#testroad con #Subaru #Forester sulle PS dell’AlpiOrientali per rinfrescare i ricordi delle strade del mito

Agile nell’arrampicarsi nella sinuosa speciale di Canebola per raggiungere in fretta la neve

Da lassù paesaggi incantati per spaziare con lo sguardo fino al mare

Finalmente il sole. E l’aria limpida permette di scorgere la quota neve sulle montagne, sulla pedemontana, sulle colline. La neve sembra proprio a portata di mano sul suggestivo anello di rilievi che circonda la pianura friulana. Si scorgono distintamente i piccoli paesi sulle cime dei colli e tra le radure, ritagliati dal riflesso cangiante de tetti. E si intuiscono le strade, oggi tutte asfaltate, dove si sfidavano gli assi che hanno fatto la storia dell’automobilismo su strada:

il Drago Sandro Munari con Mario Mannucci, Maurizio Verini, Federico Ormezzano, Mauro Pregliasco, Giorgio Pianta, Salvatore Bray e Rudy Dal Pozzo, Tony Fassina, Lucky Batistolli, Tacchini, Bacchelli, Vudafieri…

Quasi quasi… Non resta che imboccare la tangenziale per andare a riscoprire strade e percorsi sui quali anch’io ho imparato a guidare, in salita, in discesa, in falsopiano, curve, rettilinei, tornanti, curve a gomito, bivi e trivi con dosso. Su asfalto, ma per gran parte su terra. Mentre mi pregusto lo spettacolo del panorama che potrò godermi lassù, un po’ di buona musica dall’impianto #Subaru Starlink con sistema audio a sei altoparlanti ci sta proprio a pennello. Seleziono la funzione DAB, per le emittenti digitali, e tra i programmi tradizionali trovo canali dedicati, Classica, Techetè (le teche della Rai), e così via. A un certo punto suona il mio cellulare, che avevo provveduto a sincronizzare con il sistema di Informazione e attraverso il Bluetooth, e la chiamata sospende la ricezione del programma sovrapponendosi. Terminata la conversazione, la trasmissione riparte, ma… ecco una bella sorpresa:

riprende esattamente da dove era stata sospesa dalla telefonata.

Non pago, la prova questa volta la faccio io: chiamo un numero con il cellulare, e scopro che alla fine sul display della #Subaru compaiono i simboli del registratore, e l’indicazione di quanti secondi o minuti di ritardo ci separano dal tempo reale del programma. Se desideriamo bypassare questa comoda funzione, è sufficiente fare un clic sul pulsante Live. Frattanto abbiamo raggiunto l’attacco della salita. A Faedis. Il mio giovane teleoperatore, a casa per le vacanze di Carnevale, è subito incuriosito dalla strada che sale a Canebola, Taipana, Porzus, Forame, Slovenia. Un tempo non lontano da lì si andava in Jugoslavia. Un confine tra due mondi, guardato a vista e che sfioravamo anche a notte fonda, anche con la neve alta un metro pur di sfogare la passione per i motori, per l’avventura. Per la ricerca della prestazione estrema che da piccolo non può non avere animato ogni buon pilota o conducente. Perché in assenza delle scuole di guida sicura e di pilotaggio, la scuola erano le strade e la capacità di correggere gli errori o di anticiparli. Bella storia no? Ma siamo qui per vedere come sale su queste strade la

Nuova #Subaru #Forester.

Ricordiamo: 2000 cc 150 CV a benzina, cambio automatico a 6 marce o con comando manuale con palette al volante, gomme Yokohama off road e invernali, X MODE per salire e scendere da pendenze estreme senza perdere aderenza con ogni fondo stradale, ecc. Proviamo a salire sulla Prova Speciale di Canebola. Ovviamente sfrutteremo i tratti a vista. Per farci confermare dalla #Forester le sue doti di splendida ‘grimpeure’, arrampicatrice, nel linguaggio ciclistico. Non solo, ma mantiene l’agilità e la docilità ai comandi come in pianura. Destra-sinistra lunga in desta chiude allungo tornante sinistro… Mi sembra di ricordare le note del mio copilota. E la #Subaru? Ovviamente promossa per la capacità di risalire con agilità una strada nervosa, tortuosa, discontinua come

quella che porta a Canebola.

Nonostante le sue dimensioni non proprio tascabili. Il restyling della versione più recente l’ha infatti arricchita di volumi interni più spaziosi. È più alta, ma il motore boxer a cilindri orizzontali contrapposti, e la distribuzione dei pesi, con il baricentro bassissimo, la rendono stabile e maneggevole come un kart. Mi ha rassicurato l’immagine dello spaccato del telaio che rende la struttura portante dell’abitacolo un solido rollbar integrale. Arriviamo a Canebola, e incrociamo alcuni appassionati che stanno risalendo in auto togliendosi gli scarponi o le racchette., dopo avere appena concluso una appagante escursione sui sentieri nei boschi qui attorno. Saliamo ancora, fino a Bocchetta Sant’Antonio. Tanti anni fa, ci arrivai un pomeriggio con la mia macchina. Il trivio era a dorso di mulo e si perdeva nella discesa sottostante. A un certo punto, per il ghiaccio, l’auto ha cominciato a muoversi trasversalmente verso valle. E soltanto con l’aiuto dei tre robusti amici che avevo portato fin quassù per ammirare il panorama, con il miraggio di un salto nell’osteria del paese, dove allora si trovavano i prodotti rurali più gustosi e genuini, sono riuscito a evitare che scivolasse nel bosco…

lo spettacolo non è cambiato.

Da un lato lo scorcio verso la pianura friulana, la #RivieraFriulana, e si vede perfino il mare, la laguna di Marano, Lignano Sabbiadoro. A destra e a sinistra le due strade di sommità che portano a Porzus, o a Forame o al Canal di Grivò, altro mito del rallysmo. Una stretta stradina di nel bosco che all’occorrenza diviene un torrente. Che Sandro Munari discendeva con la Fulvia aiutandosi con la ruota interna nelle canalette di scolo dell’acqua per IMG_59131 IMG_58551 IMG_58611 IMG_58631 IMG_58651 IMG_5866 IMG_58681 IMG_58691 IMG_587112 IMG_58751mantenere la Lancia in strada ad alta velocità. Da entrambe i lati le strade si perdono tra la neve e il paesaggio è fantastico. Oltre la chiesetta votiva la strada prosegue e discende verso Prossenicco. Entra nel territorio della Slovenia, ora che non ci sono i confini e in questo unico angolo d’Europa, nel quale tre Paesi alpini incrociano i loro confini, scorgiamo sullo sfondo, e poi non così distante, il monte Canin, il più alto del Friuli Venezia Giulia e del Nordest. Proseguire lungo quella strada ci permetterà di arrivate a Bovec. Sul versante sloveno del Canin. Da lì una funivia ci porterà sulla cima. Ma questo, è già un altro viaggio.

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#Subaru Nuova #Forester #testdrive nel Tavisiano tra due ali di neve

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Conserva come poche la leva del freno a mano comando estremo per uscire dalle situazioni scabrose

‘Un’auto da neve’. Davvero? Certo. Un primo assaggio di questo SUV crossover l‘abbiamo già avuto nella montagna pordenonese. Come in tutte le cose, per comprendere meglio di che cosa disponiamo ora dobbiamo approfondirne la conoscenza. Ci serve ancora neve. Tanta neve. Mezzo metro? Di più. Perché ormai che ci siamo il desiderio del paesaggio ammantato sale. Magari carichiamo a bordo della Nuova #Forester #Subaru i nostri sci da fondo con tutto l’equipaggiamento necessario. Che grazie al progresso non comprende più da tempo il fornello a gas per riscaldare e sciogliere le scioline, contrassegnate da colori diversi a seconda del tipo di tenuta o di scorrevolezza che chiedevamo ai nostri sci in funzione delle caratteristiche del percorso prescelto e previsto. Non dispone dunque della decina e oltre di tubetti colorati di scioline, di solito trasportate in una scatola per scarpe in disuso facendo tanta attenzione per non trasformare il bagagliaio dell’auto in una grande tavolozza, e che lasciavano nei parcheggi delle auto le confondibili chiazze multicolori sulla neve. Piuttosto, e al loro posto, ci aggiungiamo un paio di slittini per lanciarci giù dal primo discesone che troveremo. E partiamo. Vento frontale. In autostrada ce l’abbiamo proprio conto. La #Forester come le altre #Subaru dispone di un

ottimo computer di bordo

che ci aiuta a comprendere il rendimento e il funzionamento dell’auto e ci insegna a guidarla al meglio. Con dati riportati con efficaci soluzioni grafiche nel display centrale e in parte ripetute nel quadrante posizionato tra gli orologi del cruscotto. Spiegano il rendimento e la ripartizione della potenza a ciascuna delle quattro ruote, l’indice di rendimento e del consumo in tempo reale, il grafico dettagliato dell’economicità della nostra guida e altro ancora. In autostrada impostiamo il cruise control adattivo e non facciamo fatica a verificare che dove il nostro percorso si orienta controvento, il consumo aumenta di un litro ogni 100 km, con le raffiche anche di più. Evidentemente ha un suo peso la sezione frontale della Forester, che nella versione più recente dispone di

volumi interni e di un abitacolo più ampi.

Ma ci rifaremo al ritorno, con il vento in poppa. Arriviamo nel Tarvisiano, a Camporosso, e incontriamo le prime strade ghiacciate. Ai lati c’è tanta neve. Quindi, se qualche cosa dovesse andare storto ce la caveremo con un po’ di lavoro per uscire dal mucchio bianco. Così provo ad aprire un po’ di più e non cambia niente: stabilità, direzionalità, trazione non cambiano. Rallento, provo a frenare. E Forester si ferma, non come sull’asfalto asciutto ma quasi come su quello bagnato. Davanti a noi si apre un piazzale. Mi cade lo sguardo sul tunnel, sul comando del cambio scelgo l’opzione S sport per assicurarmi l’erogazione della massima potenza da subito. Per stimolare al motore una curva di coppia più verticale. Ma… accanto alla leva del cambio, a 6 marce automatico o manuale, 150 CV 2000 cc a benzina, la #Forester conserva

il comando del freno a mano a bacchetta.

Con tanto di pulsante di sblocco. Quando avevo ripreso a provare auto, all’inizio mi imbarazzavano quelle auto che hanno questo comando a pulsante. Che, magari, se lo azioni rischi che non si sblocchi istantaneamente, aggiungendo un brivido alla nostra guida. Perché sono ancora della generazione di ‘Noi che il freno a mano… ’ lo usavamo per innescare il derapage, andare in tesata coda, cavacela all’ultimo momento in extremis sfruttando l’attrito delle ruote di traverso rispetto alla nostra marcia per rallentare quel minimo che bastava per permetterci di entrare in curva con un pizzico di sicurezza in più. A volte era soltanto una condizione psicologica. Ma ha sempre funzionato. E per sicurezza un amico ci aveva insegnato a fare un forellino nell’impugnatura  con il trapano, per infilarvi una vite autofilettante e bloccare il pulsante di sblocco. Di modo che la leva, una volta tirata, appena rilasciata ritornasse in posizione di riposo. Per bloccare le ruote posteriori per un istante, innescare la derapata e lasciarle subito libere di riprendere velocità. Quindi? La mano scende verso la leva quando siamo arrivati quasi in corrispondenza con la fine dell’aiuola centrale del parcheggio. Che vista l’ora pomeridiana è libero. Punto il muso all’interno verso l’aiuola colma di neve, un colpetto alla leva. La lascio andare, e anche Forester si lascia andare via di piatto. Sterzo tutto a sinistra, schiaccio a fondo l’acceleratore e via: quando mi ritrovo sul rettilineo del lato opposto del parcheggio ormai allineato nel senso di marcia mi accorgo di avere già radunato alcuni curiosi, che stavano passeggiando lì accanto. Ripeto la manovra sull’altra curva, dopo avere verificato che il piazzale era completamente vuoto, e ripeto l’operazione: spettacolo! Mi fermo e arrivano gli spettatori. Entusiasti ma rammaricati: ‘bravo, vorremmo farlo anche noi

ma il freno a mano a leva non ce l’abbiamo più“…

Ah, ecco lo spiazzo per lo slittino: vado o no? Mah sì: via! Le giornate si sono allungate. E quasi quasi… Cinque km e arrivo a Valbruna. Quasi un metro di neve. Fantastica. Proviamo a salire lungo la Saisera. La strada è pulita. Ma lo scenario è fantastico. Arrivo alla Malga del Tedesco: chiusa. Niente gnocchi, zuppa né strudel. Allora conviene salire fino alla Polveriera, e all’attacco dei sentieri, per il rifugio Marinelli e il Jof Fuart. Il ponte sul Saisera è già un punto panoramico inguagliabile, con tanta neve. Ecco il parcheggio. Vuoto. Anche qui un paio di prove di tornante con guida in condizioni di emergenza ci stanno. E anche questa volta il pubblico non manca. Voto: 10 e lode in confort, comodità, sicurezza, risposta alla guida veloce con fondo a rischio, risposta nell’off road su neve esattamente come nelle aspettative, sia con i controlli di sicurezza attivi che disattivati.

#charlieinauto/71   

#Testdrive #Subaru Nuova #Forester sempre sinonimo di affidabilità sulla neve

Nuova funzione X IMG_5771 IMG_5772 IMG_5269 IMG_5275 Charlieinauto Forester Milano 2018 IMG_5277 IMG_5293 IMG_5300 IMG_5317 IMG_5507 IMG_5763 IMG_5768 IMG_5773 IMG_5774 IMG_5786 IMG_5794 IMG_5804 IMG_5810MODE per integrare la sicurezza attiva anche sul fondo bianco

Confortevole e sicura in ogni condizione invernale

Buon 2018 amiche e amici.

La neve. Più di qualche amico mi ha scritto per ricordarmi che nei miei testi ci manca. Salvo un saltino ai primi di dicembre quando era arrivata una prima spruzzata oltre i 1200 m. D’altro canto, è arrivata piuttosto tardi. A fine dicembre, e più decisa poco prima di Natale. Così, per cominciare il secondo anno di #charlieinauto, che in verità sarebbe il terzo ma si tratta del secondo di #testdrive progettato in forma organica, mi sono chiesto quale auto sarebbe stata adatta per interpretare questo ruolo. Un’auto che ci consenta di affrontare e superare i trasferimenti con il confort necessario. Sia accogliente, capiente, versatile, sicura su ogni fondo, stradale e non. Quindi, affidabile. Per la sicurezza su strada #Subaru è stata antesignana. Lo ha dimostrato nell’off road, nei rallies. Anche sulla neve. Così quando mi chiedono che #Subaru avrei voluto provare, ho risposto semplicemente ‘un’auto per la neve’. Così a Milano mi hanno fatto trovare la Nuova #Forester. Ne avevo già avuta una in prova quattro estati fa. Questa è molto più voluminosa. Un SUV spazioso e accogliente, ancor di più del modello precedente. Le ruote aggressive, anche se il passaruota ne accoglierebbe di ancor più grandi a vantaggio dell’estetica. Che la farebbe ancor più importante. Ma già così siamo sul metro e 80 cm.

#Fuoristrada con tetto apribile per godersi meglio la natura circostante

Tetto apribile con ampia finestratura per godere i paesaggi di montagna nei quali ci immergeremo. E il colore? È il suo: ghiaccio metallizzato. I comandi li conosciamo già. Cambio automatico a sei rapporti, con la frizione che mantiene il motore su di giri finché non ha ottenuto il risultato richiesto. La versione è quella full optional 4×4 symmetrical, 2000 cc 150 CV a benzina. Al volante, la scelta del rendimento del motore, sport, con la potenza erogata in verticale, o normale, con consumi minori, e una spinta morbida. Quella che serve per tenere tutto sotto controllo nella neve e nel ghiaccio. Sempre al volante il controllo del Cruise control adattivo e della sicurezza attiva che è di serie. Con i due grandi occhi-telecamera che leggono le linee della carreggiata, l’avvicinarsi di chi ci precede, ci aiutano ad anticipare la frenata ecc. . Facciamo il tradizionale percorso autostradale di avvicinamento e affiatamento con l’auto. Facile l’attivazione del Cruise control.

Silenziosa per gustarsi l’ottimo impianto multimediale

Automatismo che ci dà il tempo di fraternizzare con l’ottimo impianto in intrattenimento, che volendo si interfaccia anche con il cellulare. Come si sincronizza con il telefonino per le telefonate, la rubrica, la lettura elettronica dei messaggi ecc. . La musica, specialmente con le radio digitali, è avvolgente. E le regolazioni per il genere preferito sono appaganti. Così saliamo sulla località più vicina a casa: il #Piancavallo. Proprio qui la guida della mia prima #Subaru trentatre anni fa, come già ricordato giù per una pista da sci, su erba, dopo averne risalito buona parte, senza alcuna incertezza. Stavolta non possiamo scherzare: cìè la neve, ma ne è caduta parecchia, ed è sconsigliabile il fuori… strada. Pena, ci suggeriscono gli amici del Servizio nevi e valanghe della Forestale del FVG, rischiare di rimanere sommersi da una slavina di neve fresca. Il tempo è uggioso, ma con il suo grigiore il colore della #Forester si intona davvero.

Mai sottovalutare le gomme giapponesi…

Le Yokohama ci erano sembrate riduttive per le potenzialità fuoristradistiche su neve dell’auto. Provo a dare gas dopo un primo assaggio a bassa velocità, com’è prudente fare ogni ‘prima volta’. Il panorama è splendido. Tutt’intorno il candore della neve. Sullo sfondo il panorama della pianura friulana e veneta, dalla #RivieraFriulana a #Venezia. E sotto, Pordenone. La strada bianca di neve e due muretti laterali di una cinquantina di cm mi rassicurano in caso di errore. Do gas, e le ruote, inizialmente sottovalutate, hanno un ‘grip’ senza incertezze. Le scalfitture del battistrada a forma lamellare si sono riempite di neve. Ecco il segreto: la massima aderenza si ha facendo combaciare la neve con la neve. Certo, se ci dovesse essere qualche incertezza ci pensa l’elettronica della #Subaru a scaricare la potenza necessaria ripartita in modo diversificato su ciascuna delle quattro ruote. Ovvero, l’auto non fa che assecondare i nostri comandi adattandoli alla condizione del fondo sul quale le ruote stanno transitando. Comandi? Ovviamente essendo automatica, ha soltanto i pedali dell’acceleratore e del freno, che svolge anche la funzione virtuale di frizione.

X MODE per salire e scendere serenamente anche dai ‘muri’ di ghiaccio

Sulla Nuova #Forester è installato il comando X Mode, tra la leva del cambio, che se volete è anche manuale con i comandi a paletta al volante, e il cruscotto. Serve a farvi affrontare ‘muri’ di ghiaccio in salita e in discesa, a bassa velocità, ma sfruttando la massima capacità di aderenza alle ruote per superare difficoltà impensabili. Proviamo a vedere che succede su questa discesa completamente ghiacciata: nulla. La #Subaru si cala giù lentamente ma implacabilmente. Facciamo inversione aiutati dalla nitida telecamera piazzata sul portellone posteriore, e da quella situata nello specchietto retrovisore destro, che ci permette di vedere dove stiamo mettendo la ruota sottostante. Innestiamo l’X Mode e la #Forester sale senza incertezze. Fuor fa un po’ fresco. Niente paura. I sedili sono ben riscaldati. E anche l’impianto di climatizzazione bizona è efficace anche d’inverno. E la guida veloce e sportiva? La prossima volta. Perché la Nuova #Forester conserva un comando a sorpresa.

#charlieinauto/71