ORMAI GLI USA HANNO CAPITO CHE GETTARE ALLE ORTICHE IL TOSSICO DI KIEV E L’UCRAINA, PRIMA POSSIBILE E’ INEVITABILE! ma da guerrafondai previdenti, hanno già avviato la stessa tattica in Georgia, Moldavia e Armenia con le varie rivoluzioni colorate in stile Ucraina…esauriti questi tre paesi, questi rincoglioniti con le menti ofuscate da bombe e bombardamenti, tentano anche la carta di riserva: rispolverare la cattivissima Serbia, usando il Kossovo, stato fantoccio, riconosciuto solo dagli sguatteri di Washington (con l’taletta in prima fila) creato per insediarsi con la più grande base americana in Europa. Sono settimane che usando i burattini kossovari, stanno fomentando disordini con assalti mirati contro le comunità serbe che non sono fuggite, ma restano in quella che è la loro terra! Ma i burattini del Kossovo, sanno che gli USA hanno già deciso di regalarli poi, all’Albania, come ringraziamento per gli “scendiletto” di Tirana? La persecuzione etnica perpetrata dai serbi contro gli albanesi del Kosovo. All’epoca, come più volte abbiamo scritto nel blog, fu usata una esecuzione di 45 individui, tutti con procedimenti penali per droga, traffico di armi ed omicidi, spacciata per strage e persecuzione etnica (detta da chi ha sterminato 60 milioni di indiani viene da ridere…ma riso amaro) come scusa per poter intervenire con le solite bombe buoniste in Serbia. Era il 1999 e senza mandato ONU, e ricordando ancora una volta a quella mummia che risiede al Quirinale, che la guerra, in Europa, fu la Nato a riportarla, dopo 50 anni, e non la Russia 3 anni fa…che poi lo ha fatto per fermare una strage contro l’etnia russa in Ucraina , mica di 45 individui, ma di oltre 20 mila trucidati! In quel periodo, ero stato alcune volte a Pristina, chi mi conosce sa che l’ex Jugoslavia è nel mio cuore da quando l’ho conosciuta viaggiandoci molto; e voglio proporre una riflessione: come vi può essere una discriminazione etnica, quando la polizia era tutta in mano ai kosovari di etnia albanese? (ne sono testimone ancora oggi) Un pò…difficile, vero? Ed ancora a proposito della “mummia”: ricordo che lui, in quella guerra abusiva, era ministro della difesa italico! E non volle riconoscere i danni ai nostri militari, derivanti dall’uso di munizioni a base di uranio impoverito; le stesse usate in Iraq, dopo, ed in Ucraina ora! Senza dimenticare il tradimento degli italiani e della nostra costituzione durante la fantapandemia! Da un essere del genere, mi rifiuto di accettare qualsiasi lezione di etica!. A seguire un paio di articoli attuali, con uno in particolare che parla del Venezuela…è così: stì rompiballe americani si impicciano in ogni angolo del mondo per i loro sporchi interessi! D’altronde il loro motto è “difendere gli interessi americani ovunque essi siano” …mi consolo che le loro ciambelle non riescono mai col buco! Buona giornata! controinformazione.info 30 agosto 2024 by Luciano Lago
Svolta per il Conflitto NATO Russia in Ucraina
L’operazione speciale è finita e questa si è trasformata in guerra aperta della Nato contro la Russia. Forse in molti non si sono ancora resi conto delle conseguenze dell’invasione del territorio russo attuata dalle forze ucraine e Nato.
L’avventura di Zelensy nella regione di Kursk ha scatenato una serie di processi disastrosi per il futuro dell’Ucraina.
Intanto, come prima conseguenza, l’invasione di militanti ucraini (e mercenari Nato) del territorio russo ha prodotto un cambio di pensiero nella direzione russa del governo come anche nei comuni cittadini…
I combattenti russi percepivano prima la difesa del Donbass come una campagna militare all’estero ma adesso tutto è cambiato e si è preso atto che le frontiere della Federazione Russa sono cambiate radicalmente. Quanto più a lungo duri questa situazione, tanto più fortemente si radica la convinzione che l’operazione speciale è terminata ed una guerra contro l’occidente è iniziata, una guerra esistenziale per la sopravvivenza della Russia, attaccata da 40 nazioni della Nato.
I politici della UE continueranno a sostenere che questa è una guerra ibrida? Molte volte abbiamo detto che gli USA in passato non hanno mai vinto una guerra ma, riflettendo bene, sarà che volessero davvero vincere o piuttosto solo distruggere i paesi dove sono sbarcati? Il dubbio viene pensando a come hanno ridotto i paesi dove sono intervenuti, dal Vietnam all’Afghanistan, passando per la Serbia, l”Iraq, la Libia, la Siria, e vari altri.
Sembra chiaro che il piano di lunga data di Washington era quello di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, disarticolare e balcanizzare lo stato russo ed impadronirsi delle sue risorse. Tutto è scritto nero su bianco sui vari Think Tank collegati al Pentagono che delineano le strategie di lungo periodo che deve seguire l’America per mantenere la sua egemonia mondiale (vedi “The New American Century“)
L’occidente a guida USA fornisce l’impressione che, per mantenere la propria sussistenza, gli rimane come ultima chance la violenza armata, la sobillazione ed anche la pirateria, quale arma per sequestrare beni di altri ed incamerare per i loro interessi.
Se si legge l’Atlantic Council, importante organo atlantista, si sostiene che la strategia USA deve cambiare, vista la situazione del Mar Rosso dove gli Houthi hanno paralizzato il commercio navale collegato a Israele ed ai suoi alleati e questi guerriglieri si sono dimostrati una minaccia molto grave per i traffici marittimi e gli interessi occidentali. Così esiste la possibilità che altri gruppi possono attuare la stessa strategia in altri punti chiave della circolazione marittima, stretti di Malacca, Magellano, Gibilterra, Golfo Persico, ecc..
Per questo anche la Nato, suggerisce, Atlantic, deve dotarsi di armi e proxi che possano a loro volta attuare lo stesso tipo di minacce alla circolazione delle navi russe, petroliere in particolare, per bloccare una delle fonti principali di ingresso economico della Russia.
Non sarà certo che la Russia possa vincere contro le 40 nazioni della Nato che stanno combattendo contro le forze russe in Ucraina ma tanto meno è plausibile che una massima potenza nucleare possa perdere in una guerra esistenziale.
Le notizie definitive dal teatro bellico dicono che il panico regna in Ucraina mentre il fronte del Donbass ha già collassato e Zelensky ed i suoi si incolpano a vicenda, l’ex comico incolpa i militari, i comandanti incolpano i soldati per scarso rendimento, tutti responsabilizzano la giunta di Kiev per la conduzione demenziale della guerra.
Secondo il canale ucraino di Telegram, Resident, questi informa che le forze armate ucraine considerano l’operazione di Kursk un tradimento e i soldati ucraini non vogliono morire per gli interessi della giunta di Kiev. Non si capisce perché le migliori unità siano state inviate al territorio russo invece di utilizzarle per difendere il Donbass e altre aree dell’Ucraina che dovevano essere difese dalla travolgente avanzata russa.
Il caos è totale e lo stesso Zelensky sta screditando le forze armate incolpando per il disastro mentre cerca nuove armi e nuovi aiuti in occidente.
La speranza di Zelensky era quella di potersi sedere ad un futuro tavolo negoziale con la Russia esibendo una carta di ricatto costituita da territori russi occupati ed ostaggi civili russi da scambiare con la restituzione dei territori dell’Ucraina di anteguerra.Zelensky non ha capito che quello che lui potrebbe trovare sul tavolo è soltanto, nel migliore dei casi, una imputazione di genocidio da parte del suo stesso popolo o, nel peggiore, una corda da appendersi al collo ed uscire di scena con soddisfazione anche dei suoi patrocinatori.
“Chissà se la balilla di borgata”, e tutti gli altri babbei-guerrafondai europei hanno capito che sono stati usati come marionette da gli USA…
AMERICA LATINA BY ANDREA PUCCIO PER www.occhisulmondo.info 30 agosto 2024
Gli USA hanno interferito nelle elezioni in Venezuela
L’ambasciatore venezuelano presso le Nazioni Unite, Samuel Moncada, ha denunciato giovedì che il governo degli Stati Uniti ha stanziato 50 milioni di dollari per interferire nelle recenti elezioni svoltesi nel paese sudamericano attraverso il Consorzio per il rafforzamento dei processi elettorali e politici, un gruppo di agenzie che opera sotto la supervisione dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo (USAID).
“Quest’anno […] c’era un budget di 50 milioni di dollari. L’USAID stava pagando, per stimolare la democrazia”, ha detto il diplomatico davanti all’Assemblea Nazionale, in cui ha mostrato i dati del bilancio presentato dall’agenzia governativa al Congresso degli Stati Uniti.
Inoltre, l’USAID ha preventivato “23 milioni di dollari per rafforzare la democrazia in Venezuela quest’anno”.
Ha precisato che nel bilancio disaggregato, che occupa “più di 50 pagine”, sono indicate voci “dedicate a processi elettorali trasparenti”, per il “libero flusso di notizie”, l”’assistenza all’offerta di notizie indipendenti”,il “rafforzamento delle capacità di comunicazione”, la “costruzione di un sistema di telecomunicazioni in Venezuela” e la supervisione dei “risultati del Consiglio elettorale nazionale del Venezuela”. Per quest’ultimo, ha affermato, è stato stimato lo stanziamento di due milioni di dollari.
A suo parere, lo scopo di queste operazioni sarebbe quello di applicare il cosiddetto Processo di verifica dei risultati per la trasparenza che consiste in “un sistema elettorale parallelo per sostituire l’istituzione ufficiale del paese che conta i voti” e favorire gli “agenti locali” sponsorizzati dalla Casa Bianca.
Si cercherebbe quindi di ignorare la vittoria di Nicolás Maduro alle elezioni del 28 luglio sostenendo l’accusa di frode e di appoggiare l’ex candidato Edmundo González Urrutia.
L’ambasciatore venezuelano presso le Nazioni Unite, Samuel Moncada, ha “affermato che “stiamo vivendo un colpo di Stato che ha penetrato il nostro sistema elettorale” e che è tutta “una strategia fatta dal governo degli Stati Uniti, che è stata praticata per più di 20 anni in diverse parti del mondo. Quello che hanno applicato a noi è stata una ricetta di distruzione e colonizzazione del sistema elettorale per imporre gli agenti locali che favoriscono gli interessi degli Stati Uniti”. (RT)
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