Sale, sapore

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23 MAGGIO 2024

GIOVEDÌ DELLA VII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Il Vangelo di oggi, pone la nostra attenzione su un rischio: perdere il sapore delle cose. “Ma se il sale diventa insipido, – dice Gesù – con che cosa gli darete sapore?”. Se la nostra vita è generata in una vocazione di amore, ed essa perde quel gusto, come tornerà “salata”? Dall’amore e dal perdono di Dio.

Oggi facciamo un esame di coscienza e chiediamoci: dove sto perdendo forze, sapore, motivazioni? E poi diciamolo a Colui che fissando il nostro cuore, già ci sta amando. Egli ci aiuterà a non disperderci, ma per questo dobbiamo fidarci ed affidarci.

La perdita di sapore è faticosa e dolorosa, non si hanno più forze per le azioni quotidiane, si perde vigore nelle relazioni e in alcuni casi persino il sorriso. Ora, non dobbiamo spaventarci, ma metterci di fronte a noi stessi, nella consapevolezza che la perdita di sapore è una condizione che dimostra l’esistenza del sapore stesso. Quindi se c’era tornerà quel vigore, quella forza e sarà forse meglio di prima.

Il nostro cammino non è mai da soli e ci sono tanti doni che il Signore ci ha dato per trovare sapore: l’ Eucarestia, il sacramento della riconciliazione, gesti di pace e di dono con altri; tutto questo nello scorrere del tempo, ci ridona quel gusto che potremmo aver perso.

Il Signore della vita ci custodisca sempre, così che la sua Chiesa cresca di persone semplici, in cui misericordia e miseria si incontrano, non di eroi,  ma di persone che mettono la loro vita nelle mani di Dio e ne vivono il gusto.

“Signore,

mi affido a Te,

aiutami a non perdere il sapore di cercarti,

e che non mi disperda dinanzi alle fatiche del tempo.

Dammi il gusto delle cose semplici, che fanno bene al cuore

e profumano di casa.

Signore,

Tu sei nel mio cuore sempre,

fa che sappia gustarti in ogni momento”.

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Un sapore nuovo

Un sapore nuovo

MARTEDÌ 13 GIUGNO 2023

SANT’ANTONIO DI PADOVA, PRESBITERO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 2 Cor 1,18-22

Salmo: Dal Sal 118 (119)

Vangelo: Mt 5,13-16

Possiamo essere luce e sale del mondo solo se stiamo ancorati a Gesù, è Lui che da sapore e bagliore alla nostra vita, ecco perché il Vangelo termina con questa affermazione: “perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”.

Rendere grazie è riconoscere il sapore nuovo delle nostre vite e di quelle che ci sono accanto. Il nostro compito è dire con la vita quanto Dio sia promettente. E non solo quando tutto va bene, ma in ogni occasione, perché se un piatto è insipido lo sentono tutti sempre.

La prima lettura afferma che tutte le promesse di Dio sono divenute “Si” in Lui. Mediante la Sua vita, la nostra è divenuta una possibilità, un luogo in cui poter realmente fiorire.

Desideri risplendere? Dare sapore alla tua quotidianità? Stai accanto a Gesù, fallo entrare nella tua vita. Egli non ti porterà via nulla anzi, aggiungerà colore in un cielo scuro, sarà quello squarcio di Luce che darà al nostro cielo un tono più bello.

Sii sale, sii luce, questo è il nostro augurio, affinché ciascuno possa fiorire ovunque sia ed essere felice, perché è accanto a te il sapore della vita.

“Signore,

pregando Te, tocco il cielo,

e in tutto quel buio

si apre uno squarcio:

è la Tua mano che consola,

è il bagliore di una luce nuova.

Oltre il buio, oltre il dolore,

il cielo mi vive accanto

ed io rimango a contemplare quel bagliore

farsi spazio nel mio cuore.

Un sapore nuovo prova la mia vita,

una luce attraversa la mia oscurità,

sei Tu, o Dio la mia viva possibilità.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Sale e luce

sale e luce

DOMENICA 05 FEBBRAIO 2023

V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Is 58,7-10

Salmo: Sal 111 (112)

Seconda lettura: 1 Cor 2,1-5

Vangelo: Mt 5,13-16

A Gesù sta a cuore il nostro cammino, proprio per questo ci invita non solo ad essere sale della terra e luce del mondo, ma anche a non perdere il sapore e a non restare spenti.

Egli ci aiuta ad entrare nella profondità di noi stessi, creati da Lui per cose buone, amati, sorretti, affinché non ci perdiamo.

Sale e luce sono esempi semplici, alla portata di tutti, essenziali così da non poter neanche dire: “non lo so”, perché in verità, se stiamo perdendo sapore o luce lo si comprende bene.

È un cammino di verità quello del Vangelo di oggi, per chiederci: dove stiamo andando? So essere sale e luce per chi mi è intorno?

Se ciò non fosse, dobbiamo chiedere a Dio creatore di tutto, di aiutarci a migliorare, a capire come crescere, non per svolgere un “compitino”, ma per realizzare noi stessi.

E questo sarà per noi la via della felicità, poiché corrispondere a ciò per cui siamo chiamati, non è solo fatica e sacrificio, è anche gioia e pace. Come quando mangi qualcosa ed esclami: “buono!”. Oppure in una giornata splendente di sole e dici: “bello!”. Sia così la tua vita, una scoperta della bellezza del creatore, una scoperta di cose belle di cui tu ne fai già parte!

“Signore,

insegnami a dare gusto alla mia vita ed essere luce.

Fa che trovi il coraggio di cambiare ciò che è necessario,

affinché ogni giorno, passo dopo passo,

cammini costruendo me stesso.

Nella difficoltà ch’io possa sentire

la tua mano sostenermi, per darmi coraggio.

Ed io sappia esserlo

per chi accanto ha paura,

teme di cambiare o non sa come fare.

Aiutami ad essere sale della terra e

luce del mondo”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

 

 

Risplendere di gusto

 

 

risplendere di gusto

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 1 Re 17,7-16

Salmo: Sal 4

Vangelo: Mt 5,13-16

 

Il tempo ordinario si apre con il Vangelo di Matteo, in cui Gesù annuncia chi siamo: sale della terra e luce del mondo.

L’invito del Signore, è riconoscere Il sale e la luce come elementi che non possono stare nascosti, donati da Lui per dare gusto e risplendere, o meglio: risplendere di gusto!

Il nostro viaggio ricomincia da qui, dal comprendere chi siamo, per poter scoprire giorno dopo giorno il Suo volto. Si inizia da noi, dal nostro quotidiano fatto di sapore e insapore, luce e buio. Il Signore ci accompagna verso il compimento di noi stessi, attraverso le nostre fragilità e fatiche, ma anche con tutto il bello che possiamo diventare.

A qualunque età, in qualsiasi posto o percorso, è forte questo richiamo di Dio: sii Luce, sii sale, e non importa cosa fin d’ora abbiamo fatto, adesso è una nuova possibilità!

La nostra strada dove si intessono relazioni e si vivono legami, sia una via di bene sostenuta dal Suo Amore e dalla Sua forza, così che tutti, vedendoci, rendano gloria al Padre, scoprano la Sua presenza e ritrovino la luce e il sale come dono per ogni vita.

 

 

“Quel sale” capace di ridare gusto

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Gc 5,1-6

Salmo: Sal 48 (49)

Vangelo: Mc 9,41-50

 

Il Vangelo della liturgia del giorno, ci esorta a riflettere su ciò che siamo e a pensarlo come “buono”. Gesù fa un’affermazione molto importante: “Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore?” Ovvero, se nella vita le azioni che facciamo, si discostano da ciò per il quale siamo creati, come saranno?

L’invito di oggi è far chiarezza sui nostri gesti, che alcune volte possono partire come buoni, ma non proseguire più così, ferendo o creando conseguenze per noi e per gli altri.

Dobbiamo avere il coraggio di chiederci se tutto ciò che compiamo è buono o si maschera come tale. Non dobbiamo temere la risposta, ma ricominciare con quel coraggio e quella trasparenza iniziale, per diventare davvero sale che ha sapore.

Gesù ha a cuore non tanto cosa abbiamo fatto, perché è già abbracciato dalla Sua Misericordia, ma come faremo ora che sappiamo. Il Signore ci dona la grazia di riconoscere dove siamo e desidera dirci che nulla è perduto, è possibile ricominciare da qui, da “quel sale” capace di ridare gusto.

 

“Signore ti ringrazio per il dono della Tua Parola in questo giorno,

sei coraggio lì dove a volte è difficile averlo.

Riconosco che forse avrei potuto fare diverso,

essere sale che dà sapore

e invece pian piano ho perso di gusto.

Oggi tu mi doni la speranza,

il tuo perdono, riconoscere che nulla è perduto

e posso ricominciare,

alimenta in me quella fiamma perduta.

Ritorno a germogliare dopo un lungo inverno,

mi dai l’occasione di rifiorire e riscoprirmi amato

con Te, posso tornare a dare sapore. Così sia”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)