PERCHE’ APRIRE UN BLOG? PER CONIUGARE TEST DRIVE CON LA CONOSCENZA DEL TERRITORIO

Perché aprire un blog? Per poter scambiare con una platea in parte sconosciuta opinioni, pareri, esperienze. Acquisire conoscenza e cognizioni nuove. Su che cosa? Soprattutto su un argomento che mi appassiona da sempre. Da quando, bambino, mio padre mi permise di sedermi al volante della Fiat 750, non 600 badate bene perché aveva qualche cavallo in più di potenza. E mi fece stringere il volante. Poi, in una piazza della città arrivarono delle automobiline con motore a scoppio del Club di Topolino. E non riuscivo a staccarmene. Mentre gli zii emigrati in Francia al rientro per le vacanze estive mi portavano le riviste di auto e motociclismo in francese. Forse, dunque, la passione per i motori me l’hanno trasmessa loro. E si è rafforzata nel tempo. Sta nel DNA di chi è cresciuto in un’epoca nella quale la radio, i giornali quotidiani, le prime trasmissioni televisive, i primi rotocalchi trasmettevano l’alea di imprese epiche: i primi traguardi dell’uomo con i motori, su due o quattro ruote. Ingigantendone la portata, ma forse rendendone in modo realistico la reale dimensione. Perché charlieinauto? ‘Charlie’, ovviamente Carlo, era il soprannome con il quale le prime fan del Motoclub mi incitavano quando correvo nell’enduro. Prima nella regolarità moticiclistica. E sapete come si chiamava il club, con sede nel cuore della città? ‘El cai’, che i lingua friulana significa lumaca… Qualche coppa, poi il progresso che galoppava già più veloce di noi fece arrivare il grande rallysmo sulle strade delle montagne vicine, dove la sera andavo con gli amici ad allenarmi su percorsi interamente sterrati. E il buio della notte era squarciato dai bagliori dei Carello Sirio o Megalux. E il silenzio della montagna del rombo del quattro cilindri della 124 Abarth, del suono pieno e rassicurante dei sei cilindri Ferrari della Stratos, dalla pressione sibilante dell’Alfa GTV, dal ritmo metallico del motore raffreddato ad aria delle Porsche. E ogni passaggio dei campioni di allora era una lezione di stile di guida: Munari, Ballestrieri, Pregliasco, Verini, il povero Cambiaghi, Bacchelli, Bray, Pasutti, l’indiano Metha, Trombotto, Paganelli… Poi, l’arrivo delle prime radio ‘pirata’, perché ancor prive di permessi di radioemissione. Ed ecco le prime trasmissioni a tema: ‘Pole position’, ‘Canale 49 motori’… Poi Autosprint, Rombo. Ma dopo il terremoto che colpì il Friuli il lavoro si sarebbe sviluppato su altri versanti, istituzionali, e su argomenti meno ‘rombanti’. Ma la passione, quella vera, non si può estinguere. E pur avendo sempre continuato a coltivare il giornalismo motoristico, il volante, in mano, l’ho tenuto per viaggiare e girare per lavoro: credo per quasi 3 milioni di km calcolando le auto impiegate moltiplicate per il tempo trascorso dalla patente A, a sedici anni, la B a diciotto e qualche mese. Ed ecco, di recente, da alcune emittenti televisive del Nordest, l’invito per creare una trasmissione sulla cultura del territorio. E per percorrerlo, anche in auto. E inserirvi qualche test drive. Che proprio questo blog potrà contribuire a divulgare ulteriormente e a renderne partecipi altri appassionati. Charlieinauto

PERCHE’ APRIRE UN BLOG? PER CONIUGARE TEST DRIVE CON LA CONOSCENZA DEL TERRITORIOultima modifica: 2016-12-30T03:13:26+01:00da charlieinauto

3 pensieri riguardo “PERCHE’ APRIRE UN BLOG? PER CONIUGARE TEST DRIVE CON LA CONOSCENZA DEL TERRITORIO”

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