ALTRO CHE ISIS … VERGOGNA

AMATEVI COME IO VI HO AMATI … BOH !!!!

 

CHI TI DA’ UNO SCHIAFFO PORGIGLI L’ALTRA GUANCIA … BOH !!!!

 

Il libro nero della Chiesa Cattolica …. altro che ISIS

Massacri ovvero scheletri nell’armadio dei cristiani
Quello che segue è un elenco meramente dimostrativo, e assolutamente non esaustivo, di tutti i crimini commessi dalla chiesa per imporre con la violenza il proprio credo
Anno 782 – 4.500 Sassoni sono decapitati su ordine di Carlo Magno per aver rifiutato il battesimo cattolico.
Anno 965 – 24 ribelli romani sono condannati a morte su ordine di papa Giovanni XIII a Roma.
Anno 1096 – 800 ebrei sono massacrati dai cattolici a Worms in Germania.
Anno 1096 .-700 ebrei sono massacrati dai cattolici a Magonza in Germania.
Anno 1098 – 4.000 ungheresi sono massacrati dal crociati in marcia verso la Palestina.
Anno 1099 15 luglio – 40.000 ebrei e musulmani sono massacrati dai crociati a Gerusalemme.
Anno 1145 – 120 ebrei sono massacrati dai cattolici a Colonia e Spira in Germania.
Anno 1146  – 100 ebrei sono massacrati dai cattolici a Sully e Ramerupt in Francia.
Anno 1171 – 18 ebrei sono arsi vivi a Blois in Francia.
Anno 1191 – 2.700 prigionieri di guerra musulmani sono decapitati dai crociati in Palestina.
Anno 1191 – 100 ebrei sono massacrati a Bray-sur-Seine in Francia.
Anno 1208 –  20.000 catari e loro fattori sono massacrati dai crociati a Beziers nel sud della Francia.
Anno 1219 –  5.000 catari e loro fautori sono massacrati dai crociati a Marmande nel sud della Francia.
Anno 1244, 16 marzo – 250 catari e valdesi sono arsi vivi per ordine dell’Inquisizione nel sud della Francia.
Anno 1278 – 267 ebrei sono impiccati a Londra a seguito di false accuse di omicidio rituale ai danni dei cattolici.
Anno 1278, 13 febbraio – 200 catari e valdesi sono arsi vivi nell’arena di Verona per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1310 – 28 ribelli di Massafiscaglia (FE) sono giustiziati dai mercenari pontifici.
Anno 1370 – 20 ebrei sono arsi vivi dai cattolici a Bruxelles.
Anno 1377, 3 febbraio 2.500 abitanti di Cesena sono massacrati dai mercenari pontifici in quanto ribelli antipapali.
Anno 1391 –  4.000 ebrei sono massacrati dai cattolici a Siviglia in Spagna.
Anno 1397 – 100 valdesi di Graz in Austria sono impiccati e bruciati per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1400 – 30 cittadini romani sono condannati a morte per ordine del governo pontificio in quanto ribelli.
Anno 1405 –  12 cittadini romani sono massacrati dai mercenari pontifici guidati dal nipote di papa Innocenzo VII.
Anno 1416 –  300 donne accusate di stregoneria sono arse nel comasco per ordine dell’Inquisizione cattolica.
Anno 1485 – 49 persone sono giustiziate per ordine dell’Inquisizione a Guadalupe in Spagna.
Anno 1485 – 41 donne accusate di stregoneria sono bruciate a Bormio per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1486 – 31 ebrei sono giustiziati a Belalcazar in Spagna per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1505 – 14 donne accusate di stregoneria sono ammazzate a Cavalese su ordine del vicario del vescovo di Trento.
Anno 1507 – 30 persone accusate di stregoneria sono bruciate a Logrono in Spagna per ordine della Santa Inquisizione.
Anno 1513 – 15 cittadini romani sono massacrati dalle guardie svizzere del papa.
Anno 1514 – 30 donne accusate di stregoneria sono bruciate a Bormio per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1518 – 80 donne accusate di stregoneria sono bruciate in Valcamonica per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1545, aprile – 2.740 valdesi sono massacrati dai cattolici in Provenza.
Anno 1559 – 15 protestanti sono arsi vivi a Valladolid in Spagna su ordine dell’Inquisizione.
Anno 1559 – 14 protestanti sono arsi vivi a Siviglia in Spagna su ordine dell’Inquisizione.
Anno 1561, giugno – 2.000 valdesi sono massacrati dai cattolici in Calabria (Guardia Piemontese, San Sisto e Montalto).
Anno 1562 – 300 persone accusate di stregoneria sono arse a Oppenau in Germania.
Anno 1562 – 63 donne accusate di stregoneria sono bruciate a Wiesensteig in Germania su ordine dell’Inquisizione.
Anno 1562 – 54 persone accusate di stregoneria sono bruciate a Obermachtal in Germania su ordine dell’Inquisizione.
Anno 1567 – 17.000 protestanti delle Fiandre sono massacrati dagli spagnoli.
Anno 1572, 24 agosto – 10.000 protestanti (Ugonotti) sono massacrati dai cattolici a Parigi e nel resto della Francia (nota come la Strage di San Bartolomeo).
Anno 1573 – 5.000 servi della gleba croati in rivolta sono massacrati per ordine del vescovo cattolico Jurai Draskovic.
Anno 1580 –  222 ebrei sono condannati al rogo per ordine dell’Inquisizione in Portogallo.
Anno 1620, 29 luglio – 600 protestanti sono trucidati dai cattolici in Valtellina.
Anno 1655, aprile – 1.712 fedeli valdesi sono massacrati dai cattolici.
Anno 1680 – 20 ebrei sono condannati al rogo a Madrid per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1686, maggio – 2.000 valdesi sono massacrati dai cattolici penetrati nelle loro valli alpine per sterminarli.
Anno 1691 – 37 ebrei sono bruciati a Maiorca in Spagna per ordine dell’Inquisizione.
Anno 1697 – 24 protestanti sono giustiziati dai cattolici a Presov in Slovacchia.
Già durante l’Impero Romano, appena ammesso ufficialmente il culto cristiano con decreto imperiale del 315, si cominciò a demolire i luoghi del culto pagano e a sopprimere i sacerdoti pagani.

Tra il 315 e il sesto secolo furono perseguitati ed eliminati un numero incalcolabile di fedeli pagani.

Esempi celebri di templi distrutti: il santuario di Esculapio nell’Egea, il tempio di Afrodite a Golgota, i templi di Afaca nel Libano, il santuario di Eliopoli.

Sacerdoti cristiani, come Marco di Aretusa o Cirillo di Eliopoli, vennero persino celebrati come benemeriti «distruttori di templi» .

Dall’anno 356 venne sancita la pena di morte per chi praticava i riti pagani .

L’imperatore cristiano Teodosio (408-450) fece giustiziare perfino dei bambini per aver giocato coi resti delle statue pagane . Eppure, stando al giudizio di cronisti cristiani, Teodosio «ottemperava coscienziosamente ad ogni cristiano insegnamento».

Nel VI secolo, si finì per dichiarare fuorilegge i fedeli pagani.

All’inizio del quarto secolo, per sobillazione di sacerdoti cristiani, fu giustiziato il filosofo politeista Sopatro  .

Nel 415, la celeberrima scienziata e filosofa Ipazia di Alessandria venne letteralmente squartata da una plebaglia guidata e aizzata da un predicatore di nome Pietro, e i suoi resti dispersi in un letamaio .
Missioni di evangelizzazione
Nel 782, Carlo Magno fece tagliare la testa a 4500 Sassoni che non volevano farsi convertire al cristianesimo .

I contadini di Steding, nella Germania settentrionale, ribellatisi per non poter più sopportare l’esosa pressione fiscale, vengono massacrati il 27 maggio 1234 da un esercito crociato, e le loro fattorie occupate da devoti cattolici. Vi persero la vita tra 5000 e 11.000 uomini, donne e bambini .

Assedio di Belgrado nel 1456: nell’espugnazione della città vennero uccisi non meno di 80.000 musulmani .

XV secolo in Polonia: ordini cavallereschi cristiani saccheggiano 1019 chiese e circa 18.000 villaggi. Quante persone cadessero vittime di tali gesta, non s’è mai certificato .

Secoli XVI e XVII. Truppe inglesi «pacificano e civilizzano» l’Irlanda. Colà vivevano solo dei «selvaggi gaelici», «animali irragionevoli senza alcuna idea di dio o di buone maniere, che addirittura dividevano in comunità di beni il loro bestiame, le loro donne, bambini e altri averi». Uno dei più importanti condottieri, certo Humphrey Gilbert, fratellastro di Sir Walter Raleigh, fece «staccare dai corpi le teste di tutti quelli (chiunque fossero) che erano stati uccisi quel giorno, facendoli spargere dappertutto lungo la strada». Questo tentativo di civilizzare gli Irlandesi causò poi effettivamente «grande sgomento nel popolo, quando videro sparse sul terreno le teste dei loro padri, fratelli, bambini, parenti e amici» [«greate terrour to the people when they sawe the heddes of their dedde fathers, brothers, children, kinsfolke, and freinds on the grounde»].

Decine di migliaia di Irlandesi gaelici caddero vittime di quel bagno di sangue .
Crociate (1095-1291)
L’anno 1095, per ordine del papa Urbano II, ha inizio la Prima Crociata .

Tra il 12/6/1096 e il 24/6/1096, nelle stragi avvenute in Ungheria, presso Wieselburg e Semlin, perdono la vita migliaia di persone (tutti cristiani, ivi comprese le schiere crociate).

Dal 9/9. al 16/9/1096, durante l’assedio della città residenziale turca Nikaia, cavalieri francesi cristiani massacrano migliaia di abitanti, facendo a pezzi e bruciando vivi vecchi e bambini.

A consimili azioni belliche partecipano, il 26/9/1096, durante la conquista della fortezza di Xerigordon, cavalieri crociati tedeschi.

In complesso, fino al gennaio 1098, vengono espugnate e saccheggiate 40 capitali e 200 fortezze. Non si conosce il numero delle vittime .

Il 3 giugno 1098 le armate crociate conquistano Antiochia. In quell’assedio vengono uccisi tra 10.000 e 60.000 musulmani. Dalla cronaca di Raimondo di Aguilers, cappellano di campo del conte di Tolosa, si legge: «Sulle piazze si accumulano i cadaveri a tal punto che, per il tremendo fetore, nessuno poteva resistere a restare: non v’era nessuna via, in città, che fosse sgombra di corpi in decomposizione» .

Il 28 giugno 1098 furono ammazzati altri centomila turchi musulmani, donne e bambini compresi. Negli accampamenti turchi – narra il cronista cristiano – i crociati trovarono non solamente ricco bottino, tra cui «moltissimi libri in cui erano descritti con esecrandi segni i riti blasfemi di turchi e saraceni», ma bensì anche «donne, bambini, lattanti, parte dei quali trafissero subito, e parte schiacciarono sotto gli zoccoli dei loro cavalli, riempiendo i campi di cadaveri orribilmente lacerati». Proprio come il loro Dio comandava!

Il 12 dicembre 1098, nella conquista della città di Marra (Maraat an-numan), furono ammazzate altre migliaia di «infedeli». A causa della carestia che ne seguì, «i corpi già maleodoranti dei nemici vennero mangiati dalle schiere cristiane», come testimonia il cronista cristiano Albert Aquensis .

Finalmente, il 15 luglio 1098, venne espugnata Gerusalemme, dove vennero ammazzati più di 60.000 persone, tra ebrei e musulamni, uomini donne e bambini .

Da una testimonianza oculare: «e là [davanti al tempio di Salomone] si svolse una tale mischia cruenta che i cristiani si trascinavano nel sangue dei nemici fino alle nocche dei piedi», tanto che Albert scrive: «Le donne, che avevano cercato scampo negli edifici alti e nei palazzi turriti, furono buttate giù a fil di spada; i bambini, anche i neonati, li tiravano a pedate dal petto delle madri, o li strappavano dalle culle, per poi sbatterli contri i muri o le soglie» .

L’arcivescovo Guglielmo di Tiro aggiunge: «Felici, piangenti per l’immensa gioia, i nostri si radunarono quindi dinanzi alla tomba del nostro salvatore Gesù, per rendergli omaggio e offrirgli il loro ringraziamento… E non fu soltanto lo spettacolo dei cadaveri smembrati, sfigurati, irriconoscibili, a lasciar sbigottito l’osservatore; in realtà, incuteva sgomento anche l’immagine stessa dei vincitori, grondanti di sangue dalla testa ai piedi, sicché l’orrore s’impadroniva di tutti quelli che li incontravano» .

Il cronista cristiano Eckehard di Aura testimonia che, ancora durante l’estate successiva dell’anno 1100, «in tutta la Palestina l’aria era appestata del lezzo dei cadaveri. Di stragi siffatte nessuno aveva mai visto o udito l’uguale tra i pagani…».

Alla resa dei conti, la Prima Crociata era costata la vita ad oltre un milione di persone: «Grazie e lode a Dio!»

Nella battaglia di Ascalon, il 12 agosto 1099, vennero abbattuti 200.000 infedeli «in nome del nostro Signore Gesù Cristo» .

Quarta Crociata: il 12 aprile 1204, i crociati mettono a sacco la città (cristiana!) di Costantinopoli. Il numero delle vittime non è stato tramandato.

Le restanti crociate in cifre: fino alla caduta di Akkon (1291) si stimano 20 milioni di vittime (solo nella Terrasanta e nelle regioni arabo-turche) .

Già nell’anno 385 i primi cristiani vengono giustiziati quali eretici per mano di altri cristiani: così lo spagnolo Priscilliano, insieme con sei dei suoi seguaci, decapitati a Treviri .

Eresia manichea. Tra il 372 e il 444 i Manichei – una setta quasi cristiana, presso i quali si praticava il controllo delle nascite, e che perciò mostravano più senso di responsabilità dei devoti cattolici – vennero totalmente annientati nel corso di diverse grandi campagne sferrate contro di loro in tutto l’Impero romano. Molte migliaia le vittime .

Nel secolo XIII, gli Albigesi cadono vittime della prima crociata proclamata contro altri cristiani. (DO 29) Questi, noti anche col nome di Catari, si consideravano buoni cristiani, ma non riconoscevano né il papa né il divieto romano-cattolico delle tecniche anticoncezionali, rifiutandosi inoltre di pagare le tasse chiesastiche.  Nel 1208, per ordine del papa Innocenzo III – il massimo genocida prima di Hitler – incominciò la crociata contro gli eretici albigesi. La città di Beziérs (nel sud della Francia) venne rasa al suolo il 22 luglio 1209, tutti gli abitanti massacrati, compresi i cattolici, che avevano rifiutato l’estradizione degli eretici. Il numero dei morti viene stimato tra 20.000 e 70.000 .

Nella stessa crociata, dopo la presa di Carcassonne (15 agosto 1209), caddero ancora migliaia di ribelli, e la stessa sorte toccò a molte altre città .

Nei successivi vent’anni di guerra, tutta la regione fu devastata, quasi tutti i Catari (quasi la metà della popolazione della Linguadoca, nella Francia meridionale) vennero sconfitti, lapidati, annegati, messi al rogo .

Finita la crociata contro gli Albigesi (1229), venne istituita la Santa Inquisizione (1232) al fine di stanare dai loro nascondigli gli eretici sopravvissuti, e di annientarli. L’ultimo dei Catari, Guillaume de Belibaste, fu dato alle fiamme del rogo nel 1324 .

Solo tra i Catari, la stima delle vittime si aggira intorno al milione .

Altri gruppi di eretici: Valdesi, Pauliciani, Runcarii o Poveri Lombardi, Giuseppini, e molti altri. La maggior parte di queste sette vennero sgominate; un certo numero di Valdesi esiste tuttora, sebbene siano stati perseguitati per oltre 600 anni. Secondo le mie stime, diverse centinaia di migliaia di vittime non sono calcolate in eccesso (comprese le vittime dell’Inquisizione spagnola, ma escludendo quelle del Nuovo Mondo).

Nel XV secolo, l’inquisitore spagnolo Tomas de Torquemada condanna personalmente a morte sul rogo 10.220 sospettati di eresia .

Il predicatore e teologo boemo Jan Hus, per aver criticato il commercio delle indulgenze, viene bruciato nel 1415 a Praga .

Nel 1538, a Vienna, il professore universitario B. Hubmaier viene pubblicamente condannato al rogo .

Il 17 febbraio 1600, dopo una settennale prigionia, il filosofo Giordano Bruno, monaco domenicano processato per eresia, viene bruciato vivo sul rogo eretto in Campo dei Fiori a Roma.

Verso la metà del Seicento, l’ateo Thomas Aikenhead, studente scozzese appena ventenne, viene impiccato per volontà del clero .
Streghe
Dai primi tempi del cristianesimo fino al 1484 invalse la consuetudine di mandare a morte persone, perlopiù donne, che si credevano dotate di poteri soprannaturali, malefici e stregonici.

Nell’era vera e propria dei processi per stregoneria, dal 1484 al 1750, molte centinaia di migliaia di sospetti o colpevoli di pratiche stregoniche – secondo le stime degli storici – furono condannati a morte sul rogo o in seguito alle torture; percentualmente, i quattro quinti di essi erano donne .

Un elenco (naturalmente incompleto) di queste vittime, conosciute spesso anche per nome, si trova nell’opera The Burning of Witches – A Chronicle of the Burning Times.
Guerre di religione e Riforma
Secolo XV: guerre crociate contro gli Hussiti, costate la vita a migliaia di seguaci .

Nel 1538 papa Paolo III indice una crociata contro l’Inghilterra, sganciatasi con lo scisma dall’ubbidienza a Roma, dichiarando tutti gli Inglesi schiavi di Roma. Per fortuna, l’impresa fallisce sul nascere .

1568: il tribunale spagnolo dell’Inquisizione decreta l’eliminazione di tre milioni di Olandesi ribelli nei Paesi Bassi, allora sotto il dominio spagnolo. Per cominciare, 5000, o forse 6000 protestanti vennero annegati dalle truppe spagnole della cattolicissima Spagna: «un disastro, di cui i cittadini di Emden vennero a conoscenza quando diverse migliaia di cappelli olandesi a larghe tese scesero galleggiando lungo il fiume» .

1572: a Parigi, e in altre città francesi, 20.000 protestanti Ugonotti vengono assassinati per ordine del papa Pio V, nell’offensiva nota come Notte di San Bartolomeo. Fino alla metà del secolo successivo, oltre 200.000 profughi Ugonotti dovranno lasciare la Francia .

1574: i cattolici sopprimono il condottiero dei protestanti Gaspard de Coligny. Dopo l’uccisione, la plebaglia ne squarta il cadavere: «gli troncarono la testa, le mani, i genitali […] gettandoli nel fiume […] ma poi non gli sembrò neppure degno che diventasse pasto per i pesci, per cui li ritirarono fuori e li portarono sul patibolo di Mantfaucon affinché là servissero da alimento per corvi ed uccelli» .

Guerra dei Trent’anni: nel 1631, la città protestante di Magdeburgo viene saccheggiata e rasa al suolo da truppe cattoliche, che massacrano 30.000 protestanti, metà della popolazione. Scrive il poeta e storico tedesco Friedrich Schiller: «In una sola chiesa si trovarono 50 donne decapitate e bambini che ancora succhiavano il latte dal petto delle loro madri senza vita» .

1618-1648: la guerra dei Trent’anni, spaccando l’Europa tra cristiani protestanti e cattolici, decima il 40% delle popolazioni, soprattutto in Germania .
Ebrei
Già nel IV e V secolo le plebi cristiane sono eccitate ad incendiare le sinagoghe ebraiche.

A metà del IV secolo venne distrutta la prima sinagoga per ordine del vescovo Innocenzo di Dertona, nel nord Italia. La prima sinagoga ad esser incendiata nel 388, per ordine del vescovo di Kallinikon, sorgeva in Persia, presso l’Eufrate .

Il concilio di Toledo decreta nel 694 la riduzione degli Ebrei in schiavitù, ordina la confisca dei loro averi e il battesimo coatto dei loro bambini .

Nell’anno 1010 il vescovo di Limoges fece espellere o sopprimere gli ebrei della città che non volevano convertirsi al cristianesimo .

1096: all’inizio della prima Crociata furono uccisi in Europa migliaia di Ebrei, complessivamente forse 12.000. Le città più colpite furono Worms (18/5/1096), Magonza il 27/5 (dove furono trucidati 1100 ebrei), Colonia, Neuss, Wevelinghoven, Xanten, Moers, Dortmund, Kerpen, Treviri, Metz, Ratisbona, Praga .

Parimenti, all’inizio della seconda Crociata (1147), nei centri francesi di Ham, Sully, Carentan, e Rameru, si uccisero diverse centinaia di ebrei.

In occasione della terza Crociata (1189-90) avviene il saccheggio delle comunità ebraiche stabilitesi in Inghilterra .

1235: uccisione pubblica di 34 cittadini ebraici .

1257 e 1267: eliminazione della comunità ebraiche di Londra, Canterbury, Northampton, Lincoln, Cambridge e altre città, con numero imprecisato di vittime .

1290: è rimasta memoria, nelle cronache coeve, di 10.000 ebrei espulsi o uccisi in Boemia .

1337: aizzato da una strage compiuta a Deggendorf, in Baviera, l’isterismo antisemita si estende in pogrom effettuati in 51 città bavaresi, nonché in Austria e in Polonia. .

1348: si bruciano sul rogo gli ebrei di Basilea e di Strasburgo, complessivamente 2000 persone .

1349: in oltre 350 città della Germania vengono soppressi tutti gli Ebrei, perlopiù bruciati vivi. Qui, in questo solo anno, vennero trucidati dai cristiani più Ebrei di quante erano state, per duecento anni di persecuzioni anticristiane (il sangue dei martiri!), le vittime conclamate della Roma imperiale .

1389: vengono macellati a Praga 3.000 cittadini di fede ebraica .

1391: a Siviglia e in Andalusia, sotto la guida dell’arcivescovo Martinez, vengono soppressi circa 4000 ebrei. Mentre altri 25.000 vengono venduti come schiavi .

Costoro si potevano riconoscere facilmente perché tutti gli ebrei, dall’età di dieci anni,erano stati costretti a portare sull’abito un «segno d’infamia» colorato: era l’origine storica della futura «stella giudaica» dell’era nazista.

1492: nello stesso anno in cui Colombo spiegava le vele per conquistare il Nuovo Mondo, più di 150.000 Ebrei, molti dei quali perirono nell’ostracismo, venivano scacciati dalle città della Spagna.

1648: in Polonia, durante i famigerati «massacri di Chmielnitzki», vengono sterminati circa 200.000 ebrei. .

A questo punto, mi sento male, perché con questo ritmo si prosegue – secolo dopo secolo – su una linea che porta diritta ai forni crematori di Auschwitz. .
Popolazioni indigene
Con Cristoforo Colombo, ex commerciante di schiavi, che avrebbe fatto carriera come milite crociato, ha inizio la conquista del Nuovo Mondo: allo scopo, come sempre, di espandere il cristianesimo e di evangelizzare infedeli.

Poche ore dopo lo sbarco sulla prima isola abitata in cui s’imbatte nel mare dei Caraibi, Colombo fa imprigionare e deportare sei indigeni che, come scrisse «debbono servire da bravi servitori e schiavi (…) e si possono facilmente convertire alla fede cristiana, giacché mi sembra che non abbiano religione alcuna» .

Mentre Colombo definisce gli abitanti autoctoni quali «idolatri», esprimendo la volontà di offrirli come schiavi ai cattolici re di Spagna, il suo socio Michele da Cuneo, aristocratico italiano, rappresenta gli aborigeni come «bestie» per il fatto che «mangiano quando hanno fame, e si accoppiano in tutta libertà, dove e quando ne hanno voglia» .

Su ogni isola su cui mette piede Colombo traccia una croce sul terreno e «dà lettura della rituale dichiarazione ufficiale» (il cosiddetto Requerimiento) al fine di prender possesso del territorio da parte della Spagna, nel nome dei suoi Cattolici Signori. Contro di che «nessuno aveva da obiettare». Qualora gli Indios negassero il loro assenso (soprattutto perché non comprendevano semplicemente una parola di spagnolo), il Requerimiento recitava così:
«Con ciò garantisco e giuro che, con l’aiuto di Dio e con la nostra forza, penetreremo nella vostra terra e condurremo guerra contro di voi  per sottomettervi al giogo e al potere della Santa Chiesa  infliggendovi ogni danno possibile e di cui siamo capaci, come si conviene a vassalli ostinati e ribelli che non riconoscono il loro Signore e non vogliono ubbidire, bensì a lui contrapporsi»
Di analogo tenore erano le parole di John Winthrop, primo governatore della Bay Colony del Massachusset: «justifieinge the undertakeres of the intended Plantation in New England […] to carry the Gospell into those parts of the world […] and to raise a Bulworke against the kingdome of the Ante-Christ» (SH 235) [«giustificando l’impresa della costituenda fondazione della Nuova Inghilterra, di portare il vangelo in queste parti del mondo, e di edificare un bastione contro il regno dell’Anticristo»].

Intanto, prima ancora che si venisse alle armi, due terzi della popolazione indigena cadeva vittima del vaiolo importato dagli Europei. Il che era interpretato dai cristiani, manco a dirlo, come «un segno prodigioso dell’incommensurabile bontà e provvidenza di Dio!».

Così, ad esempio, scriveva nel 1634 il governatore del Massachussets: «Quanto agli indigeni, sono morti quasi tutti contagiati dal vaiolo, e per tal modo il SIGNORE ha confermato il nostro diritto ai nostri possedimenti» .

Sulla sola isola di Hispaniola, dopo le prime visite di Colombo, gli indigeni Arawak – un popolo inerme e relativamete felice che viveva delle risorse del loro piccolo paradiso – lamentarono presto la perdita di 50.000 vite .

In pochi decenni, gli Indios sopravvissuti caddero vittime di assalti, stragi, strupri e riduzione in schiavitù da parte degli Spagnoli.

Dalla cronaca d’un testimone oculare: «Furono uccisi tanti indigeni da non potersi contare. Dappertutto, sparsi per la regione, si vedevano innumerevoli cadaveri di indiani. Il fetore era penetrante e pestilenziale» .

Il capo indiano Hatuey riuscì a fuggire col suo popolo, ma fu catturato e bruciato vivo. «Quando lo legarono al patibolo, un frate francescano lo pregò insistentemente di aprire il suo cuore a Gesù affinché la sua anima potesse salire in cielo anziché precipitare nella perdizione. Hatuey ribatté che se il il cielo è il luogo riservato ai cristiani, lui preferiva di gran lunga l’inferno» .

Ciò che accadde poi al suo popolo, ci è descritto da un testimone oculare: «Agli spagnoli piacque di escogitare ogni sorta di inaudite atrocità… Costruirono pure larghe forche, in modo tale che i piedi toccavano appena il terreno (per prevenire il soffocamento), e appesero – ad onore del redentore e dei 12 apostoli – ad ognuna di esse gruppi di tredici indigeni, mettendovi sotto legna e braci e bruciandoli vivi». .

In analoghe occasioni si inventarono altre piacevolezze: «Gli spagnoli staccavano ad uno il braccio, ad altri una gamba o una coscia, per troncare di colpo la testa a qualcuno, non diversamente da un macellaio che squarta le pecore per il mercato. Seicento persone, ivi compresi i cacicchi, vennero così squartate come bestie feroci… Vasco de Balboa ne fece sbranare poi quaranta dai cani» .

«La popolazione dell’isola, stimata di circa otto milioni all’arrivo di Colombo, era scemata già della metà o di due terzi, ancor prima che finisse l’anno 1496». Finalmente, dopo che gli abitanti dell’isola furono quasi sterminati, gli Spagnoli si videro «costretti» ad importare i loro schiavi da altre isole dei Caraibi, ai quali toccò peraltro la medesima sorte. In tal modo «milioni di autoctoni della regione caraibica vennero effettivamente liquidati in meno d’un quarto di secolo» .

«Così, in un tempo minore della durata normale d’una esistenza umana, fu annientata un’intera civiltà di milioni di persone che per migliaia di anni erano stanziate nella loro terra» .

«Subito dopo, gli Spagnoli rivolsero la loro attenzione alla terraferma del Messico e dell’America centrale. Le stragi erano appena cominciate. Di lì a poco sarà la volta della nobile città di Tenochttitlàn (l’odierna Mexico City)» .

Hernando Cortez, Francisco Pizarro, Hernando De Soto e centinaia di altri Conquistadores spagnoli saccheggiarono e annientarono – in nome del loro Signor Gesù Cristo – molte grandi civiltà dell’America centrale e meridionale. (De Soto saccheggiò inoltre la Florida, regione «fiorente»).

«Mentre il secolo XVI volgeva al termine, quasi 200.000 spagnoli si erano stabiliti nel Nuovo Mondo. In questo periodo, in conseguenza dell’invasione, si stima che avessero già perso la vita oltre 60 milioni di indigeni» .

Va da sé che i primi colonizzatori dei territori dei moderni Stati Uniti d’America non si comportarono meglio dei conquistadores.

Benché, senza l’aiuto degli Indiani, nessuno dei colonizzatori sarebbe stato in grado di sopravvivere ai rigori invernali, questi cominciarono presto a scacciare e a sterminare le tribù indiane.

La guerra degli indiani nordamericani tra di loro era, in proporzione, un fenomeno irrilevante – paragonato con le consuetudini europee – e serviva piuttosto a riequilibrare le offese, ma in nessun caso alla conquista del territorio. Tanto che se ne stupivano i padri pellegrini cristiani: «Le loro guerre non sono neanche lontanamente così cruente» («Their Warres are farre less bloudy»), ragion per cui non succedeva «da nessuna delle parti un grande macello» («no great slawter of nether side»). In realtà, poteva ben accadere «che guerreggiassero per sette anni senza che vi perdessero le vita sette uomini» («they might fight seven yeares and not kill seven men»). Tra gli Indiani, inoltre, era consuetudine risparmiare le donne e i bambini dell’avversario .

Nella primavera 1612 alcuni coloni inglesi trovarono così attraente la vita dei liberi ed affabili indios, al punto da abbandonare Jamestown per vivere presso costoro (con che si ovviò presumibilmente, tra l’altro, ad un’emergenza sessuale). Senonché il governatore Thomas Dale li fece stanare e giustiziare: «Alcuni li fece impiccare, altri bruciare, altri torcere sulla ruota, mentre altri furono inflizati sullo spiedo e alcuni fucilati» .

Tali eleganti provvedimenti restarono ovviamente riservati agli inglesi; questa era la procedura con quelli che si comportavano come gli indiani; ma per qurlli che non avevano scelta , proprio perché costituivano la sovrappopolazione della Virginia, si faceva senz’altro tabula rasa:
«quando un indio era accusato da un inglese di aver rubato una tazza, e non la restituiva, la reazione inglese era subito violenta: si attaccavano gli Indiani dando alle fiamme l’intero villaggio»
Sul territorio dell’odierno Massachussetts i padri pellegrini delle colonie perpetrarono un genocidio, entrato nella storia come «guerra dei Pequots». Autori dei massacri erano quei cristiani puritani della Nuova Inghilterra, scampati essi stessi alla persecuzione religiosa in atto nella loro vecchia Inghilterra.

Allorché fu trovata la salma d’un inglese, ucciso probabilmente da guerrieri Narragansett, i puritani gridarono vendetta. Sebbene il capo dei Narragansett implorasse pietà, i cristiani passarono all’attacco. Forse dimentichi del loro obiettivo, essendo stati salutati da alcuni Pequot, a loro volta belligeranti coi Narragansett, avvenne che i puritani attaccarono i Pequots, distruggendo i loro villaggi.

Il comandante dei puritani, John Mason, scrisse dopo un massacro: «Per la verità, l’Onnipotente incusse tale terrore sulle loro anime, che fuggirono davanti a noi buttandosi tra le fiamme, dove molti perirono… Dio aleggiava sopra di loro e sbeffeggiava i suoi nemici, i nemici del suo popolo, facendone dei tizzoni ardenti… Così il SIGNORE castigò i pagani, allineandone le salme: uomini, donne e bambini» .

«Così piacque al SIGNORE di dare un calcio nel sedere ai nostri nemici, dando in retaggio a noi la loro terra» («The LORD was pleased to smite our Enemies in the hinder Parts, and to give us their land for an inheritance») .

Siccome Mason poteva ben immaginare che i suoi lettori conoscessero la loro bibbia, non aveva bisogno di citare i versetti qui citati:

«Delle città di questi popoli, che il Signore tuo Dio ti dà in retaggio, non devi lasciare in vita nulla di quanto respira. Ma dovrai invece destinarle alla distruzione, così come il Signore tuo Dio ti ha dato per dovere» (Mosé V, 20)
Il suo compare Underhill ci ricorda quanto fosse «impressionante e angosciante lo spettacolo sanguinoso per i giovani soldati» («how grat and doleful was the bloody sight to the view of the young soldiers»), però, assicura i suoi lettori, «talvolta la Sacra Scrittura decreta che donne e bambini debbano perire coi loro genitori» («sometimes the Scripture declareth women and children must perish with their parents») .

Molti indios caddero vittime di campagne di avvelenamento. I coloni addestravano persino dei cani al compito speciale di stanare gli Indiani, strappando i piccoli dalle braccia delle madri e sbranandoli. Per dirla con le loro stesse parole: «cani feroci per dar loro la caccia e mastini inglesi per l’attacco» («blood Hounds to draw after them, and Mastives to seaze them»). In questo, i puritani si lasciarono ispirare dai metodi dei loro contemporanei spagnoli. E così continuò, finché i Pequot furono pressoché sterminati .

Altre tribù indiane patirono la stessa sorte. Così commentavano i devoti sterminatori: «È il volere di Dio, che alla fin fine ci dà ragione di esclamare “Quant’è grandiosa la Sua bontà! E quant’è splendida la Sua gloria!”» («God’s Will, wich will at last give us cause to say: “How Great is His Goodness! And How Great is His Beauty!”»). E ancora: «Fino a che il nostro Signore Gesù li piegò ad inchinarsi davanti a lui e a leccare la polvere!» («Thus doth the Lord Jesus make them to bow before him, and to lick the Dust!») (TA).

Come ancora oggi, così per i cristiani di allora era ben accetta la menzogna per la maggior gloria di dio, o quantomeno per il proprio vantaggio di fronte ai diversamente credenti: «I trattati di pace venivano firmati già col proposito di violarli. Talché il Consiglio di stato della Virginia dichiarava che se gli Indiani “sono tranquillizzati dopo la stipula del trattato, noi abbiamo non soltanto il vantaggio di prenderli di sorpresa, ma anche di mietere il loro mais”». («when the Indians grow secure uppon the Treatie, we shall have the better Advantage both the surprise them, and cutt downe theire Corne») .

Anno 1624: una sessantina di inglesi, forniti di armi pesanti, fanno a pezzi 800 inermi uomini, donne e bambini indios. .

1675-76: durante la guerra detta «di re Filippo», in una sola azione di rappresaglia, sono uccisi «circa 600 indiani». L’autorevole pastore della seconda Chiesa di Boston, Cotton Mather, definirà più tardi il massacro come «grigliata per arrosti» («barbeque») .

In sintesi: nel New Hampshire e nel Vermont, prima dell’arrivo degli inglesi, la popolazione degli Abenaki contava 12.000 persone. Neanche cinquant’anni dopo ne erano rimaste in vita solo 250: una decimazione del 98%.

Il popolo dei Pocumtuck ammontava a 18.000; due generazioni più tardi il loro numero era sceso a 920.

Il popolo dei Quiripi-Unquachog era di 30.000; dopo ugual periodo ne sopravvivevano 1.500, un vero genocidio; la popolazione del Massachusset comprendeva almeno 44.000 persone, di cui, cinquant’anni dopo, erano sopravvissuti appena 6.000. .

Questi sono solo alcuni esempi delle tribù che vivevano nell’America del Nord prima che vi approdassero i cristiani. E tutto ciò accadeva prima che scoppiasse la grande epidemia di vaiolo degli anni 1677 e 1678. Anche il bagno di sangue era appena agli inizi.

E tutto fu solo il principio della colonizzazione da parte degli Europei, cioè prima dell’epoca vera e propria del cosiddetto «selvaggio Far West».

Tra il 1500 e il 1900, è probabile che, complessivamente, abbiano perduto la vita – nelle sole Americhe – più di 150 milioni di nativi: in media, circa due terzi a causa del vaiolo e di altre epidemie importate dagli Europei (e qui non dev’esser passato sotto silenzio il fatto che, a partire dal 1750 circa, le tribù autoctone venivano contagiate anche di proposito per mezzo di doni artificialmente infettati). Restano pertanto ancora 50 milioni la cui morte si fa risalire direttamente ad atti di violenza, a trattamenti disumani o alla schiavitù.

E in alcuni paesi, come ad esempio Brasile e Guatemala, questa decimazione prosegue fino ai nostri giorni: a fuoco lento, per così dire.
Ulteriori gloriose tappe della storia degli Stati Uniti d’America
Nel 1703, il pastore Salomon Stoddard, una delle più prestigiose autorità religiose della Nuova Inghilterra, fece formale richiesta al Governatore del Massachusset perché mettesse ai diposizione dei colonizzatori le risorse finanziarie per «acquistare grandi mute di cani e per poterle addestrare a cacciare gli Indiani alla stessa stregua degli orsi» .

29 novembre 1864: massacro di Sand Creek, nel Colorado. Il colonnello John Chivington, ex predicatore metodista e politico regionale («non vedo l’ora di nuotare nel sangue nemico») fa passare per le armi un villaggio dei Cheyenne con circa 600 abitanti – quasi solo donne e bambini – benché il capo indiano agitasse bandiera bianca. Bilancio: da 400 a 500 vittime.

Ne riferisce un testimonio oculare: «C’era un gruppo di trenta o quaranta Squaw, acquattate in un buco per proteggersi, le quali mandarono fuori una bambina, di circa sei anni, con un panno bianco in segno di resa. Ebbe il tempo di fare solo pochi passi, quando venne colpita e abbattuta. In quella trincea, più tardi, tutte le donne furono uccise» .

1860: il religioso Rufus Anderson commenta il bagno di sangue che fino allora aveva decimato, per il 90% almeno, la popolazione autoctona delle isole Hawaii. «In ciò costui non vedeva nulla di tragico: tutto sommato, la prevedibile, totale estinzione della popolazione indigena delle Hawaii era un fatto del tutto naturale – diceva il missionario – paragonabile suppergiù “con l’amputazione delle membra malate da un organismo”» .
Atrocità delle Chiese nel XX secolo
Campi di annientamento cattolici
È sorprendente come pochi sappiano che in Europa, negli anni della seconda Guerra Mondiale, non c’erano solamente i campi di concentramento nazisti.

In Croazia, negli 1942-43, v’erano numerosi campi di sterminio, organizzati dai cattolici ustascia agli ordini del dittatore Ante Pavelic, un cattolico praticante ricevuto regolarmente dall’allora papa Pio XII. Vi erano persino campi di concentramento speciali per bambini!

Nei campi croati venivano soppressi soprattutto serbi cristiano-ortodossi, ma anche un cospicuo numero di ebrei. Il più famigerato era il lager di Jasenovac; il suo comandante fu per un certo tempo un certo Miroslav Filipovic, un frate francescano temuto con l’appellativo di «Bruder Tod» («Sorella Morte»). Qui, al pari dei nazisti, gli ustascia cattolici bruciavano le loro vittime nei forni, ma vivi, diversamente dai nazisti che prima avevano almeno ucciso le prede col gas. In Croazia, però, la maggior parte delle vittime veniva semplicemente soppressa, impiccata o fucilata. Il loro numero complessivo è stimato fra i trecentomila e i 600.000; e questo in un paese relativamente piccolo. – Molti uccisori erano monaci francescani, armati allora con mitragliatrici. Queste nefandezze perpetrate dai Croati era talmente spaventose, che persino alcuni ufficiali della sicurezza delle SS tedesche, in qualità di osservatori degli avvenimenti croati, protestarono direttamente con Hitler (il che lasciò peraltro indifferente il dittatore). Il papa però fu ben informato di queste atrocità, e non fece nulla per impedirle..

(Aggiunta dell’Autore: di fronte ai retroscena di questa storia, i reportage dei massmedia sul più recente conflitto serbo-croato nella regione balcanica, dal 1991 al 1995, ha assunto talvolta aspetti addirittura spettrali, giacché vi ricorrevano nomi di luoghi come Banja Luka, o di fiumi come la Sava, dove occasionalmente si invengono ancora oggi scheletri di persone assassinate mezzo secolo fa).

Terrore cattolico in Vietnam

Nel 1954 i combattenti per la libertà del Vietnam, i cosiddetti Viet Min, liquidarono finalmente il governo coloniale francese nel Nord Vietnam, che fino allora era stato finanziato con più di due miliardi di dollari dagli USA. Sebbene i vincitori proclamassero libertà religiosa per tutti (la maggioranza dei Vietnamiti non buddisti era cattolica) vaste campagne di propaganda anticomunista spinsero masse di cattolici a fuggire nel sud del paese. Col sostegno della lobby cattolica a Washington, e con l’appoggio del cardinale Spellmann, portavoce del Vaticano nella politica americana – il quale avrebbe in seguito definitio le truppe americane in Vietnam come «truppe di Cristo» – venne progettato un colpo di Stato per impedire elezioni democratiche nel Sud del Vietnam. Da tali elezioni, probabilmente, anche nel Sud sarebbero usciti vincitori i Viet Min comunisti. Di contro, si elesse alla presidenza del Vietnam meridionale il fanatico cattolico Ngo Dinh Diem

Diem fece in modo che gli aiuti dagli USA, viveri e medicinali, risorse tecniche e d’ogni specie andassero a beneficio dei soli cattolici. I buddisti, o i villaggi a maggioranza buddista, vennero ignorati, oppure dovettero pagare per gli aiuti che i cattolici ottenevano invece gratuitamente. Di fatto, l’unica religione ufficialmente riconosciuta era quella romano-cattolica.

L’isteria anticomunista si scatenò in Vietnam in modo ancor più brutale che nella sua versione americana negli USA, la famosa «caccia alle streghe» dell’era di McCarthy.

Nel 1956, il presidente Diem emise un decreto in cui si diceva:

«Individui che minacciano la difesa nazionale o la sicurezza collettiva possono essere internati dalle autorità in campi di concentramento»
Per contrastare il comunismo, come usava dire, vennero così posti in «custodia cautelativa» migliaia di dimostranti e di monaci buddisti. Per protesta, dozzine di monaci e di maestri buddisti si diedero fuoco pubblicamente.

(Nota bene: qui i buddisti davano fuoco a se medesimi, laddove i cristiani hanno piuttosto la tendenza ad incenerire il loro prossimo; su questo, vedasi anche l’ultimo capoverso).

Nel frattempo, diversi campi di prigionia, in cui da tempo ormai languivano anche cristiani protestanti e persino cattolici – si erano organizzati in autentici campi di sterminio. Si stima che in questo periodo di terrore (dal 1955 al 1960) restassero ferite nei disordini almeno 24.000 persone, che fossero giustiziati circa 80.000 oppositori; 275.000 furono le persone incarcerate e torturate, mentre circa mezzo milione vennero ristrette in campi di concentramento o di prigionia.

Per appoggiare un tale governo, inoltre, nel corso degli anni Sessanta, migliaia di soldati americani dovettero lasciare la loro vita.

Virus catholicus
Il primo luglio 1976 morì la 23enne studentessa tedesca di pedagogia Anneliese Michel, lasciandosi morire, nel senso letterale del termine, per fame. Da mesi essa era stata colpita da visioni e apparizioni demoniache; non solo, ma per lunghi mesi due sacerdoti cattolici – con l’autorizzazione ufficiale del vescovo di Würzburg – avevano tormentato la povera ragazza con esorcismi e presunte pratiche antidiaboliche. Quando morì nell’ospedale di Klingenberg, il suo corpo era tutto solcato da cruente ferite. I suoi genitori, entrambi fanatici cattolici, vennero condannati a sei mesi di carcere per omissione di soccorso, specialmente per non aver chiamato alcun medico. Ma neanche un religioso venne indagato e punito per questo. Al contrario! La tomba della sventurata Anneliese Michel è fatto oggetto di pellegrinaggi da parte di fedeli cattolici (ricordiamo che nel Seicento la città di Würzburg era malfamata per le numerosissime esecuzioni di streghe sul rogo).

Questo caso non è che la punta dell’iceberg di tale diffusa e pericolosa superstizione e si é risaputo solo in conseguenza del suo tragico esito .

Massacri in Ruanda

Anno 1994: nel giro di pochi mesi, nel piccolo Stato africano del Ruanda, vengono massacrate diverse centinaia di migliaia di civili. In apparenza, si trattava d’un conflitto tra i gruppi etnici degli Hutu e dei Tutsi (Watussi). Per parecchio tempo, si udirono soltanto delle voci su un coinvolgimento del clero cattolico. Negli organi di stampa cattolici furono pubblicate strane smentite; e questo prima che qualcuno avesse accusato ufficialmente di complicità dei componenti della chiesa cattolica.
Senonché, il 10 ottobre 1996, l’emittente radio S2 – tutt’altro che critica nei riguardi del cristianesimo – reca nel notiziario S2 Aktuell delle ore 12 la seguente notizia:

«Sacerdoti e suore anglicani, ma soprattutto cattolici, sono gravemente accusati di aver preso parte attiva all’assassinio di indigeni. In particolare, il comportamento d’un religioso cattolico ha tenuto desto per mesi l’interesse della pubblica opinione, non solo nella capitale ruandese Kigali. Era parroco nella chiesa della Sacra Famiglia, ed è accusato di aver ucciso dei tutsi nei modi più atroci. Sono rimaste incontestate deposizione di testimoni secondo cui il religioso, col revolver alla cintola, fiancheggiava bande saccheggiatrici di Hutu. Nella sua parrocchia, in effetti, era avvenuta una sanguinosa strage di Tutsi che avevano cercato scampo in quel tempio. Perfino oggi, due anni dopo, vi sono molti cattolici a Kigali che, per la complicità a loro avviso dimostrata d’una parte dei sacerdoti, non mettono più piede nelle chiese della città. Quasi non v’è chiesa nel Ruanda in cui fuggitivi e profughi – donne, bambini, vecchi – non siano stati brutalmente picchiati e massacrati al cospetto della croce. Vi sono testimonianze in base alle quali i religiosi hanno rivelato i nascondigli dei Tutsi, lasciandoli in balìa delle milizie Hutu armate di machete.

Nel frattempo, si son date prove schiaccianti del fatto che, durante il genocidio in Ruanda, anche monache cattoliche si sono macchiate di gravi colpe. In questo contesto, si fa costante menzione di due benedettine, rifugiatesi intanto in un monastero belga per sottrarsi al corso della giustizia ruandese. Secondo testimonianze concordi di superstiti, una aveva chiamato i sicari hutu, introducendoli da migliaia di tutsi che avevano cercato rifugio nel suo convento. Con la forza, i morituri erano stati cacciati dal chiostro e tosto soppressi in presenza della suora. Anche la seconda benedettina aveva collaborato direttamente con le bande assassine delle milizie hutu; anche di questa suora testimoni oculari affermano che avesse assistito freddamente, senza reagire in alcun modo, a come i nemici venivano macellati. Alle due donne si contesta addirittura (in base a precise testimonianze) di aver fornito ai killer il petrolio con cui le vittime vennero bruciate vive» (S 2)
Questa notizia ha ricevuto un’appendice. Ecco il messaggio della BBC:
Priests get death sentence for Rwandan genocide:

BBC NEWS April 19, 1998
A court in Rwanda has sentenced two Roman Catholic priests to death for their role in the genocide of 1994, in which up to a million Tutsis and moderate Hutus were killed. Pope John Paul said the priests must be made to account for their actions. Different sections of the Rwandan church have beeen widely accused of playing an active role in the genocide of 1994…

Come si vede, per il cristianesimo il medioevo non è mai veramente concluso.
La cosa che spaventa più che mai, è, in tutti i casi, che ogni nuova generazione di cristiani nega e contesta i delitti e le nefandezze che la precedente generazione dei suoi correligionari ha commesso in nome della fede cristiana! Oppure, qualora non sia più possibile negare, si limita ad affermare di sfuggita: oh, ma quelli non erano buoni cattolici, non erano veri cristiani! Cristiani belli e buoni sono solamente quelli che amano il prossimo loro, che fanno il bene e vogliono la pace… eccetera, eccetera.

Come se, parlando di se stessi, queste cose non le affermassero i fedeli di qualsivoglia religione del mondo!

«Ogni qualvolta sento i cristiani parlare di morale … mi sento violentemente rivoltare lo stomaco»
Romanino Romano

 

 

ALTRO CHE ISIS … 2° PIU’ SCHIFOSA PARTE

 

In nome e per conto di Dio cosi uccidevano i cattolici …. Per imporre la propria religione…..Oggi per i crimini commessi hanno avuto in premio ricchezze e potere qualche attico e la possibilità di rubare nella cassa del povero …. PORCI MALEDETTI … Su ogni cattolico pesa le feroce condanna di DIO …

« Uccidere un uomo non è difendere una dottrina, è uccidere un uomo. »

Persone condannate dalla Chiesa cattolica
1. Ramirdo di Cambrai, riformatore († arso, Cambrai, marzo 1077)
2. Pierre de Bruys, riformatore, fondatore del movimento dei Petrobrusiani († arso, Saint-Gilles (Gard), 1131)
3. Arnaldo da Brescia, riformatore († impiccato e arso, Roma, 18 giugno 1155)
4. Martino di Campitello, eretico cataro, († arso vivo, Ferrara, 1265)
5. Gherardo Segarelli, fondatore del movimento degli Apostolici († arso vivo, Parma, 18 luglio 1300)
6. Maifreda da Pirovano († arsa viva, Milano, settembre 1300)
7. Andrea Saramita († arso vivo, Milano, settembre 1300)
8. Zaccaria di Sant’Agata, apostolico († arso vivo, Bologna, 16 dicembre 1303)
9. Fra Dolcino, al secolo Davide Tornielli, apostolico, successore di Gherardo Segarelli, († arso vivo, Vercelli, 1º giugno 1307)
10. Margherita Boninsegna da Trento, apostolica, († arsa viva, Vercelli, 1º giugno 1307)
11. Longino da Bergamo, frate, apostolico, († arso vivo, Vercelli, 1º giugno 1307)
12. Bartolomea da Savigno, apostolica, († arsa viva, Bologna, 21 novembre 1307)
13. Margherita Porete, scrittrice e teologa beghina († arsa viva, Parigi, 1º giugno 1310)
14. Botulf Botulfsson, sacramentista, († arso vivo, Uppsala, 8 aprile 1311), unico martire in Svezia
15. Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro dei cavalieri templari († arso vivo, Parigi, 18 marzo 1314)
16. Geoffrey de Charnay, cavaliere templare († arso vivo, Parigi, 18 marzo 1314)
17. Guilhem Santon, francescano spirituale, († arso vivo, Marsiglia, 7 maggio 1318)
18. Déodat Miquel, francescano spirituale, († arso vivo, Marsiglia, 7 maggio 1318)
19. Johan Barrau, francescano spirituale, († arso vivo, Marsiglia, 7 maggio 1318)
20. Pons Rocha, francescano spirituale, († arso vivo, Marsiglia, 7 maggio 1318)
21. Johan Barra, († arso vivo, Capestang, 18 ottobre 1319)
22. Peire Canonici, († arso vivo, Capestang, 18 ottobre 1319)
23. Bernard Leon, († arso vivo, Capestang, 25 maggio 1320)
24. Bernard Martin, († arso vivo, Capestang, 25 maggio 1320)
25. Bernard Surio, († arso vivo, Capestang, 25 maggio 1320)
26. Jacme de Rieux, frate minore, († arso vivo, Capestang, 25 maggio 1320)
27. Johan Durban, († arso vivo, Capestang, 25 maggio 1320)
28. Johan Martin, († arso vivo, Capestang, 25 maggio 1320)
29. Guilhem Belibasta alias Bélibaste, cataro perfetto († arso, Villerouge-Termenès, 1321)
30. Amegiardis, quindicenne, beghina, Béziers, († arsa, Béziers, 11 gennaio 1321)
31. Bernard ? († arso vivo, Béziers, 11 gennaio 1321)
32. Bernard Sers († arso, Béziers, 11 gennaio 1321)
33. Ciracus ? († arso, Béziers, 11 gennaio 1321)
34. Johan Olier († arso, Béziers, 11 gennaio 1321)
35. Peire ? († arso, Béziers, 11 gennaio 1321)
36. Peire Brun, prete († arso, Béziers, 11 gennaio 1321)
37. Bernardino da Nola († arso, Matera, 15 luglio 1321)
38. Guilhem Bom, († arso, Pézenas, 21 settembre 1321)
39. Johan de Mezea, († arso, Pézenas, 21 settembre 1321)
40. Peire Abanii, († arso, Pézenas, 21 settembre 1321)
41. Raimon Fornier, († arso, Pézenas, 21 settembre 1321)
42. Astruga di Lodève, beghina, († arsa, Lunel, 18 ottobre 1321)
43. Anuericus ?, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321)
44. Basseta ?, († arsa, Lunel, 18 ottobre 1321)
45. Berenguier ?, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321)
46. Biatris ?, († arsa, Lunel, 18 ottobre 1321)
47. Ermessendis ?, († arsa, Lunel, 18 ottobre 1321)
48. Esclarmonda Durban, († arsa, Lunel, 18 ottobre 1321)
49. Guilhem Fabre, prete, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321)
50. Guiraut de Saint Martin, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321)
51. Nicholau ?, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321)
52. Peire ?, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321)
53. Peire Alfandi, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321)
54. Rotgier ?, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321)
55. Aymeric ?, († arso, Carcassonne, 17 gennaio 1322)
56. Bernard Espruassora, († arso, Carcassonne, 17 gennaio 1322)
57. Huc de Onlavis, († arso vivo, Carcassonne, 17 gennaio 1322)
58. Johan de Echis, († arso vivo, Carcassonne, 17 gennaio 1322)
59. Peire Arrufat, († arso vivo, Carcassonne, 17 gennaio 1322)
60. Arnaut Pons, († arso vivo, Narbona, 28 febbraio 1322)
61. Bermonda ?, († arsa viva, Narbonne, 28 febbraio 1322)
62. Bernard de Argistris, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322)
63. Bernard de Perinhac, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322)
64. Bernard Raimon de Monesio, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322)
65. Bernardin Anuli, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322)
66. Bonhome de Gasconia, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322)
67. Castilio de Gironda, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322)
68. Deruna Catalana, († arsa viva, Narbonne, 28 febbraio 1322)
69. Fornier de Fefensaco, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322)
70. Guilhem de Urgel, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322)
71. Guilhem Separd, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322)
72. Jacme de la Cros, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322)
73. Peire Almardi, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322)
74. Peire de Elne, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322)
75. Raimunda de Caranta, († arsa viva, Narbonne, 28 febbraio 1322)
76. Rotbert de Narbonna, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322)
77. Sicarda de Corberia, († arsa viva, Narbonne, 28 febbraio 1322)
78. Bernard de Bosco, († arso vivo, Carcassonne, 24 aprile 1323)
79. Johan Conilli, († arso vivo, Carcassonne, 24 aprile 1323)
80. Peire de Johan, († arso vivo, Carcassonne, 24 aprile 1323)
81. Raimon Maistre, frate minore, († arso vivo, Carcassonne, 24 aprile 1323)
82. Bernard Peyrotas, prete, († arso vivo, Lodève, 10 agosto 1323)
83. Estève Seret, frate minore, († arso vivo, Lodève, 10 agosto 1323)
84. Frances Bastier, († arso vivo, Lodève, 10 agosto 1323)
85. Bernard Maury, detto anche Maurizio di Narbona, prete spirituale, († arso vivo, Avignone, 19 novembre 1326)
86. Aliorus de Sesena († arso vivo, Carcassonne, 1º marzo 1327)
87. Guilhem Domergue Veyrier, candelaio, († arso vivo, Carcassonne, 1º marzo 1327)
88. Berengaria Domergue Veyrier, moglie di Guilhem, († arsa viva, Carcassonne, 1º marzo 1327)
89. Guilhem Serallier, fabbro, († arso vivo, Carcassonne, 1º marzo 1327)
90. Raimon de la Cros, († arso vivo, Carcassonne, 1º marzo 1327)
91. Peire de Cursaca, († arso vivo, Carcassonne, 1º marzo 1327)
92. Boemondo di San Severo, († frustato a morte, 15 aprile 1327)
93. Cecco d’Ascoli, al secolo Francesco Stabili, medico, astrologo e alchimista († arso vivo, Firenze, 16 settembre 1327)
94. Raimunda Arrufat, vedova di Peire Arrufat, († arsa viva, Carcassonne, 10 settembre 1329)
95. Francesco da Pistoia, fraticello († arso vivo, Venezia, 3 giugno 1337)
96. Lorenzo Gherardi, fraticello († 1337)
97. Bartolomeo Greco, fraticello († 1337)
98. Bartolomeo da Bucciano, fraticello († 1337)
99. Antonio Bevilacqua, fraticello († 1337)
100. Giovanni da Castiglione, sacerdote, fraticello († arso vivo, Avignone, 3 giugno 1354)
101. Francesco da Arquata, fraticello († arso vivo, Avignone, 3 giugno 1354)
102. Michele Berti da Calci al secolo Giovanni Berti, fraticello († arso vivo, Firenze, 30 aprile 1389)
103. William Sawtrey, prete, primo dei martiri lollardi († arso vivo, Smithfield, marzo 1401)
104. Giovanni Sensi, predicatore Valdese († arso vivo, Caprie (Valle di Susa), 30 marzo 1403)
105. James Resby, lollardo († arso vivo, Perth, Scozia, 1407), primo condannato in Scozia per eresia
106. John Badby, sarto, lollardo († bollito vivo, Smithfield, 15 marzo 1410)
107. Jan Hus, riformatore († arso vivo, Costanza, 6 luglio 1415)
108. Girolamo da Praga, teologo riformatore, lollardo († arso vivo, Costanza, 30 maggio 1416)
109. Giovanna d’Arco, eresia, idolatria, apostasia e stregoneria († arsa viva, Rouen, 30 maggio 1431)
110. Thomas Bagley, prete, lollardo, († arso vivo, Smithfield, marzo 1431)
111. Pavel Kravař, hussita († arso vivo, Saint Andrews, Scozia, 23 luglio 1433)
112. Giorgio da Monferrato, studente, eretico († arso vivo, Bologna, 25 giugno 1481)
113. Caterina Bianchetta, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, Cuneo, 10 dicembre 1495)
114. Caterina Bonivarda, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495)
115. Caterina Borrella, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495)
116. Giovanneta Cometta, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495)
117. Giovannina Giordana, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495)
118. Margherita Giordana, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495)
119. Giovanna Motossa, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495)
120. Giovanna della Santa, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495)
121. Romea dei Sobrani, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495)
122. Girolamo Savonarola, riformatore († impiccato e arso, Piazza della Signoria, Firenze, 23 maggio 1498)
123. Domenico Buonvicini da Pescia, frate domenicano († impiccato e arso, Piazza della Signoria, 23 maggio 1498)
124. Silvestro Maruffi da Firenze, frate domenicano († impiccato e arso, Piazza della Signoria, 23 maggio 1498)
125. Joshua Weißöck († 1498)
126. Antoni Carni da Messina, giudaizzante († arso vivo, autodafé, Palermo, 6 giugno 1511)
127. Ghabriel de Polize, giudaizzante († arso vivo, Palermo, 6 giugno 1511)
128. Giovanni Crispo, giudaizzante († arso vivo, Palermo, 6 giugno 1511)
129. Giovanni de Toledo da Messina, giudaizzante († arso vivo, Palermo, 6 giugno 1511)
130. Jacopo Rizo, giudaizzante († arso vivo, Palermo, 6 giugno 1511)
131. Laura Palumba, giudaizzante († arsa viva, Palermo, 6 giugno 1511)
132. Ana de Quintana, giudaizzante († arsa viva, Palermo, 6 giugno 1511)
133. Beatriz de Quintal, giudaizzante († arsa viva, Palermo, 6 giugno 1511)
134. Gabriel Zapater, medico di Bivona, giudaizzante († arso vivo, Palermo, 6 giugno 1511)
135. Cola Stagnataro, giudaizzante († arso vivo, Palermo, 6 giugno 1511)
136. Antonino de Marino, giudaizzante († arso vivo, autodafé, Palermo-Piano Marina, 11 luglio 1512)
137. Antonio Corbiseri, di Carini, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
138. Bernardino Babula, di Messina, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
139. Cola Angelo La Muta, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
140. Gabriel Garzìa, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
141. Ghabriel Compagno, di Milazzo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
142. Jacobo Estayte, alias Jacopo Staiti di Messina, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
143. Joan de Aragon, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
144. Joan de Leofante, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
145. Joanne Lo Porto, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
146. Joannis Antoni Tudisco, di Marsala, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
147. Luis Yelpo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
148. Manfrè La Muta, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
149. Margaritella di Balsamo, di Messina, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 11 luglio 1512)
150. Paulo Santafè di Cammarata, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
151. Porcio Monterusso, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
152. Simon de Leofante, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512)
153. Soprana de Paternò o Patorno, di Palermo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 11 luglio 1512)
154. Bartolomeo di Balsamo, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, autodafé Palermo-Piano Marina, 29 settembre 1513)
155. Leonora de Balsamo di Palermo, moglie di Bartolomeo di Balsamo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
156. Antonella de Iona di Palermo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
157. Lisa La Muta di Palermo, moglie di Manfrè La Muta, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
158. Guglielmo de Balsamo o de Bausano, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
159. Joan Antonio Balvo, di Marsala, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
160. Jacopo Balvo di Marsala, figlio di Joan Antonio Balvo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
161. Perna Balvo di Marsala, figlia di Joan Antonio Balvo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
162. Giovanni d’Attuni o de Attini, di Marsala, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
163. Marco di Termini di Polizzi, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
164. Alfonso Sellaro di Marsala, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
165. Andrea Carubba di Sammarco, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
166. Angiulo de Balsamo di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
167. Antonia de Balsamo di Palermo, madre di Nicolò Balsamo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
168. Cola de Balsamo di Palermo, figlio di Antonia de Balsamo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
169. Margarita de Balsamo di Palermo, moglie di Cola de Balsamo e nuora di Antonia de Balsamo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
170. Antonia Romano di Mazara, vedova, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
171. Beatrice Calabrese di Marsala, moglie di marinaio, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
172. Bernardino Imbarbara, o Barbera, di Marsala, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
173. Clara de Polizzi di Palermo, madre di Angela Marinara, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
174. Francesca de Balsamo di Palermo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
175. Francesco Balvo di Marsala, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
176. Gerardo de Macrì di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
177. Lucrezia de Macrì di Palermo, moglie di Gerardo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
178. Giacoma Barbara di Marsala, neofita giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
179. Giacomo Barbera di Marsala, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
180. Lucrezia Barbera di Marsala, moglie di Giacomo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
181. Gianbattista Ferrario di Termini, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
182. Guglielmo Geremia di Naro, cerdone, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
183. Isabella de Andrea di Naro, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
184. Joan de Leofante, alias Giovanni Elefante, di Sciacca, merciere, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
185. Giovanni Santiglia, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
186. Joannis de Vezini alias Giovanni Vicini, di Trapani, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
187. Lucia Cimatore di Palermo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
188. Nicolao Bonfiglio, di Castronovo, mastro candelaro, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
189. Paolo Spataro di Sammarco, maestro insegnante, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
190. Perna de Attuni, di Marsala, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
191. Petro de Bononia, alias Pietro di Bologna, di Palermo, mastro ferraro, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513)
192. Rosa Sartorii, di Messina, moglie del fu mastro Nardi Sartorii, neofita giudaizzante ostinata († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513)
193. Simone Marinaro, di Palermo, mastro mezzano, giudaizzante († arso, Piano Marina, 29 settembre 1513)
194. Vincenzo Maymuni o Maimone, di Sciacca, giudaizzante († arso, Piano Marina, 29 settembre 1513)
195. Violante Gallardo o Gagliardo, di Marsala, moglie di Alonco Gallardo, mastro sellaro, giudaizzante († arsa, Piano Marina, 29 settembre 1513)
196. Isabella La Matina, di Girgenti, giudaizzante († arsa, Piano Marina, 29 settembre 1513)
197. Bernardo di Milazzo, di Palermo, giudaizzante († arso, autodafé Palermo-Piano Marina, 10 agosto 1515)
198. Giacomo Siracusa, alias Jacobo Siracusa, di Giuliana, mastro, giudaizzante († arso, Piano Marina, 10 agosto 1515)
199. Granusa La Serna, di Marsala, giudaizzante († arso, Piano Marina, 10 agosto 1515)
200. Paulo de Antilla, di Palermo, giudaizzante († arso, Piano Marina, 10 agosto 1515)
201. Perna Messina, di Caccamo, giudaizzante († arso, Piano Marina, 10 agosto 1515)
202. Desiata Siracusa, di Giuliana, moglie di Bartolomeo Siracusa, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 10 agosto 1515)
203. Francesco La Sala, di Trapani, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 10 agosto 1515)
204. Lauken van Moeseke, sacramentario (negatore dell’efficacia dei sacramenti, † decapitato, Bruxelles, 30 agosto 1518)
205. Maddalena Ravizina, eretica e apostata († arsa, Venegono Superiore, Varese, 8 giugno 1520)
206. Giovannina di Bernardo Vanoni, eretica e apostata († arsa, Venegono Superiore, 8 giugno 1520)
207. Mainetta, detta “codera”, eretica e apostata († arsa, Venegono Superiore, 8 giugno 1520)
208. Elisabetta Oleari, eretica e apostata († arsa, Venegono Superiore, 8 giugno 1520)
209. Caterina Fornasari, eretica e apostata († arsa, Venegono Superiore, 8 giugno 1520)
210. Tognina del Cilla, eretica e apostata († arsa, Venegono Superiore, 8 giugno 1520)
211. Margherita Fornasari, eretica e apostata, morta nelle carceri inquisitoriali, riesumata e arsa, Venegono Superiore, 8 giugno 1520)
212. Hendrik Voes, sacerdote fiammingo, luterano, († arso, Grand Place, Bruxelles, 1º luglio 1523). Insieme a Jan van Essen è considerato il primo martire protestante
213. Jan van Essen, monaco agostiniano, luterano († arso, Grand Place, Bruxelles, 1º luglio 1523)
214. Jean Vallière, agostiniano, antitrinitario, prima vittima protestante francese († arso, Marché aux Pourceaux, Parigi, 8 agosto 1523)
215. Bolt Eberli, († arso, Schwyz, 29 maggio 1525), primo martire sacramentista
216. Jan de Bakker, o Johannes Pistorius o Jan Jansz van Woerden, sacerdote, fu il primo martire protestante dell’Olanda del nord († arso, L’Aia 15 settembre 1525)
217. Johann Reichel, di Strzegom, sacramentario, († impiccato, Świdnica, 20 maggio 1527)
218. Michael Sattler, anabattista, redattore dei Sette Articoli di Schleitheim († arso, Rottenburg am Neckar, 21 maggio 1527)
219. Margaretha Sattler, anabattista, moglie di Michael († annegata nel fiume Neckar, Rottenburg am Neckar, 22 maggio 1527)
220. Leonhard Kaiser, o Kayser o Keyser, luterano, († arso, Schärding, 16 agosto 1527)
221. Wendelmoet Claesdochter o Weynken Claes o anche Wendelmoet Claesdochter van Monnikendam, sacramentista († strangolata e arsa, L’Aia 20 novembre 1527), prima donna olandese ad essere giustiziata come eretica
222. Wolfgang Ulimann, anabattista, († decapitato nel 1528 presso Appenzell) con altri dieci compagni, le cui mogli furono affogate.
223. Patrick Hamilton, sacerdote scozzese, predicatore protestante († arso, Saint Andrews, Scozia, 29 febbraio 1528)
224. Balthasar Hubmaier, anabattista, teologo († arso, Vienna, 10 marzo 1528)
225. Elsbeth Hügeline, anabattista, moglie di Balthasar Hubmaier, († annegata nel Danubio, Vienna, 13 marzo 1528)
226. Leonhard Alexberger, anabattista, († decapitato e arso, Steyr, Austria, 30 marzo 1528)
227. Hans Schützenacker, anabattista, († decapitato e arso, Steyr, 30 marzo 1528)
228. Sigmund Pentler, anabattista, († decapitato e arso, Steyr, 30 marzo 1528)
229. Mattheus Pürchinger, anabattista, († decapitato e arso, Steyr, 30 marzo 1528)
230. Hans Muhr, anabattista, († decapitato e arso, Steyr, 30 marzo 1528)
231. Hans Penzenauer, anabattista, († decapitato e arso, Steyr, 30 marzo 1528)
232. Georg Blaurock, soprannome di Jörg Cajacob, anabattista († arso, Klausen, 6 settembre 1529)
233. Hans Langegger, anabattista († arso vivo, Klausen, 6 settembre 1529)
234. Giovanni Milanese, († 1530)
235. Lamprecht Gruber, di Funes, anabattista hutterita († decapitato, Vipiteno, 1532)
236. Hans Beckh, anabattista hutterita († decapitato, Vipiteno, 1532)
237. Peter Hungerl, anabattista hutterita († decapitato, Vipiteno, 1532)
238. Lorenz Schuster, anabattista hutterita († decapitato, Vipiteno, 1532)
239. Peter Planer, anabattista hutterita († decapitato, Vipiteno, 1532)
240. Hans Thaler, anabattista hutterita († decapitato, Vipiteno, 1532)
241. Hans Beck, anabattista († arso, Castello di Gufidaun, Klausen, ottobre 1533)
242. Walser Schneider, anabattista († arso, Castello di Gufidaun), ottobre 1533)
243. Christian Alseider, anabattista († arso, Castello di Gufidaun, ottobre 1533)
244. Waltan Gsäl, anabattista († arso vivo, Castello di Guffidaun, ottobre 1533)
245. Wölfl von Gotzenberg, anabattista († arso vivo, Castello di Gufidaun, ottobre 1533)
246. Hans Maurer, anabattista († arso vivo, Castello di Gufidaun, ottobre 1533)
247. Peter Kranenwetter, anabattista hutterita († arso vivo, Castello di Gufidaun, ottobre 1533)
248. John Frith, luterano († arso vivo, Smithfield, 4 luglio 1533)
249. Andrew Hewet, luterano († arso vivo, Smithfield, 4 luglio 1533)
250. Adriaen de Wever, anabattista, (decapitato, Delft, 1534)
251. Andries van Niel, anabattista († arso vivo, Kuringen, Belgio, 9 gennaio 1534)
252. Adriaen Lourysz (o Adriaen Vermeer), anabattista, († decapitato con altri sette compagni ad Haarlem, 26 marzo 1534)
253. Adriaen Claes, anabattista, († decapitato, Olanda, 16 maggio 1534)
254. Henrick Rol, di Grave, anabattista, († arso, Maastricht, settembre 1534)
255. Adam Jans, anabattista, (giustiziato, Olanda, gennaio 1535)
256. Adriaen Antheunis Focsen, anabattista adamita († decapitato, Amsterdam, 25 febbraio 1535)
257. Hendrik Hendriks Snyder, anabattista adamita († decapitato, Amsterdam, 25 febbraio 1535)
258. Claes van Venlo, anabattista adamita († decapitato, Amsterdam, 25 febbraio 1535)
259. Dirck Janssen, anabattista adamita († decapitato, Amsterdam, 25 febbraio 1535)
260. Steven Janssen, anabattista adamita († decapitato, Amsterdam, 25 febbraio 1535)
261. Steven van Oudewater, anabattista adamita († decapitato, Amsterdam, 25 febbraio 1535)
262. Gerrit van Benschop, anabattista adamita († decapitato, Amsterdam, 25 febbraio 1535)
263. Jacob Claes van der Veer, anabattista († decapitato, Utrecht, 13 marzo 1535)
264. Adriaen de Kleermaker (o Adriaen Cornelisz Snijer), anabattista, († decapitato, L’Aia, 10 aprile 1535)
265. Aefke Harmen Thys, anabattista, († affogata, Leeuwarden, 14 aprile 1535)
266. Étienne Bénard, di Rouen, luterano († arso vivo, Marché aux Pourceaux, Parigi, 5 maggio 1535)
267. Marin Du Val, di Melun, luterano († arso vivo, Marché aux Pourceaux, Parigi, 5 maggio 1535)
268. Adriaen Aersen, anabattista, († decapitato, Zierikzee, 8 maggio 1535)
269. Albert van Meppel, anabattista, († giustiziato con altri dieci, Amsterdam, 14 maggio 1535)
270. Adriaen Cornelis, di Spaarndam, anabattista, († decapitato, Amsterdam, 15 maggio 1535)
271. Adriana Jans, anabattista, († affogata, Amsterdam, 21 maggio 1535)
272. Aeltgen Gielis, anabattista, († affogata, Amsterdam, 21 maggio 1535)
273. Aeltgen Wouters, anabattista, († affogata, Amsterdam, 21 maggio 1535)
274. Cornelisz Claes, anabattista († impiccato, Amsterdam, 1º giugno 1535)
275. Aechtgen Jans, anabattista, († impiccata, Amsterdam, 1º giugno 1535)
276. Aert Claudius Centurio, anabattista di Bruxelles, († decapitato, Utrecht, 11 giugno 1535)
277. Claudius Centurio, anabattista di Noyelles, padre di Aert, († decapitato, Utrecht, 11 giugno 1535)
278. Albert Pieters Sinckes, anabattista, († giustiziato, Alkmaar, 1536)
279. Aegje Elinx, anabattista, († affogata, Alkmaar, 1º febbraio 1536)
280. Jakob Hutter, coordinatore degli anabattisti comunitari (hutteriti), († arso vivo, Innsbruck, 25 febbraio 1536)
281. Adriaen Adriaens, anabattista, († decapitato, L’Aia, marzo 1536)
282. Arent Geryts, anabattista, († decapitato, L’Aia, 14 marzo 1536)
283. Adriane Vyncx, anabattista, († arsa viva, Bruges, 28 agosto 1536)
284. William Tyndale, protestante († strangolato e arso, Vilvoorde, 6 settembre 1536)
285. Albert Reyersz (o Oldeknecht), anabattista, († decapitato, Amsterdam, 12 aprile 1537)
286. Adriaen Cornelisse, anabattista, († decapitato, Zierikzee, 2 giugno 1537)
287. Hans Seidel, di Murau (Austria) anabattista hutterita, († decapitato, St. Veit, Carinzia, 1538)
288. Hans Donner, di Wels, (Austria), anabattista hutterita, († decapitato, St. Veit, 1538)
289. Aert Jans, anabattista, († decapitato, Delft, 7 gennaio 1538)
290. Stijntgen Mickers, madre di Frans e Guert, anabattista, († affogata, Alkmaar, 6 febbraio 1538)
291. Guert Mickers, anabattista, († affogata, Alkmaar, 6 febbraio 1538)
292. Adriaen van Gravenhage, anabattista, († arso vivo, Vught, 9 settembre 1538)
293. Paulus van Druynen, anabattista, († arso vivo, Vught, 9 settembre 1538)
294. Michiel Stevens van Oosterhout, anabattista, († arso vivo, Vught, 9 settembre 1538)
295. Jan Blok, di Gand, anabattista, († arso vivo, Vught, 9 settembre 1538)
296. Lysken Blok, anabattista, moglie di Jan Blok, († arsa viva, Vught, 11 settembre 1538)
297. Aecht Middelborch, anabattista, († affogata, Utrecht, 11 giugno 1539)
298. Jan Jansz van den Berg, di Kleve, (Germania) anabattista († decapitato, Amsterdam, 8 luglio 1539)
299. Geertruydt Adriaens de Roevre, anabattista († arsa viva, Vught, Nord Brabante, 11 settembre 1539)
300. Adriaen Wouters, anabattista di Schiedam, Olanda, († decapitato, Veere, 14 ottobre 1539)
301. Francisco de San Roman, luterano, primo martire protestante di Spagna († arso vivo, Valladolid, 1540)
302. Frans Mickers, anabattista, († affogato, Alkmaar, 16 aprile 1540)
303. Frans Jansz, anabattista, († impiccato, Utrecht, 2 aprile 1541)
304. Petruccio Campagna o Giorgio di Messina, frate, luterano († arso vivo, autodafé, Palermo, 30 maggio 1541)
305. Aeff Peters, anabattista, moglie di Frans Jansz, († affogata, Utrecht, 13 giugno 1541)
306. Giandomenico dell’Aquila, protestante († arso vivo, 4 febbraio 1542)
307. Jan Claesz, libraio, predicatore anabattista mennonita, († decapitato, Amsterdam, 19 gennaio 1544)
308. Lucas Lambert van Beveren, di anni 87, anabattista mennonita, († decapitato, Amsterdam, 19 gennaio 1544)
309. Aelbert Gerritsz, anabattista, († decapitato, Utrecht, 21 giugno 1544)
310. Aecht Coenen, anabattista, († affogata, Leida, 14 luglio 1544)
311. Maria van Beckum, anabattista, sorella di Ursula († arsa viva, Delden, Paesi Bassi, 13 novembre 1544)
312. Ursula van Beckum, nata van Werdum (moglie del fratello di Maria) anabattista, († arsa viva, Delden, 13 novembre 1544)
313. George Wishart, religioso scozzese, protestante († arso vivo, Saint Andrews, Scozia, 1º marzo 1546)
314. Étienne Dolet, umanista, († impiccato e arso, Parigi, 3 agosto 1546)
315. Lucas Michielsz, pittore su vetro di Dordrecht, anabattista, († arso vivo, Amsterdam, 20 marzo 1549)
316. Tobias Quintincxsz, calzolaio, anabattista, († arso vivo, Amsterdam, 20 marzo 1549)
317. Pieter Jansz, calzolaio, anabattista, († arso vivo, Amsterdam, 20 marzo 1549)
318. Jan Pennewaerts, belga di Lovanio, anabattista, († arso vivo, Amsterdam, 20 marzo 1549)
319. Ellert Jans, sarto di Woerden, anabattista, († arso vivo, Amsterdam, 20 marzo 1549)
320. Ghysbert Jansz di Woerden, anabattista, († arso vivo, Amsterdam, 20 marzo 1549)
321. Barbara Thielemans di Dordecht, anabattista, († arsa viva, Amsterdam, 20 marzo 1549)
322. Truyken Boens, belga di Anversa, anabattista, († arsa viva, Amsterdam, 20 marzo 1549)
323. Giorgio Costa, di Genova, mercante, luterano († arso vivo, autodafé Palermo, Piano della Loggia, 19 maggio 1549)
324. Diana Rosso di Paternò, giudaizzante relapsa († arsa viva, autodafé Palermo, Piano della Loggia, 19 maggio 1549)
325. Fanino Fanini, predicatore protestante († impiccato e arso, Ferrara, 22 agosto 1550)
326. Domenico Cabianca, pellicciaio di Bassano, predicatore protestante († impiccato, Piacenza, 10 settembre 1550)
327. Pre Francesco Calcagno, prete, blasfemia e sodomia, luterano († decapitato e arso, piazza della Loggia, Brescia, 23 dicembre 1550)
328. Benedetto del Borgo da Asolo, anabattista († arso vivo, Rovigo, 17 marzo 1551)
329. Giorgio Siculo, al secolo Giorgio Rioli, predicatore († strangolato in cella, Ferrara, 23 maggio 1551)
330. Francesco Pagliarino, di Savoca, frate di S. Francesco di Paola, luterano († arso vivo, autodafé Palermo, Piano della Loggia, 5 luglio 1551)
331. Antonino Caruso, da Militello, diacono eremita francescano, luterano († arso vivo, Piano della Loggia, 5 luglio 1551)
332. Galeazzo da Trezzo, di Sant’Angelo Lodigiano, predicatore protestante, († arso vivo, Lodi, 24 novembre 1551)
333. Jacobetto Gentile, calvinista († arso vivo, Capua, piazza S. Maria Maggiore, maggio 1552)
334. Vincenzo Iannelli, frate, calvinista († arso vivo, Capua, piazza S. Maria Maggiore, maggio 1552)
335. Adriaen Woutersson, anabattista di Heusden, Olanda, († decapitato con altri due compagni ad Anversa, 23 settembre 1552)
336. Mechtelt Melis, anabattista, moglie di Adriaen Woutersson, († annegata, Anversa, 23 settembre 1552)
337. Adriaen Cornelis, di Schoonhoven, Olanda, anabattista, († strangolato e arso, Leida, 24 novembre 1552)
338. Henrick Dirks, anabattista, († strangolato e arso, Leiden, 24 novembre 1552)
339. Dirk Jans, anabattista, († strangolato e arso, Leiden, 24 novembre 1552)
340. Annetgen Symons, anabattista, († strangolata e arsa, Leiden, 24 novembre 1552)
341. Mariken Jans, anabattista, († strangolata e arsa, Leiden, 24 novembre 1552)
342. Adriaen de Wintere, anabattista di Kruibeke, († arso vivo, Anversa, 20 gennaio 1553)
343. Giovan Battista Impellizzeri, di Mandanici, luterano († arso vivo, autodafé Palermo, Piano della Loggia, 18 giugno 1553)
344. Aleph Jacobs, anabattista, († arso vivo, Leeuwarden, 28 giugno 1553)
345. Giovanni Buzio da Montalcino, detto il Mollio, francescano, luterano († impiccato e arso, Roma, Campo de’ Fiori, 5 settembre 1553)
346. Tisserando da Perugia, detto il Perugino, tessitore di seta, luterano († impiccato e arso, Campo de’ Fiori, 5 settembre 1553)
347. Zuan Battista Trabachin, anabattista († annegato, Venezia, 11 novembre 1553)
348. Francesco Gamba da Brescia, predicatore protestante († impiccato e arso, Como, 21 luglio 1554)
349. John Bradford, sacerdote, riformatore protestante († arso vivo, Smithfield, 31 gennaio 1555)
350. John Lease, protestante († arso vivo, Smithfield, 31 gennaio 1555)
351. John Rogers sacerdote, traduttore e commentatore della Bibbia, († arso vivo, Smithfield, 4 febbraio 1555)
352. Lawrence Saunders, sacerdote, riformatore protestante († arso vivo, Coventry, 9 febbraio 1555)
353. Rowland Taylor, riformatore protestante († arso vivo, Aldham, 9 febbraio 1555)
354. John Hooper, vescovo anglicano di Gloucester († arso vivo, Gloucester, 9 febbraio 1555)
355. William Hunter di Brentwood, protestante († arso vivo, Brentwood, 27 marzo 1555)
356. Robert Ferrar, vescovo anglicano di St. David’s († arso vivo, Market square (ora Nott’s square) in Carmarthen, Galles, 30 marzo 1555)
357. Agacio Giunta, luterano († arso vivo, autodafé Messina, 12 maggio 1555)
358. Paolo Rappi da Vigone, valdese († arso vivo, Torino, 22 giugno 1555)
359. Patrick Pakingham unitariano († arso vivo, Uxbridge, Londra, agosto 1555)
360. Hans Verhoeven, anabattista († arso vivo, Anversa, 27 agosto 1555)
361. Frans Deens, anabattista († arso vivo, Anversa, 27 agosto 1555)
362. Jan Drooghscheerder, anabattista († arso vivo, Anversa 27 agosto 1555)
363. Pieter van Beringen, anabattista († arso vivo, Anversa, 27 agosto 1555)
364. Jean Vernou di Poitiers, alias Giovanni Vernon, predicatore valdese († arso vivo, Chambéry, 28 agosto 1555)
365. Antoine Laborie di Cajare, alias Antonio Labori, predicatore valdese († arso vivo, Chambéry, 28 agosto 1555)
366. Jean Trigalet di Nimes, predicatore valdese († arso vivo, Chambéry, 28 agosto 1555)
367. Bertrand Bataille della Guscogna, predicatore valdese († arso vivo, Chambéry, 28 agosto 1555)
368. Guyraud Tauran di Cahors, predicatore valdese († arso vivo, Chambéry, 28 agosto 1555)
369. Hugh Latimer, ex vescovo di Worcester, anglicano († arso vivo, Balliol College, Oxford, 16 ottobre 1555)
370. Nicholas Ridley, vescovo anglicano († arso vivo, Balliol College, 16 ottobre 1555)
371. Abraham van Roey, anabattista († arso vivo, Anversa, 4 febbraio 1556)
372. Thomas Cranmer, arcivescovo anglicano († arso vivo, Balliol College, Oxford, 21 marzo 1556)
373. Ambrogio Cavalli, agostiniano, calvinista († impiccato e arso, Campo de’ Fiori, Roma, 15 giugno 1556)
374. Bartolomeo Hector di Poitiers, colportore valdese († impiccato e arso, piazza Castello, Torino, 20 giugno 1556)
375. Pomponio de Algerio, studente, protestante († arso vivo in olio bollente, Roma, piazza Navona, 19 agosto 1556)
376. Baldo Lupatino, frate, protestante († annegato in laguna, Venezia, 17 settembre 1556)
377. Natale Cassar, di Malta, luterano († arso vivo, autodafé Palermo, Piano della Loggia, 18 ottobre 1556)
378. Giovanni Giacomo Petrone, di Siracusa, religioso di S. Benito di Messina, luterano († arso vivo, Piano della Loggia, 18 ottobre 1556)
379. Nicola Sartorio di Chieri, evangelico († arso vivo, Aosta, 7 maggio 1557)
380. Francesco Cartone († 1558)
381. Adriaen van Hee, anabattista, († arso vivo, Obignies, 1558)
382. Joos Meeuwens, anabattista, († arso vivo, Obignies, 1558)
383. Willem Goosen, anabattista, († arso vivo, Obignies, 1558)
384. Egbert de Hoedemaker, anabattista, († arso vivo, Obignies, 1558)
385. Lambert van Doornik, anabattista, († arso vivo, Obignies, 1558)
386. Goffredo Varaglia, valdese, già frate cappuccino e teologo († impiccato e arso, Torino, piazza Castello, 29 marzo 1558)
387. Girolamo Russo, di Ferla, luterano († arso vivo, autodafé Palermo, Piano della Bocceria Vecchia, 1º maggio 1558)
388. Gisberto di Milanuccio di Penne, eretico († arso vivo, Roma, Piazza Giudia, 15 giugno 1558)
389. Adriaen Pieters, di Winkel, Olanda, anabattista, († arso vivo, L’Aia, 7 luglio 1558)
390. Henrick Dacho, anabattista, († decapitato, Anversa, 7 ottobre 1558)
391. Hans Schmid, anabattista, missionario hutterita († arso vivo, Aquisgrana, 19 ottobre 1558)
392. Heinrich Adams, anabattista, missionario hutterita († arso vivo, Aquisgrana, 21 ottobre 1558)
393. Hans Weck, anabattista, missionario hutterita, cognato di Heinrich Adams († arso vivo, Aquisgrana, 21 ottobre 1558)
394. Alexander de Bode, anabattista, († giustiziato, Anversa, 19 novembre 1558)
395. Arent Aerssens, anabattista, († arso vivo, Anversa, 16 dicembre 1558)
396. Peeter Henriks, anabattista, († arso vivo, Anversa, 16 dicembre 1558)
397. Jan Collen, anabattista, († arso vivo, Anversa, 16 dicembre 1558)
398. Geert Franssens, anabattista, († arso vivo, Anversa, 16 dicembre 1558)
399. Tillmann Schneider, anabattista, missionario hutterita († arso vivo, Aquisgrana, 4 gennaio 1559)
400. Mathias Schmidt, anabattista, missionario hutterita († arso vivo, Aquisgrana, 4 gennaio 1559)
401. Antonio di Colella Grosso, eretico († arso vivo, Roma, piazza Navona, 8 febbraio 1559)
402. Gabriello di Thomaien, sodomia, blasfemia († arso vivo, piazza Navona, 8 febbraio 1559)
403. Leonardo di Paolo da Meola, eretico († arso vivo, piazza Navona, 8 febbraio 1559)
404. Giovanni Antonio del Bò, cremonese, apostasia († impiccato e arso, piazza Navona, 8 febbraio 1559)
405. Mahieu Antheunis, anabattista († arso vivo, Kortrijk, Belgio, 18 febbraio 1559)
406. Gelis de Groot, anabattista, († arso vivo, Kortrijk, 18 febbraio 1559)
407. Antonio Gesualdi, luerano († impiccato e arso, Roma, 16 marzo 1559)
408. Adriana Lambrechts, anabattista, moglie di Henrick Dacho, († affogata, Anversa, 19 marzo 1559)
409. Agustin de Cazalla, capellano e predicatore dell’imperatore Carlo V d’Asburgo, luterano († garrotato e arso, autodafé Valladolid, plaza Mayor, 21 maggio 1559)
410. Francisco de Vibero, sacerdote, fratello di Agustin de Cazalla, luterano († arso vivo, plaza Mayor, 21 maggio 1559)
411. Beatriz de Vibero, monaca, sorella di Agustin e Francisco, luterana († garrotata e arsa, plaza Mayor, 21 maggio 1559)
412. Antonio de Herezuolo, luterano († arso vivo, plaza Mayor, 21 maggio 1559)
413. Gonzalo Vaez Portughese, giudaizzante († arso vivo, plaza Mayor, 21 maggio 1559)
414. Alonso Perez prete, luterano († garrotato e arso, plaza Mayor, 21 maggio 1559)
415. Christophoro de Ocampo, luterano († garrotato e arso, plaza Mayor, 21 maggio 1559)
416. Francisco de Herrera, luterano († garrotato e arso, plaza Mayor, 21 maggio 1559)
417. Juan Garzia argentiere, luterano († garrotato e arso, plaza Mayor, 21 maggio 1559)
418. Christophoro de Padilla, luterano († garrotato e arso, plaza Mayor, 21 maggio 1559)
419. Isabella de Estrada, luterana († garrotata e arsa, plaza Mayor, 21 maggio 1559)
420. Juana Velazques, luterana († garrotata e arsa, plaza Mayor, 21 maggio 1559)
421. Catherina Romana, luterana († garrotata arsa, plaza Mayor, 21 maggio 1559)
422. Catherina de Ortega, luterana († garrotata e arsa, plaza Mayor, 21 maggio 1559)
423. Adriaen Pan, o Adriaen Peeterson Pan, anabattista di Driel, Olanda, († decapitato, Anversa, 18 giugno 1559)
424. Aechtgen Joris Adriaens, anabattista, († affogata con altre cinque donne, Anversa, 19 luglio 1559)
425. Abraham Tancreet (o Tanghereet), anabattista, († arso vivo, Gand, Belgio, 7 agosto 1559)
426. Giacomo Bonelli, di Dronero, pastore e predicatore valdese († arso vivo, autodafé Palermo, Piano della Bocceria Vecchia, 18 febbraio 1560)
427. Maeyken de Hont, anabattista († annegata, castello di Steen, Anversa, 4 aprile 1560)
428. Janneken van Aken di Haerlebeke, anabattista († annegata, Anversa, 4 aprile 1560)
429. Lenaert Plovier di Meenen, anabattista († annegato, Anversa, 4 aprile 1560)
430. Mermetto Savoiardo († 13 agosto 1560)
431. Dionigi di Cola († 13 agosto 1560)
432. Gian Luigi Pascale, di Cuneo, pastore calvinista missionario tra i valdesi († strangolato e arso, Roma, Castel Sant’Angelo, 16 settembre 1560)
433. Bernardino Conte, valdese († arso vivo, Cosenza, novembre 1560)
434. Cornelio di Nicosia, alias Giancarlo, francescano conv., teologo, luterano († arso vivo, autodafé Palermo, Piano della Bocceria Vecchia, 8 giugno 1561)
435. Francesco Vicino, di Padova, religioso, luterano († arso vivo, Piano della Bocceria Vecchia, 8 giugno 1561)
436. Giovanni de Giluti o Gigliuto, di Noto († arso vivo, Piano della Bocceria Vecchia, 8 giugno 1561)
437. Andrea Lanza (†1561), religioso, luterano († arso vivo, Piano della Bocceria Vecchia, 8 giugno 1561)
438. Adam Henricx (o Kistmaeckers), anabattista, († annegato, Anversa, 23 luglio 1561)
439. Absolon de Zanger, anabattista, († arso vivo, Courtrai, 20 novembre 1561)
440. Willem van Haverbeke, anabattista, († arso vivo, Kortrijk, 20 novembre 1561)
441. Nicasen van Alcmaers, anabattista († arso vivo, Bruges, 10 dicembre 1561)
442. Andries de Molenaar, anabattista († arso vivo, Bruges, 10 dicembre 1561)
443. Adriaen Brael, anabattista († arso vivo, Bruges, 10 dicembre 1561)
444. Lucas Heindricx di Landegem, anabattista († arso vivo, Bruges, 10 dicembre 1561)
445. Marijn Euwout, anabattista († arsa viva, Bruges, 10 dicembre 1561)
446. Francijntgen de Molenaar, anabattista, moglie di Andries († arsa viva, Bruges, 11 dicembre 1561)
447. Jan Christiaenz di Zeebrugge, anabattista, († arso vivo, Bruges, 11 dicembre 1561)
448. Maeyken Frans (o Trams), anabattista, († arsa viva, Bruges, 11 dicembre 1561)
449. Jelis Outerman di Diksmuide, anabattista, († arso vivo, Bruges, 11 dicembre 1561)
450. Anthonis Keute, anabattista, († arso vivo, Bruges, 11 dicembre 1561)
451. Hans Lisz, anabattista, († arso vivo, Bruges, 11 dicembre 1561)
452. Hansken Parmentier, anabattista, († arso vivo, Bruges, 11 dicembre 1561)
453. Frans de Swarte, anabattista, († arso vivo, Hondschoote, 23 marzo 1562)
454. Martijntgen van Alcmaers, anabattista, sorella di Nicasen van Alcmaers († annegata, Hondschoote, 23 marzo 1562)
455. Heyndrik van Dale, anabattista, († annegato, Anversa, 3 aprile 1562)
456. Gaspard Deken, alias Jasper de Schoenmaker, anabattista, († arso vivo, Hondschoote, 4 aprile 1562)
457. Charlo de Wael, anabattista, († arso vivo, Hondschoote, 4 aprile 1562)
458. Karel van de Velde, anabattista, († arso vivo, Hondschoote, 17 aprile 1562)
459. Lauwerens Allaerts di Gand, anabattista († arso vivo, Vrijdagmarkt (Piazza del Mercato del venerdì), Gand, 16 luglio 1562)
460. Pieter van Maldeghem di Nevele, anabattista († arso vivo, Vrijdagmarkt, Gand, 16 luglio 1562)
461. Jacques Bostijn di Courtrai, anabattista († arso vivo, Vrijdagmarkt, Gand, 16 luglio 1562)
462. Pieter van Maele di Gand, anabattista († arso vivo, Vrijdagmarkt, Gand, 16 luglio 1562)
463. Bartolomeo Fonzio, protestante († annegato, Venezia, Canale dell’Orfano, 4 agosto 1562)
464. Mariken van Meenen di Haerlebeke, anabattista († annegata, Anversa, Castello Het Steen, 5 settembre 1562)
465. Lyntgen Wendelyn, anabattista († annegata, Anversa, Castello Het Steen, 5 settembre 1562)
466. Proentgen van Meteren anabattista, moglie di Karel van de Velde, († annegata, Hondschoote, 3 ottobre 1562)
467. Claesken van Meteren, anabattista, sorella di Proentgen († annegata, Hondschoote, 3 ottobre 1562)
468. Aert van Gershoven, anabattista, († affogato, Anversa, 17 ottobre 1562)
469. Jacob van Gershoven, anabattista, fratello di Aert, († affogato. Anversa, 17 ottobre 1562)
470. Giulio Gherlandi da Spresiano, anabattista († annegato, Canale dell’Orfano, Venezia, 23 ottobre 1562)
471. Hendrik Aerts, anabattista, processato dall’inquisitore Pieter Titelman insieme alla moglie e ad altri 11 anabattisti († arso vivo, Rijsel, 16 marzo 1563)
472. Jan Maes di Bollezeele, anabattista, († arso vivo, Rijsel, 16 marzo 1563)
473. Jan de Swarte di Bailleul, anabattista, († arso vivo, Rijsel, 16 marzo 1563)
474. Claes de Swarte, anabattista, figlio di Jan († arso vivo, Rijsel, 16 marzo 1563)
475. Perceval van den Berge di Zwevigem, anabattista, († arso vivo, Rijsel, 16 marzo 1563)
476. Pieter Meynghers, alias Pieter Schoenmaker (Pietro il calzolaio), anabattista, († arso vivo, Rijsel, 16 marzo 1563)
477. Kathelijne van Lokerhoute, anabattista, moglie di Lauwerens Allaerts († decapitata, Castello Gravensteen, Gand, 24 marzo 1563)
478. Claesken Pertrijs, anabattista, moglie di Jan de Swarte († arsa viva, Rijsel, 27 marzo 1563)
479. Christiaen de Swarte, anabattista, figlio di Jan († arso vivo, Rijsel, 27 marzo 1563)
480. Hans de Swarte, anabattista, figlio di Jan († arso vivo, Rijsel, 27 marzo 1563)
481. Mahieu de Swarte anabattista, figlio sedicenne di Jan († arso vivo, Rijsel, 27 marzo 1563)
482. Minico Santoro (Domenico) da Mandanici, sacerdote, luterano († strozzato e poi arso, autodafé, Palermo, piazza della Bocceria Vecchia, 13 aprile 1563)
483. Antonijn de Waele, alias Antheunis Behaghe, anabattista († arso vivo, Vrijdagmarkt, Gand, 9 novembre 1563)
484. Christiaen van Wettere, anabattista († arso vivo, Vrijdagmarkt, Gand, 9 novembre 1563)
485. Janneken Cabeljaus di Ypres, anabattista, moglie di Hendrik Aerts († arsa viva, Rijsel, 22 febbraio 1564)
486. Calleken Steens di Sweghem, anabattista († arsa viva, Rijsel, 22 febbraio 1564)
487. Gian Francesco Alois, detto il Caserta, letterato italiano, valdesiano († decapitato e arso, piazza del Mercato, Napoli, 4 marzo 1564)
488. Giovan Bernardino Gargano, nobile di Aversa, valdesiano († decapitato e arso, piazza del Mercato, Napoli, 4 marzo 1564)
489. Alessandro da Caverzago, notaio, predicatore protestante († arso vivo, piazza della Torricella, Piacenza, 2 giugno 1564)
490. Francesco di Pietro Secretuzzo, cipriota, riformato († impiccato e arso, presso Castel Sant’Angelo, Roma, 4 settembre 1564)
491. Maeyken Boosers, anabattista, († arsa viva, Tournai, 18 settembre 1564)
492. Antonio de Antona di Venezia, abitante a Siracusa, argentiere, luterano († strangolato e arso, autodafé, Palermo, Piano della Marina, 12 novembre 1564)
493. Richiardo alias Fruxa, di Mandanici, luterano († arso vivo, Piano della Marina, 12 novembre 1564)
494. Giacomo Impellizzeri, di Mandanici, luterano († arso vivo, Piano della Marina, 12 novembre 1564)
495. Iannello Scolaro, di Mandanici, luterano († arso vivo, Piano della Marina, 12 novembre 1564)
496. Antonio Rizzetto da Vicenza, anabattista († annegato, Canale dell’Orfano, Venezia, 8 febbraio 1565)
497. Francesco della Sega da Rovigo, anabattista († annegato, Canale dell’Orfano, Venezia, 26 febbraio 1565)
498. Adriaen van den Burie, anabattista, († arso vivo, Oudenaarde, 10 luglio 1565)
499. Lorenzo Vex, luterano († annegato, Venezia, 1566)
500. Pietro Robert della Goletta di Tunisi, francese, ugonotto († arso vivo, autodafé, Palermo, chiesa della Magione, 13 gennaio 1566)
501. Michele Giovanni Carobeni di Noto, († arso vivo, Palermo, chiesa della Magione, 13 gennaio 1566)
502. Muzio della Torella di Puglia, luterano († decapitato e arso, Roma, 1º marzo 1566)
503. Pompeo de’ Monti nobile di Napoli, valdesiano († decapitato e arso, Roma, presso castel Sant’Angelo, 4 luglio 1566)
504. Curzio di Cave frate cappuccino, luterano († decapitato e arso, Roma, Castel Sant’Angelo, 9 luglio 1566)
505. Giovanni Pietro Thomaso di Noto, mastro calzolaio, luterano († arso vivo, autodafé, Palermo, Piano della Marina, 26 dicembre 1566)
506. Matteo de Amodeo alias lo Ruffiano, di Siracusa, luterano, († arso vivo, Piano della Marina, 26 dicembre 1566)
507. Bernardo Brescaglia di Modena, luterano († arso vivo, autodafé, piazza San Domenico, Bologna, 18 gennaio 1567)
508. Baldassarre da Venezia, pittore, luterano († arso vivo, piazza San Domenico, 18 gennaio 1567)
509. Martino Fani, ciabattino, luterano († arso vivo, piazza San Domenico, 18 gennaio 1567)
510. Giorgio Olivetto, luterano († arso vivo, Roma, 27 gennaio 1567)
511. Publio Francesco Spinola, umanista, riformista († annegato, Venezia, Canale dell’Orfano, 31 gennaio 1567)
512. Domenico Zocchi di Treviso, apostasia giudaica († impiccato e arso, Roma, piazza Giudia, 1º febbraio 1567)
513. Marco Magnavacca, riformista, evangelico († strangolato e arso, Modena, 16 febbraio 1567)
514. Girolamo Landi di Fondi, luterano († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 25 febbraio 1567)
515. Bernardo da Milano, detto dalle Agocchie, luterano († arso vivo, Bologna, 22 marzo 1567)
516. Gregorio Perini di Arezzo, frate, luterano († impiccato e arso, Roma, 23 giugno 1567)
517. Pellegrino Righetti, luterano († impiccato e arso, Bologna, 5 settembre 1567)
518. Pietro Antonio da Cervia, pittore, luterano († impiccato e arso, Bologna, 5 settembre 1567)
519. Pietro Carnesecchi, umanista, riformista evangelico, (decapitato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 1º ottobre 1567)
520. Giulio Maresio, di Cividale del Friuli, francescano, riformista relapso († decapitato e arso, presso Castel Sant’Angelo, 1º ottobre 1567)
521. Alessandro Panzacchi, merciaio, protestante († arso vivo, Bologna, 8 ottobre 1567)
522. Giorgio da Udine, protestante († arso vivo, Bologna, 8 ottobre 1567)
523. Luca di Faenza († 1568)
524. Thomas Szük († 1568)
525. Riccardo Perucolo, mastro pittore, protestante († arso vivo, Conegliano, marzo 1568)
526. Andries Jacobs (o Adriaen Jacobsen), anabattista, figlio di Jacob Dirks, († arso vivo, Anversa, 10 marzo 1568)
527. Hans Jacobs, anabattista, figlio di Jacob Dirks, († arso vivo, Anversa, 10 marzo 1568)
528. Jacob Dirks, anabattista, († arso vivo, Anversa, 10 marzo 1568)
529. Matteo Rondinini di Faenza, protestante († arso vivo, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 10 maggio 1568)
530. Girolamo Bertoni di Faenza, protestante († arso vivo, Roma, 10 maggio 1568)
531. Francesco Stanga di Faenza, protestante († impiccato e arso, Roma, 10 maggio 1568)
532. Matteo dalle Tombe di Faenza, protestante († impiccato e arso, Roma, 10 maggio 1568)
533. Lorenzo da Mugnano di Barbera della Marca, protestante († impiccato e arso, Roma, 10 maggio 1568)
534. Giambattista di Ripatransone, protestante († impiccato e arso, Roma, 6 ottobre 1568)
535. Silvio Lanzoni di Mantova, luterano († arso vivo, Bologna, 9 ottobre 1568)
536. Antonino Nicolino di Guardia Piemontese, valdese († arso vivo, autodafé, Messina, 28 novembre 1568)
537. Pietro Gelosi di Spoleto, luterano († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 6 dicembre 1568)
538. Marcantonio Verotti di Venezia, calvinista († impiccato e arso, Roma, 6 dicembre 1568)
539. Francesco Castellani di Venezia, luterano († impiccato e arso, Roma, 6 dicembre 1568)
540. Pieter Pieters di Asperen, Olanda, anabattista († arso vivo, Amsterdam, 26 febbraio 1569)
541. Adriaen Willemsz, anabattista, († decapitato, Vianen, Olanda, 22 marzo 1569)
542. Luca Bertoni di Faenza, luterano († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 28 febbraio 1569)
543. Willem Jansz di Durgedam, anabattista († arso vivo, Amsterdam, 12 marzo 1569)
544. Quirijn Jansz di Utrecht, anabattista († arso vivo, Amsterdam, 12 marzo 1569)
545. Cornelis Jansz di Haarlem, anabattista († arso vivo, Amsterdam, 12 marzo 1569)
546. Jan van Ackeren di Ypres, anabattista († arso vivo, Anversa, Grote Markt (Piazza del Mercato Grande), 2 aprile 1569)
547. Jan de Timmerman di Courtrai, anabattista († arso vivo, Grote Markt, 2 aprile 1569)
548. Baltasar de Rosieres di Tournai, anabattista († arso vivo, Grote Markt, 2 aprile 1569)
549. Filippo Borghese di Siena, luterano († decapitato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 2 maggio 1569)
550. Giovanni Maria de Blasii, luterano († impiccato e arso, presso castel Sant’Angelo, 2 maggio 1569)
551. Aelken Jans, anabattista, († arsa viva, Middelburg, 2 maggio 1569)
552. Dirk Willems, anabattista († arso vivo, Olanda, 16 maggio 1569)
553. Camillo Ragnolo di Faenza, dottore in legge, luterano († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 25 maggio 1569)
554. Bartolomeo Bartocci di Città di Castello, commerciante, calvinista († arso vivo, presso Castel Sant’Angelo, 25 maggio 1569)
555. Alberto Boccadoro, francese, († arso vivo, presso Castel Sant’Angelo, 25 maggio 1569)
556. Francesco Cellario di Lacchiarella, alias Iacomo della Chiarella, pastore protestante († arso vivo, presso Castel Sant’Angelo, 25 maggio 1569)
557. Jasper de Taschringmaker (o Jaspar Hermansz), anabattista, († arso vivo, Anversa, 22 giugno 1569)
558. Pietro Arnaldo di Angers, francese, abitante a Palermo merciaio, luterano, dommatizzante († arso vivo al Piano Ucciardone, autodafé, Palermo, Piazza Nova del Cassaro, 26 giugno 1569)
559. Pietro Angelo Musco di Rixoles in Calabria, residente a Messina, argentiere, luterano († impiccato e arso al Piano Ucciardone, 26 giugno 1569)
560. Camilla Caccianemici, moglie di Camillo Ragnolo, protestante († impiccata e arsa, Faenza, in fronte alla chiesa di sant’Andrea in Panigale, 23 agosto 1569)
561. Pagolo Veloccio, di Spalano protestante († impiccato e arso, Roma, 24 agosto 1569)
562. Giovan Battista Sambeni, anabattista, († annegato in laguna, Venezia, 26 settembre 1569)
563. Maeyken Janssens van der Goes, anabattista, moglie di Jasper de Taschringmaker, († arsa viva, Anversa, 22 novembre 1569)
564. Abraham Picolet, anabattista, († arso vivo, Anversa, 22 novembre 1569)
565. Hendrik van Etten, anabattista, († arso vivo, Anversa, 22 novembre 1569)
566. Arnaldo di Santo Zeno, frate († 1570)
567. Gian Matteo di Giulianello da Paola, protestante († impiccato e arso, Roma, 25 febbraio 1570)
568. Niccolò Franco, scrittore, libellista antipapale, eretico († impiccato, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 11 marzo 1570)
569. Giovanni di Pietro Mançon, francese, protestante († impiccato e arso, Roma, 13 maggio 1570)
570. Antonio della Pagliara, latinizzato Aonio Paleario, umanista, protestante († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 3 luglio 1570)
571. Altinio Paltoni, protestante († impiccato e arso, Roma, 8 luglio 1570)
572. Sigismondo Arquer, eretico, († arso vivo, Toledo, 4 giugno 1571)
573. Gerrit Cornelisz, anabattista († arso vivo, Amsterdam, 26 giugno 1571)
574. Adriaen Jacobs, anabattista di Dordrecht, († decapitato, Klundert, ottobre 1571)
575. Giovanni Antonio di Jesi, protestante († impiccato e arso, Roma, 6 ottobre 1571)
576. Girolamo di Pesaro, protestante († impiccato e arso, Roma, 6 ottobre 1571)
577. Pietro Paolo di Moranzano protestante († impiccato e arso, Roma, 6 ottobre 1571)
578. Anneken Jans, anabattista († arsa viva, Middelburg, Zelanda 3 dicembre 1571)
579. Alessandro Jechil, di Bassano, anabattista († arso vivo, Venezia, 22 dicembre 1571)
580. Geronima Guanziana di Valencia, eresia, stregoneria († impiccata e arsa, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 9 febbraio 1572)
581. Dianora Guanziana di Valencia, eresia, stregoneria († impiccata e arsa, Roma, 9 febbraio 1572)
582. Isabella Vidal di Montpellier, eresia, stregoneria († impiccata e arsa, Roma, 9 febbraio 1572)
583. Dianora Vidal di Montpellier, eresia, stregoneria († impiccata e arsa, Roma, 9 febbraio 1572)
584. Domenico della Xenia di Marsala († impiccato e arso, Roma, 9 febbraio 1572)
585. Teofilo Panarelli di Monopoli, protestante († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 22 febbraio 1572)
586. Alessandro di Giulio di Capua, protestante († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 15 marzo 1572)
587. Giovanni di Campagnano, alias Mezzalibra, protestante († impiccato e arso, Roma, 15 marzo 1572)
588. Adriaenken Jans, anabattista, († strangolata e arsa, Dordrecht, 28 marzo 1572)
589. Jan Woutersz, anabattista, († strangolato e arso, Dordrecht, 28 marzo 1572)
590. Giacomo Cortes, di Tropea, sacerdote († strozzato e arso all’Ucciardone, autodafé, Palermo, Piano dei Bologni, 1º giugno 1572)
591. Girolamo Pellegrino di Napoli, riformista († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 19 luglio 1572)
592. Adriaen Rogiers, anabattista, († arso vivo, Gand, 4 dicembre 1572)
593. Martin van den Straeten, anabattista, († arso vivo, Gand, 4 dicembre 1572)
594. Mattheus Bernaerts, anabattista, († arso, Gand, 4 dicembre 1572)
595. Dingentgen van Hondschoote, anabattista, († arso, Gand, 4 dicembre 1572)
596. Adriaen van Daele, anabattista, († arso, Anversa, 17 febbraio 1573)
597. Adriaen de Hoedemaker (o Adriaen van den Zwalme), anabattista, († arso, Bruges, 7 agosto 1573)
598. Demetrio Madafari, di Pontedattilo in Calabria, († strangolato e arso all’Ucciardone, autodafé Palermo, Piano dei Bologni, 17 agosto 1573)
599. Cathalijne Claes, anabattista, figlia ventiquattrenne di Lieven Claes († arsa, Gand, 3 dicembre 1573)
600. Suzanneken Claes, anabattista, sorella venticinquenne di Cathalijne († arsa, Gand, 3 dicembre 1573)
601. Alessandro di Giacomo († 1574)
602. Benedetto Thomaria († 1574)
603. Jacob Antheunis, anabattista († arso, Anversa, 22 maggio 1575)
604. Nicolaes de Stevele di Armentières, (o Claes d’Armentières), anabattista († arso, Anversa, 7 ottobre 1575)
605. Francesco Giovanni Porcaro, di Calascibetta in Calabria, residente a Messina, argentiere, luterano († arso all’Ucciardone, autodafé, Palermo, Bocceria Vecchia, 1576)
606. Michiel Willems, tessitore, anabattista († arso, Gand, 19 luglio 1576)
607. Barbele Pieters, moglie di Michiel Willems, anabattista († decapitata, Gand, 19 luglio 1576)
608. Lippijntgen Roetsaerts, anabattista († decapitata, Gand, 19 luglio 1576)
609. Jossyne Bornaige, anabattista († decapitata, Gand, 19 luglio 1576)
610. Francisco de la Cruz, domenicano (Lima, 1578)
611. Antonino Cavalcante, alias Renduni, di Cosenza, argentiere, luterano († arso, autodafé, Palermo, Piano Bologni, 10 agosto 1582)
612. Borro d’Arezzo, luterano, († arso, 7 febbraio 1583)
613. Diego López, luterano, († arso, 18 febbraio 1583)
614. Domenico Danzarelli, luterano, († arso, 18 febbraio 1583)
615. Prospero d’Imperatore d’Africa, di Barberia, luterano († strangolato e arso, Campo dei Fiori, Roma, 18 febbraio 1583)
616. Gabriel Enriquez, portoghese, luterano († arso, Campo dei Fiori, 18 febbraio 1583)
617. Ludovico Moro, luterano, († arso, 10 luglio 1583)
618. Camillo Lomaccio, frate, luterano († strangolato, carcere Tor Nona, Roma 23 luglio 1583)
619. Giulio Carino, frate, luterano († strangolato, carcere Tor Nona, 23 luglio 1583)
620. Leonardo di Andrea, luterano († strangolato, carcere Tor Nona, 23 luglio 1583)
621. Pietro Benato, luterano († arso, 26 aprile 1585)
622. Giacomo Paleologo, umanista, domenicano, antitrinitario († decapitato nel carcere Tor Nona e poi arso in Campo dei Fiori, Roma, 22 marzo 1585)
623. Hans Aichner, hutterita, († decapitato e bruciato, Berkhausen, 13 agosto 1585)
624. Wolf Raufer, hutterita, († decapitato e bruciato, Berkhausen, 13 agosto 1585)
625. Jörg Bruckmaier, hutterita, († decapitato e bruciato, Berkhausen, 13 agosto 1585)
626. Giovanni Simone Francano o Franzano, lombardo († arso, autodafé Palermo, 1º maggio 1586)
627. Girolamo Donzellini, medico, luterano († affogato, Venezia, fine marzo 1587)
628. Claudio Textor, di Pont-de-Vaux, calvinista († affogato, Venezia, 18 aprile 1587)
629. Annibale Capello, sacerdote, polemista antipapale, eretico († mutilato e impiccato, Roma, 14 novembre 1587)
630. Michiel Buyse, anabattista, († strangolato ed esposto, castello di Gravensteen, Gand, 13 aprile 1589)
631. Joos de Tollenaere, anabattista, († strangolato ed esposto, castello di Gravensteen, 13 aprile 1589)
632. Joosyne Swyntz, anabattista, († strangolata, castello di Gravensteen, 13 aprile 1589)
633. Giacomo Bruto, piemontese, († arso, autodafé Palermo, 28 ottobre 1591)
634. Aeltjen Baten, anabattista, († affogata, Liegi, fine ottobre 1593)
635. Maeyken Wouters, anabattista, († affogata, Liegi, fine ottobre 1593)
636. Francesco Gambonelli († 1594)
637. Marcantonio Valena († 1594)
638. Francesco Pucci († decapitato e arso, Roma, 5 luglio 1597)
639. Celestino da Verona (Giovanni Antonio Arrigoni), frate cappuccino, eretico relapso e ostinato († arso vivo, Roma, piazza Campo de’ Fiori, 16 settembre 1599)
640. Giordano Bruno, domenicano, filosofo, scrittore, eretico ostinato († arso vivo, Roma, piazza Campo de’ Fiori, 17 febbraio 1600)
641. Domenico Scandella detto Menocchio († Pordenone, 1600)
642. Maurizio Rinaldi († 1600)
643. Bartolomeo Coppino († 1601)
644. Jan Tyskiewicz, unitariano († arso vivo, Varsavia, 16 novembre 1611)
645. Roberto Fedeli, da Rimini, libellista antipapale, eretico († decapitato, Roma, 26 agosto 1614)
646. Margherita Cherubina alias Arabia, di Pellegret in Turchia, schiava di Francesco Lombardo di Palermo, islamizzante († arsa viva, autodafé Palermo, 11 febbraio 1617)
647. David Chenich, di Longosol nella Turingia, calvinista († arso vivo all’Ucciardone, autodafé Palermo, chiesa di S. Domenico, 4 giugno 1617)
648. Assuero Bisbiach, di Serbardmit (Colonia), anabattista, viaggiatore tedesco († strangolato e arso, autodafé Bologna, 5 novembre 1618)
649. Sebastiano Chine, anabattista, dello Juclan (Magonza), abitante a Troina, barbiere († impiccato e arso, autodafé Palermo, 9 dicembre 1618)
650. Arnaldo da Tolosa (o Arnaldo Tronceus), di Firenze, agostiniano, († impiccato e arso, Palermo, 9 dicembre 1618)
651. Giulio Cesare Vanini, ateo († taglio della lingua, strangolato e arso, Tolosa, 9 febbraio 1619)
652. Vincenzo Giampietro, di Xamixon in Piccardia, Francia, abitante a Siracusa, frate eremita di anni cinquanta († arso vivo, autodafé Palermo, Piano Bologni, 12 dicembre1621)
653. Antonio Montenegro, sacerdote, scrittore anticlericale († decapitato, Roma, Tor di Nona, 21 giugno 1623)
654. Geremia Rosselli, di Metz, Lorena, Francia, anni 28, calvinista, apostata († arso, autodafé Palermo, 13 febbraio 1628)
655. Francesco Manzoli, marchese, scrittore anticlericale († decapitato, Roma, 30 novembre 1636)
656. Antonio de Acunha, di Arronches, Portogallo, marrano, († arso vivo, Lima, 23 gennaio 1639)
657. Antonio Corderes, marrano, († arso vivo, Lima, 23 gennaio 1639)
658. Diego López de Fonseca, di Badajoz, marrano, († arso vivo, Lima, 23 gennaio 1639)
659. Manuel Baptista Pérez, marrano, († arso vivo, Lima, 23 gennaio 1639)
660. Manuel de la Rosa, marrano, († arso vivo, Lima, 23 gennaio 1639)
661. Diego La Matina, agostiniano († arso vivo, autodafé Palermo, Piano S. Erasmo, 17 marzo 1658)
662. Vincenzo Scatolari, scrittore anticlericale, eretico († impiccato, Roma, 2 agosto 1685)
663. Beatriz Kimpa Vita, profetessa congolese, fondatrice del movimento cristiano degli “Antoniani”, († arsa a Evululu, Congo, 1706)
664. Filippo Rivarola, abate, libellista antipapale, eretico († decapitato, Roma, 4 agosto 1708)
665. Gaetano Volpini, abate, scrittore, eretico († decapitato, Roma, 3 febbraio 1720)
666. Maria Barbara Carillo, di Jaen, Andalusia, giudaizzante, di anni 95 († arsa viva, Madrid, 18 maggio 1721)
667. Geltruda Maria Cordovana, benedettina, quietista († arsa viva, autodafé, Piano della Marina, Palermo, 6 aprile 1724)
668. Romualdo di Sant’Agostino (Ignazio Barberi), agostiniano, quietista († arso vivo, Piano della Marina, 6 aprile 1724)
669. Enrico Trivelli, scrittore, eretico († decapitato, Roma, 23 febbraio 1737)
670. Cayetano Ripoll, maestro di scuola, deista († impiccato, Valencia, 31 luglio 1826)[2]

 

L’APOSTOLO PIETRO NON E’ MAI STATO A ROMA … DIRE IL CONTRARIO E’ PURA MISTIFICAZIONE …

L’APOSTOLO PIETRO NON E’ MAI STATO A ROMA … DIRE IL CONTRARIO E’ PURA MISTIFICAZIONE …

 

PIETRO PER LA BIBBIA NON E’ IL PRIMO Vescovo di Roma è non ha mai vissuto a Roma Il libro che ho tra le mani è una Bibbia Cattolica Romana. Leggiamo il titolo « la SACRA BIBBIA », traduzione del P. Eusebio Tintori o.f.m., stampato dalla Pia Società San Paolo, Alba (Cuneo).
A pagina 13 dell’introduzione, l’autore ci dice che la sua versione è stata fatta sulla Volgata, la quale dal Concilio di Trento venne dichiarata autentica. In seconda pagina, l’opera è munita « dell’Imprimatur » ecclesiastico e ciò significa che questa Bibbia è accettata dalla Chiesa Cattolica Romana. Il papa Benedetto XV, in una delle sue lettere apostoliche, scrisse : « La responsabilità del nostro Ufficio Apostolico ci spinge a. promuovere lo studio della Sacra Scrittura, uniformandoci, in questo, agli insegnamenti dei nostri predecessori Leone XIII e Pio X… Non cesseremo mai di raccomandare ai fedeli di leggere tutti i giorni i Vangeli, gli Atti e le Lettere degli apostoli (Epistole), come per raccogliere cibo per le loro anime… Ignoranza della Bibbia significa ignoranza di Cristo ».

Nella prefazione di una Bibbia Cattolica Romana leggiamo queste incoraggianti parole :

« La Chiesa cattolica non ha mai esitato a credere nella divina autorità e perfetta verità della Bibbia, ritenendola la Parola ispirata da Dio. Così pure, la Chiesa non ha trascurato il fatto che questo messaggio potrebbe restare muto e sigillato per tanti dei suoi figli, se non viene loro trasmesso nella loro lingua ».
Ricordo anche le parole di Pio X: « Più si legge il Vangelo, più la fede s’irrobustisce ». I Cattolici, dunque, vengono spinti dai Capi della Chiesa a studiare la Parola di Dio.

Ora facciamoci due domande che sono di massima importanza sia per i Cristiani e rivolgiamoci alla Bibbia Cattolica Romana che ho tra le mani per averne la risposta. Essa è l’autorevole Parola di Dio cioè, è infallibile, poiché è il Libro di Dio.

Ecco le domande:

Disse Gesù che avrebbe edificato su Pietro la sua Chiesa?
Gesù disse (cito la Bibbia Cattolica Romana): « Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa» (Matteo 16:18), ma non disse che avrebbe edificato su Pietro la Sua Chiesa. Le chiavi ed il potere di legare che Egli da a Pietro in Matteo 16:19 rappresentano l’autorità che concede a tutti i credenti (Cf. Matteo 18:18, 19).

 

La lingua greca per dire Pietro usa la parola « petros » che significa « piccolo sasso » ; mentre per indicare « La Roccia » si serve della parola « petra ». Quel che disse Gesù, dunque, fu : « Io edificherò la mia Chiesa sulla Roccia », e la Roccia sulla quale avrebbe edificato era Se stesso. Gesù non disse che avrebbe edificato la Sua Chiesa su Pietro «un piccolo sasso»; sarebbe stato un fondamento debole e difettoso.

 

Nella sua prima lettera, al capitolo 2:5-8, Pietro stesso chiama i credenti « pietre » e Gesù « Roccia ». Così pure, nella prima ai Corinzi e in quella agli Efesini, capitolo 2:19-21, Gesù viene chiamato Pietra Angolare, Fondamento e Roccia. Perciò, la Chiesa, non è costruita su Pietro o i suoi successori, ma su Gesù Cristo, cioè, sulla Roccia.
Come autorità suprema, in conferma della mia affermazione, io cito il grande Apostolo Paolo. In 1 Cor. 3:11, di questa meravigliosa Bibbia Cattolica, egli dice :
« Poiché nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Cristo Gesù ». Paolo dunque dice che Gesù Cristo è il Fondamento, la Roccia, ed è su questa Roccia che la Chiesa è fondata.

 

Il Nuovo Testamento non fa mai apparire Pietro come il capo della cristianità, e l’apostolo non crede di essere il successore di Gesù alla testa della Chiesa. Il suo Maestro, ch’egli servirà fino al martirio, ha dato a lui e a tutti i discepoli un consiglio che non dimenticherà mai: «Ma voi non vi fate chiamar “Maestro”; perché uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli. E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è ne’ cieli. E non vi fate chiamar guide, perché una sola è la vostra guida, il Cristo:ma il maggior fra voi sia vostro servitore. Chiunque s’innalzerà sarà abbassato, e chiunque si abbasserà sarà innalzato» (Matteo 23:8-12).
 

Il vero successore di Gesù sulla terra è lo Spirito Santo, il divino Consolatore:« E io pregherò il Padre, disse Gesù stesso, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi in perpetuo, lo Spirito della verità. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che v’ho detto» (Giovanni 14:16, 26).

 

La Chiesa Cattolica dice che Pietro fu il primo papa di Roma dal 41 al 66 d.C. per un periodo di 25 anni, ma la Bibbia mostra una storia diversa. Il libro degli Atti degli apostoli menziona ciò che segue: Pietro predicò il Vangelo per la circoncisione (ai Giudei) a Cesarea e Joppa in Palestina, ministrando nella casa di Cornelio, a una distanza di circa 2700 chilometri da Roma. (Atti 10:23,24) Subito dopo, verso l’anno 44 d.C. (Atti 12), Pietro fu gettato in carcere a Gerusalemme da Erode, ma fu liberato da un angelo. Dal 46 al 52 d.C., leggiamo nel capitolo 13 che egli si trovava a Gerusalemme per predicare la differenza tra la Legge e la Grazia. Saulo si convertì nel 34 d.C. e diventò Paolo l’Apostolo (Atti 9). Paolo ci dice che tre anni dopo la sua conversione nel 37 d. C., salì a Gerusalemme per vedere Pietro (Galati 1:18), e nel 51 d.C., 14 anni dopo, risalì a Gerusalemme (Galati 2:1,8) e Pietro viene menzionato. Subito dopo aver incontrato Pietro in Antiochia, Paolo dice: “Io gli resistetti in faccia perché egli era da condannare”. (Galati 2:11).

 

Pietro morì e fu sepolto a Gerusalemme, il che è facilmente comprensibile dato che né la storia né la Bibbia dicono che Pietro sia stato a Roma. Per chiarire l’argomento, la Bibbia ci riporta che Pietro fu l’apostolo dei Giudei. Fu Paolo ad essere l’apostolo dei Gentili, e sia la storia che la Bibbia raccontano che lui fu a Roma. Non c’è da stupirsi che il vescovo cattolico Strossmayer, nel suo importante discorso contro l’infallibilità papale davanti al papa e al concilio del 1870, dica: “Scaliger, uno degli uomini più preparati, non ha esitato a dire che l’episcopato di san Pietro e la residenza a Roma dovrebbero essere classificate come ridicole leggende”.

 

Eusebio, uno degli uomini più istruiti del suo tempo, che scrisse la storia della chiesa fino all’anno 325 dopo Cristo, affermò che Pietro non è mai stato a Roma. Questa storia della chiesa fu tradotta da Jerome dal greco originale, ma nella sua traduzione lui ha aggiunto la storia inventata della residenza di Pietro a Roma. Questa pratica era comune per cercare di creare fede nelle loro dottrine, usando false dichiarazioni, false lettere e falsificando la storia. Questa è un’altra ragione per cui non possiamo basarci sulla tradizione, ma solo sulla Parola infallibile di Dio.

 

Il grande storico Schaff, afferma che l’idea che Pietro sia stato a Roma è incompatibile col silenzio delle Scritture, e anche col puro fatto della epistola di Paolo ai Romani. Nell’anno 58, Paolo scrisse la sua epistola alla chiesa romana, ma non menziona Pietro, benché nomini 28 capi della chiesa di Roma (Romani 16:7).

 

Si deve infine concludere che se l’intero argomento viene trattato con distaccata obiettività, si deve trarre l’inevitabile conclusione che Pietro non sia mai stato a Roma. Fu Paolo ad essere vissuto e che scrisse a Roma, ma dichiarò che: “Il solo Luca è con me”. (II° Timoteo 4:11)

 

In conclusione: se è vero – come è vero – che ogni Cristiano è nella Chiesa come una piccola «pietra vivente» (così dice Pietro in 1Pietro 2:5) inserita nell’edificio che si staglia a partire dalla pietra angolare-Gesù, sul fondamento dell’insegnamento apostolico, possiamo senz’altro dire che Pietro, con la sua confessione di fede, fu una prima pietra nell’edificio di Dio, grazie alla professione di fede nella pietra-roccia che è Cristo Figlio di Dio. Noi dunque, se ripetiamo la dichiarazione di Pietro, ci crediamo veramente e ubbidiamo all’autorità del Signore (ossia alla sua Parola), entriamo come pietre vive, sulla scia di Pietro e degli Apostoli, nella costruzione di Dio. Ma l’unico vero primato è quello del Signore Gesù, «Re dei re e Signore dei signori» (Apocalisse 19:16). Egli ha promesso di essere per sempre vicino e presente, con la sua Parola e col suo Spirito, a coloro che lo vogliono seguire e ubbidire, essendo sempre in mezzo a loro (leggi Matteo 18:20, 28:20). Se vogliamo essere Cristiani secondo il Nuovo Testamento, non abbiamo bisogno di vicari, ossia rappresentanti di Cristo sulla terra, perché Cristo è in mezzo a noi. Solo una mancanza di vista spirituale e una errata sequela della Parola di Dio può impedirci vedere tutto ciò, e solo la nostra carnalità può farci aderire a uomini che pretendono di svolgere un ruolo che non compete loro.

 

Abbiamo bisogno di nascere di nuovo?

 

Anche questa domanda ha la sua risposta in questa Bibbia Cattolica Romana e potrai trovarla in Giovanni 3:3, 7: «Gesù gli rispose: In verità, in verità ti dico che uno, se non nascerà di nuovo, non può vedere il regno di Dio. Non ti meravigliare, se ti ho detto : bisogna che voi siate generati di nuovo ». Così, dunque, se non sarai nato di nuovo, non potrai entrare in cielo; questo dice la Bibbia. Ora, ti prego, non, confondere la nuova nascita con il battesimo in acqua, poiché il battesimo non ha nulla a che vedere con la nuova nascita. La nuova nascita è l’infusione della Vita Divina, della vita di Dio, nel cuore dell’uomo, per mezzo dello Spirito e della Parola. La parola « Acqua », in Giovanni 3:5, significa la « Parola ». Vedi Efesini 5:26, Giacomo 1:18, e 1 Pietro 1:23. Il ladrone non fu battezzato. Cornelio fu salvato prima del battesimo; il battesimo non salva nessuno e non salverà neppure tè.

 

« Tu devi nascere di nuovo». Amico, sei tu nato di nuovo?
Si ha la salvezza per mezzo di Cristo o della Chiesa?
Molti pensano che è la Chiesa che salva, e che non vi sia salvezza fuori della Chiesa Cattolica Romana. Essi fanno confusione tra Cristo e Chiesa. Che cosa dice la Scrittura? Come risponde la nostra ispirata Bibbia Cattolica Romana a questa domanda importantissima?
« Ma a quanti lo accolsero, a quelli che credono nel suo nome, diede il potere di diventare figli di Dio» (Giovanni 1:12). Che dice dunque? Come diventiamo figli di Dio? Accettando Lui, Gesù Cristo, come nostro Salvatore. Non si dice una sola parola della Chiesa, non è cosi?
« Affinché chiunque crede in lui, abbia la vita eterna» (Giovanni 3 •15). In che modo? Appartenendo alla Chiesa? No! Ma, credendo nel nostro Signore Gesù Cristo.
« Infatti, Dio ha tanto amato il mondo, che ha sacrificato il suo Figlio Unigenito, affinché ognuno che crede in lui, non perisca, ma abbia la vita eterna » (Giovanni 3 ;16). Anche qui, nessuna parola della Chiesa. Ancora una volta è Cristo ; tutti quelli che hanno fiducia in Lui avranno la vita eterna. « Chi crede nel Figlio, ha la vita eterna, ma chi rifiuta di credere nel Figlio, non vedrà la vita, che anzi sopra di lui rimane sospesa l’ira di Dio» (Giovanni 3:36). Dipende tutto dalla tua unione con Cristo e non con la Chiesa; e Cristo che salva; la Chiesa non viene menzionata.
 

« Io sono la via… nessuno può venire al Padre mio se non per me» (Giovanni 14:6). Gesù disse queste parole. Nota che Egli non disse : « La Chiesa è la via, nessuno viene al Padre se non per mezzo della Chiesa». No, amico! Egli disse: «Io sono la via ». Gesù Cristo è l’unica via che conduce a Dio. « Colui che ha il Figlio, ha la vita ; chi non ha il Figlio di Dio non ha la vita» (1 Giovanni 5:12). Ancora la medesima risposta, dunque, e questa volta dalle labbra ispirate dell’apostolo Giovanni ; non la Chiesa, ma Cristo : « Colui che ha il Figlio ».
« E non vi è in nessun altro salvezza. Non esiste. infatti, sotto il cielo altro nome dato agli uomini per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvi» (Atti 4:12). Queste parole sono pronunciate da Pietro e rappresentano la voce autorevole dello stesso apostolo. Che cosa dice? Dice che la salvezza è in Cristo e in nessun altro. « Non esiste altro nome », egli dice ; ne Protestantesimo, ne Cattolicesimo Romano; non ministro, sacerdote, papa e neppure la Vergine Maria o altri santi ben che meno i nuovi pastori nati dalle nuove religioni protestanti. « Non esiste, sotto il cielo altro nome », afferma Pietro. La salvezza ci viene solo da Cristo. E, allora, perché non rivolgerci direttamente a Lui per essere salvati? Questa Bibbia Cattolica Romana ci dice che è Cristo che salva e non la Chiesa. …allora ubbidiamo a Gesù conformandoci al suo modello di vita…Sapendo che una sola è la Chiesa fondata da Dio…lo Spirito Santo e Gesù…che trovi descritta nella Bibbia in Atti 2 dal versetto 36 al 48….

 

A tal proposito vi scrivo il discorso di  Joseph Georg Strossmayer vescovo di Diakovar (Croazia), pronunciato durante il Concilio Vaticano I (1870) per contestare il dogma sulll’infallibilità papale che Pio IX, con l’acqua alla gola e i bersaglieri alle porte, stava per promulgare.

 

“Il papato alla luce della storia e della Scrittura” p.8, Ed. Sentieri diritti. Roma 1981

 

 

L’apostolo Paolo non menziona in nessuna delle sue lettere il primato di San Pietro. Se tale esisteva, se in una parola la chiesa aveva nel suo corpo un capo supremo, infallibile nell’insegnamento, avrebbe il grande apostolo dei Gentili trascurato di farne menzione? Ma che dico! Avrebbe dovuto scrivere una lunga lettera attorno a questo importantissimo soggetto. Quando veniva eretto l’edificio della nostra Dottrina poteva essere dimenticato il fondamento, l’architrave?

>< Né negli scritti di San Paolo e di San Giovanni né in quelli di San Giacomo ho trovato traccia o geme del potere papale. San Luca, lo storico dei fatti missionari degli apostoli tace su questo importantissimo punto di cui, pure, se cosi come voi pretendete, avrebbe anche lui dovuto per forza trattare. Il silenzio di questi santi uomini, i cui scritti sono nel canone delle scritture ispirate da DIO, qualora San Pietro fosse stato papa, m’è sembrato insostenibile e impossibile, e tanto ingiustificabile quanto sarebbe se il Thiers, scrivendo la storia di Napoleone, avesse omesso il titolo di imperatore ><

 

Per secoli nessuno ha mai osato mettere in dubbio che San Pietro fu il primo Vescovo di Roma e qui venne martirizzato sotto la persecuzione di Nerone del 64 d.C.
Pochi tuttavia sanno che non esistono prove storicamente e filologicamente sostenibili che ciò sia avvenuto, che tutta la tradizione che ha tramandato tale venuta si è formata oltre un secolo dopo i fatti e che in Turchia e Siria esiste una tradizione ugualmente solida che attesta che Pietro operò tra la Palestina e la Siria, dove morì come Vescovo di Antiochia.

Il mito del soggiorno di Pietro a Roma nacque tardivamente, almeno 150 anni dopo la morte di Gesù, e venne costruito a tavolino per affermare il traballante primato del Vescovo di Roma sulle altre diocesi dell’Impero.

Come spiegare allora un fatto dato per certo dalla totalità dei cattolici?
Semplicemente approfondendo la questione del primato del vescovo di Roma.
Una questione che nasce da lontano, ma che è alla base della legittimazione del Vaticano che ha fondato tutto il suo magistero sulla Successione Apostolica.

Dottrina ed “eresie”

Partiamo da una premessa sostanziale: fino algli albori del non esisteva un “papa” ma solo dei “vescovi.
Il concetto di “papa” come lo intendiamo oggi nasce al tempo dei Longobardi e poi dei Franchi, tra il 700 e l’800, quando per legittimare la sovranità sulla cristianità ed il potere temporale la Chiesa fabbricò addirittura un falso: “la donazione di Costantino”. Nel I, II e III secolo in tutto il mondo civilizzato le religioni, ebraismo e cristianesimo inclusi, erano gestite localmente. Come non esisteva un capo assoluto che avesse autorità su tutti templi di Iside, o di Cibele, o di Apollo sparsi per l’Impero, non esisteva alcun vescovo cristiano che avesse autorità sugli altri vescovi.
Men che mai quello che stava a Roma. Fino a quando gli imperatori ebbero come base l’Urbe i Vescovi romani tennero un profilo piuttosto basso, poi quando l’asse dell’impero si spostò ad oriente quella di Roma benché prestigiosa fu una diocesi considerata di pari autorevolezza di quelle di Alessandria, Antiochia, Gerusalemme.
Tuttavia l’auctoritas del capo della diocesi romana sembrava promanare da quella dell’Urbe stessa e poteva rappresentare un faro unitario che potesse difendere una dottrina comune dalle numerose interpretazioni che sorgevano ai quattro angoli dell’impero: fu per questo che i vescovi romani, mentre tentavano di imporsi agli altri vescovi, dovettero trovare qualcosa in grado di legittimare quella che, per i tempi, era una vera e propria rivoluzione: l’istituzione di una gerarchia piramidale.

Eresia e giurisdizione erano in realtà due facce della stessa medaglia: gerarchia e dottrina unica ed omogenea furono i due fattori indispensabili per costruire il potere temporale della Chiesa di Roma, che tuttavia necessitava di essere legittimato da un fatto concreto che nel II secolo era ancora assente dalla tradizione e dalla letteratura e che a lume di logica era del tutto inverosimile.

La tradizione cattolica vuole che Pietro sia venuto una prima volta a Roma, sotto Claudio. Di tale viaggio non c’è traccia negli “Atti degli Apostoli” l’unica fonte pervenutaci, insieme alle Epistole di S.Paolo che abbia attendibilità storica e che solitamente è ricca di dettagli.
Negli “Atti”(12,17) invece si narra di come Pietro venne arrestato da Erode e poi liberato da un angelo.
“Egli allora, fatto segno con la mano di tacere, narrò come il Signore lo aveva tratto fuori del carcere, e aggiunse: «Riferite questo a Giacomo e ai fratelli». Poi uscì e s’incamminò verso un altro luogo”.
Per far tornare i conti, ed usando una buona dose di fantasia, gli esegeti interpretano questo “altro luogo” come Roma. Il mese successivo Erode Agrippa, muore d’infarto:
“Nel giorno fissato Erode, vestito del manto regale e seduto sul podio, tenne loro un discorso. Il popolo acclamava: «Parola di un dio e non di un uomo!». Ma improvvisamente un angelo del Signore lo colpì, perché non aveva dato gloria a Dio; e roso, dai vermi, spirò” (Atti 12, 21).
La storia, quella vera, ci dice che Erode Agrippa morì qualche settimana dopo la Pasqua del 44. Quindi, a dar retta alla tradizione Pietro, senza mezzi, in meno di cinque anni avrebbe compiuto un viaggio lunghissimo e pericoloso (senza che ve ne fosse alcun motivo visto che aveva sempre combattuto l’idea di estendere ai Gentili la nuova dottrina ebraica di Gesù), avrebbe soggiornato a Roma durante l’imperium di Claudio per il tempo necessario a fondare la comunità e sarebbe poi tornato a Gerusalemme nel 50, in tempo per partecipare al famoso concilio?

Non solo: da un’attenta lettura dell’epistola ai Galati, Pietro risulterebbe essere fra il 45 e il 48 ad Antiochia, dove si scontrò con Paolo:
“11.Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto. 12. Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. 13. E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, al punto che anche Barnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia. 14. Ora quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei”?

Gli Atti, oltre a non parlare mai di una presenza di Pietro a Roma, ci mostrano Pietro come figura preminente nel gruppo giudaico – cristiano, ma sempre in posizione subalterna a Giacomo, il fratello di Gesù.

Nel concilio citato, Pietro introduce la questione dell’accettazione dei Gentili nella comunità dei cristiani senza che essi passino per la conversione all’ebraismo, sintetizzata e simboleggiata nella circoncisione, ma chi conclude e decide è Giacomo. Se Pietro fosse già stato riconosciuto come capo della nascente Chiesa, perché il Concilio di Gerusalemme, pietra angolare di tutte le scelte che sarebbero state fatte da quel momento in avanti, venne convocato e presieduto da Giacomo e non da lui?
La tradizione poi ci racconta che Pietro è ancora a Roma dopo il 55, dove morrà crocifisso a testa in giù nel 64, durante la persecuzione neroniana.

Contraddizioni ed incongruenze

Che motivi avrebbe avuto Pietro di venire a Roma? Ebreo di umili origini e di credenze semplici, che mai avrebbe voluto contaminare le sue usanze e le sue tradizioni mischiandosi ai Gentili, aveva combattuto una battaglia lunga oltre 10 anni contro l’idea di Paolo (accettata poi obtorto collo), che intendeva dividere la sfera di evangelizzazione riservandosi i gentili, e lasciando al gruppo di Gerusalemme gli ebrei.

Venire a Roma avrebbe per lui significato tradire le proprie convinzioni, la propria visione del messaggio di Gesù e – in fin dei conti – la propria fede.
Ed ancora: mentre sappiamo tutto sulla geografia e la tempistica dei viaggi di Paolo, perché non sappiamo nulla di quelli di Pietro? Ma soprattutto: conoscendo le difficoltà enormi incontrate da Paolo, cittadino romano, nel suo lungo e pericoloso viaggio verso Roma (oltretutto a spese del governo), ci domandiamo come un pescatore ebreo ignorante e semianalfabeta abbia potuto trovare i mezzi per affrontare ben due viaggi del genere.
Stanti tali fatti, perché gli Atti non menzionano neppure di sfuggita tali spostamenti di Pietro, di cui si parla diffusamente per oltre metà dell’opera?
E, soprattutto, perché Paolo nella sua “epistola ai Romani” del 58 (e in nessuna altra epistola) non nomina mai Pietro e una sua qualche attività a Roma?
Infine, come mai nelle due epistole attribuitegli neppure Pietro fa alcun riferimento a Roma, ad ambienti romani, a personaggi o situazioni romane?

Il silenzio delle fonti fino al 180 d.C.

Non c’è nessuna testimonianza attendibile anteriore al 180 d.C. della presenza di Pietro a Roma ma, contestualmente è assordante il silenzio su tale presenza non solo da parte di Paolo, ma anche in testimoni come Giustino di Nablus, di cui abbiamo molti scritti e perfino gli atti del suo processo da parte romana, nel 168.
Si trovano  invece solo  testimonianze di terza e quarta battuta come quelle dell’inizio del terzo secolo (Origene e Tertulliano) che poi esplodono dopo la rivoluzione di Costantino attraverso tutta la letteratura promossa da Eusebio di Cesarea al fine di fondare e dare organicità ad una dottrina univoca.
Chiunque legga le argomentazioni che la maggior parte dei teologi utilizzano per dimostrare che Pietro ha subito il martirio a Roma, si renderà conto che essi citano come prova fonti del IV secolo: scritte da vescovi che erano CERTI di tale venuta, perché (se proprio vogliamo accreditarli di buona fede) ne sentivano parlare come di cosa vera da oltre centotrenta anni!

Sostenendo di poter essere seppellito per poi risorgere dopo tre giorni, morì nella prova. Un’altra leggenda afferma invece che, nel tentativo di mostrare a Nerone la sua capacità di levitazione, precipitò morendo sul colpo grazie alle preghiere di Pietro e Paolo (comportamento molto edificante e cristiano!).

Tornando alla presunta incarcerazione di Pietro nel Tullianum è interessante notare come i miti si sovrappongano nel tempo e come, col passare dei secoli, una leggenda possa diventare verità conclamata e determinare accadimenti che generano altre leggende: nel quinto secolo l’imperatrice Augusta Eudossia, moglie dell’Imperatore d’Oriente Valentiniano III (425-455), volle donare le catene della prigionia di San Pietro a Gerusalemme al Papa San Leone Magno (440-461). Questi, accostando tali catene a quelle della prigionia di San Pietro a Roma, al carcere Mamertino, fu testimone di un fatto prodigioso: le due catene si fusero in un’unica catena, ancora oggi visibile.

Ma, si sa, le leggende non solo sono dure a morire, ma divengono fonte di profitto per i furbi. Ne è prova l’avvilente sfruttamento commerciale della leggenda del carcere Mamertino, con gli operatori che arrivano a pubblicizzare “il carcere dei martiri Pietro e Paolo” sui bus turistici conducendo frotte di ignari turisti a visitare un luogo che meriterebbe ben altra memoria, carico com’è di storia vera.

Le “prove” addotte dalla Chiesa Cattolica

La più antica prova che viene addotta dalla Chiesa sulla venuta di Pietro a Roma è la “lettera ai Corinzi” di Clemente Romano che viene indicato come quarto nell’elenco dei Papi secondo l’elenco stilato nel 160 da Egesippo. Tale lettera, datata con probabilità al 96 d.C, probabilmente non se l’è letta mai nessuno se ancora si ha il coraggio di addurla come prova. Giudicate voi:

“Ma lasciando gli esempi antichi, veniamo agli atleti vicinissimi a noi e prendiamo gli esempi validi della nostra epoca. Per invidia e per gelosia le più grandi e giuste colonne furono perseguitate e lottarono sino alla morte. Prendiamo i buoni apostoli. Pietro per l’ingiusta invidia non una o due, ma molte fatiche sopportò, e così col martirio raggiunse il posto della gloria. Per invidia e discordia Paolo mostrò il premio della pazienza. Per sette volte portando catene, esiliato, lapidato, fattosi araldo nell’oriente e nell’occidente, ebbe la nobile fama della fede.
Dopo aver predicato la giustizia a tutto il mondo, giunto al confine dell’occidente e resa testimonianza davanti alle autorità, lasciò il mondo e raggiunse il luogo santo, divenendo il più grande modello di pazienza”.

Qualcuno mi dovrebbe indicare in quale punto è nominata Roma. È ridicolo pensare come si possa citare questo passo come prova del soggiorno di Pietro a Roma, effettuando l’arbitraria deduzione che il “noi”, piuttosto che alla comunità dei seguaci di Gesù, si riferisse ai romani, per il semplice fatto che Clemente era romano e scriveva da Roma.

La successiva “fonte” portata come prova è una lettera ai romani scritta da Ignazio di Antiochia, probabilmente nel 107.

A proposito di Antiochia…

Un’altra considerazione sulla impossibilità della presenza a Roma di Pietro.
Tutte le fonti indicano Ignazio come immediato successore di Pietro all’episcopato di Antiochia.
Ora noi sappiamo che il cosiddetto “incidente di Antiochia” avviene immediatamente prima del Concilio di Gerusalemme che pone gli episodi fra il 49 e il 51 e che Pietro esce dalla storia con il suo discorso durante il Concilio di Gerusalemme: dopo quell’intervento gli Atti non parlano più di lui. Possiamo, quindi, fare soltanto delle ipotesi. Pietro non può tornare ad Antiochia che dopo il 52, giacché nel 51 furono Paolo, Barnaba, Giuda e Sila a recarvisi per riferire le decisioni prese. Ammettiamo che dal 52 divenga formalmente il “vescovo” di Antiochia e che abbia mantenuto tale carica per due soli anni, (un po’pochi per affermare una tradizione che in Oriente è invece viva e conosolidata) per poi intraprendere il suo viaggio che lo porterà a Roma nel 55.
Tutto ciò premesso se ne deduce che Ignazio dovrebbe aver avuto l’investitura a vescovo di Antiochia nel 54. Quanti anni poteva avere? Anche se fosse stato molto giovane è difficile pensare che un vescovo abbia potuto essere un adolescente. Ipotizziamo che avesse 30-35 anni, età appena plausibile, anche perché le fonti ci dicono che non nacque cristiano e che si convertì da adulto.
Considerato che è stato giustiziato nel 107 dovremmo dedurre che abbia affrontato poco meno che novantenne l’improbo viaggio di quasi 3.000 km. durante il quale fu così vitale da scrivere epistole come un grafomane! Poco convincente. è molto più logico pensare che Pietro dopo il 52 si recò ad Antiochia, di cui fu vescovo fino alla morte con data e modalità storicamente ignote e Ignazio gli sia succeduto intorno al 70-75 d.C.

Il viaggio di Ignazio

Questo Ignazio fu il successore di Pietro alla guida della comunità di Antiochia ed era stato arrestato sotto Traiano con capo di imputazione a noi sconosciuto. Inviato a Roma per il supplizio percorse per mare il tratto che dalla Siria lo portò in Panfilia; poi, per via di terra, attraversò la Caria e la Lidia (tutte province dell’Asia minore) e così giunse a Smirne e, da lì, per via mare, alla Troade. Arrivato a Roma, fu fatto dilaniare dalle fiere nel 107. Durante il viaggio, riuscì a comporre sette lettere: da Smirne scrisse alle comunità dell’Asia Minore (Efeso, Magnesia e Tralle) e poi ai Romani per impedir loro di intercedere in suo favore presso Traiano; da Troade scrisse alle comunità di Filadelfia e di Smirne e, infine, a Policarpo.

 “Scrivo a tutte le Chiese e annunzio a tutti che io muoio volentieri per Dio, se voi non me lo impedite. Vi prego di non avere per me una benevolenza inopportuna. Lasciate che sia pasto delle belve per mezzo delle quali mi è possibile raggiungere Dio. Sono frumento di Dio e macinato dai denti delle fiere per diventare pane puro di Cristo. Piuttosto accarezzate le fiere perché diventino la mia tomba e nulla lascino del mio corpo ed io morto non pesi su nessuno. Allora sarò veramente discepolo di Gesù Cristo, quando il mondo non vedrà il mio corpo. Pregate il Signore per me perché con quei mezzi sia vittima per Dio. Non vi comando come Pietro e Paolo. Essi erano apostoli, io un condannato; essi erano liberi io tuttora uno schiavo. Ma se soffro sarò affiancato in Gesù Cristo e risorgerò libero in lui. Ora incatenato imparo a non desiderare nulla”.

Assumere il “non vi comando come Pietro e Paolo” come prova di un comando diretto di Pietro come Vescovo di Roma è un’operazione al limite del raggiro. La locuzione può riferirsi ad un “comando” carismatico esercitato su tutta la comunità, ma non va dimenticato che Pietro era succeduto a Simeone come capo della comunità di Antiochia, quindi non è improbabile che il suo successore Ignazio lo vedesse come uno che aveva “comandato”. Che la deduzione sia arbitraria lo dimostra anche il fatto che se per tale frase si dimostrava che Pietro era stato Vescovo di Roma avrebbe dovuto esserlo stato, automaticamente, anche Paolo.
L’esegeta onesto deve affermare che questo testo non prova né che Pietro abbia comandato a Roma, né il suo contrario. Si tratta di una testimonianza del tutto irrilevante per il problema in questione.
Mi permetto solo una brevissima annotazione sulla lunghezza, la difficoltà e le molte tappe (corrispondenti ad altrettante lettere) di questo viaggio “in vinculis” fino a Roma per sottolineare ancora una volta come esso fosse difficile e complesso e quanto improbabile sia l’ipotesi che Pietro abbia potuto compierne due (ciascuno con andata e relativo ritorno) in pochi anni e senza lasciarne traccia. Ugualmente tralascerò ogni testimonianza di cui non possediamo fonti di prima mano ma che esistono solo attraverso racconti o citazioni di Eusebio di Cesarea nella sua Storia Ecclesiastica, autore storicamente inattendibile, giacché ciò che scrive è strumentale agli scopi del disegno politico costantiniano: quindi ciò che lui afferma che abbiano scritto Dionigi di Corinto, Clemente Alessandrino e Papia di Gerapoli (scritti per noi perduti) non prova assolutamente nulla.

CONCLUDENDO:

L’idea che Pietro sia stato a Roma è incompatibile col silenzio delle Scritture, e anche col puro fatto della epistola di Paolo ai Romani. Nell’anno 58, Paolo scrisse la sua epistola alla chiesa romana, ma non menziona Pietro, benché nomini 28 capi della chiesa di Roma (Romani 16:7). Si deve infine concludere che se l’intero argomento viene trattato con distaccata obiettività, si deve trarre l’inevitabile conclusione che Pietro non sia mai stato a Roma. Fu Paolo ad essere vissuto e che scrisse a Roma, ma dichiarò che: “Il solo Luca è con me”. (II° Timoteo 4:11)

 

Insomma in poche parole è la solita farsa per indurre le menti più sceme ad abboccare ad un amo soltanto sporco ….

 

MERCIMONIO … LURIDO … MERCIMONIO ….

MERCANTE … IO TI RIMPROVERO … VERGOGNATI

MERCANTE … IO TI RIMPROVERO … VERGOGNATI

 

L’Assunzione di MARIA in Cielo è un dogma cattolico nel quale viene affermato che Maria, terminato il corso della vita terrena, fu trasferita in Paradiso, sia con l’anima che con il corpo, cioè fu assunta, accolta in cielo.
CHE COSA E’ UN DOGMA ?
a ) Verità che la chiesa ritiene rivelata da Dio ( ? ) e propone quindi ai fedeli con l’obbligo di credervi.
b ) Ciò che viene affermato come verità indubitabile e indiscutibile.
SINONIMI di dogma Principio indiscutibile – Verità incontrastabile – Articolo di fede – Verità assoluta.
CHI HA STABILITO IL DOGMA DI MARIA ASSUNTA IN CIELO ?
Il dogma cattolico è stato proclamato da Papa Pio XII il 1° novembre 1950, attraverso la costituzione apostolica Munificentissimus Deus, che nel passaggio finale dichiara:
Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica.
A nessuno dunque sia lecito infrangere questa nostra dichiarazione, proclamazione e definizione, o ad essa opporsi e contravvenire. Se alcuno invece ardisse di tentarlo, sappia che incorrerà nell’indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati apostoli Pietro e Paolo …
Nella Chiesa Cattolica Apostolica Romana, quando, nell’esercizio del suo magistero, proclama una verità di fede, il papa è infallibile. ( dal Concilio Vaticano Primo del 1870 – papa Pio IX ).
Quindi il dogma di MARIA ASSUNTA in cielo è una verità indiscutibile e indubitabile, rivelata da Dio, al Papa Pio XII. ( belin dicono a Genova )
Nella definizione del dogma dell’Assunzione è allegata anche la conseguenza per chi osasse negare o mettere in dubbio tale verità rivelata: “ è venuto meno nella fede divina e cattolica” .
Leggendo questa conseguenza, mi sono ricordato di una dichiarazione fatta nel 1998 da Papa Wojtyla, uno dei papi più amati nella storia del cattolicesimo.
Nel giugno del 1998, all’ASSEMBLEA ECUMENICA di GRAZ, in Austria, Papa Wojtyla intervenne proprio sul dogma dell’Assunzione in Cielo di Maria.
Il problema da affrontare era in che modo Maria era stata assunta in cielo: viva o morta.
CHE COSA DISSE PAPA GIOVANNI PAOLO II ?
“ la Madonna, come tutte le creature terrene, morì sulla terra “.
Usando un linguaggio semplice, accessibile a tutti, e sorprendentemente logico per una materia ostica e delicata, Wojtyla aggiunse anche che a parer suo morì di “ di morte naturale “, e spiegò anche il perché di questa sua dichiarazione: “ dal momento che Gesù Cristo è morto, sarebbe impossibile immaginare che la Madre abbia concluso la sua vita in modo diverso dal Figlio … La Madonna, come suo Figlio sperimentò l’esperienza della morte terrena ”, ha ragionato Wojtyla,senza temere di correggere con questa affermazione una verità di fede elevata a dogma.
Il silenzio stranamente osservato dai Vangeli per Karol Wojtyla “ induce a supporre che la morte della Madonna sia avvenuta normalmente senza alcun particolare degno di menzione. Se così non fosse stato, come avrebbe potuto la notizia restare nascosta ai contemporanei e non giungere in qualche modo a noi ? ”
Un interrogativo simile poteva essere partorito solo dalla mente di Karol Wojtyla, ricercatore assiduo della verità e di fede autentica e, particolare non di poco conto, totalmente legato al culto della Madonna. ( tratto dall’articolo a firma Francesco J.M. Silvia per il mensile “ GENTE ” pubblicato in giugno 1998 )
A questo punto, ci sono due dichiarazioni contrastanti: da una parte Papa PACELLI che, parlando nel nome di Dio, dichiara che la Madonna non ha visto la morte ma che è stata assunta in cielo viva; dall’altra il grande Wojtyla che smentisce e corregge il dogma, dichiarando che la Madonna è morta sulla terra.
Domanda:

 

Chi ha sbagliato, PIO XII o PAPA GIOVANNI PAOLO II ?
Se ha sbagliato PIO XII, il dogma è rotto, di conseguenza tutto ciò che si poggiava su questa “ verità “ crolla, in quanto non è una verità ma una grande menzogna. Se questo è vero la prima cosa da fare è abolire la celebrazione della festa dell’Assunzione, in quanto è un evento di fantasia, mai avvenuto, è solo una favola cattolica.

 

Se ha sbagliato Wojtyla, allora si applicano le conseguenze incluse nel dogma, per coloro che “ osano o mettono in dubbio le verità definite nel dogma “ cioè “ Wojtyla è venuto meno nella fede divina e cattolica “, praticamente Papa GIOVANNI PAOLO II era un senza fede, un miscredente, un eretico. Per me, e per altri milioni di persone, questa seconda ipotesi è assurda.
La prima ipotesi, invece, è molto più probabile, perché mi è difficile pensare a un DIO, che non dice niente a PIO XII riguardo i campi di sterminio dove venivano “ inceneriti “ milioni di esseri umani, poi all’improvviso, rivela una verità assurda e anticristiana.
Nota storica:
Papa Pio XII, al secolo Eugenio Pacelli, eletto Pontefice nel 1939, morto nel 1958. E’ il papa in carica durante tutta la seconda guerra mondiale. E’ anche conosciuto come “ il papa del silenzio “, perché nonostante fosse a conoscenza dell’eccidio sistematico degli ebrei, perpetrato dai nazisti, non denunciò l’olocausto ma restò in religioso silenzio. Ancora oggi, in Israele, il nome Pio XII è sinonimo di omertà.
Un’altro Papa dice:
CITTA’ DEL VATICANO . Da un errore di traduzione possono venire tante, inattese conseguenze. E se poi si tratta della Bibbia puo’ venirne anche una folla di immagini e statue sbagliate: o meglio, non proprio “sbagliate”, ma decisamente “troppo creative”. E il caso di Maria rappresentata come l’ “Immacolata” che schiaccia con il piede la testa di un serpente: l’ errore filologico da cui deriva questa immagine e’ stato messo in risalto  da Giovanni Paolo II nel discorso tenuto durante un’ udienza generale. Quella raffigurazione . che assume la forma attuale in epoca barocca e compare per la prima volta in Spagna . si rifa’ a un versetto del terzo capitolo della Genesi, che secondo la traduzione proposta nella Bibbia “Vulgata” latina recitava cosi’ : “Porro’ inimicizia tra te e la donna, tra il suo seme e il seme tuo: essa ti schiaccera’ la testa e tu le insidierai il calcagno”. Ha precisato ieri il Pontefice: “Questo testo ha ispirato molte rappresentazioni dell’ Immacolata che schiaccia il serpente sotto i piedi. Ma quella versione non corrisponde al testo ebraico, nel quale non e’ la donna, bensi’ la sua stirpe, il suo discendente a calpestare la testa del serpente. Tale testo attribuisce quindi non a Maria, ma a suo Figlio la vittoria su Satana”. Sono dunque sbagliate . perche’ basate su un errore filologico, che magari diventa un errore teologico . tutte quelle raffigurazioni dell’ Immacolata, a partire dalle tele di Ludovico Carracci, di Guido Reni e di Giambattista Tiepolo, per arrivare alla grande statua che Luigi Poletti alzo’ in piazza di Spagna nel 1854 (a ricordo del dogma proclamato da Papa Pio IX) e che ogni anno Giovanni Paolo II va a venerare? Non drammatizziamo, dice Papa Wojtyla: “Poiche’ la concezione biblica pone una profonda solidarieta’ tra il genitore e la sua discendenza, e’ coerente con il senso originale del passo la rappresentazione dell’ Immacolata che schiaccia il serpente, non per virtu’ propria ma della grazia del Figlio”. Il Pontefice ama le precisazioni filologiche. Un mese fa disse che il saluto dell’ angelo a Maria . tradotto con il latino “ave”, derivato dal greco “chaire”, e tale restato anche in italiano . sarebbe “piu’ confacente” tradurlo “rallegrati”.
ORA VISTO CHE IL DOGMA DELL’INFALLIBILITA’ E’ FALLITO VISTO LE CONTRASTANTI POSIZIONI DI TRE PAPI….NON SAREBBE IL CASO DI RITORNARE ALLE VERITA’ DELLA BIBBIA ED ABBANDONARE DEFINITIVAMENTE TUTTE LE ERESIE CHE HANNO AVUTO UN SOLO FINE…QUELLO DI GABBARE DIO E GLI UOMINI….I TEMPI SONO CAMBIATI…..IL TEMPO GIUSTO ORMAI E’ PROSSIMO…ALLORA ….QUINDI CONVERTITEVI ALLA VERITA’ ….

 

Commercianti FRAUDOLENTI che ingannano sovvertendo la Santa Parola
I MESSAGGI MARIANI MIRANO TUTTI AD ALLONTANARE DA DIO perche vanno contro la sua Parola. Chi si nasconde dietro per essere credibile usa la croce e Cristo e dice di essere mandato da Cristo, ma poi comanda di costruire santuari per la Madonna e di dire rosari (pratiche pagane quella di contare le preghiere e dei numeri) e di pregare direttamente lei e si dichiara REGINA DEI CIELI, REGINA DELLA PACE, REGINA DEL MONDO, REGINA DI TUTTI I POPOLI, REGINA DELLE NAZIONI. E si parla anche in Apocalisse dello smascheramento di colei che si dichiarava Regina delle nazioni ingannando il popolo degli eletti, ma andate a vedere che brutta fine fa.

Ecco cosa dice la PRESUNTA Madonna nelle apparizioni (ne cito pochissime):
“SOLO IO POSSO ANCORA SALVARVI dalle calamità che si avvicinano. Coloro che ripongono la loro fiducia in me, saranno salvati.”
Ma la Bibbia dice questo?
Il Signore è la mia rocca, la mia fortezza, il mio liberatore; il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio, il mio scudo, IL MIO POTENTE SALVATORE, il mio alto riparo. O mio Salvatore, tu mi salvi dalla violenza! lo invocai il Signore che è degno di ogni lode e fui salvato dai miei nemici (2 Samuele 22:2-4).
Altro messaggio della Madonna di Fatima:
“Gesù desidera stabilire nel mondo una devozione al mio Cuore Immacolato [Lucia ricordava che Davanti al palmo della mano destra della Madonna, c’era un cuore circondato da spine che sembrava ‘avessero trafitto come chiodi. Capimmo che era ii Cuore immacolato di Maria oltraggiato dai peccati dell’umanità, per I quali ci deve essere risarcimento”. (Madonna di Fatima)
Ma la Bibbia dice questo?
“Gesù, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio, e aspetta soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello del suoi piedi. Ora, dove c’è perdono di queste cose, NON C’E’ PIU BISOGNO DI OFFERTA PER IL PECCATO (Ebrei 10:12-14, 18).
La madonna ha dato un messaggio a Ida Peerdeman in Olanda il 29 aprile 1951:
“Il mondo sta degenerando tanto che è stato necessario che il Padre e il Figlio mi mandassero nel mondo, fra tutti i popoli, per essere IL LORO AVVOCATO E SALVARLI”
Ma la Bibbia, che è eterna e non si modifica mai, dice:
“E se qualcuno ha peccato, noi abbiamo UN AVVOCATO PRESSO IL PADRE: GESU’ CRISTO IL GIUSTO. Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati e non soltanto i nostri, ma anche quelli di tutto il mondo (1 Giovanni 2:1-2)
E chiunque osa apportare modifiche alla Scrittura (lo spirito dell’apparizione) commette peccato e il giudizio di Dio graverà su di lui.
“Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia anatema”.(Galati 1:8)
L’entità incita all’idolatria
“Come Madre voglio dirvi che sono qui con voi, RAPPRESENTATA DALLA STATUA CHE AVETE QUI. OGNUNA DELLE MIE STATUE E’ SEGNO DI UNA DELLE MIE PRESENZE e vi ricorda della nostra madre celeste. QUINDI DEVE ESSERE ONORATA E MESSA IN LUOGHI DI MAGGIORE VENERAZIONE (LA STATUA!) dovreste guardare con amore ogni immagine della vostra madre celeste”. Messaggio a Padre Gobbi.
Ma la Bibbia cosa dice?
“Siccome non vedeste nessuna figura il giorno che il Signore vi parlò in Oreb dal fuoco, badate bene a voi stessi, affinchè non vi corrompiate e non vi facciate qualche scultura, la rappresentazione di qualche idolo, LA FIGURA DI UN UOMO O DI UNA DONNA… e anche affinchè tu non ti senta attratto A PROSTRARTI DAVANTI A QUELLE COSE E A OFFRIRE LORO UN CULTO”. (deuteronomio 4:15-16, 19)
Oltre all’idolatria poi, l’apparizione incoraggia i suoi seguaci a consacrare completamente la loro vita a lei. Nell’antichità giurare o fare un voto a un Dio significava consacrarsi a quello stesso Dio.
Amati figli, oggi state fissando lo splendore immacolato della vostra Madre Celeste. Io sono l’Immacolata Concezione. Io sono l’unica creatura libera da ogni macchia di peccato, anche da quello originale. Io sono la magnifica. (messaggio a Padre Gobbi, 8 dicembre 1989).
La Bibbia:
Ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, affinchè i beni promessi sulla base della fede in Gesù Cristo fossero dati ai credenti (Galati 3:22)
Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio (Luca 18:19)
L’apparizione si dichiara CORREDENTRICE e MEDIATRICE insieme a Cristo
Nel messaggio il 31 maggio 1954, la Festa di Maria Mediatrice di tutte le grazie, Kunzli:
Ancora una volta sono qui. La COREDENTRICE, la Mediatrice e l’Avvocato vi sta dinnanzi. lo ho scelto questo giorno: in questo giorno la Signora sarà incoronata. Ascoltate bene, teologi e apostoli del Signore Gesù Cristo: vi ho dato la spiegazione del dogma. Operate e richiedete questo dogma. Dovrete fare petizione al Santo Padre per NUOVO DOGMA… In questa data, “la Signora di Tutte le Nazioni” riceverà il suo titolo ufficiale di “Signora di Tutte le Nazioni”.
Negli ultimi anni il papa ha ricevuto più di 4 milioni e mezzo di firme per dichiarare questo dogma da 157 paesi tra cui da Madre Teresa di Calcutta, piu di 500 vescovi e parecchi cardinali del Vaticano. E non avviene cosi spesso che i fedeli preghino il papa di fare una dichiarazione infallibile.
Anche se il dogma non ancora viene dichiarato, anche se presuppongo manchi poco, Maria per il cattolicesimo è corredentrice, ecco cosa insegnano nei libri destinati al seminario dei preti e chierici:
MARIA E’ CORREDENTRICE DELL’UMANITA’. Maria “dipendentemente da Cristo, ma come unico principio con Lui, cooperò alla redenzione oggettiva e perciò fu vera corredentrice … dipendentemente da Gesù, ma come unico principio con Lui, soddisfece per tutti i peccati dell’umanità, pagò a Dio il prezzo della nostra liberazione, guadagnò tutte le grazie per gli uomini, placando (a suo modo) Dio con il suo volontario e necessario concorso al sacrificio della croce” (Pasquale Lorenzin, Teologia dogmatica, 1968, pag. 499-500).
Ancora in questo messaggio a San Nicolas in Argentina, si dichiara la madre di tutti e l’Arca della Salvezza:
“Figlia mia, in questo tempo io sono l’Arca per tutti i tuoi fratelli! Io sono l’Arca della pace, io sono l’Arca della salvezza, l’Arca in cui i miei figli devono entrare, se desiderano vivere nel Regno di Dio”.
Dice dunque che è l’unica mediatrice e se i fedeli si vogliono salvare devono entrare nella sua Arca, contrastando così del tutto ciò che dice la Bibbia sulla figura di Gesù Cristo:
“In nessun altro è la salvezza; perchè non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati”. (Atti 4:12)
Nel messaggio a Padre Gobbi del 14 giugno 1980 si dichiara ancora una volta MEDIATRICE e CORREDENTRICE:
“Finchè sarò riconosciuta laddove la Santissima Trinità ha voluto che fossi, non potrò esercitare pienamente il mio potere nell’opera materna di coredenzione e di mediazione di grazia… Figli lasciatevi trasformare dalla mia azione potente come Madre, Mediatrice di grazia e Corredentrice”
La Bibbia dice chiaramente che l’unico mediatore tra Dio e gli uomini è Cristo:
Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo (1Timoteo 2:5) e un solo redentore, non esistono altri redentori, come Gesù stesso disse:
“Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6)
E per concludere un messaggio bestemmia dove l’apparizione si dichiara imparentata con la divina Trinità (messaggio a Bruno Cornacchiola, Tre Fontane):
“Io sono colei che è imparentata con la Divina Trinità, io sono la vergine della Rivelazione”
Dio ha detto di essere l’unico e che dopo di Lui non sarebbe più venuto nessuno, e praticamente ciò che c’è nella Scrittura è definitivo:
Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me, non ve ne sarà nessuno (Isaia 43:10)
Io sono l’alfa e l’omega, colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente (Apocalisse 1:8).
Che dire dunque? I messaggi mariani tendono a sminuire le Parole di Dio, tendono ad aggiungere altro alla Sacra Scrittura, a volte ad aggiungere altre a stravolgere tutto il significato del sacrificio di Cristo e della redenzione.
Una bella prova questa, che ci fa capire che i messaggi sono tutt’altro che di natura divina. Dio non manda un’apparizione alla fine dei tempi per stravolgere ciò che finora ha detto nella sua Parola, anzi, ci avverte di non credere alle apparizioni, ai segni e ai prodigi, perchè sono tipiche degli ultimi tempi e sono opera del demonio, che si traveste anche da angelo di luce, che conosce bene le Sacre Scritture e, mischiandole alle sue dottrine pagane, ci induce a portarci verso di Lui.
Quei tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. Non c’è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere. (2Corinzi 11:14-15)
Allora, se qualcuno vi dice: “Il Cristo è qui”, oppure: “È là”, non lo credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. (Matteo 24:24)
L’apparizione dice poi, che non si è ancora svelata al mondo intero e che si svelerà alla fine, cosa ha da nascondere dunque? Se è vero che fosse Maria della Bibbia, perchè mai si dovrebbe ancora svelare?
Bisognerebbe riflettere prima di tutto, sulla Scrittura e poi su tutte queste cose, per non cadere nell’inganno di Satana!
E non si può dire “Questi messaggi non sono approvati dalla Chiesa e questi sì”. L’apparizione ha un’unica matrice, il diavolo è ingannatore, usa verità mescolate alla menzogna per distogliere dalla Scrittura, che conosce bene e la usa per ingannare. Se l’apparizione dicesse “Sono Satana, adoratemi e pregatemi!” che farebbero i credenti? Satana, come ha ingannato sotto forma di serpente facendo entrare il peccato nel mondo, continua ad ingannare anche oggi prima del ritorno di Cristo, portando tanta gente lontano da Lui anche se in buona fede. Gesù vuole che noi conosciamo la Scrittura e ci incita ad investigarla per non cadere in errore.

 

 

 

Dio è usato solo per gabbare il prossimo…infatti tra le varie dette religioni c’è chi commette truffe di tutti i tipi…chi invece manomette la Bibbia per soddisfare i propri interessi …quello che è certo la Bibbia in mano agli imbroglioni è solo uno strumento per praticare il lurido mercimonio…di gente stupida ne è pieno il mondo per questo  gli imbroglioni hanno vita facile…

 

COMUNQUE:

 

ANNO Nell’  431 – Il Concilio di Efeso, sulla base di forti pressioni popolari che “reclamavano” per l’assenza di “divinità femminili” nel Cristianesimo, proclamò MARIA “Madre di Dio”. Tale rassicurante e superstiziosa venerazione colmava il “vuoto” lasciato dalle varie Dee della religione pagana. Maria prese dunque il posto, nella devozione popolare, di Diana, Iside, Artemide, e varie altre dee.

 
http://youtu.be/pQN7NA4m6cw

 

I SENZA DIO

I SENZA DIO

 

ISAIA 32,  6 – 8

6 poiché l’abietto fa discorsi abietti
e il suo cuore trama iniquità,
per commettere empietà
e affermare errori intorno al Signore,
per lasciare vuoto lo stomaco dell’affamato
e far mancare la bevanda all’assetato.
7 L’imbroglione – iniqui sono i suoi imbrogli –
macchina scelleratezze
per rovinare gli oppressi con parole menzognere,
anche quando il povero può provare il suo diritto.
8 Il nobile invece si propone cose nobili
e agisce sempre con nobiltà.

 

Le anime perse si sono fatti un’ altro Vangelo … contraddicendo oltre che dissacrando gravemente il primo ( scomunica ) ….. per il solo fine del LURIDO mercimonio … cosi hanno indotto altri creduloni alla perdizione eterna … il fine lo hanno raggiunto se si considera l’enorme ricchezza che hanno accumulato …. bastano due soli dati per evidenziare l’esposto … il 30% del valore immobiliare Italiano ( esentasse ) è nelle loro mani …. un cardinale percepisce 13 mila euro al mese ( senza considerare tutto il resto ) … di contro un invalido ne percepisce 290 euro …. Altro che come dice un tale ( millantatore ) … la chiesa povera per i poveri ….

ECCO COME LI PRESENTA LA BIBBIA

Ci sono ancora molti che si presentano in veste di servitori di Dio e si pavoneggiano come ministri del Vangelo ma che in realtà sono soltanto dei bugiardi. Paolo li descrive in 2 Corinzi 11:13-15. Il Diavolo non è uno sciocco. Egli opera dall’interno della chiesa. Egli cerca di mettere le mani sul pulpito. E, triste ma vero, egli lo ha già fatto in molti luoghi.

Il predicatore che martella è martella è martella fino a quando un po’ di Vangelo penetri nel cuore, può non essere popolare e apprezzato tra la gente dell’era moderna, ma è apprezzato da Dio – ed è solo questo che conta.

Negli ultimi tempi, alcuni abbandoneranno la fede, seguiranno maestri d’inganno e dottrine diaboliche. Si lasceranno affascinare da ipocriti e imbroglioni. Non dare ascolto a favole stupide e contrarie alla fede. Essi pensano che la religione sia un mezzo per far soldi. Certo, la religione è una grande ricchezza, per chi si contenta di quel che ha. quando abbiamo da mangiare e da vestirci, contentiamoci. (1 Timoteo 4,1-2.7; 6-4.8)

Tra questi vi sono alcuni che entrano nelle case e riescono a dominare certe donnette. E quegli uomini si comportano come i maghi Iannes e Iambres, che si erano messi contro Mosè: essi si mettono contro la verità. Sono uomini dalla mente corrotta, e la loro fede non vale nulla. Ma non andranno molto lontano: presto tutti vedranno che sono stupidi, come è accaduto per quei maghi antichi. gli uomini malvagi e impostori andranno sempre peggio: nello stesso tempo saranno imbroglioni e imbrogliati. si procureranno molti nuovi maestri i quali insegneranno le cose che essi avranno voglia di ascoltare. Non daranno più ascolto alla verità e andranno dietro alle favole. (2 Timòteo 3,68-9.13; 4,3-4)

Ma in mezzo a voi sono venuti certi uomini malvagi che usano la bontà del vostro Dio come pretesto per giustificare la loro vita immorale. dicono parole piene di orgoglio e fanno complimenti alle persone solo per motivo d’interesse. impostori che si comporteranno male seguendo le loro passioni malvagie. che provocano divisioni: gente dominata dagli istinti. (Giuda, 4.16.18-19)

Ecco alcune idiozie che vanno contro il primo Vangelo ….

ANNO 375 – Mentre i primi cristiani veneravano solo Dio (Gesù stesso rifiutò di essere considerato oggetto di Culto) in quest’anno la Chiesa introdusse il culto dei SANTI e degli ANGELI, per compiacere le tendenze pagane del popolo.

ANNO 431 – Il Concilio di Efeso, sulla base di forti pressioni popolari che “reclamavano” per l’assenza di “divinità femminili” nel Cristianesimo, proclamò MARIA “Madre di Dio”. Tale rassicurante e superstiziosa venerazione colmava il “vuoto” lasciato dalle varie Dee della religione pagana. Maria prese dunque il posto, nella devozione popolare, di Diana, Iside, Artemide, e varie altre dee.

ANNO 593 – Il vescovo di Roma Gregorio Magno “inventa” il PURGATORIO. Questa leggenda permetterà alla Chiesa, per molti secoli, fino a tutt’oggi, di “vendere” suffragi, indulgenze, “promozioni” in paradiso, per inculcare nella mentalità della gente che il potere della chiesa arriva fino… all’aldilà!

ANNO 610 – Per la prima volta un vescovo di Roma viene chiamato “papa”. L’idea fu dell’imperatore Foca, che prese il potere facendo assassinare il suo predecessore. Per tale atto criminale, il vescovo Ciriaco di Costantinopoli lo scomunicò, ma Foca, per ritorsione, proclamò “papa” (ossia capo di tutti i vescovi) il vescovo di Roma, ossia Gregorio I, il quale, bontà sua, rifiutò un simile titolo, fedele alla tradizione episcopale della chiesa cristiana dell’epoca. Tuttavia, il vescovo di Roma successivo, cioè Bonifacio III, accettò di avvalersi del titolo di “papa”. Il Cristianesimo antico era nettamente contrario a capi spirituali, l’Autorità era esercitata più o meno democraticamente per mezzo di CONCILI. Ma il messaggio originale di Gesù era ben più radicale: “Ma voi non vi fate chiamare ‘Maestro’; perché uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti fratelli. Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida, il Cristo…” Matteo 23:8-10

ANNO 788 – La chiesa cattolica adotta ufficialmente l’adorazione della croce, delle immagini e delle reliquie dei santi. Ovviamente si tratta di pratiche superstiziose, adatte a sottomettere psicologicamente il popolo e a mantenerlo in una suggestionabile ignoranza. I primi cristiani, proprio come gli ebrei, consideravano IDOLATRIA ogni pratica di questo tipo. Poiché il secondo dei famosi DIECI COMANDAMENTI di Mosè proibiva il culto delle immagini, e ciò poteva turbare i sinceri devoti, la chiesa MODIFICO’ addirittura la lista dei dieci comandamenti, CENSURANDO il secondo e dividendo i 2 l’ultimo.
A tutt’oggi, anche nelle Bibbie cattoliche, la lista dei comandamenti è riportata fedelmente, mentre il CATECHISMO cattolico continua ad alterare la lista. Una contraddizione EVIDENTE che non suscita particolare scandalo solo perché la stragrande maggioranza dei cattolici sono pressoché indifferenti nei confronti delle questioni spirituali.

I “VERI” 10 COMANDAMENTI DELLA BIBBIA
Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, in schiavitù:
1. Non avrai altri dèi all’infuori di me.
2. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai.
3. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
4. Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te.
5. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
6. Non uccidere.
7. Non commettere adulterio.
8. Non rubare.
9. Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
10. Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.
Si noti anche la SOSTITUZIONE, operata dalla chiesa, del comandamento “non commettere adulterio” diventato nel Catechismo cattolico “non fornicare” oppure “non commettere atti impuri”.

ANNO 995 – Giovanni 14° introduce la “canonizzazione dei santi”. Nel Nuovo Testamento il termine “santi” si riferisce a TUTTI I MEMBRI della comunità. Paolo conclude le sue lettere con la tipica espressione “un saluto a tutti i santi”. Si potrebbero fare molti altri esempi. L’idea che essere “santo” sia una condizione pressoché IRRAGGIUNGIBILE per le persone comuni ha una precisa funzione POLITICA in quanto avvalora l’idea di una società GERARCHICA, dove i poveri, i semplici e gli umili possono soltanto sottomettersi ai “potenti” (sia del Cielo che della… Terra!) ed invocare la loro MISERICORDIA piuttosto che reclamare GIUSTIZIA!

ANNO 1079 – papa Gregorio 7° introduce il CELIBATO DEI PRETI.
Nel Nuovo Testamento si dice l’esatto contrario, ovvero secondo Paolo il “vescovo” DEVE avere famiglia, in quanto:
“…bisogna che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. Sappia dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, perché se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio?” (1a Epistola a Timoteo, cap. 3)

ANNO 1090 – Viene introdotto il ROSARIO. Ciò costituisce l’ennesimo capovolgimento dell’insegnamento di Gesù, che disse:
“… E nel pregare non usate inutili dicerie come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per la moltitudine delle loro parole…. Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, e serratone l’uscio fai orazione al Padre tuo che è nel segreto…..” (Matteo 6:5-8)

ADESSO TIRATE VOI LE CONCLUSIONI

 

 

https://youtu.be/TvOftjBmVac

Per il solo lurido mercimonio la falsa religione ha gravemente manipolato i Dieci Comandamenti scritti personalmente da DIO …. ( Apostati )

Per il solo lurido mercimonio la falsa religione ha gravemente manipolato i Dieci Comandamenti  scritti personalmente da DIO …. ( Apostati )

 

Al Nostro Creatore questo non piace … Ora perché tu che dici di credere al nostro Creatore segui chi lo dissacra? Leggi ti preparerai al giorno del giudizio ….

Gli imbroglioni hanno artatamente oltre che con pesante gesto di gravità manipolato anche i Dieci Comandamenti … che stando alla Bibbia sono stati scritti personalmente da DIO … tutto questo per fare lurida speculazione … leggetevi con la giusta pazienza l’articolo di seguito pubblicato … capirete che frequentare i senza DIO … si commette peccato grave … si vende l’anima al diavolo … lascateli alla loro brutta sorte per salvare la vostra anima … sempre che la Bibbia sia veramente ispirata da DIO … caso contrario ognuno è autorizzato di farsi la propria religione cosi come fanno le anime perse che alla Bibbia non dedicano alcun rispetto ….

Se non rispetti fedelmente la Parola di Dio non puoi essere un Cristiano ma sei mosso dagli spiriti immondi …. per te non ci sarà l’eternità … ma la distruzione eterna …. Pentiti allora ti salverai …. Da ora abbandona i demoni della religione ….. Passa a nuova vita ….

ADESSO SEGUIMI ENTRIAMO NEL NERITO …..

Apocalisse 22
18 Dichiaro a CHIUNQUE ascolta le parole profetiche di questo libro: A CHI VI AGGIUNGERA’ QUALCHE COSA, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; 19 E CHI TOGLIERA’ QUALCHE PAROLA DI QUESTO LIBRO PROFETICO, Dio lo priverà dell’albero della vita e della città santa, descritti in questo libro. 20 Colui che attesta queste cose dice: «Sì, verrò presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù. 21 La grazia del Signore Gesù sia con tutti voi. Amen!

Questo è quello che ha imposto DIO CATEGORICAMENTE per ieri cosi come per oggi con la sua la Parola….ora tu che ti dichiari Cristiano dopo aver ascoltato il video allegato ….ANALIZZATI….

Cari Amici, Gentili Amiche, oggi ho deciso di proporvi una tematica abbastanza scottante: che riguarda un clamoroso inganno della religione …. Cioè la spudorata manomissione dei 10 comandamenti scritti personalmente da DIO … cosi come dice la Bibbia ….

Esodo 31:18 Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dio.

Esodo 32:16 Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole.

Esodo 34:28 Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti senza mangiar pane e senza bere acqua. Il Signore scrisse sulle tavole le parole dell’alleanza, le dieci parole.

Deuteronomio 4:12-13 Il Signore vi parlò dal fuoco; voi udivate il suono delle parole ma non vedevate alcuna figura; vi era soltanto una voce. Egli vi annunciò la sua alleanza, che vi comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti, ed Egli li scrisse su due tavole di pietra.

E questa operazione Iddio l’ha compiuta due volte, e sì, perchè la prima iscrizione di Dio è stata distrutta da Mosè che ruppe le tavole di pietra quando prima di consegnarle vide che il popolo si era costruito un vitello d’oro durante la sua assenza (leggi pure il capitolo 34 di Esodo per vedere come sono andati i fatti), ecco il riporto della seconda iscrizione operata sempre da Dio:

Esodo 34:1 Poi il Signore disse a Mosè: «Taglia due tavole di pietra come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole che erano sulle tavole di prima, che hai spezzate.

Deuteronomio 10:1-4 In quel tempo il Signore mi disse: Tàgliati due tavole di pietra simili alle prime e sali da me sul monte e costruisci anche un’arca di legno; io scriverò su quelle tavole le parole che erano sulle prime che tu hai spezzato e tu le metterai nell’arca. Io feci dunque un’arca di legno d’acacia e tagliai due tavole di pietra simili alle prime; poi salii sul monte, con le due tavole in mano. Il Signore scrisse su quelle tavole la stessa iscrizione di prima, cioè i dieci comandamenti che il Signore aveva promulgati per voi sul monte, in mezzo al fuoco, il giorno dell’assemblea. Il Signore me li consegnò.

ORA:

Tutti noi, quando da bambini siamo stati indotti … più o meno volontariamente … a frequentare le lezioni di catechismo … siamo stati indottrinati al contenuto dei dieci comandamenti consegnati secondo la Bibbia a Mosè sul monte Sinai … decalogo obbligatoriamente da rispettare affinché un fedele possa definirsi “Cattolico”.

Ma se vi dicessi che i dieci comandamenti che ci sono stati finora propinati sono stati quasi completamente inventati dalla Chiesa, perché nel decalogo della Bibbia originale… non esistono …la situazione come cambierebbe?
I veri dieci comandamenti, ben diversi da quelli a noi insegnatici, sono presenti nella Bibbia nei libri dell’Esodo 20: 2-17 e in Deuteronomio 5: 6-21; riportati di seguito nella tabella (a sinistra) e comparati con i comandamenti falsificati della versione ufficiale del catechismo cattolico …
Uno sguardo ai dieci comandamenti riportati nel catechismo cattolico .

Poche persone sanno che sebbene i comandamenti insegnati nella Sacra Bibbia sono dieci, quelli insegnati nel Catechismo della Chiesa Cattolica sono in realtà soltanto nove! Il secondo, infatti, è stato letteralmente cancellato, e dal decimo ne hanno ricavato due “pezzi”, per coprire il vuoto del secondo. Così, ora il secondo è in realtà il terzo, il terzo è il quarto, e così via.
Vediamo ora i “dieci” comandamenti secondo il Catechismo cattolico (dal Catechismo di S. Pio X, per la preparazione ai sacramenti).
Io sono il Signore Dio tuo:
1. Non avrai altro Dio fuori di me.
2. Non nominare il nome di Dio invano.
3. Ricordati di santificare le feste *.
4. Onora il padre e la madre.
5. Non uccidere.
6. Non commettere atti impuri.
7. Non rubare.
8. Non dire falsa testimonianza.
9. Non desiderare la donna d’altri.
10. Non desiderare la roba d’altri.
[ * Nota sul terzo comandamento – La Bibbia non dice “le feste”, ma “il giorno del riposo”, “il settimo”, ossia il Sabato ]

I VERI 10 COMANDAMENTI COME RIPORTATI NELLA BIBBIA…

Esodo 20:2-17:
1) “Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me.
2) Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
3) Non pronunciare il nome del Signore, Dio tuo, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.
4) Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa’ tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo.
5) Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà.
6) Non uccidere.
7) Non commettere adulterio.
8) Non rubare.
9) Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
10) Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo”

Potete dunque vedere da voi la differenza. Vi chiederete per quale motivo la Chiesa Cattolica Romana ha alterato i comandamenti, e ha cancellato il secondo. Alcuni sacerdoti cattolici si giustificano dicendo che il secondo comandamento era solo per gli Ebrei (il che non è vero, poiché insieme agli altri nove comandamenti, dati anch’essi agli Ebrei, esso è Parola di Dio ed è un comando rivolto a tutti gli uomini senza distinzioni, e inoltre Dio condanna severamente qualunque aggiunta o cancellazione alla Sua Parola).
Un altro sacerdote ha risposto che in realtà, alcuni fanno una divisione tra il primo e il secondo comandamento, e però uniscono il nono e il decimo, mentre altri uniscono il primo e il secondo, e separano il nono e il decimo. Naturalmente una tale risposta è un’offesa anche al meno istruito degli esseri umani.
Un altro ancora, negando apertamente la realtà, è arrivato ad affermare che la Chiesa Cattolica non ha cambiato i comandamenti, ma che siamo noi che non sappiamo leggere.
Al di là dei sofismi e dei giri di parole, la realtà dei fatti è che se non avesse tolto il secondo comandamento, la Chiesa Cattolica non avrebbe potuto più riempire le chiese e i santuari di statue ed immagini della “madonna” e dei cosiddetti santi, insegnando i fedeli a venerarle, il che è idolatria (Dio condanna sia l’adorazione – “non li servire” – che la venerazione – “non ti prostrerai davanti a loro” – di vivi, morti, oggetti e immagini. La Scrittura dice: “A Lui solo rendi il tuo culto”).

Come avrebbero potuto giustificare una tale trasgressione del secondo comandamento? Così, “hanno tolto la legge, e il reato non c’è più”.
In Deuteronomio 4:2, Dio avverte: “Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo”.

Cari amici, come avete potuto constatare, le differenze tra la Sacra Bibbia e il Catechismo della Chiesa Cattolica sono di vitale importanza. Le manomissioni degli insegnamenti delle Sacre Scritture (Sacra Bibbia) sono inammissibili per Dio.
Noi non vi chiediamo di chiudere gli occhi e farvi guidare da altre persone. Ciò che vi chiediamo, è di leggere la Bibbia, e soprattutto il Nuovo Testamento, il quale ci presenta il piano di salvezza per la nostra anima, secondo il sacrificio di Cristo sulla croce.

Romanino Romano
Il 20 / 05 / 2013

http://youtu.be/bZPOaeuEkgE

La Truffa Dell’Otto Per Mille ….

Sogno  o son desto ? … nel sogno vedo delle stelle per l’esattezza cinque  … che faranno piazza pulita di tutti gli impostori parassiti … toglieranno al ricco disonesto per spartire con il povero onesto … quel giorno arriverà presto … ed il povero non soffrirà più … forza ragazzi voi siete il nostro ultimo baluardo di legalità …. E quando arriverete non sognerò più di luridi parassiti simili alle schifose sanguisughe ….

Di seguito porto un significativo esempio  che rappresenta decisamente dei secolari parassiti ….

 

Una Chiesa che succhia il sangue ai poveri … non può essere una chiesa …

Quella che vi presento nell’articolo di denuncia è una battaglia civile oltre che onesta … nel favore dei CITTADIINI ITALIANI POVERI …. i già ricchi dovrebbero capire specialmente se mossi da SPIRITO CRISTIANO …. a voi che leggete l’ultima parola … io mi sono già mosso ….

Non vogliono mollare l’osso … neanche davanti alla gravità dei tempi …. VERGOGNA … questa gente non può essere accumunata ai comandi del Vangelo … sono lupi famelici … altro che una chiesa povera per i poveri ….

Da quello che si vede oltre da quello che si sente … qualcuno prega per noi ma non cambia niente … altri rubano a piene mani mentre giurano che stanno lavorando per noi … di contro il povero onesto langue miseramente … io direi che è giunta l’ora di dire basta a queste buone volontà …. che stanno distruggendo la dignità dei cittadini costretti al misero vivere … ricordiamoci infine che tutti prima o poi dobbiamo morire senza sapere quale sarà la nostra sorte dopo questa soglia …. Certamente chi pur pregando o chi dichiara volontà di buon impegno per la sorte del povero … mangia senza freni … mentre chi spera muore per le promesse di buone volontà … soffrendo miseramente …. BASTA …. BASTA è ora di urlare la nostra indignazione per la buona sorte di tutti …. leggi il seguito dell’articolo capirai senza difficoltà …. Allora ti verrà d’istinto il moto di RIVOLUZIONE …. Ovviamente è stato preso un dato il pù eclatante per fotografare il vergognoso malvezzo …. Che stà distruggendo la comune buona sorte ….

Vedete io non voglio “il mi piace” sull’allegata pagina per sola piaggeria … ma se non facciamo un corposo gruppo il nemico considera nulle le nostre battaglie … l’articolo in oggetto denuncia una palese oltre che grave ingiustizia visti i tempi oltre che i tanti poveri nel nostro paese … non si può quindi sottrarci alla partecipazione di lotta … ITALIANI SVEGLIATEVI … lasciando allo struzzo di nascondere la testa sotto la sabbia … Basta con i nostri poveri costretti a raccattare tra i rifiuti … mentre altri che in cambio non producono nulla si spartiscono le nostre risorse … E’ DIRITTO DI TUTTI UNA VITA DIGNITOSA …. Urliamo quindi il nostro disappunto … anche attraverso questa pagina …. Ma i VIGLIACCHI , i miscredenti, i depravati, gli assassini, gli svergognati, i ciarlatani, gli idolatri e tutti i bugiardi andranno a finire nel lago ardente di fuoco e di zolfo. Questa è la seconda morte’.

Iniziamo ad eliminare questa assurda incongruenza … poi andiamo velocemente avanti con tutto il resto … vitalizi … pensioni d’oro … privilegi … ITALIANI SVEGLIAMOCI … troppi di noi ormai viviamo una vita senza dignità … TROPPA CARNE AL FUOCO NON CUOCE … peraltro si asseconda con questa azione un presunto ciarlatano … che dice una chiesa ( un po più povera ) per i poveri … suvvia accontentiamo un’infallibile … per poi dividere i tanti denari offerti da uno STATO compiacente tra i tanti poveri ….

Quanto costa agli Italiani mantenere la chiesa?
CIRCA 21 MILIARDI DI EURO ANNUI…
RAGAZZI C’E’ DA DARE I NUMERI…LA GENTE E’ ALLA FAME …SENZA LAVORO …SENZA PROSPETTIVE …MA MANTIENE NEI LUSSI GRAZIE AD UNA POLITICA COLLUSA DEI PARASSITI INCONCLUDENTI…I QUALI NON SOLO APPROFITTANO DELL’8 PER MILLE O DEL 5 PER MILLE MA HANNO UN SACCO DI PRIVILEGI ED ESENZIONI…ALCUNI ADDIRITTURA ESTORCONO CON L’INGANNO OLTRE CHE CON GRAVI MINACCE PSICOLOGICHE LA DECIMA DELLO STIPENDIO O DELLA PENSIONE AI PROPRI SEGUACI SCEMI… SENZA CHE INTERVENGA LA MAGISTRATURA…MA VI RENDETE CONTO? COMUNQUE SE ENTRATE NELLA PAGINA DI FACEBOOK …VIGLIACCHI I BAMBINI NON SI TOCCANO….TROVERETE DEGLI ARTICOLI PIU’ ESAUSTIVI CHE VI SPIEGHERANNO LE VARIE TRUFFE…CONSIDERATE CHE AD UN CARDINALE PAGHIAMO 14 MILA EURO DI STIPENDIO MENSILE…COSI COME OGNI ANNO SPENDIAMO CIRCA 23 MILIONI DI EURO PER MANTENERE I PRETI SOLDATI QUELLI CIOE’ CHE BENEDICONO LE ARMI DA FUOCO QUELLE CIOE’ CHE UCCIDONO …CON TANTO DI GRADI MILITARI…
In questo periodo di crisi mondiale sarebbe auspicabile che qualcuno, ai vertici di governo, iniziasse finalmente con il chiedersi quanto costa ai cittadini italiani il clero.
ECCO LE DENOMINAZIONI DEL NULLA O PER MEGLIO DIRE DEGLI INUTILI PARASSITI…CHE PER ASSURDO IN TEMPI DI VACCHE MAGRE PUR NON PRODUCENDO NULLA MANGIANO…MENTRE CHI LI MANTIENE E’ ALLA FAME…MA CHE SENSO HA TUTTO QUESTO? ….
CHIESA CATTOLICA
CHIESA VALDESE
LUTERANI
COMUNITÀ EBRAICHE
CHIESE AVVENTISTE
ASSEMBLEE DI DIO
EVANGELICI E PENTECOSTALI: COSTORO AGISCONO USANDO IL MECCANISMO DEI MALAVITOSI DI CHI CIOE’ ESTORCE IL PIZZO…INFATTI DICONO AI PROPRI ADEPTI SE NON VERSI LA DECIMA RUBI A DIO…QUESTO TI FARA’ CAPITARE GRAVI SCIAGURE PERCHE’ DIO FARA’ CADERE SU DI TE E LA TUA FAMIGLIA LA SUA IRA…SE INVECE VERSI LA DECIMA ALLORA DIO TI DARA’ GRAZIE E MIRACOLI…LA TECNICA E’ LA STESSA DEGLI ESTORSORI DEL PIZZO…PAGA COSI GODI DELLA NOSTRA PROTEZIONE…
PERCHÉ ABROGARE IL MECCANISMO?
• perché il meccanismo doveva essere basato sulla volontarietà, ma la ripartizione delle scelte inespresse vìola, di fatto, questo principio;
• perché è un finanziamento a fondo perso a favore di confessioni religiose che si dovrebbero autofinanziare. Soprattutto nel caso della Chiesa cattolica, gran parte di questi contributi non ha alcuna utilità sociale;
• perché è una partita truccata: a differenza delle confessioni religiose, lo Stato italiano non fa alcuna pubblicità per sé e non informa su come destina questi fondi. Quando nel 1996 il ministro Livia Turco propose di destinare i fondi di competenza statale all’infanzia svantaggiata, il “cassiere” della Conferenza Episcopale Italiana Nicora reagì duramente, sostenendo che «lo Stato non deve fare concorrenza scorretta nei confronti della Chiesa»;
• perché è una partita a cui non tutti possono giocare: sono ammesse solo le confessioni sottoscrittrici di un’Intesa con lo Stato. Ecco perché la Chiesa, attraverso i parlamentari cattolici, blocca l’accordo (già sottoscritto) con i Testimoni di Geova e impedisce l’avvio di trattative con gli islamici: i fedeli di queste religioni, ben disciplinati, grazie al meccanismo delle scelte inespresse porterebbero alle loro gerarchie una contribuzione ben superiore alla loro percentuale reale, con un danno valutabile in centinaia di milioni di Euro per la Chiesa cattolica.
• perché è un meccanismo non chiaro, che trae in inganno non solo il semplice cittadino ma anche la persona colta. Un giornalista Rai ha dovuto addirittura scusarsi in diretta per la sua non conoscenza del meccanismo;
• perché lo Stato, erogando questi finanziamenti, è costretto a cercarsi altre entrate con nuove forme di tassazione della popolazione.
SCUSATE NON E’ MIO COSTUME USARE IL GRAVE TURPILOQUIO…MA DA UN PO’ DI TEMPO MI ESCE SPONTANEO…PERTANTO QUANDO L’ITALIANO SI SVEGLIIERA’ URLANDO IN SINTONIA UN SONORO VAFFANCULO?

BASTARDI
RUBANO NELLA CASSA DEI POVERI
SENZA PAURA DI DIO
CON LA COMPLICITA
DI UN CORROTTO
STATO ITALIANO
OLTRE CHE AI TANTI
CITTADINI ITALIANI
SILENTI
VERGONATEVI
BASTARDI

Ebrei 12
Se siete senza correzione, mentre tutti ne hanno avuto la loro parte, siete bastardi, non figli!

Da adesso … chi non partecipa al dissenso … anche nella forma del “mi piace” posto nell’allegata pagina … è complice del MALAFFARE … senza scusante … Questo deve essere il tempo della incondizionata RESA DEI CONTI …. ADESSO BASTA … Il Cittadino in difficoltà deve essere SEMPRE protetto …

Dalla Bibbia PER GLI IRRIDUCIBILI IPOCRITI …

Luca 16
19 C’era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. 20 Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, 21 bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. 22 Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23 Stando nell’inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. 24 Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. 25 Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. 26 Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. 27 E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, 28 perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento. 29 Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. 30 E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. 31 Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi».

OGGI DAVANTI A TANTA POVERTA’ “ TUTTA ITALIANA” CHE SENSO HA FINANZIARE I GIA’ RICCHI PARASSITI? LASCIANDO GRAN PARTE DEGLI ITALIANI NEGLI STENTI PIU’ DISUMANI … VERGOGNATEVI VOI POLITICI VOTATI ANCHE DAI SOFFERENTI ….

POLITICI CORROTTI HANNO TOLTO AL POVERO PER DARE AL RICCO … VERGOGNA

Chi sono stati i POLITICI SCELLERATI che hanno dato l’8 per mille alle già ricche organizzazioni ecclesiali? … Vediamo ora nel dettaglio quanti soldi sono …. che fine fanno … a cosa realmente servono …. da questi dati capirete che noi ITALIANI “plagiati” manteniamo volontariamente troppi parassiti … mentre circa OTTO MILIONI DI ITALIANI FANNO LA FAME ….

ITALIOTI “SVEGLIATEVI” RITORNATE ITALIANI …
Mettere il “MI PIACE” sull’allegata pagina non risolverà sicuramente il GRAVISSIMO dramma del FRATELLO E LA SORELLA “ITALIANI” CHE VIVONO NELLA PIU’ VERGOGNOSA MISERIA …..ma sicuramente risolverà il tuo problema capendo “leggendone il contenuto” che la vergogna dell’assurdo massacro non è la tua ….sai che bel peso ti togli dalla coscienza …. capendo alla fine che non è tua la colpa …ma di coloro ai quali hai dato potere nel chiuso di un’urna elettorale ….RIFLETTI !!!!

Romanino Romano ci prova ancora ad invitare i più giusti Fratelli e Sorelle oltre che i tantissimi Amici e Amiche che mi leggono in Facebook….alla condivisione di una azione non solo di vero Spessore Cristiano ma anche Umano nel favore DI UN POPOLO DEL QUALE FA PARTE ….
MATTEO 25
40 Rispondendo,il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. 41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, MA L E D E T T I, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere;
Bisogna assolutamente fare in modo che si affermi un nuovo paradigma… che porti all’abolizione della SOFFERENZE PER STENTI DEI NOSTRI PIU’ POVERI CONNAZIONALI….
Ogni essere umano ha DIRITTO di vivere… di mangiare… di bere… perché è DIRITTO DI TUTTI UNA VITA DIGNITOSA …..
Anche perché ci pone accettandola in ogni forma nella condizione della MALEDIZIONE…
Matteo 25
37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. 41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, MALEDETTI, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44 Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45 Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. 46 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».
Caro Fratelli e Sorelle Stimati Amici e Amiche … vorrei avere la CULTURA di un premio Nobel per PARLARVI in modo più elegante…. Invece dovete accontentarvi di questa modesta oltre che sgrammaticata prosa…. Vi prego di non guardare allo stile ma alla sostanza delle cose che dico…. La mia coscienza non mi dà tregua…. Devo parlare…. Sento che Gesù è d’accordo con me…. Colui che duemila anni fà ha sfamato 5.000 persone in un solo giorno… oggi sarebbe d’accordo sul fatto che tutti devono VIVERE UNA VITA DIGNITOSA …BASTA VEDERE ANZIANI FRUGARE TRA LA RUMENTA ….BASTA VEDERE POVERE PERSONE DORMIRE PER STRADA ….
PERDURANDO NEL NOSTRO INSENSATO SILENZIO… NON ABBIAMO SOLO RICEVUTO IL CASTIGO DELLA MALEDIZIONE…MA CI E’ DICHIARATA DA DIO NULLA LA NOSTRA FEDE…..QUINDI LA NOSTRA STESSA VITA …INFATTI:
GIACOMO 2
14 Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? 15 Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano 16 e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? 17 Così anche la fede: se non ha le opere,è morta in se stessa. 18 Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. 19 Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! 20 Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore? 21 Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull’altare? 22 Vedi che la fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta 23 e si compì la Scrittura che dice: E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio. 24 Vedete che l’uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede. 25 Così anche Raab, la meretrice, non venne forse giustificata in base alle opere per aver dato ospitalità agli esploratori e averli rimandati per altra via? 26 Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.
QUINDI FINCHE’ UNA CREATURA DI DIO VIVE IN DIFFICOLTA’ FINO ALLA PREMATURA MORTE PER STENTI…NON PUO’ ESISTERE UNA SOLA CREATURA CHE POSSA DICHIARARSI CRISTIANA….O DEGNO CITTADINO ….
Romanino Romano comunque saprebbe cosa fare per far cessare questo assurdo MASSACRO SOCIALE….ma non è un potente quindi non può far altro che piangere sentendo l’urlo disperato di CHI SOFFRE LE PENE PIU’ ATROCI FRUTTO DI TANTA INUMANA SOFFERENZA ….PENSANDO allo stesso tempo all’ urlo che squarciò i cieli circa 2.000 anni fa…«Elì, Elì, lemà sabactàni?»

NEL NOME DI CHI LANGUE LEGGI PER FAVORE….
ECCO DOVE SONO…MA DOVE FINISCONO I SOLDI…. PERALTRO RACCOLTI IN NOME E PER CONTO DEI POVERI… DALLE CHIESE DELLE VARIE DENOMINAZIONI….
CHE PROMETTONO DI INTERVENIRE PER RISOLVERE L’INCIVILE OLTRE CHE INUMANO MASSACRO….
CHI SOFFRE NON SI TOCCA…COME FARLI VIVERE DI STENTI….APPROFITTANDO DELLE RISORSE LORO OFFERTE …E’ IL PIU’ ATROCE CRIMINE COMMESSO DALLA SOCIETA’…SIA ESSA CRISTIANA CHE LAICA….
SAPPILO NON REAGENDO DIVENTI COMPLICE DI QUESTO ASSURDO FRATICIDIO ….LA TUA COSCIENZA NERA O BIANCA CHE SIA NON DOVREBBE COMUNQUE ACCETTARE QUESTA POSIZIONE…
Vorrei scagliare il mio furore contro tutti quelli che si dichiarano affranti nel sapere che ancora oggi tra l’indifferenza generale deve PATIRE LE ATROCI ED AVVILENTI SOFFERENZE …ma in particolare rivolgo il mio furore contro i detti Cristiani…coloro i quali cioè per vocazione si sentono creature di Dio…e che dovrebbero per questo condividendo il Vangelo dare anche la propria vita se fosse il caso per risolvere definitivamente questo massacro…tinto dall’onta dell’omicidio preterintenzionale…contro INERMI CREATURE CADUTE IN DISGRAZIA …ovviamente il grido và nel particolare diretto..a chi ritenendosi successore apostolico cosi come ai suoi gregari..ED AI TANTI INFAMI POLITICI .nulla stà facendo per eliminare questa vergogna…che ripeto dovrebbe macchiare di nero la coscienza più dura….

QUINDI PUR DISPIACENDOMI SONO COSTRETTO AL DURO ATTACCO NEI CONFRONTI DELLE CHIESE…OLTRE CHE DI UNO STATO SILENTE ED INATTIVO CHE SA CURARE GLI INTERESSI DEI SUOI COMPONENTI CON PENSIONI D’ORO OLTRE CHE CON CENTINAIA DI RICCHI PRIVILEGI ….
PREMETTO: ora prendo in causa i costi delle chiese elargite senza ritegno da uno Stato compiacente … le cifre riportate sono ancora considerate in Lire … perché cosi mi piace …
Solo in Italia vi sono otto milioni di atei ( già solo questi basterebbero a far cambiare le regole ) non so quanti agnostici e quanti a cui non gliene importa un fico secco, dei circa 65 milioni di cittadini Italiani quindi solo ( stando alle statistiche ) il 30% sono frequentatori più o meno assidui nelle varie denominazioni dette di fede….La cosa più incongruente è che quasi il 70% a cui non gliene importa nulla della fede o di DIO..averso le tasse mantengono la pletora dei nullafacenti attraverso il pagamento delle tasse ( come chiaramente si evince dall’articolo che stò di seguito leggerete ) ….Ora ditemi voi che personalità hanno gli Italiani e mi rivolgo agli stupidi non credenti che di fatto sono i maggiori sostenitori della cosa a cui non credono …. INAMMISSIBILE …..
IO PERSONALMENTE PERTANTO CHIEDO SCUSA AI POVERI FRATELLI E SORELLE CHE SONO IN SOFFERENZA E DA BUON ED ONESTO CRISTIANO ASPETTO IL GIUDIZIO FINALE …CHE COSI COME CREDO VI SARA’….SICURAMENTE MI DIVERTIRO’ NEL VEDERE I TANTISSIMI INDIFFERENTI…. DIRIGERSI VERSO IL TORMENTO ETERNO….
IO NON VOGLIO….NE DIRETTAMENTE NE INDIRETTAMENTE…..AVERE LA COSCIENZA SPORCATA…CI HO PROVATO…UTILIZZANDO SOLO LE RISORSE NELLA MIA DISPONIBILITA’….LA MIA VITA….
CERTAMENTE….
IO VOGLIO CHE NESSUNO PIU’ SOFFRA PER UNA VITA FATTA DI STENTI…LE RISORSE CI SONO MA NON DEVONO PIU’ ESSERE DESTINATE AI SOLITI VIGLIACCHI APPROFITTATORI ….
ESAMINIAMO ACCURATAMENTE IL MALVEZZO CHE TOGLIE AL SOFFERENTE LE RISORSE CHE DOVREBBERO ESSERE OFFERTE DA GIUSTI CRISTIANI A CHI AGONIZZA PER STENTI…..GARANTENDO IL GIUSTO OLTRE CHE DOVEROSO DIRITTO ALLA VITA…..
IO VOGLIO ANZI PRETENDO DI NON ESSERE CONSIDERATO COMPLICE DI OMICIDIO…IO VOGLIO BATTERMI AFFINCHE’ LE TANTE RISORSE SIANO DESTINATE A CHI VIVE DI STENTI ….IO VOGLIO TROVARE TANTI UOMINI DECISI COME ME…PER RIDARE VITA, SPERANZA E DIGNITA’ A CHI SOFFRE……SO’ CHE SI PUO’ FARE LE RISORSE E LE VOLONTA’ CI SONO….CHIARAMENTE SE SI ELIMINERANNO LE IENE, GLI AVVOLTOI, I LUPI TRAVESTITI DA PECORA….
Il finanziamento alla Chiesa Cattolica, deciso con la revisione concordataria del 1984, con l’inghippo dell’otto per mille sottoscritto da Craxi per acquisire benemerenze presso il Vaticano, è, nella formulazione italiana, null’altro che una truffa in quanto la percentuale dei contribuenti che firmano l’otto per mille a favore della Chiesa cattolica è di circa il 45%, che poi in sede di liquidazione dell’importo calcolato diventa quasi il 90%. ( PER COLPA DI TUTTI I PEDO/BATTEZZATI CREDENTI E NON CREDENTI…CHE ASSURDITA’….QUINDI L’ATEO PAGA TANTO QUANTO IL BIGOTTO… CHE ASSURDITA’ FUORI OLTRE OGNI LEGGE )
In altri paesi con forte presenza cattolica le cose sono regolate in modo più giusto e trasparente. In Germania ad esempio il credente versa volontariamente alla sua chiesa un 9 per cento dell’imposta sul reddito pagato, chi non vuole semplicemente non paga; in Spagna il contribuente può dichiarare che lo 0,5 per cento del gettito fiscale possa essere destinato alla Chiesa o allo Stato, in assenza di scelta la cifra è destinata ad altri fini. In Italia invece la Chiesa Cattolica, mai sazia di privilegi, è riuscita a mettere a punto e far approvare un meccanismo perverso che le consente di incamerare quasi totalmente il cosiddetto otto per mille dell’IRPEF, qualunque sia la scelta o la non scelta degli Italiani. La relativa legge che consente la truffa può essere quindi considerata più rispondente a reciproci interessi politico-economici che a una precisa definizione della volontà dei cittadini.
Il nuovo sistema di finanziamento dell’organizzazione ecclesiastica è oggi regolato dalla legge 222 del 20.05.1985, e recepisce gli accordi raggiunti il 15.11.1984 da Mons. Attilio Nicora e dal prof. Francesco Margiotta Broglio. Al secondo titolo del punto 3 del Protocollo Addizionale Beni ecclesiastici e sostentamento del clero”, viene superato il precedente sistema della congrua sia nella forma dell’erogazione sia nella gestione dei fondi. L’articolo 21 infatti prevede la creazione di un “Istituto per il sostentamento del clero” alle dipendenze del vescovo di ogni diocesi, e di un “Istituto Centrale” alle dipendenze della CEI, dove far confluire l’enorme tributo dell’otto per mille e i versamenti fino a due milioni detraibili dalla denuncia dei redditi.
L’articolo 46, che prevede appunto questa forma di erogazione, chiamata “obolo” perché elargisce un contributo personale, grava comunque sulle pubbliche finanze sotto forma di minori introiti di imposta. C’è da aggiungere che gli esperti finanziari pensavano che da queste libere offerte venisse la parte più rilevante del finanziamento della chiesa, ma così non è stato. Il loro gettito è stato di circa 45 miliardi l’anno. Questo smacco dimostra in maniera clamorosa che il nuovo finanziamento in nessun modo si può chiamare “Autofinanziamento”.
L’entità dell’otto per mille dell’IRPEF è attualmente di circa mille miliardi ma, per effetto dell’inflazione, è ovvio che il suo aumento farà sempre lievitare la percentuale da attribuire alla Chiesa Cattolica. Questo versamento effettuato da TUTTI i cittadini può essere suddiviso mediante una scelta espressa fra lo Stato, la Chiesa Cattolica e le altre piccole confessioni religiose che hanno accettato di partecipare alla spartizione (i Testimoni di Geova, i più pericolosi concorrenti del Vaticano, sono da dieci anni in attesa di essere inseriti, ma inutilmente). TUTTI A CACCIA DI SOLDI ANCHE SE LA BIBBIA DICE: Matteo 10 : 8 “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”
Ma il meccanismo perverso che favorisce la Chiesa Cattolica oltre ad altre confessioni è la quota dell’otto per mille di quei cittadini che, intendendo sottrarsi a tale invito, non firmano nessuna preferenza e di quei cittadini che, riconoscendosi in un’etica laica, scelgono lo Stato Italiano e loro malgrado sono quasi totalmente aggiunti alla quota riservata alla Chiesa Cattolica, in virtù di uno stratagemma ideato per aggirare l’ostacolo dei non credenti e mantenere il più alto possibile l’introito per la Chiesa Cattolica.
Lo stesso comma 3 si conclude così: …in caso di scelta non espressa da parte dei contribuenti la destinazione si stabilisce in proporzione alle scelte espresse. Quale che sia, cioè, la percentuale delle scelte espresse, anche la quota su cui non è stata effettuata nessuna scelta viene distribuita alla Chiesa Cattolica o allo Stato, in percentuale alle scelte a loro favore. Solo fra loro, perché le altre confessioni dignitosamente non hanno accettato di partecipare a questa ulteriore spartizione.
Un esempio concreto: se su 100 cittadini 90 non si esprimono (per disinteresse o per tacita delega allo Stato), e solo 8 firmano per la Chiesa Cattolica, l’80 per cento della quota IRPEF stabilita andrà alla Chiesa Cattolica. Ecco come in Italia una evidente minoranza può diventare la quasi totalità degli italiani che finanzieranno, loro malgrado, un’associazione religiosa. Anche le somme accumulate per la scelta a favore dello Stato sono convogliate ad opere assistenziali, in Italia quasi interamente in mano alla Chiesa Cattolica. In tal modo non viene assolutamente rispettata la volontà di chi, non scegliendo o scegliendo lo Stato, ha inteso sottrarsi all’obbligo di partecipare a questa specie di referendum che, fra l’altro, viola il diritto di riservatezza. Non solo viene limitata la libertà di scegliere o non scegliere, ma è evidente l’intrusione nel segreto delle coscienze.
Questa situazione si aggrava ulteriormente da quando la legge consente ai lavoratori dipendenti di affidare al datore di lavoro la redazione della proprio denuncia dei redditi, per possibili rischi di rappresaglie sul posto di lavoro.
Un’altra cosa non corretta è il sistema di conteggio delle scelte effettive dei contribuenti la cui percentuale non viene attribuita contando la reale destinazione della scelta espressa, ma con un sorteggio a campione che molti ritengono addirittura illegale.
Quanto all’entità delle somme erogate alla CEI sulla base di tale forma di finanziamento, è previsto un complesso sistema di transizione che stabilisce anticipi e conguagli annuali e di triennio in triennio. Gli acconti versati dallo Stato alla CEI con il nuovo sistema dell’otto per mille sono di circa 700 miliardi l’anno, salvo poi conguagli e ulteriori anticipi che nel 1996 hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 1500 miliardi più 800 miliardi, sempre a conguaglio, che la magnanimità dei vescovi ha accettato fossero rateizzati. Dopo l’erogazione di quest’enorme cifra, che dalle disastrate casse della Repubblica Italiana è passata a rimpinzare quelle del Vaticano, il Card. Ruini ha avuto modo di dichiararsi soddisfatto e durante una recente assemblea della CEI ha indicato anche come saranno ripartiti i 1500 miliardi appena ricevuti:
565 miliardi per mantenere e assicurare gli stipendi ai 40.000 preti italiani;
10 miliardi per un fondo domestiche, vista la quasi scomparsa delle perpetue;
390 miliardi alle diocesi per l’edilizia, per i monasteri di clausura, per le facoltà di teologia e altri enti del genere;
190 miliardi al restauro dei beni culturali ecclesiastici e a iniziative nel campo delle catechesi;
10 miliardi a un fondo per la cultura;
30 miliardi per case canoniche delle parrocchie del sud;
280 miliardi alle spese di carità, ma di questi 140 saranno dirottati per opere (?) nel terzo mondo. ( TUTTO DA VERIFICARE….IO NON CI CREDO….ALMENO CHE NON MI DIMOSTRINO CARTE ALLA MANO IL CONTRARIO….IO E I GIUSTI PRETENDIAMO LA TRACCIABILITA’……VOGLIAMO SAPERE NEL DETTAGLIO DOVE SONO ANDATI A FINIRE I DENARI….VOGLIAMO CHE SIA LA GUARDIA DI FINANZA A CONTROLLARE TUTTA LA FILIERA…LO PRETENDIAMO )
Un esempio di opere nel terzo mondo sono anche i 40.000 dollari donati dal Vaticano alla Croazia durante la guerra con la Bosnia.
Come è a tutti evidente solo una minima parte dell’otto per mille va in opere di carità ( STADO AGLI SPOOT PUBBLICITARI DOVREBBE ESSERE IL CONTRARIO ), che oltretutto non sono verificabili da nessuno ( INFATTI QUI STA’ L’ INGANNO ) , come conferma l’art.44 del titolo 2 sempre del Protocollo Addizionale: si stabilisce che la CEI trasmetta annualmente all’Autorità Statale un rendiconto relativo all’effettiva utilizzazione delle somme ricevute a vario titolo direttamente dai cittadini o dallo Stato”. Su tali rendiconti, però, non sono previsti né controlli né verifiche VERGOGNA DELLO STATO ITALIANO ….
Prima lo Stato stipendiava direttamente i preti, ora, con la nuova intesa, il finanziamento va direttamente ai vescovi, aumentando notevolmente l’autorità nei loro confronti. Di diversa natura sono i contributi che vanno a sostenere opere e associazioni cattoliche nel contesto del finanziamento di attività sociali, assistenziali, scolastiche, editoriali di vario genere: sono finanziamenti in gran parte assicurati dalle Regioni, dai Comuni e ancora dallo Stato.
La verità è che tra una cosa e l’altra lo Stato Italiano sta concentrando un’enorme quantità di denaro nelle casse di uno stato straniero non democratico e non controllabile. C’è da osservare infine che nella pubblicità svolta attraverso radio, televisioni pubbliche e private, giornali, opuscoli e perfino le comunicazioni bancarie ai clienti e con l’aiuto massiccio delle aziende a partecipazione statale come la SIP prima, la Telecom adesso, la CEI afferma di non ricevere più contributi diretti dallo Stato, in seguito ad una scelta di libertà e di povertà evangelica. Niente di più falso. FALSI VIGLIACCHI OLTRE CHE PARASSITI ….
La legge parla esplicitamente di somme ricevute “direttamente” dallo Stato, come del resto i fatti confermano. Il regime di privilegio si evidenzia anche perché a fare propaganda è sostanzialmente solo la gerarchia cattolica, lo Stato non entra praticamente in competizione e le altre confessioni non hanno la forza per garantirsi una vera campagna di spot.
La Chiesa con i suoi enormi patrimoni ha da tempo capito che la forza del cristianesimo sta nel potere che si mantiene con il possesso e il continuo accumulo di ricchezze, catturando e azzannando i beni della terra. Attilio Nicora detto “Monsignor otto per mille” e ora vescovo di Verona è un esempio attuale della febbrile penetrazione della Chiesa nel mondo della finanza.
A lui, per aver ideato la truffa dell’otto per mille, il Vaticano sta riservando una luminosa carriera (prossimo arcivescovo di Milano?); intanto a Verona, attraverso l’opera sua, è sorto un grosso Pool di Banche cattoliche, una sorta di IOR, che per importanza è il terzo polo in Italia. Il Pool unisce infatti la Cariverona, l’Unicredito a cui fanno capo la Cassamarca di Treviso, la Cassa di Risparmio di Trieste, la Cassa di Risparmio di Gorizia, quella di Udine e Pordenone, la Banca di Trento e Bolzano (già della Curia Trentina). E’ in patto con l’Ambro-Veneto e con la Cassa di Risparmio di Torino e Genova, ed ha comprato quote della Popolare di Verona (la Popolare con quei soldi ha pagato il Banco dei Santi che ora fa parte della Popolare, il cui presidente Zanotto, come i suoi dirigenti, è sempre dell’Opus Dei).
Alla Chiesa adesso non interessano più i partiti di riferimento: il gregge è ormai politicamente disperso. Alla Santa Chiesa interessano ora più che altro le BANCHE. Il grande polo bancario padano dovrebbe essere di 43 mila miliardi di raccolta, 26 mila miliardi di impieghi, 7 mila miliardi di patrimonio con 800 sportelli. Tutto sotto l’egida della Chiesa Cattolica e la protezione dello Spirito Santo. E’ sotto gli occhi di tutti l’immagine di un cristianesimo aziendale, di possesso e di rapina, visto che i loro immensi patrimoni immobiliari e le loro ricchezze in genere non pagano una lira di tasse. La degenerazione capitalista tanto denunciata da Wojtyla è solo ipocrisia.
Dopo l’intervista del cardinale Tarcisio Bertone”giusto pagare le tasse purchè’ siano eque”E’ giusto che la chiesa paghi le tasse come gli altri contribuenti. Bisogna quindi eliminare i privilegi di cui beneficia e che non riguardano l’attività religiosa”. Le agevolazioni sono numerose: esenzione ICI per quanto riguarda gli immobili e sconti IRES sulle attività produttive. Inoltre un vantaggioso trattamento riservato ai dipendenti del Vaticano, i quali non sono soggetti all’imposizione IRPEF. Rivedere le agevolazioni legate ad attività commerciali delle istituzioni religiose e non direttamente connesse all’attività pastorale. Le attività commerciali debbono essere sottoposte a un trattamento fiscale “pari a quello a cui vengono sottoposti gli altri contribuenti nel nostro Paese.
Questo tema non è stato volutamente mai materia di discussione della classe politica italiana: ( COMPLICI ) cancellare esenzioni, dispense, sgravi, deroghe, franchigie, esoneri per le attività lucrative svolte dalla chiesa è un tabù, visto la connivenza tra i due. Le reazioni degli ambienti cattolici sono sempre stati vivaci. Tra i sostenitori più accesi per la difesa dei privilegi della S. Sede sono: Monsignore Rino Fisichella, Casini, Buttiglione, Fabris, il cardinale Tonini, S. Berlusconi, Craxi, Dalema, Prodi ecc, avanzando la scusa: che non si può penalizzare chi opera per il “bene di tutti”. Specialmente quando questo bene è rivolto ai politici. Oltre agli attuali benefici fiscali sull’ICI, la chiesa beneficia di circa 930 milioni di euro l’anno grazie all’8 per mille” dal 2007 c’è anche la novità dell’ulteriore 5 per mille”Vanno poi aggiunte le donazioni liberali dei contribuenti a favore della chiesa, detraibili dalle denunce dei redditi fino a circa 1.000 euro, nonché l’esenzione totale sui lasciti testamentari di beni immobili e immobili da parte dei fedeli. In base ai Patti Lateranensi “ da rivedere” sono esenti da IRPEF gli stipendi dei dipendenti della Santa Sede e le loro pensioni. Per la chiesa sono poi previsti sconti sull’imposta IRES, nonché esenzioni IVA sul gas metano e anche sulla fornitura dell’acqua, tanto che è ancora aperto un contenzioso di circa 30 milioni di euro con l’ACEA. Il mancato introito delle imposte sugli immobili di Enti ecclesiastici destinati ad attività commerciali ammonta a circa un miliardo di euro, creando un buco nelle casse dei Comuni e dello Stato. Basterebbe andare a consultare il lungo elenco degli enti religiosi che non pagani l’ICI nella solo Roma. Il problema è che i contribuenti onesti, non possono più tollerare questo andazzo e i tanti privilegi dei politici.
Per questo Bruxelles, ha messo sotto esame le agevolazioni fiscali dell’Italia al Vaticano. Mancato pagamento dell’ICI, violazione dell’articolo 149, 4° comma, del testo unico delle imposte sui redditi e sconto del 50% dell’IRIS sugli immobili di Chiesa SPA. Dopo diversi tentativi falliti, a Bruxelles viene portata avanti una“indagine approfondita”sui privilegi che gli immobili, circa 100.000 tra alberghi, ospedali, scuole e altri edifici, del Vaticano hanno avuto nei confronti della concorrenza. Tale privilegio, legiferato in parte negli anni ’50 in parte del terzo governo di Berlusconi alla fine del 2005, comporta un risparmio annuo per la chiesa attorno ai 2 miliardi di euro. L’Italia può permettersi questo lusso in un momento di crisi economica? Sarebbe meglio destinare tale somme dovute per ridurre le tasse e lavoro.
Nel frattempo il Bambino Gesù, viene al mondo in una stalla al freddo, al gelo, povero ed adorato da gente semplice, altro che fasti ed ori della chiesa, una chiesa simile ad una casa di mercato e di privilegi. E come non bastasse i sacerdoti, i capi dei sacerdoti, i dottori della legge lo sopprimeranno con la scusa che quest’uomo compiva molti segni, “e se lo lasciavano continuare, tutti avrebbero creduto in LUI e per questo ne decretarono la morte, crocifiggendolo. Un giorno l’ira di DIO si abbatterà su chi sfrutta e lucra usando il suo nome.
Aveva ragione monsignore Marcinkus quando affermava: Non si può governare la chiesa solo con le Ave Maria e le compere delle indulgenze, bisognava entrare nei meandri del potere.
Art.4 dei Patti Lateranensi recita:La sovranità e la giurisdizione esclusiva, che l’Italia riconosce alla Santa Sede sulla città del Vaticano, comporta che nella medesima non possa esplicarsi alcuna “ingerenza”da parte del Governo Italiano. Da 40 anni succede il contrario: la chiesa condiziona e frena a suo favore le scelte, le decisioni e il futuro della politica italiana.
QUESTI PASSI DELLA BIBBIA SONO DEDICATI E’ DESTINATI A CHI DICE DI CREDERE E CHE DA BATTEZZATO HA DICHIARATO LA SUA FEDE…..IO RITENGO CHE SE QUESTI PASSI NON VENGONO RISPETTATI…IL BATTESIMO E LE CONVERSIONI SONO NULLE….QUALSIASI SIA LA CONFESSIONE RELIGIOSA ALLA QUALE SI APPARTIENE….
MATTEO 25
40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. 41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44 Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45 Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. 46 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».
GIACOMO 2
Ora se tu non commetti adulterio, ma uccidi, ti rendi trasgressore della legge. 12 Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché 13 il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la meglio nel giudizio.
14 Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? 15 Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano 16 e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? 17 Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. 18 Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. 19 Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! 20 Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore? 21 Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull’altare? 22 Vedi che la fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta 23 e si compì la Scrittura che dice: E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio. 24 Vedete che l’uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede. 25 Così anche Raab, la meretrice, non venne forse giustificata in base alle opere per aver dato ospitalità agli esploratori e averli rimandati per altra via? 26 Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.
PER GLI ATEI VALE QUELLO CHE GIUSTAMENTE DICEVA MARGHERITA HACK:
Noi atei crediamo di dover agire secondo coscienza per un principio morale, non perché ci aspettiamo una ricompensa in Paradiso.
BENE COSI COME SI E’ BEN EVIDENZIATO…LE RISORSE CI SONO ED IN GRANDE QUANTITA’…SE LA CHIESA COSI COME AUSPICATO DIVENTERA’ POVERA…NON CI SARANNO PIU’ CITTADINI COSTRETTI ALLA BESTEMMIA … ….

UN ESEMPIO PER TUTTI IN RIFERIMENTO AGLI SPERPERI E’ DATO DA UN’ ORGANIZZAZIONE GOVERNATIVA ….
I lavori dentro le sedi romane della Fao non finiscono mai. Pareti, pavimenti, mense, negozi, sale conferenza, sistemi elettrici, strumenti informatici e video sono in perenne rifacimento (gli appalti se li aggiudicano le solite aziende amiche), mentre al suo interno esiste un dipartimento per studiare postazioni ergonomiche più comode per i suoi dipendenti.
Tra gli ex dipendenti Fao, vi è anche l’attuale Presidente della Camera, Laura Boldrini, la quale nella sua vita lavorativa, dal 1989 al 1993 si è occupata di curare la comunicazione di tale organizzazione, dal 1993 al 1998 ha lavorato presso il Wfp sempre a Roma, e dal 1998 al 2012 presso l’UNHCR (Alto Commissariato per i Rifugiati), beneficiando potenzialmente, in quanto funzionaria, di molti dei trattamenti, benefit e privilegi riservati.
La Fao non è comunque la sola agenzia Onu a disattendere alle sue funzioni sprecando il denaro stanziato per progetti umanitari, il mese scorso il Canada ha lasciato la Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta alla desertificazione (UNCCD) dopo averla accusata di non utilizzare adeguatamente i fondi inviati, diventando così il primo e unico Paese al di fuori dell’accordo. Stephen Harper, primo ministro conservatore canadese, ha infatti comunicato che «meno del 18-20% dei fondi che inviamo viene effettivamente speso in programmazione, mentre il restante viene destinato a varie misure burocratiche, non è un metodo efficace di spendere il denaro dei contribuenti».
Infine non bisogna dimenticare che Kojo Annan, il figlio dell’ex segretario Onu Kofi Annan, era sul libro paga delle società che lui e suo padre avrebbero dovuto controllare nell’ambito del programma iracheno Oil for Food. La famiglia Annan è diventata miliardaria grazie ad una delle più colossali truffe della storia perpetrate tramite il programma Oil for Food di cui dovevano essere i controllori, ma in realtà ne erano gli azionisti occulti.
Come l’ex presidente del Senegal Abdoulaye Wade ha correttamente rilevato, la Fao «deve essere abolita». Per il semplice motivo che è uno scandalo, ed è uno degli esempi made in Onu, di come non si deve fare cooperazione. Se la Fao non esistesse, ogni anno 1.188.493 persone eviterebbero la morte per fame. Tanti sono infatti gli individui che potrebbero campare, con almeno 1 dollaro al giorno per 12 mesi, nel caso in cui i 502,8 milioni del budget annuale della Food and Agricolture Organization andassero ai bisognosi, invece che alimentare questo inutile ente mondiale. Moltiplicato per i suoi 68 anni di esistenza, gli individui sulla coscienza della Fao sono 80.817.524.

SONO RIMASTO SENZA FIATO …ORA DITEMI VOI …..