#TESTDRIVE IN LOMBARDIA: FRANCIACORTA E LAGO D’ISEO CON LA #SUBARU OUTBACK EYESIGHT

CHAELIEINAUTO SUBARU OUTBACK ARESE IMG_4639 CHARLIEINAUTO SUBARU OUTBACK BAGAGLIAIO IMG_4356 IMG_4754 CHARLIEINAUTO SUBARU OUTBACK ROSA CHARLIEINAUTO SUBARU SFONDO IMG_4785 OUTBACK CALCIO OUTBACK FIANCATAUN MODELLO RINNOVATO A VENT’ANNI DALLA PRIMA USCITA SEMPRE MODERNO SICURO VERSATILE E CONFORTEVOLE

L’AUTO CHE VA DA SOLA? C’E’ GIA’: IL DISPOSITIVO EYESIGHT PERMETTE DI GUIDARE SOLO CON IL VOLANTE DIMENTICANDO I PEDALI CON UN SISTEMA CHE EVITA GLI OSTACOLI E LE USCITE DI STRADA

Non c’è due senza tre. Il nostro feeling con Subaru era sbocciato nel 1988, sulle piste erbose da sci del Piancavallo, in occasione del rally omonimo, con la L-Serie 1 8 GL 4WD. Navigatore: Maurizio Perissinot. Già allora Subaru era un fuoristrada travestito da auto familiare. Bella non era, ma ne avremmo ben presto scoperto le doti d’avanguardia, grazie alla consulenza del navigatore della Squadra Lancia. Avremmo poi riallacciato l’amicizia con la casa delle Pleiadi con Forester, quasi vent’anni dopo. Testandola nel Friuli Venezia Giulia e nella Riviera friulana. Forester è un fuoristrada di carattere, con un design più schematico. Consono anche all’uso in attività specifiche, quali sono quelle delle Guardie forestali e delle forze dell’ordine o dei Vigili del fuoco. Capace di affascinare anche il pubblico femminile. Ora toccava a Outback, il SUV di gamma medio-alta della Subaru. Che racchiude in sé prestazioni, versatilità, potenza nel fuoristrada come sulle strade di ogni giorno, uno stile accattivante, confort, e una guida rilassante, ma all’occorrenza sportiva. Per averla a disposizione, abbiamo raggiunto Milano in occasione di #EXPO2015. Anche in questo caso, non avevamo avuto il tempo di sfogliare il libretto delle istruzioni. E così, dall’officina di servizio della Casa giapponese ai grandi parcheggi di Arese e Rho, ci siamo spostati lentamente, per poter prendere dimestichezza con il mezzo. Soprattutto per poter prendere confidenza con gli accorgimenti di sicurezza d’avanguardia dei quali è dotata. La prima cosa che c’ha colpito, erano infatti i due dispositivi piazzati ai lati dello specchietto retrovisore. In precedenza, li avevamo visti a bordo delle Subaru della Polizia Stradale, scambiandoli per apparati autovelox. Mentre si tratta degli occhi di Outback Eyesight.

 

SI CHIAMA SEMPRE OUTBACK MA DOPO VENT’ANNI E’ PARENTE ALLA LONTANA DELLA PRIMA SERIE

 

Outback, è un modello che si rinnova da vent’anni. Il primo, della serie Legacy, fu infatti presentato nel 1995. Circa 1500 kg di peso: leggera per la compattezza che la caratterizza e per la sua affidabilità. Il che, le permette di sfoderare la grinta, ma anche la duttilità necessarie a un vero fuoristrada.

Siamo arrivati alla quinta generazione dell’ Outback. Oggi, l’auto è infatti addolcita nelle forme, è ricca di dotazioni di serie, e come altre vetture della gamma Subaru si distingue per un ottimo rapporto qualità-prezzo. Gli spazi interni, ampi e confortevoli, permettono anche ai nostri trasportati, pure un bimbo, di sentirsi perfettamente a loro agio. Di godersi il paesaggio circostante e la skyline del capoluogo lombardo, di Milano2, fino al quartiere dell’EXPO2015. Nel traffico, la guida di Outback è scorrevole, sicura. Precisa, e rassicurata dalla posizione di guida da SUV. ”Occhio”: Davanti a noi frenano improvvisamente. In un attimo decidiamo di schiacciare il pedale freno: troppo tardi! Outback ha già frenato da sola. Infatti, è dotata di un dispositivo radar che calcola la distanza tra le auto e i mezzi che la precedono. Se tale distanza si accorcia bruscamente, Eyesight decide di aiutarci a frenare. E se è il caso, frena autonomamente con decisione. Anche in parcheggio, l’auto è docile e maneggevole. Ci aiutano le telecamere e lo schermo touch screen sul cruscotto. In serata, dopo avere potuto visitare diversi padiglioni di @EXPO2015 per compiere un mini giro del mondo a piedi, riprendiamo l’auto che avevamo lasciato nel parcheggio di Arese, vicino all’Alfa, non senza la curiosità e il desiderio di sperimentare ancora le dotazioni di Outback. E così ci inseriamo nel flusso del traffico dell’A4. Provati dall’intensa giornata estiva all’EXPO, ci facciamo aiutare dal cruise control, che accelera e decelera per noi. Ora sì che testiamo davvero Eyesight! Dalla corsia di sorpasso rientriamo in quella di scorrimento, senza rallentare: a questo ci pensa la Subaru, senza chiedercene il consenso. Infatti, se desiderate godervi una guida sicura, anche se per la mente vi frullano pensieri o grattacapi, o anche cose e situazioni piacevoli, vi potete affidare agli automatismi di Outback. Senza esagerare però. E consapevoli del fatto che, comunque, essi si possono anche escludere.

UN SUV CHE SI ADEGUA ALLE CONDIZIONI DEL TRAFFICO

Per guidare in sicurezza questa Subaru, una volta programmato il particolare sistema di cruise control, basta infatti togliere il piede dal pedale dell’acceleratore (ce ne sono solo due perché il cambio è automatico e non c’è la frizione), e Outback adegua la nostra velocità a quella di chi ci precede. Per esempio, proviamo a ritornare in sorpasso senza toccare nient’altro che il volante: ci affacciamo alla corsia accanto alla nostra, e quando ci inseriamo nella nuova carreggiata l’auto riaccelera da sola. E si riposiziona alla velocità che noi avevamo impostato in precedenza. Riproviamo il giochino più e più volte, per verificare che si replichi con la stessa efficacia: corsia di marcia, corsia di sorpasso, ecc… Fa tutto lei. Ora, pensiamo di fare una sosta al grill per un caffè. Ma becchiamo una coda: sono le 1:30! E ci aspetta ancora un po’ di strada prima di raggiungere un bel letto e poter riposare. Riusciamo a raggiungere l’uscita per il grill. E dopo pochi minuti di relax usciamo dal bar dell’area di servizio corroborati da uno schiumoso espresso, e ci appoggiamo alla portiera della nostra auto: ‘clock’! E’ vero. Dimenticavo di raccontarvelo: come in tante auto di categoria medio alta, anche Outback non ha la toppa della chiave per l’accensione; manca anche nelle portiere. È infatti sufficiente avvicinare la chiave alla port,a sia dal lato di guida che da quello del passeggero, perché si sblocchi la sicura e si possano aprire le portiere. Anche tenendo la chiave in tasca, o nella borsetta. Così come basta appoggiarla all’interno della vettura perché, premendo il pulsante dell’accensione e contemporaneamente il pedale del freno, il motore si metta in moto. Dunque, saliamo a bordo rassicurati da questa ulteriore e pratica automazione, per ritrovare un sedile che è confortevole anche per i lunghi viaggi. I due grandi orologi che sintetizzano gli strumenti sul cruscotto, simili a due grandi occhi, ci fanno concentrare sulla strada. La cornice dei due strumenti cambia di colore a seconda se si utilizzi il cambio nella funzione manuale o quella automatica. Partiamo da fermi, e decidiamo di provare l’accelerazione: Outback, per la forte ripresa ci schiaccia sullo schienale, come se fossimo a bordo di una vettura sportiva. I 150 Cv di cui dispone vengono infatti erogati immediatamente. Magari poi, continuando a premere sull’acceleratore, quest’azione repentina non produce l’ulteriore seguito sperato. Però, ci ricordiamo che si tratta di un fuoristrada, e che i rapporti del cambio sono commisurati agli obiettivi che Subaru ha previsto per Outback. D’altro canto, Subaru vanta una lunga tradizione rallistica, e nelle 4 WD.

 

TAPPA IN FRANCIACORTA A DUE PASSI DAL LAGO D’ISEO

 

Il viaggio che avevamo intrapreso a inizio nottata è meno lungo del previsto. Perché decidiamo di pernottare nel bresciano. Ci fermiamo a Ome, nella Franciacorta. Infatti, per poter assaggiare un profumato Franciacorta, lo spumante ideato una ventina d’anni fa, si realizza con uve di Chardonnay, ed è divenuto in breve tempo uno dei must della viticoltura mondiale, sarà prudente pernottare nelle vicinanze. Una collega e amica di lunga data, originaria della zona, ci aveva suggerito l’agriturismo Al Rocol, di Gianluigi Vimercati Castellini. Che è uno dei responsabili nazionali di Agritourism. Gianluigi, guida un’azienda che si sviluppa su una collina, affacciata sulla strada principale che dal casello autostradale di Ome, poco dopo Brescia, porta al lago d’Iseo. L’accoglienza all’interno dell’azienda è consona alla qualità dell’ambiente locale: conigli addomesticati e animali da cortile razzolano negli spazi erbosi attorno ai fabbricati rurali, trasformati in un moderno ‘resort’. Ci consegnano le chiavi dell’appartamento, mentre dalle finestre del nostro alloggio scopriamo che a pochi metri di distanza, sulle pendici della collina, alcuni caprioli stanno brucando l’erba. Ma tutto questo ce lo gusteremo meglio l’indomani, con la luce del giorno. Assieme alla cucina casalinga, tipica del bresciano: dalla carne in umido, ai bolliti, alla pasta fatta in casa, al vino, in diverse versioni: dal Rosato al Satin. Pensate: la produzione aziendale, alcune decine di migliaia di bottiglie, viene venduta esclusivamente in cantina. Dalla quale esce soltanto a bordo delle auto o dei pullman dei clienti. O nella pancia dei tanti cicloturisti che fanno tappa Al Rocol. Già al mattino del giorno successivo la temperatura è calda. E così, prima di fare un giro con Outback sul lago d’Iseo, che dista poco più di dieci km, facciamo un tuffo nella piscina dell’agriturismo. Le strade verso il lago ci consentono di apprezzare la guida, confortevole, all’occorrenza sportiva della Subaru. Imbocchiamo una ripida salita sterrata per apprezzare meglio e dall’alto il panorama del lago: l’auto sale con la stessa naturalezza con la quale la sera prima i caprioli si muovevano sulle balze della collina.

 

TENACE E SICURA ANCHE SUL FANGO PIU’ VISCIDO

 

Scendiamo verso le rive del lago, e imbocchiamo una strada fangosa che non ha ancora scaricato la pioggia caduta nei giorni precedenti. Qui, il fondo è davvero viscido. Come quello che vedevamo già negli anni ’70, ritratto nelle foto e nei video del RAC, il mitico Rally d’Inghilterra che si corre sul pantano dei grandi parchi d’Inghilterra. Qui, accanto a noi c’è il fiume Oglio. Facciamo un test di aderenza a velocità ridotta. Poi, riproviamo, pigiando con decisione sull’acceleratore. La tenuta è quella di un fuoristrada, anche se le gomme che la nostra Outback monta al momento, non sono da cross, ma semplicemente stradali. Semplicemente sfruttando le quattro ruote motrici, la macchina mantiene la rotta che le imponiamo, senza alcuna ‘ribellione’, o distrazione. Anche la trazione è buona. Se vogliamo di più da lei, possiamo intervenire …di persona. È infatti possibile scalare le marce anche in corsa. Ciò ci permette di riacquistare aderenza quando essa viene meno. E di non rallentare. Al rientro sulle strade asfaltate, diamo un’occhiata alla macchina dall’esterno: non dimostra di avere attraversato percorsi immersi nel fango. Segno che anche gli accorgimenti nella progettazione della scocca e della carrozzeria, per un SUV che è anche Crossover, sono stati azzeccati. Andiamo verso il fiume. Gli argini sono l’ideale per provare un fuoristrada. E nonostante le scorribande da una rampa all’altra, non ci sentiamo minimamente fuoristradisti. Ovvero: ci sembra di non avere mai abbandonato la nostra auto stradale, né i percorsi di ogni giorno. Outback è comoda anche nella guida crossover.

 

CON SUBARU OUTBACK IL GIRO DEL LAGO D’ISEO CON ALCUNE DIGRESSIONI PER GODERSI IL TERRITORIO

 

Nel pomeriggio decidiamo di fare un giro in bicicletta lungo le rive del lago, da Sarnico a Marone, dalla provincia di Bergamo a quella di Brescia. Quindi, apriamo il baule, aiutati dal motorino elettroidraulico che lo solleva automaticamente, semplicemente premendo un bottone. Poi, abbattiamo i due sedili posteriori, e creiamo lo spazio sufficiente per caricare a bordo la nostra due ruote a pedali. Dopo pochi km ci infiliamo verso i percorsi ciclabili del lago. Quindi, scarichiamo la bicicletta e via, a pedalare. Nel frattempo, la moglie se n’è andata con Outback  a Iseo per fare la spesa. Le sue impressioni alla guida della Subaru? Docile come una utilitaria; volante leggero ma sicuro; facile da parcheggiare; comoda per caricare tutto quello che serve; rilassante per la guida nel traffico; sicura anche nella nebbia. Infatti, oltre a potenti fari a led, con i dispositivi Eyesight, Outback ci segnala con avvisatore acustico e ottico (si mettono a lampeggiare le corone degli strumenti principali e l’avvisatore dei piccolo display tra i due orologi centrali) se ci stiamo avvicinando troppo alle linee tratteggiate o continue di mezzeria, o a quelle del limite destro o sinistro della carreggiata. Una bella comodità, non vi pare? Bene! Ritorniamo all’auto. E cominciamo il giro del lago Sebino, che è il nome antico del lago d’Iseo. Per fermarci a Sulzano. E prendere la motonave per la breve traversata verso l’isola maggiore del lago. Dove in auto possono girare soltanto il medico e il parroco. Qui, ci possiamo godere il panorama dal monte Isola. Ritorniamo sulla ‘terra ferma’ per ripartire. Ma poi fermarci di nuovo sulla riva settentrionale, dopo pochi km, a Costa Volpino, sede di uno storico motoclub, per una gustosa merenda con prodotti locali. Più tardi faremo un’altra tappa a Castro. E la sera rientreremo a Ome: Gianluigi ci aveva promesso la carne all’olio. Un gustoso piatto locale che, francamente, sposato con uno dei Franciacorta della casa è davvero una ghiottoneria. Concluso il test drive, che nel contempo ci ha permesso di scoprire un territorio nuovo, ringraziando Subaru Italia sinceramente ci dispiace di dover già restituire quest’auto. Ci aveva abituato davvero a un grande confort, anche grazie ai suoi accorgimenti innovativi. E ci sentivamo davvero coccolati da un’auto che non ha bisogno di tante accortezze per dare il meglio di sè.

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