Nel Vangelo di Giovanni, Tommaso rappresenta il passaggio dall’incredulità alla fede, come esperienza d’amore.
Possiamo dire, infatti, che la fede parte da un atto d’amore, perché è risposta alla rivelazione di Dio, il quale si rivela in funzione dell’uomo.
Nella famosa cena dipinta da Leonardo, l’apostolo è rappresentato con il dito alzato e con tono interrogativo, ad indicare il dito che l’apostolo vorrà mettere nelle piaghe di Gesù dopo la sua Risurrezione, per accertarsi della reale presenza del Cristo davanti ai suoi occhi.
Meditando l’incontro tra Gesù e Tommaso, osserviamo con quanta cura amorosa Gesù chiama Tommaso a riconoscerlo vivo, ad entrare nella sua intimità, nel suo cuore, in quella ferita aperta per suo amore, tanto da invitarlo a mettervi il dito, perché questa era, oseremo dire, la pretesa di Tommaso.
Davanti a tanto amore cadono tutti i dubbi e ci si abbandona nella fede a questo Dio che dona tutto se stesso.
Qui Tommaso toccando Gesù, ha veramente toccato il cielo, ha toccato tutto l’amore concreto di Dio che dà la vita per lui e per tutti.