MARTEDÌ DELLA XIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)
Prima lettura: Gn 19,15-29
Salmo: Dal Sal 25 (26)
Vangelo: Mt 8,23-27
Molte volte, anche se siamo sulla barca del Signore, avvertiamo lo stesso che la nostra vita è immersa in una tempesta, allora quel grido “salvaci Signore perché ci sentiamo perduti”, non è tanto per svegliare il Signore, quanto per rassicurare noi stessi che Lui è presente, che Lui ci è accanto. Anche se sembra dormire nulla Infatti è stato perduto, il Signore della vita ha salvato tutto, ha redento tutto, ha annullato ciò che fa più paura all’uomo, ovvero, il potere della morte.
Non siamo mai perduti, bensì ritrovati in un amore più grande di tutto, di ogni tempesta; siamo nella barca del Signore e con il Signore, fidiamoci e affidiamoci sempre a lui, certi che come leggiamo in Isaia: “Se dovrai attraversare le acque, sarò con te.” (Is 43,2).
Come i discepoli chiediamoci sempre chi è costui per me? Lasciamo che il nostro cuore si stupisca della grandezza di Dio, di tanto amore, della sua misericordia che non lascia che nessuno si perda.
“Signore, salvami.
È un grido del cuore
che oggi ti faccio perché,
O Dio, ho bisogno di Te.
Fa che ti senta accanto,
non solo nella tempesta,
ma anche nel mare calmo.
Tu sei l’unico per me
capace di sanare il mio cuore
e di portare la pace lì dove la tempesta ha portato disastri.