#124Spider: provate voi… a scendere su un mito a pochi cm da terra e andare di traverso…

124 fiancata

Provate voi a… ‘scendere’ su un mito a pochi cm da terra per guidare una ‘posteriore’ moderna: impagabile!

124 Spider va oltre le aspettative: richiama lo stile della Fiat 124 ma già la Lusso ‘stradale’ è puro divertimento

140 cv per 1000 kg e trazione dietro: provare per credere

Sembra di volare… Scherzi a parte, anche se con un paio di settimane di ritardo mi sono fatto un regalo di Natale. A dire il vero me l’ha fatto chi me ne ha dato l’opportunità. Un regalo che mi sento di trasmettere ai miei appassionati lettori. Ci sono sogni che covi da piccino. In un mondo nel quale tutto quello che oggi per noi è usuale, era ancora pura fantascienza. E magari derisa dai più. Leggere di nascosto a letto, illuminando con la pila sotto il lenzuolo fumetti veristi ma futuristi come i Classici dell’Audacia, per rimanere affascinati dall’inseguimento nella notte in un rally lungo le strade della Francia di un’auto misteriosa da parte del famoso pilota francese Michel Vaillant. E vivere la notte attraverso quel percorso immaginario. Andare in auto, prendere la patente. Fare qualche rally, cercando di trasformare una semplice 127 in un ‘posteriore’, ovviamente su sterrato o sulla neve, e magari riuscirci con efficacia di tempi e ovazioni del pubblico che allora non disponeva di Sky, nemmeno di Nuvolari e poco del Telegiornale che si occupava si è no della F1, era il passo successivo. Alimentato dall’esistenza di strade fantastiche, tutte non asfaltate, sulle colline e le montagne a pochi km da casa: sui colli e le Alpi orientali. Dove i rally internazionali richiamavano i bolidi di allora. Bolidi, per me rimasti nel mito. Perché anche allora, come oggi, per disporre di auto competitive occorreva investire parecchio, almeno agli inizi. E poi sperare di ottenere la guida di una vettura ufficiale. Ma occorreva saper guidare… E saper guidare una Fulvia Hf, una Fiat 124 Abarth, una Alpine A110, una Saab degli anni ’70 ben oltre i limiti delle leggi della fisica, significava avere acquisito una competenza alla guida che era di pochi.

La guida negli anni ’70 era una danza, un ritmo suggestivo e implacabile

Veder guidare allora queste auto, sullo sterrato, era come una scuola di vita. La plasticità, il rispetto delle traiettorie, del ritmo che era possibile mantenere soltanto senza mollare mai il piede dall’acceleratore, ma semplicemente mantenendo l’auto a pattinare in continuità. Alimentando una sorta di danza che unitamente al rumore dei motori suonava come una musica per gli appassionati. Una delle ‘ballerine’ più spettacolari, ed efficaci sulla terra di allora era la 124 Abarth. Maurizio Verini, Fulvio Bacchelli, Alcide Paganelli, davano spettacolo. Vincendo. Poi pian piano anche il mondo dei rally è cambiato. Così come era stato per la F1 per mantenere alto l’interesse degli appassionati e mantenere elevato il business miliardario di Bernie Ecclestone. E viva la F1. Passando, e parliamo ancora dei rally, per mezzi super potenti e supertecnologici, che hanno fatto vittime, per ritornare ad auto più umane, ma non per questo più facili da portare, al limite, o oltre il limite. Ricominciando da auto che derivano dalla serie. Superpotenziate e dotate di assetto, freni, motori adeguati, ma a misura d’uomo. Tutto questo ha generato le condizioni per far rinascere un mito. Per far ritornare alle corse un marchio e con esso un auto che ha segnato la storia dei rallies.

Tutta questa pappardella, perché? Vi chiederete. Per cercare di trasmettervi quello che 124 Spider rappresenta. E che sto provando in questi giorni.

E’ il primo passo per il ritorno ai rallies dell’Abarth. Che è avvenuto nei giorni scorsi all’85 Rally di Montecarlo.

Ritorniamo al presente: pensate di entrare in un grande complesso tutto dedicato alle auto: un Motorvillage. Superare il valico con il consenso della guardia. E veder sbucare tra tante auto parcheggiate, di colore scuro, il muso bianco, con una calandra nera, di un’auto grintosa e sportiva. Più bassa della vostra Alfa 159… E pochi minuti dopo scoprire che è destinata ai vostri test. Da lì a percorrere le strade del centro di Milano a passo d’uomo per prendere dimestichezza con quello che all’inizio sembra il posto di pilotaggio di un F16, tanto è vicino all’asfalto, e prima di capire come regolare i sedili, che poi non è così difficile da fare, e parcheggiare vicino alla piazza del Duomo vedendo sfilare a pochi centimetri e senza preavviso il tram, è stato un susseguirsi di emozioni e sensazioni. La prima, quella di avere fatto un salto indietro nel tempo di cinqaunt’anni. Lo stile degli interni e del volante è quello della Fiat 124. Ma impugnatura, seduta del conducente e del passeggero, accessori sono del terzo millennio. Le luci si accendono da sole. Come il tergicristallo, ma al momento non ce né motivo. Il cambio è maneggevole e pratico, anche per la guida cittadina. Il parcheggio facilitato dalla telecamera posteriore che trasmette l’immagine al touch screen collocato in mezzo alla plancia. Una giornata glaciale a Milano?

Ma guidereste una spider anni ’70 in pieno inverno? Oggi magari no ma le auto di oggi sono diverse

Non preoccupatevi. La spider non è quella di una volta: il tettuccio isola benissimo. Le bocchette del riscaldamento sono ben distribuite. I comandi precisi, selettivi, assicurano un piacevole tepore nell’abitacolo. Che essendo di dimensioni ridotte al minimo indispensabile, è proprio a misura di driver di media statura. E ancora, ma lo proveremo nella prossima puntata, potete azzardare la passerella cabrio nel centro della città. Primo, per scoprire che si voltano davvero tutti, e tutte. Come una volta. Come a veder passare una Ferrari, o forse di più. E non solo gli ultracinquantenni. Ma anche i ragazzi e le ragazzine. Secondo, per provare che i sedili riscaldati possono sopperire anche al ‘cielo aperto’. 124 Spider FCA è una due posti secchi. Non era così per la Fiat 124 Spider, e nemmeno per l’Abarth, anche se montava il rollbar. Ma le moderne norme di sicurezza non renderebbero possibile l’utilizzo di un eventuale seggiolino posteriore. Al posto del quale c’è un vano dove riporre giacconi, borse e quando non sta nell’abitacolo o ingombra. Ah, per risparmiare il peso, siamo sui 1000 kg grazie al telaio in acciaio e alluminio, il tetto è ad apertura meccanica. Come meccanica è la chiusura di sicurezza, dall’interno, delle due portiere. La chiave di avviamento, e di apertura, non ha la toppa: è sufficiente avvicinarla a bordo. Ma partiamo? Non ancora. Ora andiamo a vederci il Duomo di Milano, la Galleria, la Scala e i bei negozi del centro. Poi, magari, se non è tardi, un salto a trovare un collega alla Regione Lombardia. E di come si guida 124 Spider, parliamo tra un paio di giorno.      Charlieinauto

(1.segue)

#124Spider: provate voi… a scendere su un mito a pochi cm da terra e andare di traverso…ultima modifica: 2017-01-24T01:56:09+01:00da charlieinauto

Un pensiero riguardo “#124Spider: provate voi… a scendere su un mito a pochi cm da terra e andare di traverso…”

  1. Un’auto da scoprire giorno dopo giorno: per la gita turistica fuori porta ma anche pronta per la guida sportiva con un rapporto peso potenza invidiabile

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