#FiatTipo 5p: #Testdrive nella #RivieraFriulana di un’auto media compatta e completa

IMG_7429 IMG_7046 IMG_7060 IMG_7061 IMG_7072 IMG_7064La nuova serie di una delle auto più riuscite della #Fiat prodotta da #FCA si piazza subito tra i modelli di successo in Italia e all’estero

Consumi adeguati alle aspettative, confort e dotazioni da gamma alta

L’ho vista passare di sfuggita in città, a Udine, probabilmente guidata da qualche venditore della #Fiat. E mi aveva incuriosito. Finora non era stata spinta sul mercato delle vendite. Non erano state lanciate offerte e non ne avevo notato la pubblicità o recensioni sui media. Poi, ecco l’occasione per provarla. Avevo sentito parlare di un’auto completa, compatta ma spaziosa, con un buon rapporto qualità-prezzo e dunque accessibile a un pubblico più vasto. La prima Tipo della nuova serie a uscire era stata la berlina a tre volumi. A dire il vero non mi aveva convinto molto la coda, che la trovavo non coerente rispetto al muso aggressivo e proteso in avanti. Da una Tipo mi aspettavo altro. Perchè, come tanti, alla fine degli anni ’80 e inizi anni ’90 l’avevo avuta anch’io. Prima una 1400 cc. Poi la Digit 1600, con il motore grintoso e il cruscotto digitale, il primo per la #Fiat. Stabilità, volumi interni generosi, buone prestazioni e consumi. Quindi, dalla Tipo 5 porte che è arrivata di recente, mi aspettavo questo. E linee morbide. In effetti, la 5 porte ha una coda importante ma elegante. Il primo test che le chiediamo è la solita prova-autostrada: circa 400 km. Prendiamo dimestichezza con i comandi e con il posto di guida. I sedili sono comodi e avvolgenti. Dispongono di tutte le regolazioni necessarie. Il cruscotto è zeppo di comandi e di accessori. E scopriamo che ha proprio tutto quello che serve e che abitualmente troviamo su una vettura di categoria superiore. Attacchiamo il cruise control, lo piazziamo sui 125 km/h, effettivi e controllati con il navigatore del cellulare, e via. L’approccio è quello che offre una vettura stabile e confortevole. Con una buona visibilità interna. L’impianto radio è di buona qualità. E consente di scaricare musica dalla chiavetta, dall’Ipod, dal cellulare che si interfaccia sia via bluetoot che con il suo cavo di connessione. Un paio di soste caffè e ‘tecniche’ al grill, e per recuperare raggiungiamo la velocità limite consentita in autostrada. La rumorosità non aumenta nonostante ci abbiano montato le ruote invernali. Ebbene, ciononostante, il computer di bordo ci indicherà una media di consumo di oltre 18/km con un litro di gasolio. Anche questo diesel 1600 Fiat da 120 HP è ben valorizzato. In aiuto viene poi l’aerodinamica dell’auto, che ha il muso aereodinamico, arrotondato, e grintoso. Prima di rincasare facciamo un paio di test di tenuta e assetto sulle rotonde e i rondò, dove si può fare senza correre rischi o farli correre a nessuno. E la Tipo rimane attaccata all’asfalto. L’equilibrio tra la trazione anteriore e la coppia che parte dal basso ne fanno un’auto sicura, giovane, ma adatta a tutte le esigenze. Anche di carico. E … lo vedremo la prossima volta.                      #charlieinauto

“Sterrare umanum est”: #testdrive sulle strade bianche della #Rivierafriulana con #Subaru XV

#testdrive Subaru XV terra

Oggi ci sono pochi siti per imparare a guidare con scarsa aderenza

Restano le strade interpoderali e quelle in mezzo alle campagne

‘Sterrare umanum est’, diceva un mio professore del liceo classico appassionato di fuoristrada in moto, scherzando sul noto motto in lingua latina, che ci ricorda che ‘sbagliare è umano’, …perseverare è diabolico. E in effetti, sbagliare sulle strade non asfaltate può, ma non deve capitare. Salvo che si siano percorse decine di migliaia di km di sugli sterrati. Come poteva capitare a quelli della mia età. Training, che oggi è pressoché impossibile da praticare. Perché ci sono regole diverse sulle strade, macchine che guidano da sole, una parte ciclistica dell’auto e motori ben più evoluti. Troppo evoluti, come lo sono le auto, per poter imparare a guidare. Perché è proprio dagli errori, a volte ‘perdonati’ da sbandate di decine di metri, che si impara, a vivere, e a guidare. A perdere …e a vincere. A me personalmente piace poter perdere, perché poi c’è la possibilità di vincere. Ah, c’è un altro problema non ininfluente che limita la possibilità di imparare a guidare su terra: il nostro vero nemico è l’asfalto.

L’asfalto è figlio del progresso e ha ucciso strade come Ligosullo-Paularo, Canebola,Volterraio

Il figlio del progresso del XX secolo, ha ammantato quasi tutte le più belle strade bianche sulle quali ci siamo impratichiti da giovani: la strada a mezza costa tra Canebola, Porzus, Forame (Ud) del rally delle Alpi Orientali, la Ligosullo-Paularo (Ud), della stessa gara ma anche del San Martino di Castrozza, parte dell’Altopiano di Asiago. Perfino il Volterraio, il Calamita, parte della Lacona-Monumento (Gr) all’Elba. Ricordate la mitica speciale incassata tra i terrapieni su una delle alture dell’isola, sulla quale Amilcare Balestrieri, con l’Alfa Gtv 6 cil., Walter Rorhl, con l’Opel Ascona, Stig Blomqvist, con la Saab, ci riempivano di polvere con le auto, che non erano nemmeno per un istante allineate alla strada. Guidare sullo sterrato è infatti paragonabile a una danza. È un po’ come guidare a tavoletta sulla sabbia: bisogna lasciar ‘galleggiare’ l’auto sopra la polvere, lasciarla scorrere e lasciarle scaricare energia fin quando riprende aderenza. Al volante su terra, occorre prendere il ritmo di una danza anticipando le curve e controllando l’auto di traverso anche dopo le curve.

Ma tutto questo, oggi, è ancora possibile? Abbiamo provato a farlo con un crossover tra quelli più sicuri sul mercato mondiale dell’automobile

La Subaru XV per ritrovare le emozioni della terra, ma state tranquilli, è incollata alla strada impossibile farle perdere …la calma

La #Subaru XV, 150 HP, 2000 di cilindrata e diesel. Tutto quello che serve per affrontare una bella strada bianca con la grinta necessaria. Non ci aiutano in questo nostro goliardico proposito le gomme, invernali, che hanno parecchio grip anche in queste condizioni.

Oggi, Siamo nella #RivieraFriulana, a Carlino, tra le valli da pesca e le acque dolci e placide del fiume Zellina. Da queste parti è stata scoperta una grande fornace romana. Qui i romani cuocevano le suppellettili in terracotta per le loro truppe da inviare in oriente. Prima opzione del #testdrive. Al quale uniamo un #roadtest anche per potervi allietare con immagini del territorio. Guidiamo normalmente, assecondati ala perfezione dall’elettronica della macchina giapponese. Impeccabile, la sicurezza è ormai un paradigma della Casa delle Pleiadi.

Impossibile far perdere …la calma a una #Subaru

E la XV anche con lo sterrato polveroso, con scarsissima aderenza, non si scompone. Ci sembra quasi di guidare sull’asfalto. Seconda opzione: escludiamo i controlli anti sbandamento e di trazione. In realtà non cambia molto, e la #Subaru XV ha un po’ di deriva, alla quale sopperiamo dando gas. Il risultato è che la XV è molto veloce anche su terra. Come aveva dimostrato di essere sul fondo innevato. Condizione, che, ormai, e purtroppo, potremo ritrovare soltanto nell’inverno 2018. Ora ci fermiamo accanto all’argine del fiume Zellina, che raggiungiamo agevolmente grazie alle doti fuoristradistiche della nostra vettura. E arriviamo nel punto dove si trova una grande bilancia da pesca. Ora, vediamo se ci fanno assaggiare qualcosa di buono e appena pescato…

#charlieinauto

La guida su terra da sempre palestra per i conduttori con #Subaru XV è sicura e divertente

IMG_6600IMG_6608IMG_6607Subaru XV palme bunker20170312_180336_HDRIMG_5903Per piloti, collaudatori, test driver, guidatori esperti la macchina è il terminale dei loro arti che trasmettono i comandi essenziali

Dalla macchina le mani, i piedi e i fianchi del conducente ricavano le sensazioni che corrispondono alle prestazioni dell’auto

Neve, ghiaccio, sterrato, fango, scarsa aderenza: situazioni impegnative per la guida. Che certo non capitano tutti i giorni. Ma per chi è allenato e appassionato della guida sportiva, rappresentano puro divertimento. A patto che… si disponga dell’auto adatta. Cross over, vetture a trazione posteriore, auto a trazione anteriore, cross over a trazione integrale. Per potervi divertire in tutta tranquillità in una qualsiasi delle condizioni che ho elencato qui sopra, quale tipo di vettura scegliereste? La risposta è intuitiva: quella a quattro ruote motrici. Anche se, personalmente, da ‘vecchio’ rallysta, avrei posto la mia opzione su una moderna trazione posteriore. Per giocare un po’ con le sbandate controllate, il ‘derapage’, che in certe condizioni permettono di mantenere una guida più veloce, purchè non si esageri con le intraversate. Ma al giorno d’oggi, per guidare così occorre contrastare le dotazioni elettroniche delle vetture. Che sono sempre più tarate per garantire una guida sicura a vantaggio soprattutto de meno esperti. Perché, in realtà, tolgono la ‘sensibilità’ al guidatore. Il quale, una volta superata la soglia di sicurezza, anche inconsapevolmente, perché incitato dalla rassicurante tenuta della macchina, non può che rassegnarsi e subire le dinamiche che il mezzo, a quel punto fuori controllo, intraprenderà, seguendo le leggi della dinamica.

L’auto trasmette al terreno i comandi che le diamo: il rapporto veicolo – conducente

Come posso spiegarvi tutto questo? Un pilota competitivo, un buon collaudatore, un capace testdriver, uno di voi che ha guidato diverse auto e lo fa con tanta passione da catturare tutte le sensazioni che una macchina può trasmettere, e attraverso esse le criticità, gli spunti di vantaggio, le differenze, riesce a tradurre tutte le risposte della macchina ai comandi e alle sollecitazioni. Perché la macchina, e l’auto lo è come lo è la moto, non è altro che un terminale che esegue gli ordini, gli stimoli, le sensazioni che noi le trasmettiamo. Affinchè affronti e superi le difficoltà come serve a noi. Per essere più sicuri e più veloci. E più la risposta ai nostri comandi e alle nostre aspettative coincide o supera le nostre attese, più il test è superato. Le mani e i piedi, i fianchi del conduttore sono elementi che trasmettono ordini attraverso i comandi della macchina. Ma come i fianchi sono recettori delle sensazioni che la macchina trasmette superando le asperità, valicando gli ostacoli, rimanendo in strada in condizioni difficili o estreme, scaricando nel modo più efficace la potenza alle ruote.

#Subaru XV con il motore orizzontale sulle strade bianche della #RivieraFriulana è come un kart

Ben, dopo questa parte didattica, ma sentita, ritorniamo alle prime battute di questo articolo. E scegliamo lo sterrato, le strade bianche, non asfaltate. Il paradiso dei rallysti, e forse la palestra migliore per imparare a guidare. Tra le opzioni indicate scegliamo il crossover a 4 ruote motrici. A disposizione abbiamo un modello della casa principe, per il 4WD: Subaru. È la Decimo quinto. Scherziamo sul suo nome. Perché in Giappone non possono avere scelto i caratteri numerici romani. Quindi è proprio la XV. 150 HP, quasi duemila cc. di cilindrata. Un telaio studiato per dare sicurezza e stabilità all’auto, con il motore che in caso d’urto frontale si infila sotto al pianale risparmiando i passeggeri. Un sistema di sospensioni asimmetriche, che assieme alla distribuzione della trazione differenziata su ciascuna delle quattro ruote calcola dove serve la maggiore spinta per garantire a tutte e quattro le ruote la migliore aderenza. E che permette di superare anche gli ostacoli più accidentati. Ma, soprattutto, un motore boxer a quattro cilindri orizzontali contrapposti. Il che significa che mentre qualsiasi motore diesel o a benzina tradizionale, non solo porta il baricentro della vettura più di mezzo metri più in alto rispetto al piano stradale, il movimento dei pistoni va dall’alto verso il basso e viceversa. E può anche far oscillare l’auto nelle condizioni estreme. Mentre i cilindri contrapposti assicurano dinamiche orizzontali alla vettura.

Un baricentro basso tiene incollata #Subaru XV anche nello sterrato

Che cosa accade in curva? Che la Subaru XV si sposta di piatto. In qualsiasi condizione. Perché le ruote tendono a rimanere sempre aderenti al terreno. Anche sul ghiaino, sul fondo sabbioso o fangoso. I pesi in basso invitano l’auto a a stare attaccata al terreno. L’abbiamo provata sulle strade bianche della Riviera Friulana, in Comune di Carlino. E non ci ha tradito nemmeno un istante. Anche spingendo a fondo sull’acceleratore, e tenendo le marce alte. Quando ci siamo trovati in spazi più ampi abbiamo provato a escludere il controllo elettronico della trazione, e la guida è devenuta ‘manuale’. E la XV ha continuato a rispondere ai comandi, aiutata dalla potenza ben distribuita. E da un motore generoso nel tiro ai bassi. Morbido nella progressione. Senza prestazioni di picco che possono sconvolgere la tenuta su fondo sterrato. Valutazione? Beh, anche sullo sterrato come le altre Subaru che abbiamo provato non poteva che essere promossa. Anche perché, XXV è nata per dare il meglio in queste condizioni. Ma non tradisce le aspettative nemmeno sulle strade asfaltate.

#charlieinauto

#Subaru XV: cerchiamo il fuoristrada e troviamo la neve #testdrive

Sulle strade innevate ci si sposta senza alcun timore

La nostra meta è il pianoro del monte Cavallo, il Piancavallo, nota località sciistica a mezzora da Pordenone. A un paio di chilometri dalla località montana, troviamo la prima neve. Ma è inutile. Se il nostro intento era di metterla alla prova, la #SubaruXV non si scompone. Proviamo a esagerare qualche manovra, ma lei ci riporta inesorabile al posto giusto. Imbocchiamo una discesa, su dosso. Dietro ci appare una distesa di neve. Imbocchiamo una strada ‘bianca’. O meglio marrone, perché la neve si sta sciogliendo. E l’ha trasformata in un pantano. Scopriamo che ci troviamo in un campeggio per camper e roulotte. Rispondiamo al custode che si materializza dopo un po’ che stiamo pensando se proseguire anche nella coltre di neve o meno, che nulla indica di che cosa si tratti, salutiamo un campeggiatore che regge sottobraccio un bambino per salvarlo dal pantano, e puntiamo verso le strade che portano a Barcis, alle Dolomiti friulane. Ovvero, ci addentiamo nella montagna.

Sterrato sì, ma innevato

Ecco un vero sterrato, con dei tratti con la neve, pozzanghere, e ai lati, un metro e oltre di neve. Così, se qualcosa dovesse andar storto, ci fermeremo nel morbido. Proviamo a schiacciare, a sbandare, a derapare, a mettere la #SubaruXV in difficoltà: niente da fare. Scarica sempre la potenza in modo omogeneo. E ci fa sentire al sicuro. Frenata, accelerazione, curve secche: nessun problema. Esame superato. Ora, non ci resterà che provare come va in discesa. Dopo avere fatto un salto a vedere il pattinaggio al palaghiaccio, e avere mangiato l’immancabile fetta di Sacher con la cioccolata con panna alla pasticceria del Piancavallo. C’è ancora il sole. Il tempo di fare qualche foto e si rientra.

Bene i consumi

Diamo un’occhiata ai consumi. In autostrada, non abbiamo tirato, e abbiamo fatto i 18 km/l. in montagna, il computerino di bordo dice 12/13. E lì ci eravamo sfogati un po’. Considerando che si tratta di un 1600 diesel, che la macchina ha una struttura commisurata a potersi considerare anche un crossover, che il telaio è progettato dalla Casa delle Pleiadi per sopportare di tutto. Che la struttura è progettata per proteggere i passeggeri in caso di urto frontale, ‘costringendo il motore e la trasmissione a non entrare nell’abitacolo per infilarsi invece sotto al pianale, salvando così i trasportati. Che le rifiniture sono complete, confortevoli e protettive. Quindi non studiate per risparmiare sul peso, e che ci siamo sfogati su una delle palestre rallistiche della montagna friulana, i risultati sono davvero buoni.

@charlieinautoSubaru XV panorama da Piancavallo Subaru Xv Piancavallo salita inizio Subaru Xv Piancavallo pista sci  

#Subaru XV: su una delle più belle salite alpine per provare un cross over confortevole e sicuro

Subaru XV Lignano lagunaIMG_6820Subaru XV velocitaSubaru XV sal neve alberiSubaru XV panorama da PiancavalloSubaru XV pianc pasticccSubaru XV salita montiSubaru XV bivio CastaldiaSbaru XV strada asfalto neveSUbaru Xv nella neveUna buona potenza e una tenuta impeccabile fanno di #Subaru XV un’auto per il turismo in montagna anche fuoristrada

Arriva la primavera, e il tempo è ideale per le scampagnate. In particolare se disponiamo di un mezzo adatto per poter raggiungere qualsiasi tipo di meta. Vista la stagione dolce, è auspicabile che sia anche comodo per i trasferimenti. Noi l’abbiamo trovato: la #Subaru XV. La sua stabilità, le ruote di giuste dimensioni, la distribuzione dei pesi ideale per favorire la stabilità assicurata dal baricentro bassissimo rispetto alle altre auto, grazie al motore boxer a cilindri contrapposti, ci permettono di compiere spostamenti anche lunghi senza risentire del viaggio. Gli interni comodi e adeguatamente rifini ti, i sedili con un buon livello di confort, ma capaci di trattenervi nella vostra posizione anche nella guida veloce o sullo sconnesso, la possibilità di regolare la postura e la posizione sul sedile di guida elettricamente, per individuare facilmente la seduta migliore: sono gli premesse migliori per …una gita in montagna. Stavolta la prova la facciamo sulle strade che conosciamo bene: dalla Riviera friulana andremo al Piancavallo, sul monte Cavallo, la montagna che sovrasta la città di Pordenone. Al Piancavallo si scia. Quindi, forse, c’è ancora la neve. Per caso ci affidiamo a uno dei nostri cellulari, e tracciamo il percorso su Waze, uno dei navigatori social più popolari.

Dalla #Rivierafriulana al #Piancavallo

E scopriamo che …da Lignano Sabbiadoro a Piancavallo ci arriviamo in …meno di un’ora. Perché ci indica il percorso in autostrada da Latisana a Sacile Ovest. Quindi le strade a monte di Aviano e la pedemontana pordenonese. Quindi, finalmente, c’è la salita: qualche rampa ripida, il misto, i tornanti, il misto veloce… Una vera e propria cronoscalata. Che è stata una delle speciali del rally internazionale del Piancavallo, nel quale all’epoca ho corso, ma del quale ho anche seguito per anni, dall’inizio, l’ufficio stampa. Ma è stata anche, e lo sarà quest’anno, una delle strade più amate dai ciclisti del Giro d’Italia. Vediamo un po’… il cambio è a cloche, morbido, preciso, rapido. Sei marce, ma in salita non arriveremo alla sesta. Eccetto, che in un tratto misto veloce in falsopiano. Lo spunto in salita è quello che serve. Un buon tiro ai bassi per un motore diesel turbo 2000 DOHC 16 valvole da 150 HP. Così, all’uscita dai tornanti siamo a posto. E riprendiamo la salita senza perdere il ritmo. In quelli più stretti la macchina sale senza farci notare la pendenza. Anche per i passeggeri, il confort è buono. Grazie al motore boxer a cilindri contrapposti brevettato dalla Subaru. E se dovessimo frenare? La Subaru XV è precisa, decisa, sicura. Sbuchiamo nella parte alta della salita, a bivio Castaldia, dove, per chi ci va o ci andrà, ci sono i ripetitori delle Tv.

Uno scenario incomparabile

Da qui lo spettacolo è splendido: si vede anche il mare all’orizzonte, dalla laguna di Marano, a Lignano, alla laguna di Venezia. Dall’altro lato il monte Cavallo che è: bianco! Evviva! Allora su c’è la neve. Facciamo un pezzo del percorso sotto costa esposto al panorama, per goderci un paesaggio d’alta montagna, a meno di mezz’ora dalla città. Qui non ci passa quasi mai nessuno. Così proviamo ancora il fascino della trazione integrale della Subaru XV. Che non si sposta da dove laSUbaru XV tetto chiuso panorama SUbaru XV prima neveSubaru XV Aviano induciamo ad andare. La ripartizione della trazione, sistema Symmetrical ce lo indica anche il computerino di bordo attraverso il grande schermo centrale e la ripetizione tra i due orologi del cruscotto, è del 60 per cento sulle ruote anteriori, il restante 40 su quelle posteriori.

I sistemi di sicurezza attiva di #Subaru XV

Ma, all’occorrenza, la centralina cambia tutto e decide, anche, di dare tutta la potenza a una sola ruota, oppure di escluderla dalla trazione. Non solo, ma c’è anche il sistema VDC, controllo della dinamica del veicolo: agisce sulla distribuzione della coppia, sull’erogazione del motore e sul freno di ciascuna ruota. Così, se si accorge che la vettura non segue la direzione impostata dal guidatore, agisce su tali fattori e vi asseconda nella guida. Tale sistema è disinseribile se volete essere i soli padroni del mezzo. Incuriositi da questo saliamo sul pianoro che è appunto il Piancavallo. Sovrastato dalle piste da sci. Su una di queste avevamo provato, senza la neve, la nostra prima Subaru 4×4 assieme a Maurizio ‘Iccio’ Perissinot, allora navigatore ufficiale Lancia, come nostro coequipier. Prima in salita, e fin qui… poi, in discesa, con la coda che tendeva ad alzarsi da terra per la pendenza. Ma bastava dare gas per riprendere il controllo di quella prima Subaru 4×4. Era il 1984.

#charlieinauto