PERLE DI COVID E DI GUERRA…ENNESIMO CAPITOLO!

 

BUONGIORNO! la sentenza “politica” della consulta, demolisce ulteriormente quel che resta della carta costituzionale. Considerando che su 15 giudici 1/3 li nomina il parlamento ed  1/3 li nomina il presidente della repubblica c’era da aspettarselo…anzi ce lo aspettavamo! Come potevano questi “nominati” non essere “ossequiosi” verso chi consente loro di portarsi a casa una media di 500 mila euro annui di stipendio? E poi: poteva quindi la politica “giudicante” pronunciare una sentenza che avrebbe significato aprire una voragine in cui sarebbero precipitati,  un presidente della repubblica, un paio di governi ed un intero parlamento?…Meglio, allora,  fare la figura dei “reintesticolati” travestiti da saggi! Comunque prima o poi, questa feccia dovrà pur attraversare qualche brutto “quarto d’ora”; ed ecco allora che si apre un altro fronte; lo leggerete nel primo articolo che proponiamo, dopo i titoli di oggi dei soliti giornali. A seguire un video proposto su RadioRadio a commento della pronuncia della Consulta, ed un secondo breve articoli su i danni collaterali derivanti dal contrabbando delle armi che i “testicoli NATO” continuano imperterriti ad inviare al burattino USA ucraino; a cominciare dagli sguatteri americani per eccellenza: L’Italia.  

blob (3) blob (2)                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              VACCINI ANTI-COVID, AIFA AMMETTE DI NON AVERE LE CERTIFICAZIONI DI SICUREZZA

Di fronte al Tar Lazio l’Agenzia Italiana del Farmaco ammette di non avere le certificazioni per la vendita condizionata. Sentenza rinviata al 31 gennaio.

 

di Valentina Bennati
comedonchisciotte.org

Si è tenuta questa mattina l’udienza che era stata fissata di fronte al TAR Lazio contro l’Agenzia Italiana del Farmaco, chiamata in causa dai legali dell’Associazione IDU, Istanza Diritti Umani di Novara, in merito alla fondamentale questione delle relazioni obbligatorie sulla sicurezza ed efficacia dei cosiddetti vaccini anti-COVID.
AIFA ha dichiarato esplicitamente di non essere in possesso di questa documentazione che, in realtà, è invece indispensabile sia per l’immissione che per il mantenimento sul mercato di questi farmaci in base alla normativa europea.

Raggiunto telefonicamente l’Avvocato Andrea Oddo, uno dei difensori dell’Associazione (QUI la sua recente intervista), ha dichiarato:

“AIFA ha ammesso per iscritto ed in atti giudiziali di non avere le certificazioni di efficacia e sicurezza obbligatorie per la vendita condizionata. È una confessione giudiziale che mette un punto fermo sulla questione e che determina conseguenze processuali sulle quali non posso aggiungere altro in questa sede. Abbiamo ottenuto un rinvio all’udienza del 31 gennaio al fine di discutere la causa nel merito alla luce di quanto ammesso dalla controparte.”

 

 

Le armi che la Nato fornisce agli ucraini stanno confluendo attraverso canali segreti, ma non troppo, verso il Terrore internazionale. Una prospettiva sulla quale tanti avevano dato l’allarme, ma che ora si è fatta concreta.

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Attacchi terroristici e armi NATO

Ad avvertire del pericolo è stato il presidente della Nigeria Muhammadu Buhari nel corso del 16° vertice dei capi di Stato e di governo della Commissione per il bacino del lago Ciad (LCBC) che si è tenuto ad Abuja.

La regione del Lago Ciad è un’area economicamente e socialmente integrata dell’Africa occidentale e centrale, che si trova a cavallo tra Camerun, Ciad, Niger e Nigeria, Paesi che hanno creato una forza comune per far fronte al Terrore che vi imperversa.

Così Buhari nel suo intervento: “Nonostante i successi registrati dalle truppe della Multinational Joint Task Force (MNJTF) e le varie operazioni nazionali in corso nella regione, le minacce terroristiche incombono ancora sulla regione. Sfortunatamente, la situazione nel Sahel e la guerra che infuria in Ucraina sono le principali fonti di armi e di combattenti che stanno rafforzando le fila dei terroristi nella regione” (al Manar).

Non c’è nulla di imprevisto in tutto questo. Nessuno sa che fine facciano le armi che vengono spedite in Ucraina, di cui tante certo arrivano al fronte (quando non sono distrutte dai russi durante il trasporto), ma altre vengono vendute al mercato nero, disperdendosi così in rivoli che arrivano in tutto il mondo.

Tanto che i repubblicani Usa hanno chiesto un monitoraggio più stretto degli armamenti inviati a Kiev. Un disegno di legge del quale si è occupato un recente articolo del Washington post, che riferisce le preoccupazioni sul punto di alcuni esponenti politici  americani, per concludere che, nonostante il Pentagono abbia inviato alcuni ispettori a monitorare le spedizioni, non si è fatto granché.

Gli Stati Uniti corrono per rintracciare le armi americane nel pieno della guerra in Ucraina

Gli osservatori statunitensi hanno ispezionato solo il 10% delle armi ad alto rischio inviate in Ucraina, anche se l’amministrazione Biden lancia nuove misure per fermare il contrabbando di armi