OGGI PROPOSTA DOPPIA NEL BLOG: NEL PRIMO ARTICOLO “COME GOVERNI E BUROCRATI CERCANO DI TENERE IN VITA LO STARNUTO”…COSTI QUEL CHE COSTI!-NEL SECONDO ARTICOLO LE FONDAMENTA A MONTE DELLO STERMINIO DI UN POPOLO!

BUONGIORNO!

LO STUDIO SUI FARMACI PUBBLICATO E RITIRATO DAL SITO DELL’UE, C’È LA MANO DI BIG PHARMA?

LA LICENZA DI STERMINIO CONCESSA AD ISRAELE DALL’ACCOZZAGLIA IPOCRITA OCCIDENTALE A GUIDA AMERICANA.

LA LICENZA DI STERMINIO CONCESSA AD ISRAELE DALL’ACCOZZAGLIA IPOCRITA OCCIDENTALE A GUIDA AMERICANA.

 Prima di affrontare l’attualità, bisogna un attimino rivolgere lo sguardo  al passato. Il passato di “quest’oggi” selvaggio crudele nasce ufficialmente alla fine della seconda guerra mondiale, ma, in realtà bisogna andare ancora più indietro nella “memoria storica” e portarsi alla 1917…come è spiegato nel breve articolo edito su “FOCUS”-  Ne  pubblichiamo ampi stralci                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  

PROMESSA MANTENUTA. Alla fine del XIX secolo l’intolleranza nei confronti degli ebrei aumentò. Per reazione alcuni intellettuali diedero vita al sionismo, un movimento politico che invocava il ritorno in Palestina, la “terra promessa” della Bibbia. Il nome derivava dall’altura di “Sion”, il nucleo originale della Città Santa, Gerusalemme. E il richiamo alla tradizione era forte. Ma la popolazione della zona, controllata dal decadente Impero ottomano e senza un’entità statale, era a maggioranza arabo musulmana. Alla fine della Prima guerra mondiale le potenze europee (tradendole aspettative degli arabi) ridisegnarono il Medio Oriente.

GLI ORRORI DELL’OLOCAUSTO. La Gran Bretagna, che dal 1917 era favorevole a uno Stato ebraico, ottenne il Mandato di Palestina: nella parte est istituì la Transgiordania (poi Giordania), mentre a ovest accettò di tutelare gli insediamenti ebraici, pur rassicurando gli arabi presenti, ovvero i palestinesi. Dunque l’Aliyah, il pellegrinaggio ebraico, si intensificò. Dopo le prime ondate dall’Europa Orientale, migliaia di ebrei, con l’ascesa dei regimi fascisti, lasciarono l’Europa Occidentale per approdare sulla terra degli avi. Prima nacquero gruppi radicali per rivendicare l’identità palestinese e poi, tra il 1936 e il 1939, scoppiò una grande rivolta. I britannici la repressero e allo stesso tempo limitarono l’emigrazione ebraica. Ma gli orrori dell’Olocausto stravolsero ogni scenario. Il genocidio nazista infatti non poté che rinforzare la causa sionista e, in breve, “la terra promessa” si trasformò in una patata bollente. Così, il Regno Unito optò per il ritiro dalla Palestina e delegò la questione all’Onu.

IL NO DEI PALESTINESI. Nel 1947 l’Assemblea generale dell’Onu approvò la risoluzione 181 (il piano di partizione della Palestina) e indicò la strada da percorrere: due Stati sulla stessa terra, l’uno ebraico (che avrebbe coperto il 55% della zona e ospitato anche 400mila palestinesi) e l’altro arabo (meno esteso, ma quasi integralmente musulmano), con Gerusalemme sotto controllo internazionale.

I leader ebrei, che ormai rappresentavano 600mila individui, accettarono. Quelli palestinesi, che ne rappresentavano un milione e 250mila, no. Così quando il 14 maggio del 1948, prima del ritiro britannico, l’Yishuv (la comunità ebraica) dichiarò l’indipendenza dello Stato di Israele con l’assenso di molti Paesi, tra cui Usa e Urss, scoppiò la guerra. Gli Stati confinanti della Lega Araba, che consideravano il sionismo un’ingerenza straniera, attaccarono Israele, che a sua volta contrattaccò.

LA CATASTROFE. Agli arabi andò male. Nel 1949 furono firmati diversi armistizi (ma non accordi di pace) in seguito ai quali Israele ottenne ancora più territori di quelli previsti con gli accordi Onu, inclusa la parte ovest di Gerusalemme. Come se non bastasse, zone destinate ai palestinesi vennero occupate dagli Stati arabi: la striscia costiera di Gaza dall’Egitto, la parte est di Gerusalemme e la cosiddetta Cisgiordania (a ovest del fiume Giordano) dalla Giordania. Molti scapparono e tanti furono sradicati su impulso degli israeliani, che temevano infiltrazioni nemiche e non riconoscevano queste nuove entità. Né gli altri arabi li integrarono con pieni diritti; avrebbe significato legittimare Israele. Una tragedia definita Nakbah (“la catastrofe”): in 700 mila persero case, affetti, lavoro; molti finirono nei campi profughi dell’Onu.

L’ articolo di “EuroNews” edito il 2 novembre 2022-(con video)

Se Netanyahu torna al potere lo deve in gran parte a quest’uomo: Itamar Ben-Gvir infatti porta in dote i deputati di Forza Ebraica, che con la coalizione “Sionismo religioso” rischia di diventare il terzo gruppo politico della Knesset, e soprattutto concorre con le sue posizioni politiche oltranziste a far apparire il capo del Likud un esponente della destra moderata.

Già, perchè il programma di Ben-Gvir si spinge dove nessuno aveva avuto finora il coraggio di arrivare pubblicamente: annessione della Cisgiordania senza controp artite, messa fuorilegge dei matrimoni tra arabi ed ebrei, pena di morte per chi tira una molotov, immunità per i soldati che sparano uccidendo palestinesi.Altro che la soluzione “due popoli due stati”.

 

Già, perchè il programma di Ben-Gvir si spinge dove nessuno aveva avuto finora il coraggio di arrivare pubblicamente: annessione della Cisgiordania senza controp artite, messa fuorilegge dei matrimoni tra arabi ed ebrei, pena di morte per chi tira una molotov, immunità per i soldati che sparano uccidendo palestinesi.Altro che la soluzione “due popoli due stati”.

Da giovane Ben-Gvir, leader del movimento che non esita a farsi definire di “fascismo sionista”, è stato processato più di 50 volte con accuse di istigazione alla violenza, e condannato in almeno otto casi.

L’uomo non prova imbarazzo a dirsi vicino ai terroristi antiarabi di Kach, un gruppo responsabile nel 1994 del massacro di 29 palestinesi a Hebron, nemmeno dopo che gli Stati Uniti lo hanno inserito nella loro lista nera.

Ora grazie a Netanyahu Ben-Gvir sarà al governo e forse in un ministero di grande importanza, grazie al successo alle urne che gli israeliani gli hanno tributato.