Naamàn

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04 MARZO 2024

LUNEDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA

Il Vangelo di oggi ci insegna come vi possono essere malattie comuni, peccati per certi versi uguali, ma che nel cuore di Dio non sono una “massa”, perché ciascuno di noi non è indifferente e riceve da Lui ciò di cui ha bisogno per guarire.

Una delle due figure riportate come esempio da Gesù, è quella di Naamàn il Siro; di lui ne parla la prima lettura di oggi. Naamàn era un prode comandante dell’esercito, ma era lebbroso, gli viene chiesto per guarire, di immergersi in acque a suo parere di poco conto, al principio è titubante ma poi si fida, guarisce ed esclama: “Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra, se non in Israele”.

Si, ora lo sa, ha avuto bisogno di toccare con mano la benevolenza di Dio.

Anche a noi capita, sebbene andiamo a messa, ci fidiamo del Signore, lo preghiamo, però facciamo fatica a credere fino in fondo in Lui.

È umano, succede anche agli uomini valorosi, ed è proprio per questo che Naamàn verrà guarito in acque “insignificanti”, perché emerga la mano di Dio, la sua salvezza oltre ogni ostacolo, oltre ogni oltre sacrificio.

Siamo anche noi guariti da Dio, lebbrosi, ammalati, ma non è l’ultima parola nella nostra vita. Dobbiamo chiedere a Dio il dono di fidarci di Lui, di andare avanti paradossalmente, grazie non alla mia, ma alla sua fedeltà. Per fare questo dobbiamo fare verità.

Come procede la Quaresima? La stiamo vivendo come un percorso di fiducia, per riconoscere in Dio quel volto di immenso amore? Possano essere anche per noi le parole di Naamàn di oggi:  “Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele”, perché questa sia la nostra Pasqua di Risurrezione.

“Signore,

fragile, incostante è il mio cuore,

ma il mio desiderio di guarire è realtà.

Cosa devo fare?

Immergermi in acque senza senso?

Lo farò, perché Tu sei il mio senso.

Lo farò, per guarire dalla mia incredulità,

lo farò, perché la mancanza di fiducia è un gesto che divide, uccide, separa

ed io desidero liberare il mio cuore

da quel luogo di buio,

che Tu non eviti,

ma vi passi in mezzo”.

(Shekinaheart eremo del cuore)