Chi vorrebbe avere di nuovo vent’anni ?

Avevo vent'anni, non permetterò a nessuno di dire che è la più bella età  della vita (aveva ragione Paul Nizan, forse)

Prendiamo i bambini che hanno un rapporto ambivalente verso  gli adolescenti. Da un lato anche loro vogliono essere già grandi e forti come i giovanotti -uomini che li affascinano: ricordo che anch’io ho sperimentato questo desiderio quando ero in età  da infante.  Similmente le femminucce che guardano con ammirazione la bellezza delle giovani donne. Epperò, da un altro lato voglio rimanere bambini. Se si sentono a loro agio nell’essere bambini, considerano vecchi gli adolescenti. Allora li prendono in giro, per rafforzarsi nella propria identità.

Ed ecco che :”Non vorrei più avere vent’anni !” Lo dicono alcuni che  vedono le difficoltà tra le quali crescono i giovani. Altri, invece, rimpiangono nostalgicamente proprio quell’epoca  della giovinezza.

Coloro che dicono che non vorrebbero più avere vent’anni esprimono così la propria soddisfazione per la loro età  che hanno al momento. Praticamente, costui,  è ben felice e contento di essersi lascito alle spalle alcune  ombre di immaturità. Insomma,  piace a questi l’età che stanno vivendo.

Chi invece rimpiange  la propria giovinezza trascorsa riconosce così che, in realtà, si definisce in base alla giovinezza.  Costui vede il proprio valore soltanto nell’avere un aspetto giovanile, nell’essere circondato da sciami di  corteggiatori, insomma, nell’essere ammirato. A ben pensarci, costui, con questo suo rimpianto, non fa altro che denudare la  propria immaturità. Praticamente si è fermato interiormente. Non è cresciuto pari pari, dal punto di vista psichico. Perciò vive in continuo contrasto tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere.