Udite udite! A Udine Zlatan ha fatto cose umane e più che umane… Ricordate l’anno di Nocerino con quegli assist meravigliosi che consegnavano all’onesto centrocampista lo statuto del campione? Nocerino in quell’anno indimenticabile segnò in doppia cifra passando alla storia legato al carro mitologico di Ibra. Identica idea, questa volta a beneficiarne è Kessié: Ibra, lanciato da Bennacer scende sulla sinistra, doma con il petto una palla che non può lasciare ai difensori bianconeri. Sbirciare indietro a sinistra, alzare il risentito sopracciglio del comando e capire la soluzione è tutto in un attimo: l’africano Kessié avanza sicuro e impettito, è lui a essere “nocerinizzato”: assist perfetto all’indietro e conclusione immancabile sotto la traversa per il vantaggio rossonero… Ma le vicende della partita non dovevano essere così semplici. L’ Udinese veleggia in cattive acque, ha uomini tosti poco disposti a franare verso il baratro. Si batte, preme e si vede assegnare un rigore che l’argentino De Paul trasforma e Gigio intuisce senza poter deviare… Si va così sull’1-1 tra le proteste e i mugugni rossoneri.Pioli, maestro intuitivo e autorevole, affabile e immaginativo fa i cambi giusti. Mescola uomini e soluzioni, caratteri e tempre agonistiche. Entra Rebic e sarà proprio lui a dare a Ibra quella palla volante e miracolosa… Lo svedese-bosniaco è letteralmente accerchiato dagli udinesi: osservate le foto, lo braccano da ogni parte. Ma Ibra ha un solo vantaggio: li sovrasta, con la sua stazza e non solo: con la sua storia e la sua volontà indomabili. Ecco allora che non cerca lo scontro, il dribbling, lo scarto, non sgomita, non pressa… Vola, decide di volare e SQUASSA il gruppo che lo accerchia trasformando la sua verticalità in evidenza orizzontale che levita: come fosse un Santo che lacera abitudini e convenzioni, mestieri impiegatizi e normalità quotidiane. Lui ha deciso va a rovesciare il consueto, colpisce, stupisce e conclude.
Illude forse?
(gipo)
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