IL COLLE METTERA’ TUTTO A TACERE? INTANTO MI GODO IL MOMENTO!

chissà se ne vedremo qualcuno in galera!  Fra  le tante denunce per i fatti trattati a Bergamo, ho notizie che vi è finita anche la mia… a circa 3 anni dal 4 aprile 2020 avevo perso ogni “speranza” su Speranza e compagnia seduti sul banco degli imputati…non accadrà? Magari il Quirinale stende la sua mano “pietosa” su tutto, ma lasciatemi questa piccola soddisfazione! in coda ripubblico quella denuncia ed integrazioni.

Chiusa l’inchiesta di Bergamo sulla gestione della prima ondata Covid: indagati Conte, Speranza, Fontana, Gallera. Il leader M5s: “Tranquillo di fronte al Paese”

Il Fatto Quotidiano                                                                                                                                                                                                                                 ESCLUSIVO – La Guardia di Finanza ha avviato le notifiche per i reati di epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo, rifiuto di atti di ufficio per venti indagati. Per l’ex premier Conte e l’ex ministro Speranza si prepara la trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri. Tra gli indagati anche il presidente dell’Iss Brusaferro, il presidente del Consiglio superiore di Sanità Locatelli, l’allora presidente del Cts Miozzo e quello della Protezione civile Borrelli                    DENUNCIA                                                                                                                                                                                                    AL COMANDO STAZIONE DEI CARABINIERI DI POLICORO MT Il sottoscritto Sozio Nicola nato a Montalbano J. Mt il 06 novembre 1950, e residente in Policoro mt alla via Grosseto 09 denuncia quanto segue. In data 31 gennaio 2020, il presidente del consiglio dei ministri, signor Conte Giuseppe, a mezzo decreto, pubblicato il giorno seguente sulla gazzetta ufficiale, e cioè in data 1 febbraio 2020, ha dichiarato l’emergenza nazionale, a causa di una dichiarazione di epidemia da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità per il virus denominato 2019-nCoV più comunemente definito COVID-19 emessa il 30 gennaio 2020; dove si indicava la Cina come focolaio di origine dell’epidemia, e già in diffusione in Europa con circa 150 casi, fra cui almeno 2 in Italia. In seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, le autorità competenti, governative, amministrative e sanitarie, dovrebbero adottare una serie di provvedimenti, atti ad individuare, accertare, contenere e circoscrivere l’insorgere di focolai epidemici. Affermo “dovrebbero” perché disconosco se questi provvedimenti siano stati adottati. Successivamente, un medico di base di Castiglione D’Adda nel Lodigiano, primo focolaio italiano della malattia, la dottoressa C.P. di cui disconosco le generalità complete, ed in quarantena al momento dell’intervista fatta da Stefania Moretti il 26 febbraio 2020, dichiarava “come il patogeno, in Lombardia, “circolasse già da un po”.
“La settimana prima – ha detto la dottoressa – avevo visto tante polmoniti insolite fra i miei assistiti. Buona parte è risultata essere da Coronavirus. Alcune avevano richiesto ricoveri, nonostante quest’anno l’epidemia di influenza fosse bassa. Però non c’erano particolari allerte. Per il nuovo Coronavirus tutto quello che dovevamo fare era chiedere agli assistiti se venivano dalla Cina, e in particolare dall’area a rischio. E non è che in una cittadina piccola come Castiglione d’Adda ci fosse tutta questa ressa di pazienti rientrati dalla Cina. I nostri assistiti quando facevamo la domanda si mettevano a ridere. L’unico protocollo da applicare era quello. Nessuno dei pazienti poi risultati positivi al Coronavirus aveva avuto contatti con la Cina”. Perché, con l’emergenza in atto, ci si è limitati alla semplice domanda riferita dalla dottoressa? E Come mai nessuna autorità sanitaria o amministrativa ha ritenuto opportuno eseguire test di positività tempestivamente? Successivamente, in data 02 marzo 2020, l’istituto superiore della sanità raccomanda alle competenti autorità amministrative e di governo, di prendere provvedimenti urgenti, tipo l’istituzione di una zona rossa per i comuni di Alzano e Codegno, comuni della provincia di Bergamo dove una settimana prima, si erano avuti dei contagi, e quindi individuato un focolaio epidemico,il primo. Per circa una settimana, il presidente della regione Lombardia, ed il presidente del governo Italiano, si sono ridotti ad un rimpallo circa la decisione di chiudere l’area, perdendo del tempo prezioso, che avrebbe potuto evitare che il virus fuoriuscisse da quel territorio, attraverso soggetti positivi, propagandandosi poi in tutta Italia. Si riportano alcune notizie di stampa circa quanto accaduto fra i due organismi amministrativi. (dal corriere della sera) Sin dal primo momento il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ha negato di avere l’autorità per istituire le zone rosse senza l’intervento del governo. Ma secondo il premier, quella opzione era assolutamente nelle possibilità della giunta lombarda: «Le Regioni non sono mai state esautorate del potere di adottare ordinanze contenibili e urgenti” – ha aggiunto. Di rimando. Al di là del fatto che ammesso che ci sia una colpa – ha replicato Fontana al Tg 4 – la colpa eventualmente è di entrambi, io non ritengo che ci siano delle colpe in questa situazione. Forse – ha ammesso – su Alzano si sarebbe potuto fare qualcosa di più rigoroso ma dopo che era stata istituita una zona rossa – in tutta la Lombardia – noi non avevamo neanche da un punto di vista giuridico modo di intervenire». Nel frattempo il virus si è diffuso in tutta la nazione, causando morti e contagi, di cui anche a Policoro mt. Alla luce di quanto esposto, il sottoscritto denuncia il presidente del consiglio Giuseppe Conte, ed il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana ed altri ignoti, per “epidemia colposa” reato che le autorità competenti vorranno accertare. POLICORO 14 aprile 2020 Nicola Sozio

INTEGRAZIONE                                                                                                                                                                                         AL COMANDO STAZIONE DEI CARABINIERI DI POLICORO MT

oggetto: integrazione alla denuncia presentata il 14 aprile 2020 protocollo verbale MTCS05 2020 VD900343; Protocollo Sdi MTCS052020900323:-

Ad integrazione della denuncia in oggetto, il sottoscritto Sozio Nicola, nato a Montalbano Jonico mt il 06 novembre 1950, e residente in Policoro mt alla via Grosseto 09, allega alla presente disco DVD contenente il filmato del documentario denominato “Italia lockdown”, della durata di 38 minuti circa, e che a giudizio dello scrivente, contiene ulteriori indizi circa le accuse riportate nella denuncia di cui sopra. E da cui si evince inoltre che:   Il governo italiano, pur essendo stato il primo a dichiarare lo stato di emergenza, a solo 24 ore dalla dichiarazione dell’OMS, non ha fatto niente in oltre 25 giorni; neanche approvvigionarsi di dispositivi sanitari nella quantità necessaria, per eventualmente poter fronteggiare l’impatto dell’epidemia probabile. Prima di accorgersi che qualcosa non andava, hanno consentito che la partita Atalanta Valencia si disputasse a Milano il 19 febbraio, e con lo stadio pieno di tifoserie. Già il giorno dopo emersero i primi contagi in seguito a questo evento. Che dopo la segnalazione dell’Istituto Superiore della Sanità del 2 marzo c.a. in cui si consigliava l’urgenza di dichiarare zona rossa il focolaio emerso ad Alzano Lombardo e Nembro, le autorità di governo, dopo aver predisposto l’isolamento, schierando le forze di polizia ed i militari, d’improvviso soprassedette, realizzandola poi l’otto di marzo, con un colpevole ritardo. Inoltre dichiarare poi in televisione la chiusura della Lombardia, prima di realizzarla, ha fatto si che decine di migliaia di persone fuggissero, per non rimanere prigioniere all’interno della regione, dirigendosi in tutta Italia e, probabilmente spargendo il virus in tutto il territorio nazionale. Nel richiedere di essere sentito e preso a verbale, tanto si segnala ad ulteriore integrazione. Policoro li 29 aprile 2020 Nicola Sozio

INTEGRAZIONE BIS                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                AL COMANDO STAZIONE DEI CARABINIERI DI POLICORO MT oggetto: ulteriore integrazione alla denuncia presentata il 14 aprile 2020, presso codesto comando, protocollo verbale n° MTCS05 2020 VD900343 protocoLlo Sdi MTCS05202020900323 Ad ulteriore integrazione della denuncia in oggetto, il sottoscritto Sozio Nicola, nato a Montalbano Jonico mt il 06 novembre 1950, e residente in Policoro mt, alla via Grosseto 09, indica il ministero della salute del governo Conte, rappresentato nella persona del ministro Roberto Speranza, quale responsabile dei decessi occorsi nelle prime fasi della epidemia da covid-19, presso le strutture ospedaliere di terapie intensive e di rianimazione. L’aver scoraggiato, rasentando quasi atti intimidatori, come si intuisce, leggendo le circolari emanate di volta in volta, il personale sanitario dal fare autopsie che avrebbero potuto accertare le cause reali dei decessi, come poi si è acclarato dovute ad errori diagnostici e terapeutici, ha fatto perdere tempo prezioso nell’individuare le terapie adatte, successivamente praticate e che si sono rivelate giuste, salvando vite, che sarebbero andate perse se alcuni medici dell’ospedale “Giovanni XXIII” di Bergamo, non avessero effettuate autopsie, quasi in modo clandestino. Ciò nonostante, lo stesso ministero ha reiterato l’invito a non effettuare esami autoptici, su cadaveri deceduti per covid-19 adducendo rischi di contagi. Si allega alla presente copia integrale della circolare avente oggetto quanto sopra esposto. Il sottoscritto chiede inoltre, nella denegata ipotesi di archiviazione della denuncia e delle sue successive integrazioni, di ricevere avviso ex art. 408 2° comma c.p.p. Policoro li 21 maggio 2020 Nicola Sozio

 

“FRATELLO D’ALBA’NIA” DECIMO CAPITOLO…notare l’accento sulla A di Alba’nia

BUONGIORNO! Eccoci giunti al decimo capitolo della storia; presto il quadro apparirà chiaro abbastanza. Oggi ho voluto corredare l’articolo,  con il video del più emblematico pezzo di tutte le rivoluzioni:

“Hasta Siempre Comandante Che Guevara”

: ! Oggi come non mai dovremmo diventare tutti Che Guevara: ognuno nel proprio paese dovrebbe insorgere contro le follie governative che percorrono il mondo e l’Europa in particolare. gli ipocriti arrivano a capovolgere la storia e le motivazioni di questa guerra in corso; il presidente di parte degli italiani…solo di una parte, arrivò a canticchiare “bella ciao” attribuendone la facoltà a quella parte di Ucraina che discrimina perseguita ed uccide quella parte dell’Ucraina che è stata ed è la vera resistenza in quel martoriato paese! Mattarella: i nazi fascisti sono quelli che lei con i suoi governi e l’Europa schiava americana foraggia con armi  che non difendono il popolo ma solo gli oligarghi che fanno gli interessi USA! Abbiate il coraggio di gettare la maschera…oppure affogate nel fango dell’ipocrisia! La NATO quando gli conviene interviene a favore dei perseguitati; e solo se viene loro comodo. Nel caso ucraino, dei perseguitati frega meno di zero; per questo motivo lo ha fatto Putin ed allora diventa aggressione! Ma a Belgrado, in Afganistan, in Libia, in Irak in Siria gli USA ed i servi sciocchi lo hanno fatto…ma quelle erano guerre “democratiche”! 

Capitolo X

 

23 settembre ore 05.00

 

“Lasciami in pace!” urlo nel sonno, svegliando mia moglie.

“Cos’hai?… hai strillato!”

“E’ sempre qui!… E’ sempre qui con me!!!” borbotto, mezzo addormentato.

“…Ma in fondo, è stata solo una partita di calcio…”

“No… è un’altra storia” devo aver risposto.

Alle 07.30 esco. Cerco di reinserirmi nella mia vita precedente… quella prima della mia ultima Albània! Sono in palestra, quando Anna mi rintraccia telefonicamente.

“Era… la sinistra!”

“Grazie!” rispondo.

TV e giornali sono pieni dei fatti di ieri. Alla conferenza stampa indetta dal questore, e trasmessa su una TV locale, noto Anna seduta al suo fianco. Sono contenta per lei!

Io… no!

Comincia ad affiorare qualche <perché>.

Il pomeriggio lo trascorro con Gilibert, all’ospedale.

“Mi spieghi una cosa? Com’è che il <tedesco> ci è venuto dietro?”

“…Evidentemente era in panne! Non riusciva a trovare Fatmir, e si è attaccato al nostro tram…!”

“… Capisco. Domani partiamo?”

“Hai sentito cosa ha detto il dottor Santini…”

“Si ho sentito. La mia famiglia non vede l’ora di riabbracciare Arben!”

“E’ naturale. Ascolta: quello che potete fare voi, nessun medico potrà farlo! Tuo figlio deve ricordare… per poter dimenticare nello stesso tempo! Ma dovete aver pazienza. Tanta pazienza!”

“L’avremo. Intanto, lui c’è! Per il resto… si vedrà!”

 

24 settembre ore 22.00

 

Li ho accompagnati al porto di Bari. Sono partiti.

“Smetti di pensarci!” mi ha detto Gilibert.

Magari…!

Sto rientrando, e quando sono allo svincolo per Matera, lo imbocco senza rendermene conto, e mi trovo sotto casa di Anna. In questi due giorni, non ho fatto altro che rimuginare. Questa storia mi si è appiccicata addosso e non riesco a liberarmene! E’ finita… per tutti, ma non per me! Citofono.

“Sali.” Risponde.

“Hai cenato?” mi guarda “no. Non hai cenato! Dai vieni in cucina…imbastisco qualcosa… che brutta cera! Cos’altro c’è?”

“…Te lo dico al digestivo!…”

“Forza! Cosa aspetti? Sputa!” mi esorta, alla fine del pasto.

“… E va bene!” ho alzato la voce?

“Perché Arben era ancora lì? Perché era vivo? E ancora: perché sono morti tutti?… Tutti quelli dentro questa faccenda? Perché quella donna mi perseguita ogni volta che…”

“Quale donna?”

“No! Niente: è un parto della mia mente!”

Mi guarda, come si guarda uno con qualche rotella fuori posto.

“Ma… insomma! Hai trovato il ragazzo. Abbiamo tolto dalla circolazione un po’ di feccia!… E, soprattutto undici altri bambini sono tornati alla loro famiglia!… Non tormentarti!”

“Anna… ci sono stati otto morti… tanti… troppi!”

“Ma sono albanesi! (Razza inferiore?) E sono morti in Albania! Il <tedesco>, come lo chiami tu, in un incidente stradale… quasi! E poi: gli ultimi due, sono un’altra storia!”

“No! Sono la <stessa storia>!”

“Che cavolo dici?”

“Si. Ad Anglona non è andata così… non come sembra!”

“Ma non dire cazzate!!! E’ tutto chiaro! Poi c’è la confessione del vescovo che non lascia dubbi!”

“… E chi ti dice che non l’abbiano costretto a scriverla?… Chi ti dice che l’abbia scritto davvero lui?”

“Cosa?!!?”

“L’avete fatta la perizia calligrafica?”

“… No! Ma…è scontato!”

“E già! E’ scontato!… Ma credi che Colombo scopriva l’America, se dava per scontato che la terra è rotonda?”

Non risponde.

“Anna: quei due sono stati uccisi!”

“… Ma… è impossibile!”

“No!!!”

“Perché?”

“Te l’ho detto: sono la<stessa storia>!”

E’ confusa. Io lo sono di meno, adesso!

“Guardami! Ho un incubo che mi esplode dentro, ogni volta che dormo! Sento che finirà quando saprò!”

Per un po’ non parliamo.

“Qualcuno che sapeva che eravamo arrivati a don Vincenzo… ecco come è andata. Qualcuno li ha avvertiti!”

“… E chi avrebbero avvertiti?”

“Amici del tedesco. Penso.”

All’improvviso, la vedo sbiancare in volto…

“Oh Dio!… Oh mio Dio!” mormora. “Sono stata io!”

Rimango di sasso!

“… Si! Ora capisco!”

Non dico niente. Aspetto che vada avanti.

“I pezzi grossi… ricordi? Ricordi che ti avevo detto di aver ricevuto una telefonata da Roma?… Che ero tesa, quel giorno a pranzo?”

“Certo che lo ricordo! E’ stato soltanto sabato scorso!”

“Ero tesa, perché non sapevo se fare quanto mi avevano chiesto; non era una normale procedura!…”

“Capisco, ma l’hai fatto!”

“Si. Alla fine l’ho fatto! Mi avevano dato un numero da chiamare, quando c’erano novità. Ho chiamato anche dopo il risultato dell’esame del martello! Lasciavo un messaggio ad una segreteria telefonica…”

“… Ad una segreteria telefonica… hai detto?”

…Osman! Al confine… dov’era quel numero!… Cerco nel portafoglio.

“E’ questo il numero che hai chiamato?”

“Si: è questo!… ma come fai ad averlo?”

“… Il tedesco! Dall’Albania. Anche lui chiamava questo numero!”

 

 

 

MAI COME ORA SERVONO VERI RIVOLUZIONARI!

Hasta Siempre Comandante Che Guevara – Jahmila