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Dentro una lacrima
Dentro una lacrima si agita il mare e viaggiano gioie
e tristezze,
nubi delle terre morbide dell’anima.
Dentro una lacrima spadroneggia l’umanità,
molecola e universo
di parole e gesti, sentieri facili o tortuosi, emozioni.
Nelle lacrime prende corpo il microcosmo del cuore,
che insegue il ritmo di spartiti, pentagrammi di gioia
e vuoti dell’amarezza.
Viaggiami nelle lacrime, negli atomi dell’esistenza,
per distendermi e nuotare
e sparire e riapparire, come delfino
dentro una lacrima spettacolare.
Sorrisi e paure muovono giorni
in pellicole di sogno;
ogni singola lacrima ospita il mondo
piccolo nello spazio,
riscattato da bassezze e miserie,
nella divina indulgenza risorgimento dalle paludi
e dai dolori.
Questa è una lacrima,
e dentro
impetuosamente si consuma il magico viaggio.
“Quante cose in quella camera! Ogni giorno in esplorazione in quell’universo, dove niente è indifferente, tutto ha valore, un uomo o una mosca; tutto vive egualmente: il gatto, il fuoco, la tavola, i granelli di polvere che danzano in un raggio di sole. La camera è un paese; un giorno è una vita.”
Romain Rolland
(Jean -Christophe)
Questo frammento dal romanzo di Rolland mi riporta a un vecchio foglio scolastico, rubato a mio figlio, che già da piccolo scriveva in Inglese:
“It was December and it was snowing gently outside; I was looking through the window, it was so dark outside, only the weak light of the light bulbs reflected on the snow, it covered everything and the trees were bended under that weight. On the ground were footprints of people running towards their houses slowly covered, and the smoke from the chimney pot flowed towards the sky. Far from me I could see the Christmas stars shining in the darkness, on the balconies the wind was blowing continuously. The Christmas stars seemed to be the only thing which would survive outside. This silence only broken by the wind infused an incredible tranquillity over me, and I felt protected. I could see the snow falling down, but the snow couldn’t touch me, I could ear the wind storm, but I wasn’t cold.”
Noto, 23 luglio 2019
Auguri ragazzi instancabili che viaggiate ventiquattrore,
che planate irrefrenabili sulle terre fertili del cuore,
e dentro l’anima diradate la tristezza e il grigiore.
Cari Valeria e Salvatore
che vivete giorni a dir poco esagerati,
come oggi che siete maritati
sulle ali della sorpresa,
con il vento in poppa, la mente distesa
ad affrontare la vita con disinvoltura sfrontata,
con la vostra giornata sempre fotografata
sul display del telefono amato e odiato,
scusate il vostro papà antiquato, ingarbugliato,
impressionato, infortunato da lacrime di felicità,
per la vostra complicità, per la vostra semplicità
ad annunciare il grande giorno,
questo mezzogiorno
di sentimenti d’amore
che ripete amatevi per sempre con tutto il cuore.
Auguri ragazzi di valore,
oggi e sempre nel nostro cuore.
Easter
My dream notes manuscripts, trivial codes, it traces roads
with threads of barriers, obstacles, conditions.
My life is staged on a theatre of illusions,
on stages of pantomimes, gestures, temporal fictions,
it moves on universal plays and scripts,
and walks in the childhood gardens with amazing,
longed-for, disenchanted rides.
Memory grows uninhibited, it boldly magnetizes the mind,
insinuates itself innocently, in dreams it generates
purple sparks, in the eyes crashing with memories,
like benign scars that cure the ailments of the soul.
Memory regenerates moves and actions,
lights of the desolate scenes, invigorates the muscles,
glides over the shaded lands of the fearless youth,
on the dry land of maturity it heals the sordid sadness.
The eyes open winking, the heart sails
on the Giants sea, on the millennial rock it assists
to immutable scenarios of timeless wonders.
Save us Jesus from barbarism, guide our faltering steps
to the light, turn our thoughts into a heavenly glimpse
and our life into a dazzling prelude to eternity.
Pasqua di Resurrezione
21 aprile 2019
Il mio sogno annota manoscritti, codici banali,
traccia strade su fili di sbarramenti, ostacoli,
condizioni.
La vita è messa in scena su teatri d’illusioni,
su palchi di pantomime, gesti, finzioni temporali,
supera recite e copioni universali,
si muove nei giardini dell’infanzia
con le giostre mirabolanti, bramate, sospirate,
disincantate.
La memoria cresce disinvolta, audace
magnetizza la mente, s’insinua innocente,
nei sogni genera purpuree scintille, negli occhi
schianti di ricordi, come cicatrici benigne
che curano i malanni dell’anima.
La memoria rigenera mosse e azioni, luci
nelle scene desolate,
rinvigorisce i muscoli, plana su terre sfumate
dell’impavida giovinezza,
sulla terraferma della maturità guarisce
la sordida tristezza.
Gli occhi ammiccanti scoprono abissi
nel mare calmo dei Giganti,
sulla roccia millenaria fissi
sulle scene delle meraviglie allettanti.
Salvaci Gesù da quest’avidità,
guida il nostro passo vacillante,
fai dei nostri pensieri spiraglio folgorante
e preludio celeste all’imminente eternità.
Waiting for the miracle to come
The road, still long night and day, crosses deserts, forests,
city sidewalks; lights of houses and shop windows shine,
altars of temples, itineraries of love, desires for good,
comforted sufferings, peaceful beaches.
Now fugitives, we try obliged paths, highways of life,
shouts and noises; fall leaves that always whisper
something to us,
and the wind drags them on wheels and whirlpools,
on pierced eaves from the frost of a night.
Doves leave and repeat the round, elegant, sumptuous,
at their wings I entrust the morning, in their sober elegance
it disintegrates and recomposes itself in a flash the infinite.
La strada è ancora lunga
La strada ancora lunga notte e giorno attraversa deserti, foreste,
marciapiedi delle città; incrocia luci delle vetrine, altari di templi,
itinerari d’amore, desideri del bene, sofferenze confortate.
Quasi fuggitivi, tentiamo cammini obbligati, vie maestre della vita,
grida e rumori; cadono foglie che ci mormorano sempre qualcosa,
e il vento le trascina lontano su ruote e mulinelli,
su cornicioni trafitti dal gelo di una notte.
Colombe ripartono e ripetono il giro, eleganti, sontuose,
alle loro ali affido il mattino, nella loro sobria eleganza si disgrega
e si ricompone in un guizzo l’infinito.
25 marzo 2019
Tu non parlavi, te ne sei andata in silenzio, il più comunicante dei silenzi,
perché non ti servivano parole,
e i tuoi occhi ci hanno supplicato di voler andare, e ora sono stelle
che irradiano atomi della tua anima nei nostri cuori.
Anche i Santi del cielo, come sulla terra, ti hanno accolto con un sorriso.
Ciao nonna Giovanna.
Agenda
2 dicembre 2018
Gli anni passano come una foresta di alberi bagnati dalla pioggia,
o illuminati dal sole brillante del mattino,
nei tuoi occhi saziati di rettitudine, nello sguardo
che racconta la tua vita come l’avrei voluta prima di te,
nella mente ardita che libera positività.
Le braccia sono grandi dagli slanci d’affetto per i tuoi cari,
e nel tuo sorriso mi specchio, rinfrancato dalla stanchezza.
Sei conforto dopo lo smarrimento, quiete delle mie tempeste,
esempio che guida i giorni, luce che spezza la notte,
e non puoi cambiare, né tradire, perché sei la figlia che sognavo,
tramutata nella realtà.
Buon compleanno nel tempo che non ci cambia,
negli anni che fortificano l’amore, nel tuo giorno che ci regala,
come un un prodigio, semplicemente felicità .
17 novembre 2018
Non conta questo cielo grigio,
non conta viaggiare, ne’ vincere;
alla mite cantilena di morbide note
resterò ad augurarti la gioia
fra quattro mura sospese.
Fuori è tutta una sfera
imprendibile
e bianca come la luna;
dentro ci sei tu e nuoti
in un pozzo di miele,
con la testa ubriaca di felicità.
Amarti così,
assordato dal fruscio della vita,
amarti tra le foglie profumate
dell’ autunno,
col cuore in gola amarti.
Solo per te
val la pena
d’amare.
Non conta il cielo grigio,
non conta viaggiare,
ne’ vincere,
val la pena di vivere gli anni
ancora e sempre
con te.