Sempre Lui! Inarrestabile, immarcabile negli spazi aerei. Combattente coraggioso e tenace, diffonde tranquillità pugnace ai compagni, fede incrollabile nelle virtù del gruppo, convincimento profondo che la gloriosa storia del club avrà un ritorno pari alle aspettative…
Di volta in volta, Ibra sembra scrivere i capitoli di un romanzo storico e sportivo, sociale e di costume, un memoriale di affetti e di comportamenti in cui si intrecciano l’epica, la poetica e il sussulto dei nostri giorni a metà tra Cervantes e Ariosto, Tommaso Grossi e Marco Visconti, Margherita Pusterla ecc ecc. incontri-scontri con amici mitici quali Ringhio Gattuso, alla fine quasi stordito e confuso da cotanto impatto!
Eppure resta da decifrare il perché Ibra scateni tanti riferimenti con i suoi atteggiamenti e comportamenti.In queste ore,poi, ogni vicenda appare sommersa dalla più sconvolgente delle notizie calcistiche: la prematura scomparsa , a soli sessant’anni, di Diego Armando Maradona… secondo retorica corrente “il più grande calciatore di tutti i tempi!”.
Poiché degli “altri tempi” pochi, pochissimi hanno nozione e storia e qualche idea approssimativa, resta facile abbandonarsi ad affermazioni enfatiche. L’enfasi caratterizza i nostri giorni, spalma gratuite attribuzioni di qua e di là, senza timori di scivolosi capitomboli.
Che senso ha praticare con un minimo di serietà l’attribuzione de “il più grande”? Almeno i paragoni fateli per un decennio o due! Già due decenni appaiono troppi: la vita di un calciatore- grosso modo (Ibra a parte)- è racchiusa in un quindicennio…
Tornando alla cronaca di Napoli-Milan: Theo Hernandez prima e Ante Rebic poi sono gli artefici delle bellissime azioni concluse splendidamente da Ibrahimovic: con un colpo di testa perforante nell’uno all’amico Gattuso, e con una insolita e perfetta ginocchiata nel due all’amicone e frastornato Ringhio… Infine è stato l’algerino Bennacer, campione d’Africa, a innescare il ragazzino norvegese Hauge, in fuga-affondo sulla sinistra. Pur defilato, il biondo neo-arrivato e sconosciuto Hauge ci ha creduto… portandosi nel cuore, per la vita, l’indelebile traccia della prima segnatura in rossonero!
gipo
Hauge: il norvegese entra nel finale e lascia il segno!
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