La fantapandemia ha messo in luce la totale ipocrisia oltre che l’idiozia di provvedimenti appunto ipocriti ed idioti!

BUONGIORNO! Oggi pubblichiamo un post, ispirato dal video di Silver Nervuti, che potete vedere ed ascoltare  a seguire. Durante la fantapandemia, molti operatori delle forze dell’ordine, si sono trovati ad eseguire ordini palesemente illegitimi ed alcuni anche a rilevanza penale; tipo rincorrere un runner sulla spiaggia, dandogli la caccia con droni ed elicotteri…o irrompere in una casa per controllare in quanti erano a cena (il delatare in questo caso, l’attore Alessandro Gasman  che avrà fatto rivoltare nella tomba il suo immenso padre) Bene: a seguire pubblichiamo il dispositivo di una sentenza della corte di cassazione sez.lavoro n.24334/13 depositata il 29 ottobre ; nonchè il dispositivo dell’art. 361 del codice penale che fa obbligo all’operatore di polizia, una volta venuto a conoscenza di un reato (ed un ordine illegittimo può avere rilevanza penale) ha il dovere non solo di non eseguirlo, ma di denunciarne il fatto alla’autorità superiore. La mia domanda è questa: quando mai i nostri solerti esecutori di ordini , oltre che cervellotici e spesso sfociati nel ridicolo, nonché nella commissione di reato da parte di chi ha impartito l’ordine e di conseguenza di chi lo ha eseguito? La risposta è MAI!

L’obbedienza ad un ordine illegittimo, costituente reato, non giustifica il lavoratore

Il lavoratore, al quale viene impartito dal superiore un ordine palesemente illegittimo, comportante anche la commissione di reati, può sindacare nel merito tale ordine e disattenderlo. In caso contrario, la condotta penalmente rilevante, derivante dall’esecuzione dell’ordine illegittimo costituisce comportamento sanzionabile disciplinarmente, fino a dar luogo a giusta causa di licenziamento. (Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 24334/13; depositata il 29 ottobre

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          Dispositivo dell’art. 361 Codice Penale

Il pubblico ufficiale(1), il quale omette o ritarda di denunciare all’Autorità giudiziaria, o ad un’altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, un reato di cui ha avuto notizia nell’esercizio o a causa delle sue funzioni(2), è punito con la multa da euro 30 a euro 516.

La pena è della reclusione fino ad un anno, se il colpevole è un ufficiale o un agente di polizia giudiziaria [c.p.p. 57], che ha avuto comunque notizia di un reato del quale doveva fare rapporto [c.p.p. 330332347](3).