“FRATELLO D’ALBA’NIA” OTTAVO CAPITOLO…notare l’accento sulla A di Alba’nia

 

BUONGIORNO E BUON INIZIO DI SETTIMANA! Siamo giunti così all’ottavo capitolo di questo mio racconto; a quanto sembra in tanti mi chiedono dove sono andato a pescare questa idea…e qualcuno mi chiede anche di anticipargli il finale in esclusiva! Un pò di pazienza e arriveremo alla fine della storia. Il video di oggi è un vecchio pezzo dell'”Equipe 84″ con il grande Maurizio Vandelli…ma non sarà lui a cantarlo in questo video. Le immagini sono di un treno in corsa  che dal nord scende veloce al sud, trasportando migranti che tornano al proprio paese per un periodo di ferie. Mi sono chiesto: chissà se i migranti di oggi usano ancora le valige di cartone legate con dello spago, come i nostri parenti emigranti di 40 anni fa…ok…il pezzo lo “stono” io e suono anche le percussioni…buona lettura, buona visione e buon ascolto…e se non ci riuscite proprio ad ascoltarmi…fate come con la tv: cambiate canale.

 

Capitolo VIII

 

“E se non fosse caduto?” è Gilibert.

Non rispondo.

“E se l’hanno buttato giù?” continua.

“E se è lui l’uomo che ha preso Arben?”

“…Se tutti questi <se>, cambiano faccia… bisognerà ricominciare dal principio!” gli dico. “Intanto Skender è defunto!” proseguo.

“E non potrà dirci gran che!”

“Non potrà dirci niente vorrai dire!”

“No Gilibert… qualche volta i morti parlano… e Skender, forse, qualcosina ce la dirà!”

Mi guarda in modo strano. Poi si rivolge a mia moglie.

“Quando deve andare dallo psichiatra tuo marito?”

“Dallo Psicologo! Gilibert! “ dice mia moglie. “O… serve anche lo psichiatra???”

Notte fra il 20 ed il 21 settembre

 

Sono rimasto nello studio. Ho capito che il letto non mi è amico stanotte!

Troppe cose sono successe ieri! Alcune buone, altre no…(leggi Batistuta).

Se Skender Hagi è l’uomo che ha preso Arben, una volta in Italia, ce lo può dire Fatmir.

Se Skender Hagi lo hanno buttato giù, vediamo di scoprirlo noi! Domani. (Chissà perché, quando è notte si dice sempre domani. Sono le 03.25 del mattino!)

Devo Tornare da Anna.

Ho pensato che ci sarà pur stata un’autopsia. Sono curioso di leggere il referto. Inoltre, se ricordo bene, quando è andato giù, c’era un testimone: il segretario del vescovo, mi pare…

Vuoi vedere che lo ha buttato giù lui?!!?

Sento che l’idea non mi dispiace!…

Ma: Perché????

Ed Arben???

Che fine avrà fatto???

Ha avuto un destino diverso dai suoi coetanei?

Da qualche parte serviva un rene, o un fegato?

In Germania, forse?

Intanto, in questa storia, i cadaveri sono già sei, contando il <tedesco>. E chissà perché, ho l’impressione che aumenteranno…! Basta!!!

Ho anche altri problemi!

Sarà presto per telefonare a Berlusconi? Ci vogliono due acquisti: un terzino ed una punta se vogliamo aggiustare la squadra!

Ed alla fine dormo!

Ma… quanta confusione nei miei incubi!…

La signora del coltello, litiga con Batistuta per accaparrarsi tutti i <primi piani>. Poi raggiungono un compromesso, e Batistuta corre con… un coltello nella pancia!

21 settembre ore 06.00

 

Faccio due telefonate: la prima a Marko, a Belgrado. Gli spiego il mio nuovo problema; la seconda ad Anna “pranziamo insieme oggi?”

“Oh.. no!!!” è la sua risposta.

“Passo a prenderti alle due in ufficio.”

A colazione, comunico a mio figlio che oggi è in <vacanza> da scuola, sollevando le sue festose reazioni.

Sorvolo su quelle di mia moglie!…

Gilibert mi sente attivo, e non fa domande.

Usciamo. Passiamo dal circolo cittadino, dove fanno la raccolta dei quotidiani con cronaca locale: cerco una foto di Skender: Sono fortunato, l’avevano pubblicata. Ne faccio una copia e poi vado verso Anglona.

“Posso parlare?” fa Gilibert.

“dai!” Parla.”

“Perché tuo figlio non va a scuola?”

“Alle 11.30, Fatmir è nell’ufficio di Marko.”

“Bhe?”

“Ci colleghiamo via internet, e dà un’occhiata alla foto che abbiamo preso prima.”

“E siccome non capisci un accidente di queste cose, voglio dire i computer, tuo figlio diventa indispensabile!”

“Esatto Gilibert. E se Fatmir riconosce il nostro amico, abbiamo un nuovo punto di partenza!” concludo.

“E ad Anglona cosa andiamo a fare?”

“Annusiamo l’aria! Hai scoperto solo oggi la morte di tuo cugino…”

“Quale cugino?”

“Skender! Skender è tuo cugino, hai capito?”

“Si… si! Ho afferrato!”

Ma, una volta alla sede diocesana, ci dicono che il vescovo è <impegnato>, il segretario è <impegnato>, il parroco è <impegnato>.

Sarà così per tutta la giornata!

Peccato… avevo una buona favoletta!

Alle 11.30 puntuali, siamo collegati con Marko. Fatmir è con lui. Riconosce Skender!!! Gilibert ha di nuovo il volto della speranza!

Confabula con mio figlio, e sullo schermo appare il seguente messaggio: Se Arben è vivo, non ti rompo nessun osso!…

E’ diretto a Fatmir.

Non vorrei dovergli dire mai che suo figlio può essere stato usato come pezzi di ricambio!!!

Alle due del pomeriggio, sono davanti alla questura.

Gilibert è rimasto a casa mia. Si è offerto di sistemarci il giardino; a mia moglie non pareva vero!

A tavola, metto Anna al corrente degli ulteriori sviluppi.

“Secondo te, questo Skender Hagi è l’uomo che ha preso il figlio del tuo amico?”

“Non secondo me! Fatmir, lo scafista albanese, lo ha riconosciuto in una sua foto.”

“E che fine ha fatto il bambino?”

“Brava! E lo sapessi, non mi agiterei tanto!”

“Ma, un’idea di quanto è successo, te la sarai fatta?!” Mi chiede.

“Qualcosa mi frulla… Abbiamo un’organizzazione albanese che traffica bambini. Troviamo un terminale in Italia, che porta alla casa per pedofili.”

Abbiamo un <tedesco> che fa fuori quattro persone, prima di defungere lui stesso.

Infine abbiamo un albanese, quello che ha preso in consegna Arben e forse un altro ragazzo, che riesce a cadere giù da una cattedrale, lo stesso giorno che in Albania tagliano la gola a suo fratello.

E’ chiaro che il tedesco aveva il compito di eliminare tutti quelli che avevano a che fare con questa storia. E siccome anche Skender ha a che fare, non è cascato per caso!

Ho letto che quando Skender è <andato>, c’era con lui il segretario del vescovo. E visto che non credo alle coincidenze, vuol dire che a buttarlo di sotto è stato lui, don Vincenzo Parisi!”

“Fin qui hai elencato i fatti o quasi. Ma quel che frulla?”

Già! Che frulla?.. Ci provo!

“Metti che, oltre al rifornimento per i pedofili, i bambini servivano per qualcos’altro: organi per esempio. Metti che il segretario del vescovo ed il tedesco erano in combutta. Metti che Socol e Skender Hagi abbiano alzato il tiro…”

“Ricatto?” interviene Anna.

“Si!”

“Può andare! Solo che come facciamo a trovare un assassino, senza dimostrare che c’è stato un omicidio?”

“Bella domanda! E’ già difficile digerire che un prete si mischia in certe cose… un omicidio, poi!”

Rimaniamo zitti per un po’.

“Che vuoi fare?” mi domanda.

“Cosa dici, se mi fai dare una sbirciata al referto dell’autopsia, e nel frattempo, chiedi notizie di don Vincenzo?”

“Devo procurarlo. Non è di mia competenza. Dovrò parlare di nuovo col capo!”

“Bhe… Fallo!”

“O.K.!”

Una volta nel suo ufficio, mi lascia solo per una mezz’ora. Quando torna, ha con se un fascicolo.

“Mettiti a quella scrivania e guardatelo. Vado a cercare notizie di don Parisi.”

Nel fascicolo, ci sono delle foto di Skender defunto: non è venuto molto bene…!

Alcune di esse sono state scattate dove è avvenuto l’impatto al suolo. Si vede il corpo adagiato sul fianco sinistro, con il braccio sotto il capo. Quasi a volerlo sostenere.

Leggo il referto.

Escoriazioni varie lungo il fianco sinistro, al gomito ed all’anca sinistra; nonché alle mani. Frattura al gomito, al femore ed alla tibia sinistra. Ferita parietale destra, con sfondamento della tempia. E’ quella che ha causato il decesso.

Intanto è arrivata Anna.

“Don Vincenzo Parisi: è nipote del cardinale Fossati, l’uomo nuovo del Vaticano… si parla di lui come il prossimo pontefice. Attualmente si occupa degli <Affari speciali>, e della sicurezza di sua Santità”

E’ l’ombra del Papa: dappertutto!

Don Vincenzo è figlio di sua sorella.

L’influenza dell’alto prelato, lo porterà presto ad in carichi più prestigiosi.

Nessun parente in zona.

Per il resto: la vita normale, di un uomo normale, che fa il prete.”

Non so se l’ho sentita…

“E tu: trovato niente?”

“Non so…”

“Come sarebbe?”

“Guarda queste foto… cosa vedi?”

“Che discorsi! Vedo un cadavere!…”

“Si… ma… guarda la testa! Vedi quell’ematoma?”

“O.K. lo vedo… e allora’”

“Niente… solo che è l’unico trauma al capo, dopo un volo di quindici metri… ed è l’unico nella parte destra del corpo, ed è quello mortale!… Vorrei sapere se… don Vincenzo è mancino…!”

“Frulli?”

“Frullo… frullo!”

“Ma non è mancino. Ho visto il filmato della sua deposizione, resa qualche giorno dopo: fuma con la destra…”

Vado a casa.

 

 

 

“FRATELLO D’ALBA’NIA” OTTAVO CAPITOLO…notare l’accento sulla A di Alba’niaultima modifica: 2023-02-27T04:30:03+01:00da GUATAMELA1