Repetita juvant: proposta di rilettura di un articolo del 19 agosto 2020…aggiornato con notizie nuove a seguire.

 

Buongiorno! Proponiamo oggi un nostro articolo, pubblicato nel blog il 19 agosto 2020, in un repetita juvant integrale. Se a questo vorrete aggiungere quanto già scritto negli ultimi 3 articoli del blog, una realtà ed una verità inquietante si presenta a smentire tutta la narrazione pandemica! Altro che Cina; altro che virus sfuggito da laboratorio; altro che virus artificiale immesso in natura di proposito! Questa narrazione, serviva solo a confondere le acque e le menti!.. 

   Da “laStampa” 26 giugno 2020:

“Tracce di Covid nelle acque reflue di Barcellona già a marzo 2019”

Lo studio dell’Università di Barcellona: “I livelli del genoma coincidono con l’evoluzione dei casi di Covid nella popolazione”

 

AGI – “Uno studio conferma quanto si sospettava sulla “circolazione molto precoce della Sars Cov2” in Italia sin dal settembre 2019, tra individui asintomatici, diversi mesi prima quindi dell’identificazione del primo paziente. La ricerca dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano e dell’Università di Siena è stata pubblicata sulla rivista Tumori Journal, ha analizzato la presenza di “anticorpi specifici del dominio di legame del recettore Sars-Cov2 (Rbd)” in campioni di sangue di 959 individui asintomatici arruolati in uno studio prospettico di screening del cancro del polmone tra settembre 2019 e marzo 2020 per monitorare la data di insorgenza, frequenza, e variazioni temporali e geografiche nelle regioni italiane.

Il numero più alto in Lombardia

Ebbene, anticorpi specifici per Sars-Cov-2 Rbd sono stati rilevati in 111 individui su 959 (11,6%), a partire da settembre 2019 (14%), con un cluster di casi positivi (30%) nella seconda settimana di febbraio 2020 e numero piu’ alto (53,2%) in Lombardia. Questo studio, viene spiegato, “mostra un’inaspettata circolazione molto precoce di Sars-Cov2 tra individui asintomatici in Italia diversi mesi prima dell’identificazione del primo paziente e chiarisce l’insorgenza e la diffusione della pandemia di malattia da coronavirus 2019 (Covid-19)”. Insomma, la ricerca di anticorpi Sars-Cov2 in persone asintomatiche prima dell’epidemia di Covid-19 in Italia, potrebbe rimodellare la storia della pandemia”.

Avete letto bene: nel settembre 2019, nel 14% dei campioni di sangue prelevati, il 30% risulta positivo al Sars-Cov2…oltre un mese prima del paziente zero di Wuhan!Chiedete a Burioni perché! 

Morti rubate ad altre patologie; decessi classificati positivi al covid in virtù di un tampone tarocco; decessi covid incentivati dallo stato italiano con ricchi premi e di cui hanno approfittato ospedali pubblici e privati (3.200 euro per un giorno di ricovero da positivo al virus a cui aggiungere 9,300 euro per un soggiorno di 24 ore in terapia intensiva)…decessi trasmessi due volte alle banche dati regionali…ed ecco servita la “catastrofe” che ha riempito di quattrini le case farmaceutiche! Un vaccino che non impedisce il contagio non è un vaccino e tanto meno un farmaco. Ma come tanti struzzi…la gente terrorizzata nasconde il capo sotto la sabbia per non vedere e continua a credere di essere stati miracolati da un intruglio che fa danni  con effetti connessi alla siringata magica! E ora date una attenta occhiata a questo dato, che è un dato ISTAT datato 8 maggio 2020; così magari si capisce che la “fanta pandemia” è più “fanta”…che “pandemia”:                                                                                                                                                             ISTAT  8 maggio 2020. “Le cause di morte nel periodo 1 marzo-30 aprile 2017 e un confronto con i decessi Covid-19 nel 2020 Nel 2017, nel periodo 1 marzo–30 aprile il numero di decessi avvenuti in Italia è stato pari a 105.853 casi, con un’ampia variabilità sul territorio nazionale. In questo periodo le cause di morte principali sono le malattie del sistema circolatorio con il 36% dei decessi totali, cui seguono i tumori con il 28%, le malattie del sistema respiratorio (8%), le demenze e l’Alzheimer (5%), le malattie dell’apparato digerente (4%) ed il diabete (3%) (Tabella 1). Tra le principali malattie del sistema respiratorio vi sono la polmonite, l’influenza e le malattie croniche delle basse vie respiratorie (tra le quali asma, bronchite cronica, broncopatia cronica ostruttiva, enfisema). Considerando tutti i decessi con presenza di almeno una malattia respiratoria abbiamo 27.083 casi, di cui 8.366 con polmonite (Tabella 2). Nello stesso periodo i decessi con Covid-19 rilevati dal sistema di sorveglianza nel 2020  ammontano a 27.938.”   Ma la narrazione pandemica del periodo marzo-aprile 2020 enfatizza e narra una catastrofe di decessi per malattie respiratorie classificate covid in virtù del famoso test tarocco, simile al dato 2017, ma che all’epoca non destò allarmi e puttanate varie, come quelle partorite da soloni e lacchè in quei due mesi 2020!  Per chi vuole e per i “sanTommaso”  al link il report ISTAT integrale:         https://www.istat.it/it/files/2020/03/Nota_Tavole_Regionali_cause_morte_1marzo_30Aprile-_2017_e_2020.pdf                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   “Repetita Juvant”integrale; da leggere o anche da “rileggere” con attenzione e col senno del poi…

Prima o poi qualcuno dovrà dirci a che gioco stiamo partecipando!

 Prendetevi la pazienza di leggerlo fino in fondo…grazie.———————————————————————————————————————————“CORONAVIRUS: NUOVO STUDIO, il VIRUS c’era Già da ANNI e NON si trasmette per VIA RESPIRATORIA! Ecco i DETTAGLI

Articolo del 19/08/2020
ore 6:47
di Team iLMeteo.it Meteorologi e Tecnici

CORONAVIRUS: c’era Già e forse NON si trasmette per VIA RESPIRATORIASono a dir poco impressionanti e clamorose le dichiarazioni, di Tom Jefferson, medico al Center for Evidence-Based Medicine (Cebm) presso l’Università di Oxford e pubblicate dal quotidiano inglese “The Telegraph“: il medico sostiene che ci siano prove sempre più consistenti che il virus fosse già presente altrove, ben prima che emergesse a Wuhan, forse già da anni. Quindi, altro che Cina, altro che mercato del pesce o errore di laboratorio.
Come riportato dal quotidiano “Il Sole 24 ore” nella sua versione online (qui l’articolo), tale teoria farebbe saltare tutto ciò che sappiamo fino a oggi su questa pandemia che continua a terrorizzare il mondo. E proprio queste tesi potrebbero avere delle conseguenze stravolgenti.

Abbiamo già affrontato il capitolo che afferma come il coronavirus fosse presente già dallo scorso autunno anche in Italia come confermato dalle ricerche effettuate alla rete idrica e non solo. Ora degli studi confermano che Sars-Cov-2 ha più facilità di diffusione in particolari condizioni meteoclimatico/ambientali. Le prime, fanno riferimento, appunto a particolari condizioni atmosferiche meteorologiche (pioggia, neve, vento), quelle climatiche sono indirizzate invece alla stagionalità. Ovvero, sembra sempre più probabile che il coronavirus si diffonda a temperature più basse, con alti tassi di umidità e con poco soleggiamento (autunno e primavera per intenderci).
Ultimo, ma non meno importante, il fattore ambientale: l’inquinamento. La correlazione tra virus e pessima qualità dell’aria è emerso, in particolare, da uno studio curato da ricercatori italiani e da medici della Società italiana di Medicina Ambientale (Sima): le polveri sottili avrebbero esercitato un cosiddetto ‘boost’, ovvero un accelerazione nel contagio dell’infezione. A tal proposito, Leonardo Settiricercatore dell’Università di Bologna, ha così commentato: “Le alte concentrazioni di polveri registrate nel mese di febbraio in Pianura Padana hanno prodotto un’accelerazione alla diffusione del Covid19. L’effetto è più evidente in quelle province dove ci sono stati i primi focolai”.

E dunque, dopo aver analizzato, con supporto scientifico, come e quando il COVID-19 possa essersi “impossessato” velocemente del nostro Mondo, viene logico affermare che svariati altri virus rimangono silenti per molto tempo e possono “scoppiare” da un momento all’altro.
Ma non solo: se legato alle condizioni meteo climatico/ambientali, come abbiamo visto precedentemente, a questo punto il coronavirus potrebbe non essere direttamente collegato alla respirazione o quanto meno non diffondersi per mezzo di quest’ultima, ma tramite altri fattori, che ad oggi potrebbe essere tanti, troppi da identificare senza un’accurata e lunga ricerca.

In conclusione, tutto ciò può avere gravi conseguenze. La prima, è negativa: se tutto fosse confermato, le varie misure di restrizione e di protezione che stiamo ancora adottando (lockdownmascherinedistanziamento sociale, guanti, sanificazionipotrebbero risultare inutili.
La seconda è invece positiva: sempre col beneficio del dubbio, se tutto ciò fosse confermato, il virus potrebbe andarsene via da solo, così come è arrivato.”————Il tutto è supportato dal seguente articolo del “sole24ore online”

“Il coronavirus potrebbe essere rimasto inattivo ovunque da chissà quanti anni”

Lo sostiene un esperto dell’Università di Oxford, secondo il quale anche la trasmissione per via respiratoria non sarebbe la strada giusta da seguire

di Biagio Simonetta

Altro che Cina, il coronavirus potrebbe essere rimasto inattivo un po’ in tutto il mondo per chissà quanti anni, prima di riattivarsi grazie a nuove condizioni ambientali favorevoli. È la tesi di Tom Jefferson, medico al Center for Evidence-Based Medicine (Cebm), con sede al Dipartimento di Scienze della salute delle cure primarie di Nuffield, presso l’Università di Oxford. Jefferson – secondo quanto riporta il quotidiano inglese The Telegraph – sostiene che ci siano prove sempre più consistenti che il virus fosse già altrove, ben prima che emergesse a Wuhan. Una teoria che farebbe traballare tutto ciò che sappiamo fino a oggi su questa pandemia. Tracce in giro per il mondo

La tesi si rafforza grazie alla scoperta di alcuni virologi spagnoli, che la scorsa settimana hanno annunciato di aver trovato tracce del coronavirus in campioni di acque reflue raccolti nel marzo 2019, circa dieci mesi prima che Wuhan diventasse il focolaio del mondo. Anche in Italia, giova ricordarlo, alcune tracce del virus sono state rinvenute nei campioni di acque reflue di Milano e Torino risalenti a metà dicembre 2019. E in Brasile una analisi analoga riporta a novembre. Tom Jefferson ritiene che molti virus siano inattivi in tutto il mondo ed emergano quando le condizioni diventano favorevoli. Un meccanismo che potrebbe anche voler dire che i virus riattivati possano svanire rapidamente dopo un picco. «Dov’è oggi il virus Sars 1? È appena scomparso» ha detto il medico inglese al Telegraph, aggiungendo, «Dobbiamo porci queste domande. Dobbiamo iniziare a ricercare l’ecologia del virus, capire come ha avuto origine, come è mutato. Penso che il virus fosse già qui, e “qui” significa ovunque. Potremmo essere davanti a un virus dormiente che è stato attivato daPer sostenere la sua teoria, Jefferson – che è anche professore alla Newcastle University – ricorda che a inizio febbraio c’è stato un caso di coronavirus alle Isole Falkland: «Com’è arrivato laggiù? Chi lo ha portato?». E poi ancora: «Una nave da crociera è andata dalla Georgia del Sud a Buenos Aires, i passeggeri sono stati sottoposti a screening e poi, l’ottavo giorno, quando hanno iniziato a navigare verso il Mare di Weddell, è emerso il primo caso di infezione. Dov’era il virus? Nel cibo preparato che era stato scongelato e attivato?».L’esperto ricorda che cose strane come questa «sono successe con l’influenza spagnola». Nel 1918 «circa il 30% della popolazione delle Samoa (isole dell’oceano Pacifico meridionale, ndr) morì di influenza spagnola e non aveva avuto alcuna comunicazione con il mondo esterno.

Quando il virus si «accende»

La spiegazione di quanto accaduto, allora, potrebbe essere solo che questi virus non vengono né vanno da nessuna parte. Sono sempre qui e qualcosa li accende, forse la densità umana o le condizioni ambientali. E questo è ciò che dovremmo cercare».Il dottor Jefferson ritiene che il virus possa essere trasmesso attraverso il sistema fognario o servizi igienici condivisi, non solo attraverso goccioline espulse parlando, tossendo e starnutendo. E per questo, insieme al collega Carl Henegehan (direttore del Cebm) chiedono un’indagine approfondita simile a quella condotta da John Snow nel 1854, che dimostrò come il colera si stesse diffondendo a Londra da un pozzo infetto a Soho. Per i due medici inglesi, insomma, si deve cambiare l’approccio di ricerca sul coronavirus. Perché la teoria della trasmissione respiratoria non sarebbe del tutto convincente. «I focolai devono essere investigati correttamente. Bisogna fare ciò che John Snow ha fatto con il colera. Mettere in discussione tutto, e iniziare a costruire ipotesi che si adattano ai fatti. Non viceversa».Dal Sole24ore online—– Allora non sarebbe ora di chiederci a che gioco stiamo giocando senza saperne niente? Almeno ci sovviene il dubbio che il covid-19 è solo il mezzo per ottenere altri scopi di natura economica e politica? Fino a quando sopporteremo le imposizioni cervellotiche ed inutili di un governo che pensa solo a rimanere a galla? Fino a quando consentiremo alle reti televisive ed alla stampa di regime di diffondere il terrore, manipolando le menti?…Oggi una dittatura si instaura con niente: basta un virus, un terrore diffuso e l’occhio benevolo di chi, come garante di tutti i cittadini potrebbe opporsi, ma se ne sta in un cantuccio; magari complice…Il potere è furbo; ci ha lasciati un unica sola libertà:  liberi di spendere; anche se stanno ficcando il naso anche in questa! E loro si insediano vita natural durante.  Sanno anche  che per mandarli via, non abbiamo le “palle” di  prendere i fucili e fare la rivoluzione, come hanno saputo fare i nostri padri e i nostri nonni. Siamo la generazione dello smart e con quello al massimo spariamo le “buonanotte ed i buongiorno”!…

.19 agosto 2020GUATAMELA1