DA OGGI CAMBIO MUSICA…(ALMENO PER UN PO’)

Buongiorno e buon inizio di settimana! Nell’attesa che la nuova fantapandemia da pollame, e che la Nato raccatti quattro ferri vecchi eufemisticamente definiti carri armati da mandare all'”eroe planetario”, che chiede armi come se fossero bruscolini ogni giorno, si riprendano “la scena” salendo sul “palcoscenico”; che la “balilla” ci faccia sapere cosa vuol fare da grande…ho deciso di dedicarmi a quello che originariamente è stata l’idea che mi ha portato a creare questo blog, e sul  palcoscenico provo a salirci io. Certamente non è così divertente (almeno per me) come prendere per i fondelli una classe politica ipocrita, incompetente e presuntuosa che riempie h 24 le vicende dell’Italietta” e del globo; ma intenderò questo periodo come una vacanza disintossicante proponendo e proponendomi con altri argomenti. Forse alcuni di voi…di quelli che mi conoscono e con i quali ho condiviso lavoro e tempo libero, sanno che molti anni fa mi cimentai in un racconto “giallo-umoristico”; partecipando anche ad un concorso editoriale, dove il mio scritto, fu classificato fra i primi dieci. (lo dico così perché fa più effetto che dire “decimo)… Bene: da oggi intendo proporlo pubblicandolo giorno per giorno; mi auguro che possa piacervi e magari darvi qualche minuto scacciapensieri. Il racconto fu scritto nel 1998 a partire da settembre, seguendo gli eventi che la realtà proponeva, mischiandola ad un filone descrittivo di una vicenda che in molti suoi punti sono stati anch’essi eventi reali. Molte le “balle” all’interno della trama; ma la più colossale…il mio tifo sfegatato ma falso alla “Berlusconi” per il Milan. OK.spero che mi leggiate.  P.S.: in fondo al primo capitolo, un video musicale del gruppo di mio fratello, dedicato a Demis Roussos: “It’s Five O’clock” il titolo del pezzo.

Capitolo I

Otto settembre 1998, ore 13.00

 

Mentre mia moglie litiga con mio figlio, in seguito ad un apprezzabile allagamento verificatosi in bagno, dopo una doccia (di mio figlio), ai limiti della tolleranza (di mia moglie)! E mia figlia ascolta a tutto volume la colonna sonora di <Titanic>, sognando <Di Caprio>, al quale è approdata passando per i <Ragazzi Italiani>, io cerco di ascoltare il primo dei tre TG consecutivi che mi tocca vedere per metterne insieme mezzo.

Nel frattempo:

l’arrosto brucia, squilla il telefono e citofona il postino!…

Vuoi vedere che tocca a me???

Tocca a me!

Adempio: arrosto, telefono e postino nell’ordine, e intanto il TG 5 è andato; unica notizia captata: “ci vediamo dopo la pubblicità. Restate con noi!” Col cavolo!

Via col TG 1.

“Papà, tagliami una fetta di pane.” “Il presidente Scalfaro è partito stamani per la visita ufficiale in ….” “L’arrosto è immangiabile!” “Papà ho la bici bucata!” “Il rublo è in caduta libera…”; dove sarà andato Scalfaro??? “Pomodori e mozzarelle per tutti!” “Scossa di terremoto in Puglia e Basilicata!”… il tavolo ondeggia…. mio figlio ride!

Rete 4.

“Emilio” è una bomba! Chissà cosa combina con un terremoto a disposizione!??!

Che favola!

Si collega con la sala parto dell’ospedale di Maratea e comunica alla Nazione che: “grazie alla scossa ondulatoria, una gestante ha dato alla luce una splendida bambina del peso di 4,2 kg, alla quale è stato dato il nome di Emilia e, che il Fede è invitato a fare da padrino!”. Applaudiamo convinti ed immaginiamo la cerimonia del battesimo trasmessa in mondovisione…!

“Un incidente mortale sul lavoro si è verificato oggi presso la “duecentesca” sede vescovile di Anglona-Tursi; vittima un immigrato albanese di nome Skender Hagi, sfracellatosi al suolo, precipitando dal tetto della cattedrale, dove stava effettuando alcuni lavori. Don Vincenzo Parisi, segretario del vescovo mons. Giacomo Albano anche lui sul tetto, è rimasto ferito ad un braccio, nel disperato tentativo di sostenere il povero albanese.”

Albanese.

Magica parola che zittisce i miei <cari>, che sanno del mio particolare rapporto con quella terra e i suoi abitanti e concedono un minuto di rispettoso (beh….quasi!) silenzio.

“Sua Santità il Papa, che in quella località soggiorna due volte l’anno, appena partito da essa, raggiunto in Vaticano dalla notizia della tragedia, ha espresso il suo profondo cordoglio, annunciando che pregherà per gli immigrati di tutte le razze.”

Skender va dritto in paradiso!

Riparte il caos!!!

Alla frutta, Emilio mi ricorda che questa sera si disputerà Torino-Milan, andata di coppa Italia.

Forza Milan!!!

 

 

 

 

Undici settembre, ore 18.00

 

Sono in giardino; adagiato sul dondolo; mi scervello sull’ennesimo dilemma di una ennesima notte insonne.

Soffro d’insonnia!

Passo le notti arrovellandomi su problemi utili e su problemi futili; (questi sono in maggioranza).

L’ultimo?!

Sarà più salato il ghiaccio al polo nord o quello al polo sud!??!

Ogni tanto però, ho qualche buona idea!

Mia moglie, seduta di fronte, <incrocia> parole.

“Ho deciso! Parto. Vado ai poli”.

“Ma cosa te ne frega?!” Mi fa eco lei, poco solidale.

“Me ne frega…me ne frega. Poi forse dormo!”

Altra fregatura! Quelle poche volte che mi capita di dormire, sono incubi in <tecnicolor>.

Torino-Milan; due a zero.

Sono il portiere del Milan: calcio di rigore contro.

Di fronte un <certo> Ferrante, centravanti del <Toro>.

Tiro…Goal!

Come…non è un incubo?

Certo che lo è!!!

Quello stronzo, quel rigore, lo calcia 1714 volte; ed io, per 1714 volte raccolgo la palla in fondo al sacco!

Sempre nello stesso angolo!!!

Una notte intera. Ne avessi preso uno!

“Perché non te lo fai spedire?” E’ mia moglie; “cosa?” le chiedo.

“Il ghiaccio dai poli.”

Ed io: “non è possibile…! Si squaglia.”

Mi chiamo….beh! Prima o poi lo dico.

Sono un libero professionista.

Nel senso che sono libero da professioni.

Ma sono anche molto impegnato.

Suono la batteria in un gruppo; facciamo <Rock anziano>.

Tengo corsi di ginnastica estetica per donne grasse che restano comunque grasse.

Ho relazioni commerciali con della gente nell’est dell’Europa.

Svolgo indagini per conto di una grossa compagnia di assicurazioni.

Il resto del tempo, lo passo coltivando il mio hobby preferito: <passo il tempo, aspettando che il tempo passi>.

Poi, dopo, scrivo!!!

Mia moglie?! Si occupa.

Dei miei figli.

Qualche volta anche di me!

E sono pignolo!

Di quelli pedanti.

<Gazzetta dello Sport> di oggi: “Zaccheroni mangerà il panettone?”.

Non rima….non rima!

O quel giornalista crea il plurale femminile di Zaccheroni <le Zaccherone>, oppure dispone di qualche panettone in più!

Ho telefonato al giornale.

Ho parlato con il giornalista. Mi ha assicurato che porrà rimedio appena possibile.

Totale 196 scatti <Telecom>.

Squilla il telefono!

Associazione: Telecom-telefono-squillo!!! Così è la vita!

Al quarto squillo, mia moglie capisce che tocca a lei.

“Un momento” gli faccio; quinto, sesto e settimo squillo.

“Se sono quelli della compagnia, sono in ferie; se è Antonio, sono appena uscito; se è Franco, sono sotto la doccia; se è Teresa, ho la racchetta rotta.” Ottavo, nono e decimo squillo.

“Per Antonio sei in ferie, per Teresa sei sotto la doccia, per la compagnia hai la racchetta rotta…”

“No! No. Vedi che non sei stata attenta?!” Undicesimo…sedicesimo squillo. Lampo di genio (da parte di mia moglie).

“E allora perché non rispondi tu, che sai per chi sei in ferie, per chi sei sotto la doccia e per chi hai la racchetta rotta?”

Ventunesimo squillo. Sono pignolo.

Rispondo.

Dall’altro capo del filo, mi giunge una voce disturbata.

“Sono io, Gilbert; sono in Albania.”

“Gilbert!!! Che piacere sentirti! Come stai?”

“Non bene” mi dice nel suo <italiano negrato>.

“Si tratta di mio figlio. Scomparso! Ormai due settimane. Vieni?”

Resto di sasso! Il piccolo Arben!

“Certo Gilbert. Certo che vengo. Domani sera sarò a Durazzo, al porto; vieni a prendermi.”

“D’accordo allora!… Lui forse rapito. Grazie che vieni!”

Riattacco.

Incrocio lo sguardo di mia moglie; “parto” le dico. Protesta, “ma è quasi ora di cena!”. “Non stasera, domani”.

E’ stizzita. “I poli …che fisima ti sei messo!!!”

“No! Non per i poli. Vado in Albania.”

“Chi era al telefono?” tranquillizzata dal fatto che andavo solo in Albania.

“Era Gilbert. Hanno rapito suo figlio…forse.”

Gilbert D. è il mio miglior amico albanese; un fratello!

Forte, deciso, spietato!

Ed hanno rapito suo figlio! Forse.

Alcuni anni fa, nel corso di un’indagine, a Tirana, si era beccato una pallottola nella spalla. Era destinato a me.