalle basi americani-nato in Italia; il tutto accadde fra il 24 marzo ed il 10 giugno 1999., con la vittoria dei “buoni”. Ma i buoni tacciono degli anni di preparazione posti in essere dai soliti americani: incentivarono e foraggiarono la nascita dell’UCK; una formazione patriota  para-militare di etnia albanese, fatta di uomini perlopiù dediti al malaffare, ai traffici di droga e ad altre amenerie del genere; ed a cui operare in un territorio privo di controllo di qualsiasi legge si rivelò una vera manna…tanto che quei traffici continuano ancora oggi. Tutte le scuse, i ricorsi della storia che indicavano quella terra abitata da due popoli ma, sempre e comunque unita da almeno un millennio,  furono riesumate per dare inizio ad una situazione di guerriglia e scontri: quelli determinati dall’UCK chiaramente, ma non si dice, coordinati, lo ripeto, dalla CIA e dall’M16 britannico. Per la NATO era indispensabile ed utile, indebolire uno storico alleato dei russi, come la Serbia. I serbi cominciarono e portarono avanti una pulizia etnica della provincia, causando migliaia di profughi verso i paesi confinanti di lingua albanese. A quel punto, il piatto era pronto: via agli attacchi aerei ed alla fine delle operazioni militari, sempre la NATO, col paravento ONU, si auto delega alla custodia del rispetto delle risoluzioni dello stesso ONU….Sono ancora là…ma questa è un altra storia, che però stanno di nuovo facendo riemergere, per destabilizzare ulteriormente il pianeta, creando crisi dove gli interessi americani sono primari; non ci credete? Provate a mettere insieme Taiwan, la Libia, la Siria e l’Ucraina,..con il progetto prossimo di annettere alla NATO la Georgia, che è già sede clandestina di bio -laboratori dei soliti “buoni”…magari qualche lampadina si accende, e si intravvede un “disegno” preparato da anni! Ricapitolando, dunque: in Serbia, perché il Kossovo è territorio serbo, una minoranza, viene perseguitata e discriminata (anche qui avrei da riferire testimonianze personali e dirette che smentirebbero molto dalla vulgata diffusa…ma non credo che qualcuno si prende la briga di leggere tutto) In virtù di questa situazione, i “buoni” intervengono a difesa degli oppressi, e attaccando gli oppressori. Ed ora facciamo un salto, solo temporale, ed andiamo al 2014: siamo in Ucraina, ed un golpe a regia USA (tanto per cambiare), destituisce il presidente democraticamente eletto dal popolo, e viene insediato un governo fantoccio, ed in cui i soliti americani ne stabiliscono persino i nomi e gli incarichi dei ministri. Ed è a questo punto, che parte la guerra che stiamo pagando noi per le idiozie della valanga idiota schiavizzata dagli americani! Prima dell’intervento dei russi, le autorità ucraine hanno massacrato, perseguitato, costretti alla fuga vero la Russia, centinaia di migliaia di cittadini ucraini con un solo difetto: essere russi, di madre lingua e di etnia; trovatisi a far parte dell’Ucraina, in quanto l’allora Unione Sovietica, pensando di poter durare in eterno aveva favorito, anche deportando con la forza da altri territori il mix di etnie e di lingua…chiaramente il russo. Quello che fecero i serbi, a confronto di quello fatto dagli ucraini, furono carezze…qui hanno ucciso circa 20 mila persone, fra cui bambini e donne, commettendo crimini di guerra, riconosciuti anche dall’ONU…MA…ma qui, i buoni hanno un altro programma; una condanna ed una missione ONU sarebbe andata a rompere le uova nel paniere al progetto che era stato preparato ed iniziato in quel paese, già nel 1992: accerchiare la Russia, con alleati nato allo scopo di respingerla verso l’Asia e fuori dall’Europa. Questo un dei punti fondamentali inseguito dagli americani, per fondare un nuovo ordine mondiale con loro egemoni, come abbiamo scritto. Ma hanno subito un problema: se fossero coerenti, i “buoni”, anche in Ucraina sarebbero dovuti intervenire, come in Kossovo, a difesa dei perseguitati e dei discriminati russofoni; ma le loro mire sono altre: provocare e costringere la Russia a farlo, con un invasione mirante alla difesa dei suoi compatrioti, in modo tale poi da poter prendere in forza della loro ragione di comodo le difese della povera Ucraina! Quindi assistiamo al paradosso che in Serbia si attaccarono gli oppressori  cattivi;   mentre  in Ucraina siamo schierati  con armi ed altro “CON” i cattivi oppressori di Kiev! E fanno una guerra non nostra, sulla nostra pelle!  Il costo lo pagheremo noi, come giustamente afferma Belpietro nel brevissimo video proposto!  l’articolo prosegue con la notizia diffusa da “Byoblu”che narra come il “comico” presidente, sapeva che la guerra era già decisa dai suoi burattinai già dal 2021.       

ZELENSKY SAPEVA DELLA GUERRA GIÀ NEL 2021: ACCUSE PESANTISSIME

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Zelensky criticato anche in Ucraina: “È un crimine

Secondo la rinomata drammaturga ucraina Kateryna Babkina non si tratterebbe di un semplice errore. “Non è una svista, un errore o una sfortunata incomprensione e tantomeno un calcolo strategico sbagliato – ha detto Babkina e ha aggiunto -. È un crimine”. Parole tutt’altro che zuccherate anche quelle di Sewgil Musajewa, caporedattrice del quotidiano Ukrainska Prawda. Musajewa ha accusato Zelensky di aver esercitato una disinformazione mirata, non prendendo sul serio il destino della popolazione ucraina.

La caporedattrice della testata ucraina rincara la dose: siccome Zelensky non ha attuato preparativi bellici in vista della possibile operazione russa, sarebbe colpevole di “perdite umane concrete”. Il suo comportamento solleva domande che, prima o poi, “dovranno ricevere una risposta onesta”. La deputata Iryna Heraschenko incolpa invece l’amministrazione di aver posto delle false priorità, come la “caccia” dei servizi segreti (SBU) nei confronti dell’ex presidente Petro Poroschenko.

Zelensky respinge le accuse: L’ho fatto per il bene del popolo

L’ex comico di Kvartal95 respinge le accuse, affermando che non voleva gettare il panico sulla popolazione. Gli Stati Uniti d’America l’avrebbero avvisato dell’intervento militare della Federazione russa già nell’autunno del 2021, così Zelensky in un’intervista al Washington Post. La sua amministrazione avrebbe voluto evitare il collasso economico, mantenendo la popolazione in Ucraina. Se avesse invitato i cittadini a ritirare i propri soldi in banca e comprare alimentari, “allora avrei perso dallo scorso ottobre circa sette miliardi di dollari al mese”, ha confidato il presidente ucraino.

Russia vs Usa: L’Europa vaso di coccio tra vasi di ferro

Mentre l’intervento militare ordinato da Vladimir Putin è stato presentato come un gesto folle e impulsivo, la realtà dei fatti è che la pentola era stata messa a bollire da tempo e il coperchio è infine saltato. Si è così profilato l’ennesimo scontro storico tra Russia e Stati Uniti, con l’Europa vaso di coccio tra vasi di ferro. Sin dal 2014, la NATO ha supportato l’Ucraina con aiuti militari, addestrando ed equipaggiando le forze ucraine. Lo ha più volte spiegato il segretario generale dell’organizzazione, Jens Stoltenberg. Gli Stati Uniti erano quindi bene al corrente di una possibile escalation del contesto infuocato.

Dopo aver beneficiato delle carezze interne e occidentali per sei mesi di scontro allargato, Zelensky inizia però ora a ricevere i primi schiaffi. Tra reportage sulla rivista di moda Vogue e conti offshore in paradisi fiscali, forse l’intoccabile non è ora più tanto intoccabile.