anonimamente…

Anonimamente, sperduto in una città dove il nome si ricuce a mala pena, dove il ciao è quasi fortuna. sapendo che se dovessi incontrarti per strada, dovrei aspettare un cenno per salutare o avvicinarmi, pur sapendo che i nostri sguardi si troverebbero. Attraverso le vetrine osservo una merce, che pensavo non avesse valore, ed ora scopro che qualcosa forse conto ancora, l’ho letto nei tuoi occhi, l’ho sentito dal tremore della tua voce nel raccontarmi alcuni particolari che, non eri tenuta a dirmi.

Vetrine che espongono merci e persone, il fuori come l’interno, cosa si trova in vendita?, abiti, accessori, gioielli, cerco il negozio dell’affetto, strano, in questa società nessuno ha trovato il modo per renderlo commerciale, al che cambio strada, siamo in pieno centro, neppure il negozio dell’amore esiste, anche su questo articolo nessuna offerta.

Continua il mio girovagare, ancora vetrine, ora ci vuole una pausa, la sfilata propone vari gruppi, rari cavalieri solitari, rarissime dame, altri gruppi mostrano le loro insegne, lo specchio di un negozio d’arredamento riflette il lume che si trova di fronte, una vecchia abat jour, col vetro anni trenta, immaginazione che porta a scene di ballo, a signore in lungo, a uomini col papillon, alle mie spalle in quel momento ben altra fauna.

Maschere di un infinito carnevale, fuoco negli occhi e poi, guardarli attentamente e vedere il nulla, mancanti di vita propria, ecco il verdetto, aprire il mio telefono, guardarne altri, vivi nella loro immobilità fissata in un momento in cui pensavi che nessuno si sarebbe accorto di te.

Ero allora altra fauna, così pensavano tante persone, m’immaginavano riverso in un angolo, a cercare una nuova Macondo, cosa son ora?, ancora altro, forse diverso, o veramente uguale alle tante facce che circondano questa immensa vetrina?, quello specchio e la mia immaginazione, nulla di più riesce a smuovere il pensiero che un battito di ciglia o una farfalla che mostra i suoi colori.

Ali variopinte, una diversa dall’altra quelle farfalle corrono per la città, ma questo è solo sognare, nella mia realtà, una vetrina dove giace uno specchio che riflette un lume colorato, intorno a me, tante tribù, pochi cavalieri, ancor meno dame, ed io, mi maschero in questa moltitudine, divento quel che vogliono vedere e posso pensare a te, solo a te, e facendolo da anonimo, non vedo nessuna che possa somigliarti

 

 

 

 

anonimamente…ultima modifica: 2017-09-15T22:15:25+02:00da Totodess