Padre

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02 MARZO 2024

SABATO DELLA II SETTIMANA DI QUARESIMA

Oggi di questo Vangelo tanto conosciuto, vogliamo volgere sguardo al Padre. Un Padre in attesa che il figlio torni. Quanto avrà aspettato? Quanto sarà rimasto in pena, in pensiero per il figlio? Non lo sappiamo. Quello che è descritto, è una delle più belle scene che fanno bene al cuore: un Padre che ci aspetta e ci corre incontro.

Il figlio prepara la sua difesa, ha in mente una strategia con cui entrare in casa, comprenderà presto, però, che la casa era sempre aperta ed il suo posto non è stato mai occupato, è rimasto vuoto. Non ha bisogno di nessuna strategia ha un suo posto: è figlio.

Capita anche a noi quando nella fatica del nostro peccato, pensiamo di aver “perso” l’opportunità con Dio, abbiamo paura che si arrabbi, che addirittura ci punisca ed invece il Vangelo di oggi, vuole rivelarci che Dio è come quel Padre in attesa del figlio, in attesa di noi.

Non dobbiamo difenderci, dobbiamo solo andargli incontro, dobbiamo credere che Dio ci ama così. A volte non è facile, perché poniamo a Dio le caratteristiche dei padri terreni. In verità oggi è Gesù a svelarci il volto del Padre, così che il velo che copriva i nostri occhi cada e possiamo sperimentare l’amore di Dio, possiamo comprendere che Dio è quel Padre che ci aspetta per correrci incontro e dirci: “facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”.

“Signore,

desidero tornare a Te con tutto il cuore,

desidero deporre le mie difese ai Tuoi piedi

e lasciare sia Tu a custodirmi.

Voglio credere in Te come Padre,

voglio sperare che Tu ti prenda cura di me anche quando sbaglio

o quando vorrei un abbraccio.

Stammi accanto mio Signore,

abbi cura di me, perdonami,

così il mio cuore,

saprà di essere tornato a casa

dopo aver camminato tanto.”

(Shekinaheart eremo del cuore)