TANTO TUONO’ CHE PIOVVE…ROBERTO SPERANZA INDAGATO DALLA PROCURA DI ROMA PER “FALSO IDEOLOGICO ED OMICIDIO” IN MERITO FANTA-PANDEMIA!

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BUONGIORNO! Un ultima ora: l’ex ministro della salute Roberto Speranza, indagato dalla procura di Roma: “INDAGATO IL MINISTRO SPERANZA PER OMICIDIO, FALSO IDEOLOGICO, CORRUZIONE E LESIONI PERSONALI DALLA PROCURA DI ROMA IN MERITO AI VACCINI” da “fuori dal coro”, puntata di ieri sera! Che dire ancora: il sottoscritto, che tiene in vita questo blog dal febbraio 2020, e che ha denunciato più volte l”ex ministro; anche se sa che i suoi commilitoni politici  lo salveranno (la casta fa sempre così)… ha sempre affermato che “l’unico testicolo” che alla fine, pagherà sarebbe stato lui! Quello che non torna é che il “passionario della siringata” doveva essere in ottima compagnia: 

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Principalmente questi tre signori; più un intero parlamento con politici regionali, ordini dei medici,  burocrati, pennivendoli di regime, tele-lacchè, e pseudo-esperti in busta paga bigpharma!…ma come si dice: “chi si accontenta gode”!

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                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           Bene; a seguire un breve video di RadioRadio, che racconta di come un senatore USA mette sotto accusa Fauci: l’architetto mondiale della fanta-pandemia. Inoltre proponiamo un breve articolo ed un video sulla catastrofe abbattutasi su ciò che rimane della Palestina, per mano di Israele e con la regia dei “buoni dell’occidente” capeggiati da USA e GRAN BRETAGNA!

 

La “road map” del progetto sionista e cosa prevede l’attuale (ultima) tappa – Intervista a Vera Pegna

Dal Libro “Gaza e l’industria israeliana della violenza”, Alfredo Tradardi in 3 righe spiega alla perfezione le difficoltà che abbiamo nel comprendere quello che avviene in Palestina: “La Palestina è avvolta, dilaniata, sconvolta dalle nebbie oscure delle strategie della menzogna, della politica contemporanea, sempre più raffinate e scientifiche”.

Con questo incipit, la nota attivista, scrittrice e traduttrice Vera Pegna a l’AntiDiplomatico espone tappa per tappa il progetto storico della creazione dello Stato ebraico in Palestina. “Da subito i sionisti hanno adottato lo slogan una terra senza popolo per un popolo senza terra. Qua mi soffermo anche per ragioni personali, perché nel 48, quando è stato proclamato lo Stato di Israele, io avevo 14 anni, quindi i miei ricordi sono molto vivi ancora oggi. Allora, una terra senza popolo? Veramente era senza popolo? Mio nonno da Alessandria d’Egitto dove vivevamo, andava regolarmente in Palestina per affari negli anni 20, 30, 40. Io certo ricordo quelli della fine degli anni 30 e inizio anni 40. E quindi una terra senza popolo è già una menzogna.”

Ma anche l’idea di un popolo senza terra per Vera Pegna è un’assurdità storica. “Qui sta uno dei fattori principali che pesano anche oggi. Ma chi è il popolo ebraico? Perché quando i sionisti hanno adottato il loro progetto hanno dovuto rivolgersi alle potenze di allora, in particolare alla Gran Bretagna che era mandataria della Palestina. Per avere il loro appoggio e ottenere la Palestina. Però ci voleva un popolo per avere uno Stato e non c’era un popolo ebraico, perché gli ebrei nel mondo sono sparsi dappertutto, in decine o non lo so, forse migliaia, decine di migliaia di comunità israelitiche. Lingue diverse, storie diverse, culture diverse, nazionalità diverse. Non esiste un popolo ebraico. Come fare? Ebbene, i dirigenti sionisti hanno deciso che il popolo eletto di Dio, quello della Bibbia, era un popolo in carne ed ossa. E’ stata un’invenzione di sana pianta e se volete saperne di più, leggete il libro di Shlomo Sand “l’invenzione del popolo ebraico””

Ma i sionisti che hanno fondato lo stato di Israele, ricorda Pegna, venivano dall’Europa: 13 russi, 11 polacchi, due rumeni, due tedeschi, due lituani, un austriaco, un ungherese, un danese e un yemenità, unico della zona. “E anche ad oggi l’establishment israeliano, cioè chi comanda in Israele, chi decide le alleanze e l’avanzamento del progetto sionista sono loro, i loro figli, nipoti”, sottolinea.

E quando si arriva al 1947, prosegue la scrittrice, l’Onu spartisce la Palestina senza chiedere il consenso, l’opinione dei palestinesi lo fa in violazione del proprio principio di autodeterminazione dei popoli. “E questo è stata la costante per cui in tutti questi anni nessuno – salvo gli accordi di Oslo, a dire la verità – ha chiesto ai palestinesi: che futuro volete? E anche oggi lo stesso? Beh, dopo Gaza, una volta che Israele avrà raggiunto il suo obiettivo, cosa succederà a Gaza? Ah, si può fare così si può fare così. Ma ai palestinesi nessuno chiede niente.

La vera dimensione del progetto di uno Stato ebraico, ripete Pegna nel corso della sua esposizione, comprende la persecuzione dei palestinesi e il fatto che l’obiettivo finale dello Stato ebraico è quello di privarla dai suoi abitanti nativi e do ogni loro traccia – “vedete a ogni traccia culturale, religiosa, storica, geografica”. “Insomma, io non esito a dire che il progetto di uno Stato ebraico in Palestina adottato dal Congresso sionista mondiale è criminogeno e genocidario dall’inizio. Questo progetto è andato avanti e siamo ormai arrivati all’ultima tappa che prevede l’annessione del residuale 17% della Palestina storica e di espellere il maggior numero possibile di palestinesi. E quelli che rimarranno il meno possibile con il proseguimento dell’apartheid.”

“Tutto quello che è successo fino ad oggi era tutto previsto passo per passo. E il progetto di uno Stato ebraico in Palestina è ormai quasi completato. “Non dimentichiamo che si inserisce in un altro grande progetto, anch’esso quasi compiuto e architettato dagli americani attraverso la NATO, che consiste. nell’avere un Medio Oriente senza Stati sovrani. L’Afghanistan. L’Iraq, la Siria, lo Yemen, la Libia, non ci sono più Stati sovrani, ma staterelli la cui sovranità è scomparsa perché il loro governo viene deciso giorno per giorno dall’esterno. E l’idea è che questo Medio Oriente sia sotto l’egemonia della “grande Israele” che comanda su tutta la regione. Questo è il quadro generale.”

Ed è bene tener presente per Vera Pegna tutto questo per due motivi: denunciare la collaborazione attiva dei paesi europei, tra cui l’Italia, da un lato; comprendere, dall’altro, come la soluzione dei due popoli due stati è servita ad Israele per portare avanti l’annessione. “Non è vero che non c’è un’altra soluzione possibile. L’altra soluzione parte dalla realtà sul terreno: oggi l’intera Palestina storica è governata da un solo governo, quello di Israele e quindi esiste già lo Stato unico, lo Stato unico con dei regimi diversi per le diverse popolazioni che lo abitano, per i palestinesi apartheid o negazione del ritorno dei profughi. Però, guardate che quest’idea dello Stato unico non è nuova, non è nuova per niente, perché pensate già nel 1939, quando la Palestina era sotto mandato britannico, già allora, con i coloni che emigravano in numero coloni europei sionisti, in numero sempre crescenti, il governo di Londra aveva pubblicato un Libro bianco nel quale raccomandava la costituzione di uno Stato unico a maggioranza araba. Non si è fatto. Trent’anni dopo Arafat ha detto che secondo il programma dell’OLP l’unica via d’uscita era la costituzione di uno Stato unico, laico e democratico per palestinese e israeliani; non per arabi e ebrei, dove dici arabi per occultare il fatto che esiste una popolazione di palestinesi e dice ebrei per aprire la porta a tutti gli ebrei del mondo, no, uno Stato unico per palestinesi e israeliani. E questa idea dello Stato unico è stata ripresa fino al 2017 dalle Nazioni Unite, dal dalla Commissione economica e sociale per l’Asia occidentale delle Nazioni Unite.”

E sulla possibilità di uno stato unico laico per il futuro della Palestina Pegna esprime con ottimismo questa sua conclusione. “Sono convinta che in futuro (non domani ma in futuro) vedremo uno Stato unico nella tradizione levantina che è opposta a quella europea, dove le religioni si fanno la guerra. Nel Levante le religioni non si sono fatte la guerra prima dell’arrivo dei sionisti, c’è una tradizione di accoglienza, di convivenza che è antichissima e pre-islamica, ma che è continuata anche dopo. l’islamismo, anche perché, come sapete, l’islam riconosce sia la religione ebraica che quella cristiana, cioè sia Abramo che Gesù Cristo come profeti.  E io vedo questo futuro, lo vedo non subito. Però i popoli hanno una storia e questa storia rimane. Rimane scritta, magari in filigrana, per adesso, ma verrà fuori, perlomeno io lo spero, anche perché in Palestina oggi i palestinesi continuano a battersi a morire in tantissimi e riposino in pace. Ma anche a battersi, a battersi con armi impari. E quindi vorrei dire onore ai palestinesi che continuano a combattere”

QUI PER VEDERE LA STROARDINARIA INTERVISTA DI VERA PEGNA:

LO STERMINIO DI UN POPOLO NEL NOME DI UN DIO!

BREVE STORIA DELLA CREAZIONE DELLO STATO SIONISTA CHE DA OLTRE MEZZO SECOLO PERSEGUE LO STERMINIO DI MASSA DI UN INTERO POPOLO: I PALESTINESI! REI DI OCCUPARE DA PRIMA DELLA PROMESSA DEL DIO DEL VECCHIO TESTAMENTO, TESTO SACRO PER EBREI E CATOCRISTIANI: JAVIE’  CHE SE NE E’ FOTTUTO CHE LA TERRA PROMESSA FOSSE GIA’ ABITATA DA ALTRI!                                                                                                         Una premessa: molti storici fanno risalire il primo “rigurgito”  di uno stato per gli ebrei al  1830, quando sono gli inglesi che progettano il sionismo… per loro interessi imperiali. Naturalmente, quando arriva Herzl gli inglesi danno tutto il loro sostegno a un progetto che avevano ideato loro e che aveva bisogno di esecutori.

QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DELLO STATO DI ISRAELE

 

di Massimiliano Brancato
Che meravigliosa serie di cause e concause hanno portato alla creazione dello Stato sionista di Israele.
Un signore elegante e geniale, Theodor Herzl, sguardo severo, barba imponente, ebreo ashkenazita ungherese, studi presso il Ginnasio Evangelico di Budapest (sic!), nel 1896 pubblica il suo capolavoro: “Der Judenstaat”. La fantastica rivendicazione di uno Stato per un popolo, da millenni, senza Stato. Invocando gli antichi testi ebraici, particolarmente l’Antico Testamento “masoretico”, compilato, rimaneggiato, riscritto tra il II secolo a.C. fino al 1425 d.C., un poema epico come tanti altri, l’Iliade, l’Odissea, l’epopea di Gilgamesh etc., propone di risolvere il problema della persecuzione ebraica assegnando agli “ebrei” un qualche loro Stato; che sia in Palestina o in Argentina o altrove poco importa.
In fin dei conti siamo in piena “Belle Époque”, il secolo dove tutto sembra davvero possibile. Sorgono Stati nuovi in ogni dove, si intraprendono spedizioni archeologiche per validare questa o quella paternità arcaica a giustificazione di nuovi domini, si disegnano confini di Stati artificiosi coi righelli, sulle rovine di imperi multietnici immensi, come quello ottomano o asburgico; è il trionfo, in altre parole, del colonialismo occidentale, il suo culmine. Francia, Inghilterra e Stati Uniti si sentono, e sono, padroni del mondo, e ritengono di poter dare forma a qualsivoglia mostruosità etnica, culturale, genetica etc. etc..

Ed è un momento in cui in ogni dove, sempre in occidente ovviamente, si fa un gran parlare di “razze”, si tassonomizza, si costruiscono genealogie improbabili e, soprattutto, ovviamente si “gerarchizza”.
Herzl è figlio del suo tempo, ovviamente, e perora la causa della sua “razza”, cui, evidentemente (ma non è il solo) attribuisce grande valore e una indiscussa antichità, per non parlare della sua altrettanto indiscussa missione legata al compimento di una pletora di profezie più o meno apocalittiche. Insomma, la sua è una “razza” molto speciale, così come per altri personaggi saranno speciali gli “ariani” piuttosto che gli “indoeuropei” etc.
Missione primaria della sua razza è quella della “Terra Promessa”. Questione dibattuta dai tempi di Davide e Salomone, l’unico periodo in cui, sebbene le fonti archeologiche siano piuttosto vaghe, sarebbe storicamente esistito un regno di Israele, anzi, in realtà due, quello di Israele e quello di Giuda. Entità più o meno coeve del regno di Albalonga e di eguale estensione, grosso modo.

Certo, sarebbe sembrato assurdo che un abitante di Lanuvio potesse rivendicare seriamente il diritto a tornare ad avere il suo regno, conquistato dai romani nel 673 a.C. In effetti, per sua sfortuna, sembrerebbe non esistere una “razza” albalonghensis, sebbene l’abitante di Lanuvio possa contare anch’egli, come Herzl, su valide scritture antiche, tra cui l’Eneide, dove la fondazione di Alba Longa viene attribuita ai troiani di Enea attorno alla metà del XII secolo a.C., visto che la distruzione di Troia viene collocata attorno al 1184 a.C. Con ogni probabilità gli albalonghesi, dopo la distruzione e conquista romana, saranno diventati, molto semplicemente, romani, così come centinaia e centinaia di regni e imperi e tribù che hanno avuto lo stesso destino infausto nel corso della storia dell’umanità.
Ma per i Regni di Israele e Giuda ovviamente è tutto diverso, si sono formati attorno al 1030 a.C. (più o meno siamo ai tempi di Alba Longa) e sono stati, ohimè, conquistati nel 710 a.C. (il Regno di Israele da parte degli Assiri) e nel 587 a.C. (il Regno di Giuda da parte dei Babilonesi), quindi poco prima della nostra consueta Alba Longa. Niente di strano o di diverso, si potrebbe dire. Eh no. Qua’ c’è in ballo una “razza” e una “religione”, che purtroppo era assente ad Alba Longa.

Con la cacciata dei palestinesi dalle loro terre, nasce lo Stato colonialista di Israele

E poi, non dimentichiamocelo, c’è la tradizione biblica, costruita nel millennio successivo, e il concetto di “Terra Promessa”, che gli abitanti di Alba Longa, evidentemente, non potevano vantare.
E, in effetti, non c’è mai stato un Herzl di Lanuvio. Peccato.
Ma, accidenti, mi si dirà, ci sono stati i “pogrom”, le diaspore, i “genocidi” e la “shoah” che cavolo. Certo, non posso avere la controprova che, se nel caso in cui gli abitanti di Alba Longa avessero continuato a rivendicare per diritto divino la loro terra, non sarebbero stati soggetti a pogrom, diaspore, genocidi etc. Qualcosa mi fa pensare di sì, ma sono solo supposizioni.

Però, in questo caso, ci viene in aiuto un altro curioso e analogo fenomeno storico: la colonizzazione delle Americhe e lo sterminio degli amerindiani.
Qua’ i pogrom ci sono stati, il genocidio, direi, anche. In questo caso abbiamo anche il fattore “razziale”, se vogliamo, che mancava ad Alba Longa. Non abbiamo, purtroppo, il fattore del supporto delle tradizioni bibliche. Può darsi che i popoli amerindiani non si percepissero come “destinatari” per diritto divino di una “terra promessa”, anche su questo le fonti tacciono. Con ogni probabilità loro percepivano il loro esistere su un territorio come semplicemente casuale e transeunte. In fin dei conti è un loro problema.
E infatti non è mai esistito un Herzl Lakota. Peccato.
Se fosse esistito un Herzl Lakota, il popolo Lakota-Sioux si sarebbe organizzato diversamente, avrebbe utilizzato abilmente le sue leve all’interno degli Stati colonialisti favorendo una “dichiarazione Balfour-Lakota” che avrebbe, sacrosantamente riconosciuto il diritto al popolo Sioux ad una loro terra, diciamo l’attuale Nord e Sud Dakota. Considerate che la famosa battaglia di Little Bighorn, quella del generale Custer e del settimo cavalleria, è avvenuta il 25/26 giugno del 1876, siamo sempre nel contesto Herzl cronologicamente.
Un Herzl-Lakota avrebbe poi raccolto ingenti quantità di fondi per consentire a tutti i Sioux, i Cheyenne e gli Arapaho dispersi nelle riserve (leggi ghetti) del Nord America di spostarsi nel Dakota. Con quella grande quantità di soldi avrebbero iniziato ad acquistare dei grandi appezzamenti di terreno, ricomprandosi le loro praterie ancestrali, e avrebbero potuto insediarsi tranquillamente, costruendo i loro villaggi, sviluppando la loro economia locale e, perché no, mettendo in piedi la loro “Tsahal” (Tzva HaHagana Le Ysra’el) che in occasione, ad esempio, della battaglia, o, meglio, del massacro, di Wounded Knee il 29 dicembre del 1890, avrebbe fatto senz’altro comodo.

Espansione Iraele dal 1946 aad oggi

A, quasi dimenticavo, pensate alle bizzarrie della storia. Il massacro di Wounded Knee è stato causato dal timore dei colonizzatori bianchi per la diffusione di un nuovo culto “profetico” indiano: la religione della “Ghost Dance”. Propagata da uno sciamano Paiute di nome Wovoka che affermava di aver avuto una visione in cui il Messia cristiano Gesù Cristo gli avrebbe profetizzato il ritorno sulla terra in forma di nativo americano (sic!). Secondo questa profezia gli invasori bianchi sarebbero stati spazzati via da un enorme terremoto ed una inondazione e i fantasmi degli antenati dei nativi sarebbero tornati nelle loro terre (Ghost Dance) assieme ai bufali e al resto.
Mi chiedo se ci sia una poi così profonda differenza tra questa profezia Paiute e quanto citato in Genesi 17:8
“Darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Cànaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio.”
Ora cosa dovremmo fare? Limitarci a biasimare Israele o dolerci del fatto che non sia esistito un Herzl Lanuviense o Lakota? Almeno fino ad ora, visto che le profezie non hanno una data di scadenza precisa.

Bangkok 14 novembre 2023

 

LA TRUFFA PANDEMICA DI URSULA E SODALI!

 

 

 

 

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