I SERVI SCIOCCHI DI WASHINGTON RACCONTANO UN FILM GIRATO AD HOLLYWOD…NON LA REALTA’!

BUONGIORNO! L’UE PER PAURA DEGLI USA SI STA AUTODISTRUGGENDO. MA LA POLITICA PREZZOLATA E L’INFORMAZIONE DI REGIME, E…NON PREZZOLATA DAI RUSSI, MA DA WASHINGTON PROSEGUE LA SUA FOLLE CORSA VERSO IL FONDO DELLA CLASSIFICA PER LA LIBERTA’ DI STAMPA, RENDENDO I POPOLI EUROPEI IGNORANTI AGITANDO LO SPETTRO DEI BISOGNI! CHISSA’ SE FARANNO IN TEMPO AD ACCORGESI CHE SONO LORO L’OBBIETTIVO COLLATERALE DELLA GUERRA CREATA FOMENTATA ED ARMATA DAGLI AMERICANI. E NON VENISSERO A RACCONTARCI LA BALLA DELLA POVERA UCRAINA AGGREDITA: QUELLO CHE HANNO FATTO I RUSSI E’ STATO QUELLO CHE NON HA VOLUTO FARE LA NATO PERCHE’ NON ERA IL SOCCORSO A POPOLAZIONI DISCRIMINATE, PERSEGUITATE ED UCCISE L’OBBIETTIVO. COSA CHE PERO’ FU RITENUTA GIUSTO QUANDO LORO ITALIA IN TESTA, BOMBARDARONO LA SERBIA PER DIFENDERE I KOSSOVARI, DISCRIMINATI, PERSEGUITATI E STERMINATI (MA NON ERA NEANCHE VERO) QUINDI SE LO FA L’OCCIDENTE E’ NOBILE…SE LO FA LA RUSSIA E’ AGGRESSIONE; EPPURE I RUSSI ALMENO PARLANO LA STESSA LINGUA DEGLI OPPRESSI….NON RISULTA CHE GLI AMERICANI ED I LORO SERVI…SI: SERVI E NON ALLEATI, PARLINO L’ALBANESE; LA LINGUA DEL KOSSOVO! NEL PROSIEGUO DELL’ARTICOLO, UN VIDEO DA BRIVIDI, MUTUATO DA  “Radio-Radio”, RIFERITO AD UN INTERVENTO DI UNA PARLAMENTARE UE, CHE SBATTE IN FACCIA LA VERITA’ AGLI SGHERRI DELLA NATO; LA NOTIZIA CON VIDEO MUTUATO DA “V-N Rangeloni”,  DI COME GLI UCRAINI USANO LE ARMI DEI PAESI “BUONI”…ED IL SILENZIO ASSORDANTE DELL’INFORMAZIONE E DELLA POLITICA ITALIANA! UN INFORMAZIONE CHE NON SA INDIGNARSI PER IL BOMBARDAMENTO DI UN ORFANOTROFIO (SI INDIGNA SOLO SE LO FANNO I RUSSI)…MA SI ESALTA PER VITTORIE “EPICHE” MOLTO FANTASIOSE DEI LORO EROI…MA A GELARE I LORO ENTUSIASMI CI PENSA IL GENERALE MINI CON UN INTERVISTA SU:

“l’AntiDiplomatico” 14 settembre 2022

… BUONA LETTURA E BUONA VISIONE.

 

Bombardato un orfanotrofio dall’esercito Ucraino! I missili intelligenti regalati dal Pentagono puntati contro i villaggi: la strage dei civili che nessun Tg ti racconta

                                                                                                                                                                                                                                            MA I TG SGUATTERI DI REGIME NON RACCONTANO LA FEROCIA DEI NAZISTI UCRAINI ARMATI DALL’INTERO OCCIDENTE! PER COLPIRE VIGLIACCAMENTE DUE EDIFICI CIVILI ED UN ORFANOTROFIO, HANNO DILAPIDATO OLTRE UN MILIONE DI EURO DI ARMI PORTATE DALLA BEFANA NATO! NON LE RACCONTANO QUESTE STRAGI I VARI MENTANA O GIANNINI…MOLTO SOLERTI A NARRARE INVECE  PSEUDO VITTORIE EPOCALI DEI SICARI UCRAINI DELLA NATO! DOPO IL VIDEO, L’INTERVISTA AL GENERALE MINI CHE SUONA LA SVEGLIA AGLI IDIOTI PREZZOLATI PER DISINFORMARE

Notizie tratte dal canale Telegram del giornalista italiano presente in Donbass Vittorio Rangeloni  Settembre 15, 2022-

Oggi, alle prime lici dell’alba, due palazzine del piccolo villaggio Golmovsky sono state completamente distrutte dalle esplosioni di almeno 6 razzi lanciati dai famigerati HIMARS americani, sistemi d’arma moderni ritenuti altamente precisi.

Quattro civili sono rimasti uccisi nel sonno, gli uomini dell’Emercom hanno impiegato diverse ore per estrarre tutti i corpi dalle macerie. All’interno degli edifici non vivevano militari, nessuno capisce come mai siano state colpite proprio queste palazzine. Lanciare un razzo costa circa 150 mila dollari. Di fatto è stato speso quasi un milione di dollari per distruggere edifici innocui e ammazzare innocenti.

A distanza di poche ore l’esercito ucraino ha aperto il fuoco su Perevalsk (non lontano da Lugansk), colpendo un college, causando morti e feriti. In serata a causa dell’esplosione di un razzo a Kherson sono rimasti uccisi due adulti e due bambini.

Il regime di Kiev ha attaccato un college di un orfanotrofio a Perevalsk nella repubblica popolare di Lugansk. Un ragazzo di 15 anni è morto . Feriti 6 bambini e 4 lavoratori. Gli orfani sono stati collocati nell’istituto scolastico.

A colpire sono stati i “precisi” missili HIMARS (qui il video)

 

 

Generale Mini a l’AD: “Offensiva ucraina significativa per la propaganda, ma sul terreno le condizioni non sono mutate di molto. Anzi…”

 da Le Interviste de “l’AntiDiplomatico” 14 settembre 2022

720x410c50                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         La controffensiva ucraina ha aperto nuovi scenari nel conflitto in corso, con il Cremlino oggi di fronte ad un bivio dai connotati preoccupanti per chi vive nel nostro continente: accettare un pesante ridimensionamento delle aspettative iniziali (con gravi ripercussioni interne), o passare dalla “operazione speciale” – in supporto delle popolazioni russofone massacrate dal 2014 dal regime di estrema destra insediatosi a Kiev dopo il golpe – alla guerra e mobilitazione totale. “Per la Russia il passaggio è sostanziale e Putin lo sa bene, per questo resiste alle insistenze dei suoi falchi. Il solo parlare di guerra per ogni Stato serio è una cosa grave”, dichiara a l’AntiDiplomatico il generale Fabio Mini. L’invio delle armi deciso dal governo Draghi e ratificato con una delega in bianco dal Parlamento italiano fino al 31 dicembre 2022 ha reso di fatto il nostro paese “cobelligerante” in un conflitto che nessuno con un minimo di onestà intellettuale può negare sia ormai tra Nato e Russia. “Sono state adottate misure di guerra aperta e diretta contro la Russia; siamo apertamente cobelligeranti con l’Ucraina ma non è stata adottata nessuna misura giuridica, economica e politica per riconoscere tale status”, prosegue Mini. In Italia, mentre è in corso la campagna elettorale più imbarazzante della storia repubblicana, di fatto si è deciso di oscurare l’Ucraina, se non per qualche messaggio propagandistico spot. E la spiegazione è semplice: “La posizione assunta dal nostro paese nella questione ucraina è talmente imbarazzante da costituire un brutto argomento elettorale”, conclude Mini.

Generale dopo l’offensiva ucraina è arrivata la risposta russa contro le infrastrutture elettriche del paese. Siamo ufficialmente passati, dal punto di vista russo, dall'”operazione speciale” alla guerra propriamente detta? 

Non ancora ma ci stiamo avvicinando. Non si tratta di una questione formale, come molti pensano, e nemmeno di un pleonasmo, dato che ciò che vediamo è una guerra de facto, come molti altri affermano. Non è neppure una guerra che riguarda “altri”, come s’illudono la Nato e tutti i suoi azionisti. Per la Russia il passaggio è sostanziale e Putin lo sa bene, per questo resiste alle insistenze dei suoi falchi. Il solo parlare di guerra per ogni Stato serio è una cosa grave. Uno Stato in guerra deve adottare provvedimenti eccezionali anche se si tratta di una guerra che si intende combattere ad un basso livello. Uno Stato in guerra non ammette e non può ammettere dissidenze interne, deve derogare a molte prerogative e diritti dei cittadini, deve chiedere e pretendere sacrifici, deve trovare le risorse per sostenerla e le coperture internazionali per non cadere  nell’illecito giuridico che aggiungerebbe crimine al crimine della guerra stessa. La Russia finora non ha chiesto nulla di ciò ai propri cittadini in maniera esplicita e diretta anche se ha già adottato molte misure necessarie per lo stato di guerra. L’Ucraina stessa non ammette di essere in guerra contro la Russia ma dichiara di resistere ad una “aggressione” e si guarda bene dal colpire obiettivi all’interno dello stato “nemico”. Gli Stati Uniti e gli altri membri della Nato  e dell’Unione Europea sono anche più ambigui e ipocriti. Sono state adottate misure di guerra aperta e diretta contro la Russia; siamo apertamente cobelligeranti con l’Ucraina ma non è stata adottata nessuna misura giuridica, economica e politica per riconoscere tale status. La fornitura di armi è un atto di guerra, le sanzioni economiche sono atti di guerra ai quali la Russia risponde con altrettanti atti di guerra, ma i provvedimenti sembra riguardino una semplice congiuntura transitoria, come si potrebbe fare in caso di sciopero dei distributori o dei trasportatori per il rinnovo del contratto di lavoro. Gli Stati Uniti, un po’ per la lontananza dal teatro bellico e un po’ per convenienza politico-sociale, non hanno emesso un solo provvedimento analogo o similare a quelli eccezionali adottati in occasione della dichiarata “guerra al terrore”. Eppure la popolazione, a causa di questa guerra da essi preparata, voluta e sostenuta,  sta sostenendo sacrifici e disagi ben più gravi di quelli provocati dalla guerra al terrore dall’ 11.9 in poi.

– Sull’offensiva ucraina. Vede paralleli con la ritirata russa dall’area di Kiev e dal punto di vista militare è una grave sconfitta strategica?

Più che paralleli, vedo lo stesso modo di operare. D’altra parte queste manovre di arretramento e riposizionamento sono classiche specialmente quando si vuole sbloccare una situazione di stallo. I russi si sono ritirati in disordine, ma su ordine. La fretta nel lasciare le posizioni è evidente da ciò che si sono lasciati dietro, ma più che una sorpresa tattica degli ucraini dimostra che l’ordine è stato impartito in ritardo. In ogni caso, il caos delle ritirate non ci deve sorprendere. Sono finiti i tempi di Rommel che con un esercito più volte decimato si ritirò dall’Egitto alla Tunisia continuando a combattere. Da Saigon a Kabul le ritirate di eserciti “imbattibili” sono sempre state caotiche. Lo stesso risultato ottenuto dagli ucraini è senz’altro molto significativo in termini di propaganda, ma sul terreno le condizioni non sono mutate di molto. Anzi, in un certo senso peggiorano per gli ucraini che in uno spazio vuoto dovranno sostenere il fuoco russo. Il valore della manovra dovrà essere valutato quando il soldato eroico e vittorioso tra le macerie e sotto i bombardamenti si porrà la domanda: e adesso?

 

– Come confermato dal NYT l’offensiva ucraina ha avuto il supporto decisivo dell’intelligence Nato. Considerando le armi inviate e i tantissimi mercenari Nato che combattono sul campo, si può dire che ha ragione Papa Francesco quando parla di terza guerra mondiale iniziata?

Il supporto decisivo dell’Intelligence Nato è un eufemismo: gli ucraini possono accontentarsi delle medaglie, ma il supporto degli Stati Uniti (più di quello di tutti gli altri paesi della Nato) è stato il vero motore dell’operazione. Non solo sono state fornite informazioni e armi, ma anche piani, obiettivi e la direzione stessa delle operazioni. Papa Francesco parla della guerra moderna avendone colto il vero senso universale, che prescinde dalla teconologia e dalle tattiche: l’uso della forza non è più uno strumento, ma il fine. La violenza, l’inganno e la disumanità sono fini. Sono cose che molti politici e anche molti generali faticano a comprendere. Il Papa è tuttavia ottimista: pensa che la terza guerra mondiale sia appena cominciata e possa essere fermata. A me sembra che proprio nel senso indicato la prima e la seconda non siano mai finite. 


– Il conflitto in Ucraina è praticamente assente dalla campagna elettorale in corso in Italia, nonostante sia chiaramente l’evento che più condizionerà le vite degli italiani nei prossimi mesi. Da che cosa deriva questo silenzio? E come può l’Italia farsi volano di pace nei prossimi mesi

La posizione assunta dal nostro paese nella questione ucraina è talmente imbarazzante da costituire un brutto argomento elettorale.  Per tutto il mese di febbraio potevamo fare qualcosa perché la guerra non cominciasse. Sarebbe bastato discutere sulla politica, gli interessi e la sicurezza dell’Europa invece di accettare ad occhi chiusi una versione distorta della realtà come quella prospettata dagli Usa, dalla Ue e dalla Nato. Sarebbe bastato leggere le norme  del Trattato atlantico e quello dell’Unione  per rendersi conto che chi si professava atlantista ed europeista le stava calpestando. Volevamo il ripristino della sovranità dell’Ucraina, il disimpegno dalla dipendenza energetica dalla Russia, maggiore sicurezza in Europa? Tutto questo si poteva ottenere discutendo e negoziando. Se non altro per guadagnare tempo. È stata scelta la strada della guerra, l’abdicazione della diplomazia, la rinuncia alla politica di sicurezza per far prevalere Cultura, Valori e interessi altrui su quelli nostri e quelli genuinamente europei. Una guerra vile, fatta fare agli altri, per le loro fobie e le loro vendette. Ora, gli autori di questo scempio si dovrebbero svergognare da soli spiegandolo agli italiani e implorando il loro voto? Meglio tacere. Poi, dopo le elezioni, un modo per favorire la pace ci sarebbe: leggere i trattati, assolvere gli impegni assunti per la pace e denunciare quelli che pur parlando di pace e sicurezza conducono inesorabilmente alla guerra.